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La "Parola Contraria": la mia.

Aperto da raffaele de martinis, Aprile 24, 2013, 02:32:51 AM

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alex

#600
Per me, buona equitazione è quella che permette al cavallo di fare meno fatica, e questo si vede nelle lunghe percorrenze. Voi mi dite che questa equitazione sarà pure buona ma non è bella. Ok. Allora mi viene il dubbio che la bella equitazione non sia buona. E' una semplice questione di logica.... E' da quando frequento i forum di cavalli che giro attorno a questo problemino.  :horse-wink:
La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

rhox

raffaele non considerare le gare nel deserto come esempio per l'endurance perchè riportano risultati che in quasi nessun'altra parte del mondo replicano come velocità e cavalieri.
il moderno endurance è quello di tutti gli altri paesi esclusi gli emirati (sarà forse perchè quando vengono a gareggiare qua c'è il divieto di superarli, un cavallo vincente non ha mai ripetuto una performance uguale perchè non è quasi mai più tornato sui campi gara e stranamente c'è un discreto numero di decessi post gara?).

hai preso l'esempio meno adatto, poi che ci sia una parte di mondo che li segue non vuol dire che sia ritenuto corretto
Il miglior modo per rispettare il cavallo è rispettare te stesso

alex

Lasciamo da parte i casi limite, Rhox, consideriamo l'endurance normale, quella in cui si resta entro i limiti fisiologici del cavallo come è provato (se avviene) dal fatto che i cavalli abbiano una carriera lunga. Innanzitutto: è vero o è falso che i cavalli da endurance ben fatta abbiano una carriera lunga? Perchè se è falso, allora lo stile di monta da endurance non è nè buono nè bello e allora il mio ragionamento decede miseramente, e lo abbandonerò senza rimpianti.
La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

rhox

dipende troppo dai cavalli. difficile dire se siano lunghe o meno, perchè troppo dipende dai risultati.
in italia ci sono dei cavalli che gareggiano a livello internazionale da anni, ma nessuno di loro ha vinto veramente grosso. quindi considerare una carriera di gare finite con risultati mediocri come lunga o si vuole considerare invece come lunga una carriera in cui il cavallo ha dato effettivamente tutto quello che poteva?
diciamo che ora cavalli come alex raggio di sole o faris jabar che hanno vinto a livello internazionale fino a 16-18 anni ce ne sono molti meno, agli internazionali accedono sempre più giovani (prima il limite d'età fei inutile, ora sono spesso al limite). solo che loro gareggiavano con medie da 16-17 km/h, ora a quella velocità ti piazzi da metà classifica in giù!

sui cavalli è difficile ragionare anche perchè le gare sono dilazionate nel tempo e poco si vedono i buchi dovuti agli infortuni: se fai 2 gare l'anno e tieni fermo il cavallo per 6 mesi non si nota tanto..
inoltre l'antidoping è ancora ridicolo
per me è da valutare anche la forma complessiva: in partenza agli internazionali trovi cavalli magrissimi, mal muscolati, brutti. se finiscono questi è per pura forza di volontà e per un fisico veramente pazzesco (e lì penso sempre a cosa potrebbero fare in mano a uno bravo), non si saprà però come passeranno la vecchiaia..

diciamo che il caso più eclatante, a mio parere, qualcosa significa: difficilmente un gran campione una volta perso il suo cavallo di punta riesce a sostituirlo.
ho sempre pensato che fosse gran parte dovuto a una mancanza di regole generali di allenamento per cui quando trovi il cavallo che ti segue e si adatta al tuo metodo vinci, poi se provi ad applicarlo ad altri e non funziona difficilmente i cavalieri hanno un backup per cambiare decisamente rotta o per adeguarsi ad altri cavalli.
cavalli vincenti ce ne sono tanti, si vede da come si alzano sempre più le medie (teniamo conto che in europa/america le competizioni si vincono con medie attorno ai 21-22 km/h, nel deserto dai 26 km/h in su). il fatto che un cavaliere non riesca facilmente a trovare un "ricambio" è quasi paradossale.

