• Welcome to Cavallo Planet - Forum Per gli appassionati di equitazione inglese e americana... e di cavalli..

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#31
I / Ippica.
Last post by raffaele de martinis - Ottobre 31, 2023, 06:57:07 PM
 :icon_eek:
#32
14 Ottobre 2023

Ci era sfuggito ma, data la tenera età della protagonista, lo recuperiamo.

... L'incidente è avvenuto nella tarda mattinata di oggi, sabato 14 ottobre, a Dignano. La centrale della Sores ha inviato sul posto l'equipaggio di un'ambulanza e l'elisoccorso. La bambina è stata presa in carico dal personale medico infermieristico e trasportata all'ospedale Santa Maria della Misericordia di Udine, in codice giallo precauzionale. Non è in pericolo di vita, ma ha riportato un serio trauma facciale.

https://www.ilgazzettino.it/nordest/udine/incidente_cavallo_dignano_caduta_bambina_grave_come_sta_oggi_14_ottobre_2023-7692712.html

Auguissimi alla cara bimba.


#33
20 Ottobre 2023

A 3 giorni dalla morte della Meyer in Sardegna, apprendiamo dell'incidente equestre occorso a una donna di 41 anni a Rocca di Papa: trasportata in elicottero in ospedale pare che se la caverà. Auguri.
#34
Ai tempi, l'arte del cavalcare era vista come attività prettamente maschile, pericolosa e inadatta alle donne, ciò nonostante alcune di esse si cimentavano nell'equitazione... rare erano le donne a cavallo, rari gli incidenti.
Tant'è che il Foscolo nella sua celeberrima ode: A Luigia Pallavicini caduta da cavallo canta l'amaro destino della bellissima dama che ebbe il viso sfigurato proprio da uno spiacevole incidente, equestre sicuramente evitabile secondo il poeta: 

Pera chi osò primiero

Discortese commettere

A infedel corsiero

L'agil fianco femmineo

E aprì con rio consiglio

Novo a beltà periglio !


                                     

In questa maniera, Foscolo maledice chi ha iniziato le donne all'arte del cavalcare e - così facendo - espone il fragile corpo femminile a simili pericoli, ma spera e prega che alla sua amica tocchi la sorte di Diana che - caduta dal cocchio - ne ebbe il viso rovinato ma che poté in seguito ritornare lieta tra le sue ninfe e salire al cielo, più bella di prima.
Purtroppo, Luigia rimase per sempre sfigurata tanto che - da allora in poi - si presentava in società col volto coperto da una veletta nera.
#35
Ho dimenticato di dire che il proverbio, vista la realtà, andrebbe aggiornato così: "Femmena a cavallo seppertura aperta".
#36
Abbiamo appreso ieri che Margherita Meyer, amazzone cagliaritana sessantaduenne, è morta in seguito una caduta durante le prove di una competizione equestre in Sardegna.

Poche settimane fa, Maria David - una signora quarantaduenne di Cefalù - è morta tra le fiamme, nel tentativo di salvare i suoi cavalli da un incendio.

24 giu 2015 — Non ce l'ha fatta Martina, la bambina di 8 anni, di Imperia, travolta e schiacciata dal cavallo che stava cavalcando, nell'entroterra di Dolcedo ...

Carpiano, ragazza colpita in faccia da uno zoccolo è
successo alle 15 alla scuola di equitazione di Cascina Longora. La giovane, a piedi, stava uscendo da un recinto, col proprio cavallo al ...


Ecco, negli ultimi dieci anni ci sono state (solo in Itaglia) almeno un centinaio donne morte o gravemente ferite per incidenti equestri, la maggior parte giovani, giovanissime.

SONO SINCERAMENTE ADDOLORATO: IL MIO CUORE PIANGE!

