• Welcome to Cavallo Planet - Forum Per gli appassionati di equitazione inglese e americana... e di cavalli..

scarpette

Aperto da scalzi e felici, Luglio 13, 2014, 07:18:39 PM

« precedente - successivo »

scalzi e felici

salute a tutti,
ho pensato di acquistare scarpette simple boot, mi è parso che siano quelle con il miglior rapporto qualità-prezzo sul mercato, qualcuno di voi ha avuto esperienze personali nello specifico da poter condividere?
grazie infinite
saluti

alex

Io sono molto affezionato alle scarpette "basse", che appoggiano solo sulla muraglia; ma se le userai, mi interesserà molto sapere come ti troverai. Per che tipo di equitazione ti servono? Passeggiate abbastanza brevi? Passeggiate lunghe? Veri trekking?

La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

scalzi e felici

veri trekking amico mio, nel meraviglioso abruzzo
speriamo bene e ... vi farò sapere

Kimimela

Cosa c'entra questo topic nella sezione lavoro alla corda?
La Medicina (Canto Apache)
"Il vento e' la mia medicina che spazza via le pietre dalla mia mente. La pioggia e' la mia medicina che lava le mie ossa stanche.
Il mio cavallo è la mia medicina, e quando cavalco il ritmo del suo passo dentro mi accende"

alex

Chiedo a un mod di spostare il 3d nella sezione barefoot. Mi auguro che l'accoglienza un pochino ruvida al nostro nuovo utente non lo scoraggi.... ma ho indizi per sperare che non sia poi così remissivo. Ottimo!  :horse-cool:
La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

alex

Contrariamente a quello che si pensa, più il cavallo scalzo lavora duramente meglio è. L'importante è che il lavoro sia regolare (oltre a tutto il resto: alimentazione, governo, pareggio.... e mettiamoci anche dei buoni piedi "di base"). Per veri trekking la scelta delle scarpette (per il periodo di transizione: poi, se tutto va bene, potrebbe non essercene più bisogno) è assai critica: informati bene, quelle "altine", con un bordo che poco o tanto tocca i pastorali, potrebbero fiaccare; non succede con quelle "bassine", le Easy Boot e le Renegade, ma il prezzo cresce parecchio. Comunque,  sulle Simple Boot ci vogliono testimonianze specifiche oppure una prova personale attenta e cauta, segna escludere la possibilità di qualche problemino.
La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

alex

Approposito di cavallo scalzo e trekking: certo, l'uso del cavallo scalzo ha dei limiti oltre i quali non si può andare. Ad esempio, un limite potrebbe essere quello narrato da Gordon Naysmith in  http://www.thelongridersguild.com/Hooves-2.htm (An Important Alternative View): 20000 km scalzo e senza scarpette, e senza nessuna conoscenza specifica di pareggio barefoot che era di là da venire (il viaggio si è svolto alla fine degli anni '70), ma in ben due anni, ad una media, quindi, di soli 27 km al giorno; quindi, volendo fare un viaggio più lungo, o volendo percorrere più chilometri al giorno,  :blob9:, si potrebbe "incontrare il limite del cavallo scalzo".  :horse-wink:
La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

raffaele de martinis

La media dei trasferimenti degli esercti scalzi dell'antichità era tra i 15 e i 20 km il giorno, sappiamo di servizi di staffetta nei quali le medie erano "moderne", ma il lallo, dopo lo sforzo, andava a riposo (erano usati a rotazione) o era riformato,: gli eserciti imperiali (Serse, Ciro, Alessandro) avevano decine di migliaia di 4drupedi; le scarpelle erano usate solo nei casi di infermità alli pedi o di fanga o di percorsi in montagna

Il mitico viaggio di Tschiffely: Buenos Aires - New York durò tre anni alla media di 47 km il giorno...ma i lalli erano ferrati: Mancha e Gato camparono ambo e due - felici e giocondi - oltre i trent'anni.

Il pareggio era sconosciuto, come è sconosciuto presso i popoli equesti contemporanei: i mongoli e i sudamericani: rotazione; e dovrebbe esser sconosciuto per uno di noi che sappia gestire le andature, i terrieni, i tempi delllo lallo scalzo dai pedi boni...perché se non ha i pedi boni, non se ne parla nemmeno, dunquo, ferri o scarpelle.
... "il culo nella carriola e le gambe avanti"...

cilla

Io ho usatole simple per un bel po', pro: il prezzo, impossibili da perdere, facilissime da mettere e togliere, molto robuste.
contro: su certi cavalli possono fiaccare (a menon è mai successo, comunque in commercio ci sono le ghettine protettive a poco prezzo), sono pesanti soprattutto se si bagnano, dopo un po di ore surriscaldano il piede.

io non le consiglierei per tragitti di più di 3 o 4 or o per molti giorni di seguito, però per un uso leggero sono valide e indistruttibili

DivinityOfDarkness

Citazione da: Kimimela - Luglio 14, 2014, 08:09:00 AM
Cosa c'entra questo topic nella sezione lavoro alla corda?

Eddai, non farmi usare del bicarbonato per alzare il pH di questo tuo intervento che potrebbe risultare un filino acidello ;)
Come vedi, il topic è stato spostato in maniera celere dalla nostra funzionantissima rhox... e io mi sa che guardo troppo The Big Bang Theory....