poi ci sono i cavalieri vincenti che sono solo "monte" per la gara, alcuni francesi sono campioni in questo: gareggiano mediamente 2 giorni a settimana con cavalli sempre diversi, i proprietari fanno allenare e poi per fare l'exploit chiamano queste persone.
Il miglior modo per rispettare il cavallo è rispettare te stesso

alex

#604
Mi resta il dubbio: l'endurance è equitazione non bella ma buona, o equitazione nè bella nè buona? Sono per continare il ragionamento dei Raffaele sull'efficacia dell'assetto, dal punto di vista del benessere (=longevità in buone condizioni) del cavallo. Beninteso: per quanto interessa un cavaliere medio/mediocre; il fatto che i cavalli perfettamente addestrati all'alta scuola, e montati da eccellenti cavallerizzi, abbiano una vita lunga e sana purtroppo non interessa a quasi nessuno di noi; si parla di cose che avvengono su pianeti assai lontani, cose ufo.
La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

rhox

come sempre c'è il buono e il cattivo in ogni disciplina.
purtroppo nell'endurance c'è poca tecnica quindi ci si può arrabattare di più e, a mio parere, nel complesso abbassare la media qualitativa..
Il miglior modo per rispettare il cavallo è rispettare te stesso

raffaele de martinis

Francamente me ne infischio dei risultati enduransegni come delle altre discipline sportive, siccome esistono e - solo grazie a loro - di questi tempora esistono ancora i lalli, ne parlo.

Nel caso, il mio discorso riguarda l'assetto sulle lunghe distanze nell'ottica di utilità - efficacia - razionalità - comodità per amboedue le persone in giuoco.

Devo dire che - inevitabilmente - noi itagliani, avendo avuto i caprillioni, siamo portati a galoppare leggieri, io stesso - pur avendo fatto pochissime letioni di equitazioni da ragazzo - a mia Scajola - galoppavo leggiero, ho dovuto reimparare a galoppare seduto sulle distanze, (si passa dallo snodo delle ginocchia a quello delle reni) poi, una volta acquisito, viene naturale come promenare.
Come dissi scelsi quell'assetto per mia comoditade, ma, guardando quei filmati, mi è venuto in mente che forse l'assetto cauboi è vantagioso anche per lo lallo, punto.
... "il culo nella carriola e le gambe avanti"...

alex

Fermo restando che il peso sulla schiena del cavallo è esattamente identico anche se si monta "leggeri", a me interessera dissodare quel "forse". Ma siccome quel forse resterà un forse, chiudo.
La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

raffaele de martinis

Il galoppo leggiero sposta notevolmente il peso del cavagliere in avanti senza forse, che questo abbia perniciosi effetti sulle spalle del lallo - che già sono sovraccariche di loro - è deduttivo.
Per averne conferma bisognerebbe vedere se ci sono studi specifici sulla disciplina, vedere se c'è/se c'è stato un corrispettivo di Caprilli per intenderci.
... "il culo nella carriola e le gambe avanti"...

raffaele de martinis

Apro una parente nella parente, quella era graffa questa è quadra, così posso aprire una ulteriore parente tonda.  :icon_eek:

Ricordate il polledro frison dal pede balestrino?
Bene, il personaggio ha chiamato il commerciante e gli ha detto del difetto, all'evidenza sapete cosa ha risposto il figuro?
E' una caratteristica di razza, a volte è più accentuata ma niente di che, poi basta un pò più di attenzione nelle prime ferrature e tutto passa... comunque, a dimostrazione che è una pessona onesta, si è detto disponibilissimo a riprendere il lallo, ci son stati nuovi arrivi dall'Olanda... soggetti bellissimi, collaggiunta di soli 1500 euri poteva dargli un quattro anni già avviato all'alta squola: una occasione.  :icon_eek:

Per fortuna, il ragasso ha rifiutato, si è già affezionato al polledro che - d'altronde - è buonissimo.
Meno male, stava per metter piede nei gironi degli inferi dove - in genere - sono relegati gli ippobabbi coi dané: notai, farmacisti, avvocati... cominciano con una onesta cavallina da salto da 3000 euri per la loro pargoletta e dopo quattro anni - cambio su cambio - si ritrovano con un bastimento da 25.000 euri; nel frattempo la ragassina - passata la fase puberale - comincia a dedicarsi ad altre altrettanto sollazzevoli cavalcate e abbandona il lallone.
Il povero ippobabbo si ritrova con un bestio acciaccato che nessuno vuole, al massimo gli offrono 3000 euri e il cerchio si chiude e io chiudo parente e controparente.
... "il culo nella carriola e le gambe avanti"...