Ma, cinicamente, è il caso di ricordare un vecchio proverbio che, nella versione di mio nonno, faceva così: "Ommo a cavallo seppertura aperta".
#37
A / Re:Assetto: Baucher - d'Aure
Last post by raffaele de martinis - Ottobre 18, 2023, 09:07:29 AM


Quando conobbi Baucher avevo ventiquattro anni e  lui  trenta più di me: dunque aveva cinquantaquattro anni, ma ne dimostrava dieci di meno.
Baucher era di corporatura media, aveva il torace molto sviluppato e le gambe leggermente arcuate.

Sottolineo tale dettaglio perché si crede che questa particolare conformazione delle gambe sia un dato anatomico particolarmente favorevole all'esercizio dell' 'equitazione.
In realtà non é molto importante: quel che conta  è che le cosce non siano troppo rotonde e carnose.
Il conte d'Aure, ben lungi dall'avere le gambe arcuate, addirittura, aveva le ginocchia valghe, le ginocchia a X:  tuttavia era dotato di una potente tenuta di gambe, una delle migliori che abbia mai visto.

Quello che colpiva maggiormente di Baucher era il volto.
Il suo sguardo dimostrava perspicacia, dote che certamente possedeva e della quale mi dette ripetutamente dimostrazione;  in particolare, aveva l'abitudine di guardare i suoi interlocutori di sottecchi, un po' come un pittore che voglia fissare nella mente una fisionomia.

La testa era ben sviluppata e ben modellata; il naso importante ma dalla
forma gradevole. Lo zigomo della guancia destra era segnato da una cicatrice, ricordo del calcio di un cavallo.

La sua espressione generale era quella del pensatore, infatti era completamente assorbito dall'equitazione :  Baucher portava sul viso i segni delle  meditazioni che, quando decise di pubblicare il suo metodo, lo occuparono al punto tale da diventare quasi una monomania.

In quel periodo portava sempre con sè una penna ed un taccuino per appuntare - ovunque si trovasse - quella parola particolare  che da tempo cercava e che all'improvviso gli nasceva nella mente.

La sua straordinaria intelligenza e la precisione dei suoi giudizi ne avrebbero fatto un personaggio importante qualunque fosse stato l'indirizzo   dato alle sue qualità.

Come dimostrano alcuni  suoi scritti la sua logica, così penetrante, spesso sconfinava nella filosofia.
In privato, considerava il metodo di insegnamento in uso contrario allo  sviluppo della personalità dei cavalieri  e si attribuiva, come maggior merito, il fatto di aver affrontato l'equitazione mettendo da parte qualsiasi preconcetto.

Detestava le convenzioni mondane:  ricordava sorridendo che uno dei membri di una commissione chiamata a giudicare il suo metodo  gli aveva votato contro perché - su invito del presidente di quel consesso - si era permesso di sedersi davanti agli esaminatori.

In generale, estremizzava l'importanza della sua opera e il valore delle sue scoperte, ritenendo
che non fossero stimate secondo i loro meriti; tuttavia aveva fiducia che in futuro il suo genio sarebbe stato riconosciuto.

Nel 1849, quando l'ottava edizione del suo metodo fu esaurita, ne rimandò la ristampa per fare aumentare la richiesta; questo al fine di richiamare l'attenzione di quella opinione pubblica che intimamente disprezzava.


Violentemente attaccato dai suoi avversari, dimenticato o rinnegato da parte di alcuni cavalieri che aveva istruito, si riteneva perseguitato dall'intera società, che accusava di disinteresse e di ingratitudine.

Tuttavia,  se è vero che  ebbe degli implacabili detrattori, e se è altrettanto vero che alcuni dei suoi allievi - ingrati - lo abbandonarono, nessun caposcuola ebbe più prestigio di lui  e - malgrado tutto - era seguito da una schiera di ferventi ammiratori, era circondato da un cerchio magico di amici devoti e formò una pleiade di discepoli entusiasti.

Peraltro, la devozione che lo circondava era più che meritata:  i cavalieri senza pregiudizi non potevano far altro che ammirare il suo gran talento, mentre   coloro che avevano    la possibilità di conoscerlo personalmente erano attratti dal suo entusiasmo sincero e dalla forza della passione che lo animava

Per contro,  il suo carattere ombroso e la sua suscettibilità spesso prendevano il sopravvento, sfociando in veri e propri attacchi di misantropia che lo portavano a esprimersi con parole veramente amare.

