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Sulla voce come aiuto

Aperto da alex, Aprile 17, 2015, 09:34:11 AM

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alex

La voce umana trasporta due messaggi: il tono e le parole.

E' chiaro che un cavallo deve imparare il significato di alcune parole per rispondere correttamente, ma il tono, occorre che lo impari, o la comprensione è innata? Secondo me, la voce terribile - intesa come minaccia - "punizione" - viene compresa naturalmente, senza apprendimento, e così pure la voce carezzevole.

Ai parelliani rigidi, chiedo perchè mai Parelli scoraggi l'uso della voce.
La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

Kimimela


Gli animali interpeetano il tono, non il significato della parola in se; tempo fa avevo letto da qualche parte che avevano fatto degli esperimenti coi cani, provando a dire una parola qualsisasi ma con lo stesso tono che si usava ad esempio per dire "pappa" e I cani avevano la medesima reazione di quando veniva portato loro del cibo.

Perche' I parelliani non vogliano usare la voce forse e' perche loro si basano sul movimento del corpo...almeno credo.
La Medicina (Canto Apache)
"Il vento e' la mia medicina che spazza via le pietre dalla mia mente. La pioggia e' la mia medicina che lava le mie ossa stanche.
Il mio cavallo è la mia medicina, e quando cavalco il ritmo del suo passo dentro mi accende"

rhox

uno studio sui cani non è rappresentativo per i cavalli... sono animali molto diversi tra loro e hanno una vocalità finalizzata in modo troppo diverso per poter pensare che abbia ugual peso..

detto ciò per me i cavalli riconoscono molte parole tra loro e sicuramente molti suoni diversi. e la voce è un grosso mondo di comandi e premi a cui attingere
Il miglior modo per rispettare il cavallo è rispettare te stesso

elleon

Il metodo Parelli non scoraggia l' uso della voce ma attribuisce maggiore importanza ai movimenti del corpo e allo sguardo. Se guardi una rappresentazione in liberty da terra, si usa solo lo sguardo per dare comandi ai cavalli. Prima di arrivare a ciò però, si fanno esercizi con l' aiuto della corda e dello stick, usando il movimento del corpo, i suoni della voce e lo sguardo poi piano piano si comincia a togliere la corda, la capezza, lo stik, la voce e rimangono i movimenti e lo sguardo.
I cavalli imparano bene i comandi vocali ma più di tutto il tono. Un " noooo" sussurrato ha un effetto diverso da un " NO! " urlato, non solo per l' alzare della voce ma anche dall' intensità della nostra energia e dalla rigidità del nostro corpo.
Conquista la fiducia di un cavallo e avrai conquistato il mondo..

Kimimela


Certamente cani e cavalli sono specie diverse ma per entrambi conta molto di piu il tono che la parola
La Medicina (Canto Apache)
"Il vento e' la mia medicina che spazza via le pietre dalla mia mente. La pioggia e' la mia medicina che lava le mie ossa stanche.
Il mio cavallo è la mia medicina, e quando cavalco il ritmo del suo passo dentro mi accende"

alex

#5
Penso che potremmo discutere a lungo sul concetto di "capire il significato", va inteso in senso lato come "riconoscere uno specifico segnale vocale e associarlo a una richiesta di una certa azione". I cavalli hanno capacità mentali sufficienti da fare cose abbastanza complesse, come l'astrazione e la generalizzazione; entro certi limiti certo, ma ce l'hanno. Sono certo che un cavallo sdomo, "selvaggio",  non può capire il comando "passo" o il comando "trotto". Un cavallo a cui sia stato insegnato può farlo (che poi obbedisca, è un'altra questione  :horse-wink:)

Ma non è di questo che volevo parlare: mi interessa di più raccogliere elementi a sostegno, o a smentita, del fatto che qualsiasi cavallo, senza apprendere nulla, sia capace di distinguere  naturalmente un tono di voce minaccioso (che lo allarma)  e di distinguerlo da un tono di voce carezzevole (che lo tranquillizza e, in qualche modo, "gli piace").

Io ritengo di sì, e ritengo anche che riconoscere queste vocalità "minacciose" o "carezzevoli" faccia parte del naturale linguaggio intraspecifico, ma anche interspecifico.
La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

bambolik

Ragionando alla moda "umanistica" mi viene da pensare:
Tono minaccioso = agressione o avviso
Tra cavalli (e non solo) ci sono toni e posture di avviso o minaccia quindi...senza essere troppo indotti dall'abitudine dovrebbero riconoscere ad istinto.
Borbottio tono basso o movimento sereno = stai sicuro, amico mio, nessun pericolo.
idem come sopra.
"Non è mai tempo perso quello trascorso a cavallo"(Winston Churchill).

Bubba

#7
Resto sempre impressionata di come il mio cavallo reagisce all' abbaiare da guardia del mio cane.
Il cane abbaia per invitarmi al gioco-> il cavallo ignora
Il cane abbaia per cercare di farlo correre ->  il cavallo ignora.
Il cane abbaia ferocemente contro i poni-> il cavallo non reagisce
Il cane abbaia ad un possibile pericolo-> il cavallo si blocca e guarda, teso, non il cane ma dove il cane segnala il pericolo. Se si trova nella capannina ( quindi non vede il non verbale) all' abbaio di allarme molla il cibo ed esce a controllare. A volte sbuffa e trotta inquieto lungo il paddock, specie se il cane persiste nel gridare" al lupo al lupo".