Io non ho esperienza diretta di scarpelle (adoro questo termine demartinesco!), so solo che le uniche che ho mai preso in considerazione sono le renegade perchè sono basse sulla muraglia, non vanno a toccare la corona, non hanno 'calze strane' e sono indubbiamente stabili. Ma costano e vanno sapute mettere a modino.... E poi, vuoi mettere i colori???
Dove ci sono i cavalli... c'è la cacca.

raffaele de martinis

Citazione da: alex - Luglio 14, 2014, 12:42:44 PM
Approposito di cavallo scalzo e trekking: certo, l'uso del cavallo scalzo ha dei limiti oltre i quali non si può andare. Ad esempio, un limite potrebbe essere quello narrato da Gordon Naysmith in  http://www.thelongridersguild.com/Hooves-2.htm (An Important Alternative View): 20000 km scalzo e senza scarpette, e senza nessuna conoscenza specifica di pareggio barefoot che era di là da venire (il viaggio si è svolto alla fine degli anni '70), ma in ben due anni, ad una media, quindi, di soli 27 km al giorno; quindi, volendo fare un viaggio più lungo, o volendo percorrere più chilometri al giorno,  :blob9:, si potrebbe "incontrare il limite del cavallo scalzo".  :horse-wink:

Il pareggio barefutto non serve assolutamente a gente che lavora/viagga coi lalli.. anzi,  plobabilmente - a costoro - servono scarpelle o protezioni allo pede, questo ci dice la "storia".

Come che sia il pareggio - barefutto o no - toglie demolisce sottrae mentre per il pede scalzo bisogna aggiungere, ispessire, calleggiare; il pareggio barefutto è per i lalli "casalinghi", come per i ciuaua, per i criceti, per i pappagallini e per i coniglietti segregati nelle nostre case.

... "il culo nella carriola e le gambe avanti"...

alex

#11
Vero che il pareggio toglie e non può aggiungere; però il pareggio pareggia - rende regolare; e nel mondo reale (non in quello dei grandi viaggiatori con cavallo scalzo impegnati in viaggi regolari, per migliaia di kilometri) non ho mai visto un singolo cavallo che lavori abbastanza per "restare senza piede", anzi: in tutti, insidstintamente, quelli che ho visto, l'unghia abbandonata cresce troppo, talora in modo tale da "squilibrare" il piede.

Non vorrai passare per un "teorico" invece che per un "pratico", proprio tu? Non è meglio restare alla realtà dei fatti come sono, anche se non sono come vorremmo?

Certo: se le scarpette servono perchè dopo un pareggio il piede è dolorante, allora.... la soluzione ideale è cambiare pareggiatore; esattamente come quando un cavallo, dopo riferrato, marca o inciampa o si raggiunge, mentre prima non avveniva, sarebbe opportuno cambiare maniscalco.
La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

raffaele de martinis

Infatti, i fatti sono che il lallo è animalo da sollazzo e ha bisogno del pedicuro, cambiare pedicuro non est semplice: ce ne sono pochi e per la maggior parte non capisce neanche ciò che dice e quel che dice è in contrasto colla squola barefutta concorrente.

La vera barefuttera si deve rifare a Xe in chiava moderna e deve tendere a rendere il pareggio superfluo, ma questo contrasta cogli interessi di qualcuno.

Dunque, si preferisce pareggiare e scarpettare fino a qunado qualcuno paga.



... "il culo nella carriola e le gambe avanti"...

alex

Non è esattamente così; non ancora perlomeno. All'inizio, il "movimento" è stato a lungo quello che raccontava Marjorie: uno imparava faticosamente sul proprio cavallo, e poi insegnava a un amico. E ancora oggi i "barefutti" insegnano, insegnano.... fanno brevi corsi, scrivono dettagli su siti, pubblicano libretti.... tutti con l'obiettivo di rendere i proprietari, che abbiano solo un po' di attitidine e di volontà, capaci di "leggere" gli zoccoli dei propri cavalli, di metterci mano in condizioni normali, di accorgersi se c'è bisogno di qualcuno più esperto oppure di un vero professionista.

Laidely diceva: "pareggiare uno zoccolo normale del proprio cavallo dovrebbe essere considerato normale come tagliare le unghie del proprio bambino". Questa è la differenza fra barefutteria e mascalcia; e non è mica una differenza da poco.

La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

raffaele de martinis

Ma non era meglio far notare a Laidely che forse si sarebbe dovuto ispirare al fatto che le giumente non tagliano le unghie dei loro polledri? E che i lalli in natura si autopareggiano ma sopratutto si autocalleggiano le loro zoccole?

Inoltro, un proprietario picchiatello - per experimenta - dette due colpi di tenaglia ad minchiam alla muraglia di ciascuna zoccola del suo sanfratellano, altro che pareggiare!

Il picchiatello imparò sul proprio lallo che il pareggio ha relativissima importantia: l'animalo andava latino e continuò ad andar latino e - in brevissimo tempo - si autopareggiò i tagliazzi.

La barefutteria del futuro deve guardare a questo, e, per i casi patologici, alla mascalcia colle scarpelle al posto dei ferri (già lo fa).



... "il culo nella carriola e le gambe avanti"...