"Cosa vuole che faccia? Gestire un maneggio ?? Si va in rovina!
Prima di tutto bisogna esser in grado di mantenersi.
Io ci riesco facendo il buffone, vivo coi saltinbanchi e i pagliacci, mi esibisco per dieci soldi !" Nota 2)

A quel tempo Baucher girava col circo Soullier.
Incassava un terzo delle entrate e partecipava ad un terzo delle spese.
In precedenza era al circo di Parigi: guadagnava circa 18 000 franchi per la stagione, oltre al mantenimento di sei cavalli.

Aveva anche qualche migliaio di franchi di rendita:  in caso di incidente, era in grado di sostentarsi.
In seguito, l'I'imperatore gli concesse una pensione di 2 400 franchi.
A proposito di questa pensione, Baucher ricordava che un giorno il re Luigi Filippo lo fece venire al castello di Neuilly, dove montò tre cavalli in presenza della famiglia reale:   dopo questa esibizione, il generale Rumigny gli lo portò, da parte del Re, 500 franchi, che egli - fin troppo signorilmente - rifiutò.

La sua suscettibilità, la sua permalosità aumentavano nella misura in cui la sua fama cresceva ; a tal proposito mi disse: "Il successo non  fa la felicità. Una volta bastava che leggessi qualche riga di elogio su un giornale perché mi sentissi appagato, oggi, i complimenti mi lasciano indifferente, l'adulazione mi irrita fortemente ma mi inca**o come una iena alla minima critica".

La sua vita fu delle più laboriose. Era in sella all'alba ad addestrare i suoi cavalli e fino alle 8 del mattino non voleva spettatori : queste erano le ore più  felici della sua giornata. Il lavoro proseguiva fino alle undici con l'allenamento dei cavalli già confermati, poi smontava e faceva una pausa durante la quale  – mentre sorbiva una tazza di cioccolato - osservava montare un'amazzone o un cavaliere che avevano meritato questo privilegio.

Alle tre. dava lezioni agli allievi iscritti ai suoi corsi.
Essi dovevano essere già cavalieri provetti per trarre profitto dai suoi insegnamenti , non si dedicava ai novellini.
Ogni corso durava sei settimane, e serviva soltanto ad iniziare i cavalieri al suo metodo.

Le sue serate, quando non era impegnato al circo, erano dedicate allo studio.

Baucher non era per niente un uomo di spettacolo.
Montava alla stessa maniera, sia la mattina in piena solitudine che la sera
durante le sue esibizioni davanti al numeroso pubblico pagante: teneva la testa bassa in atteggiamento concentrato e non si curava delle critiche che venivano fatte alla sua posizione. Nota

Lo si accusava per esempio di non scendere  abbastanza nell'inforcatura, di avere le reni ingobbite e gli veniva anche rimproverato di effettuare i cambiamenti di galoppo accentuando troppo lo spostamento di assetto.
Ma la principale critica che gli era rivolta riguardava il fatto di portare le gambe troppo indietro:  in seguito cambiò  quella posizione, più avanti ne spiegherò i motivi.

Comunque, anche riguardo all'epoca che sto trattando (1849), questa critica non è stata sempre giustificata, su  Partisan, per esempio, l'ho visto montare  con le gambe piazzate in maniera irreprensibile.

#38
A / Re:Assetto: Baucher - d'Aure
Last post by raffaele de martinis - Ottobre 17, 2023, 09:24:05 AM
Ora, passiamo a ritrarre l'assetto di Baucher:
#39
P / Re:Pausa. (il lallo nella pubb...
Last post by raffaele de martinis - Ottobre 17, 2023, 09:20:39 AM
#40
P / Re:Pausa. (il lallo nella pubb...
Last post by raffaele de martinis - Ottobre 17, 2023, 09:19:10 AM