Ospitalazzo

Citazione da: raffaele de martinis - Novembre 30, 2014, 12:27:42 PM
Forse hai ragione, i luoghi comuni, le verità/le escortanate condivise, l'affidarsi all'uomo della provvidenza, lo stare chiusi nel branco sono situazioni estremamente confortanti.
I tabù, i dogmi sono altrettanto confortevoli sopratutto pereché ci danno la possibilità di non penzare.
Vero, vero e sconfortante: pensare è faticoso oppure doloroso oppure pericoloso oppure tutti e tre. Meglio lasciarlo fare agli altri
Meglio il comfort.
Scusate l'intervento arretrato.

alex

Citazione da: raffaele de martinis - Dicembre 02, 2014, 01:07:21 AM
.... e io chiudo parente e controparente.....

Peccato. Viva la parente, come diceva il famoso seduttore di cugine.
La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

raffaele de martinis

#612
Riprendo il filo, siamo arrivati alla nascita dei libri prettamente di equitatione e alla nascita dell'alta squola, il Nostro ha questa convinzione:

I  libri  sono  impor-
tanti  perché  insegnano  ad  addestrare
il  cavallo  per  la  guerra.  Tutti  i  libri  di
equitazione pubblicati nel Cinquecento,
nel Seicento, nel Settecento  e in buona
parte anche nell'Ottocento hanno come
unica fnalità la guerra. Non esiste il con-
cetto di arte equestre come la conside-
riamo noi oggi.
Il cavallo è lo strumento,
nel  senso  più  nobile  della  parola,  per
combattere, difendersi, vincere e soprav-
vivere.


Sarebbe stato meglio dire: non esisteva quel concetto nel medioevvo, infatti, l'arte equestre nasce nel rinascimento - appunto - e prosegue fino a Oliveira.
Il Nostro deve essere un militare data l'enfasi colla quale si sofferma sul fatto che il lallo è: lo strumento, nel  senso  più  nobile  della  parola,  per combattere, difendersi, vincere e sopravvivere, senza sottolineare che per dedicarsi alle simpatiche attività appena elencate,  i campi di battaglia - più o meno antigui - sono stati coperti da miglioni di carcasse di "nobili" equini destinati al massacro in maniera stupida, si penzi alle allegre cariche della minchiazza contro le mitragliatrici!!
Comunque.
Il lallo, da strumento per combattere, ma non solo, in quel periodo comincia a diventare - nelle accademie - "materia artistica", ma cosa sono le Accademie?

... "il culo nella carriola e le gambe avanti"...

raffaele de martinis

All'initio, le accademie corrispondevano alle scuderie di re, principi e imperatori; Gigi XIV aveva migliaia di dipendenti divisi nella Piccola e nella Grande scuderia, ci stavano stabulati centinaia di lalli ma anco dei muli, è evidente che non tutte queste bestie, erano addestrate per la guerra, c'erano: lalli da carrozza, da passeggiata, da parata, da caccia, lalli per signore e lallini per bambini.

Sappiamo che fin dai tempora di Xenophon, i nobili amavano pavoneggiarsi sfruttando le attitudini  :icon_eek: naturali dello lallo, bellissima (anche se orribile) la spiegatione - fatta dal principe ateniese - sui come ottenere la levata , dunque, questo naturale propenzione alla vanità dei cavaglieri di ogni luogo e di tutti i tempi è la molla che spinge i cavallerizzi itagliani ad inventare l'alta scuola, essa scatta nel rinascimento a Napoli, città coreografica e pomposa per definizione e a quel tempo "capitale culturale d'Europa", ma si perfeziona in Francia  - raggiungendo sopraffine vette - nel periodo barocco fino all'arrivo di Baucher che rottama  :icon_eek: la vecchia squola avuta origine dai cavallerizzi napoletani.

Per quanto riguarda
... "il culo nella carriola e le gambe avanti"...

alex

Fermo là! Vi sono indizi che qualcosa fosse stato fatto, in tema di alta scuola, a Bisanzio, e che la scuola napoletana in qualche modo ne avesse raccolto l'eredità. Ti risulta? Ti pare verosimile? Di certo, nel Portogallo di soltanto un secolo prima, non si trova traccia di un'equitazione "bella" ma solo di un'equitazione "efficace" - per guerra, duelli, caccia. Ma c'è comunque la menzione del fatto che l'equitazione almeno discreta è piacevole, "porta la gioia nel cuore"; ma per ottenere questo risultato basta poco, vi sono cavalieri novizi che sentono "la gioia nel cuore" anche se cavalcano piuttosto male.
La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.