Si sono frequentati per poco tempo, sono convinta che istintivamente capisca il segnale di allarme.

Tanto meglio dovrebbe comprendere la terribil voce.
Non giurerei che apprezzino " naturalmente" la voce gentile piu' del silenzio rilassato.

milla

Nella mia limitatissima esperienza vi posso dire che la mia cavalla capisce benissimo il significato di alcune parole (qui, passo, trotto, galoppo, alt, brava ecc.) e obbedisce a queste indipendentemente dal tono di voce, poi reagisce anche al tono, nel senso che se la sento tesa comincio a canterellare o a parlarle con voce sommessa, non importa cosa dico, ma vedo che lei gira le orecchie verso di me e ascolta e spesso questo la rilassa. Credo che sia anche estremamente sensibile anche al mio atteggiamento quindi non la inganno col tono di voce: se sono tesa io non serve parlarle con tono tranquillo, tra le due cose però direi che influisce maggiormente il mio atteggiamento (rigidità o meno del corpo, morbidezza, rilassatezza ecc.).

Winter Mirage


Mi viene da immaginare che ogni singolo soggetto sia più o meno propenso ad interpretare i toni...
La voce terribile di cui parlava Alex, può essere interpretata come un'aggressione, una minaccia da cui fuggire... o a cui reagire.
Ma credo che il cavallo apprenda la cognizione della voce associandola al contatto continuo con l'uomo.

Forse vale la pena di valutare due contesti: vicino / lontano.

Un cavallo ipoteticamente selvatico, che senta un uomo gridare ad una ragionevole distanza, probabilmente non si allarmerebbe più di tanto: ci sono tante specie che gridano e fanno rumori... e non tutte sono puma.
Fisicamente, l'uomo non è minimamente minaccioso come altre bestie...ed il suo "ruggito" non è certamente quello del leone.

(ci sono millemila video sul tubo di gente che approccia mandrie selvatiche con tanto di auto, troupe bercianti e macchine varie)


Così come un cavallo nato libero che senta una voce carezzevole, probabilmente la metterebbe in secondo piano.
Un animale abituato ai grandi spazi naturali (rumorosi per antonomasia), che sia consapevole di avere determinate vie di fuga, che sia nel suo elemento, non me lo vedo tanto a proporre comportamenti differenti dal suo solito solo per via della presenza di un altro "animale".


Lo stesso cavallo portato in un luogo ove sia costretto alla vicinanza con l'uomo, resetta indubbiamente i suoi parametri.
Un cavallo che già si senta in pericolo, o costretto ad un approccio che non gradisce, non focalizza più la sua attenzione sull'ambiente circostante (l'uomo che grida non è più un animale fra tanti), ma sulla minaccia diretta.
Se in questo caso la "minaccia" propone un tono aggressivo o dolce, il cavallo potrebbe avere sufficiente attenzione da volerlo interpretare... se non altro per capire se il grado di pericolo cresce o decresce.

Al contrario, un cavallo abituato al contatto con l'uomo, probabilmente ascrive la nostra razza ad una categoria a sè.
Si fa tanto parlare di quanto l'uomo sia un "predatore"... ma un cavallo decentemente montato, sano, ben nutrito e con un padrone mediamente intelligente reagirà ad un eventuale sgarbo del suo cavaliere in modo estremamente diverso da come reagisce ad un cinghiale nei boschi, o ad un serpente nel bosco...

Mi viene da pensare che il cavallo "domato" sia disposto ad accettare l'uomo come una razza a sè: capace di provvedere al suo cibo e benessere, così come fornire punizioni e dolori. Una sorta di dio romano.
In un simile contesto, è nell'interesse del cavallo porre maggiore attenzione alla voce: è indubbiamente la scelta migliore per poter capire che cosa sta per succedere... mi urlano contro, aiuto... mi parlano con dolcezza, probabilmente mi arriva un premio.


Ed infine, ho trovato sul tubo questo video... che oltre ad essere assai singolare, offre uno spunto di riflessione particolare...

A parte l'ovvia domanda "da dove cavolo sbuca fuori?"... è palese che la bestiola sia più che abituata al contatto umano, e al contatto con umani che URLANO, arrabbiati, e che fanno casino... oggetti rumorosi e che sventolano.
Eppure non li considera nemmeno vagamente... cerca cibo e basta, come se fosse nella prateria.
Chiaramente, l'ambiente di umani che gridano è un luogo che lui considera sicuro, che sa di poter dominare (cosa vera, visto il cerchio di vuoto cosmico che circonda il quipresente dragrospuatfuoco)
:dontknow:

https://www.youtube.com/watch?v=vM6oUlZn1sI




Assiduus usus uni rei deditus et artem et ingenium saepe vincit

Luna di Primavera

ahahahaha che calma olimpica 'sto pony!
I cavalli davanti mordono, dietro scalciano e in mezzo sono scomodi.
I. Fleming

bionda

Strano davvero quel cavallo, non è un cavallo "selvaggio", come dice il titolo del video, è un cavallo randagio!! e ha la sfrontatezza di un cane o gatto randagio.

"Entschuldige, mein Tier, ich werde schon noch dahinterkommen"
Udo Bürger
"Scusami, mio animale, prima o poi ci arriverò"

Winter Mirage

Strano eccome... ricorda gli orsi dei campeggi... che rubano nelle tende...
Assiduus usus uni rei deditus et artem et ingenium saepe vincit