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Appoggio leggero o troppo leggero?

Aperto da Ranas71, Agosto 31, 2017, 06:52:37 PM

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max

Non ne sono sicuro ma credo che sbagli.

Così come la sensazione di sentirsi schiacciare contro il sedile si produce solo durante l'accelerazione per poi scomparire a velocità costante, così il cavallo modifica il gesto durante le transizioni ma poi mantiene costante la sua postura durante l'andatura.

Pretendere un appoggio costante durante un'andatura costante credo che equivalga a "tenerlo tirato in bocca" inutilmente in modo costante...

E' vero che un posteriore spinge a ogni falcata, ma contemporaneamente l'altro frena, annullandosi a vicenda: il cavallo procede a velocità costante, regolare come un pendolo.

Nelle transizioni invece ha bisogno dell'incollatura (la allunga sia per partire che per frenare se tutto va come deve andare) e questo si traduce nella sensazione di sentirsi chiedere un po' di redini (o nel nostro obbligarlo a farlo se è un cavallo da rieducare) per la sola durata della transizione.

Pretendere da lui un appoggio costante anche dopo mi dà l'idea di una forzatura non necessaria, di qualcosa di controproducente.

Sicuramente, durante un'andatura costante, possiamo chiedere di allungare l'incollatura, possiamo anche pretendere l'appoggio costante come ho appena detto che non vada fatto, ma si tratta di correttivi o verifiche specifiche per un problema specifico da risolvere.
Quel pochissimo che sapete vi impedisce di capire quel moltissimo che non conoscete.

alex

#16
Strano. Il cavallo non ha le ruote.... la sua velocità di avanzamento non mi pare costante; ad ogni falcata ho l'impressione che ci sia una accelerazione seguita da una decelerazione. Al galoppo si sente eccome, nelle altre andature meno, lo si sente se si è principianti assoluti, poi si impara a "smorzare" con la nostra colonna vertebrale, ma io sento/immagino il movimento del cavallo così. Immaginavo che la sensazione di "spinta" derivasse proprio dalla forza / dall'intensità di queste piccole accelerazioni.

Ho già riferito dei miei tentativi di "monta da gallina" ossia: sforzandomi di tenere la testa "ferma" (a velocità costante) al passo, tenendo qualcosa in equilibrio (un sasso, il frustino); la cosa richiede una grande mobilità di schiena per fare un sacco di piccoli aggiustamenti, e in particolare un movimento di flessione/estensione del bacino proprio per compensare le piccole "irregolarità" della velocità di spostamento in avanti; e le irregolarità di velocità si chiamano "accelerazioni" (positive o negative).

Noto adesso la tua firma: bellissima  frase!  :occasion14:
La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

max

si ma quelle piccole spinte e frenate alternate non hanno a che vedere con l'appoggio imho

sono quelle che dicevo "si annullano a vicenda" se le devo mettere in relazione con l'appoggio

la prima spinta come l'ultima frenata invece, costituiscono i due sforzi più grandi, richiedono una modificazione macroscopica dell'atteggiamento del cavallo, in particolare dell'incollatura, che sempre imho danno origine alla sensazione dell'appoggio che poi qualcuno sostiene debba perdurare sempre
Quel pochissimo che sapete vi impedisce di capire quel moltissimo che non conoscete.

alex

Meno male. Io ho l'impressione che proprio la gestione di quelle piccole accelerazioni e decelerazioni, che avvengono anche a andatura uniforme, sia uno dei "segreti" che permette di comunicare con il cavallo, apparentemente senza fare niente: in realtà assecondandole, restando "neutri" o ostacolandole. Ma per restare in topico, fermo restando che questa gestione è soprattutto "questione di movimenti della colonna lombare", la mano come deve comportarsi, in queste piccole accelerazioni e decelerazioni ad ogni falcata (ad ogni spinta di un posteriore) , in relazione a "contatto/appoggio"?
La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

max

la mano si comporta con l'incollatura come il nostro corpo/assetto si comporta con le ondulazioni del tronco: asseconda, ostacola o provoca le modificazioni necessarie

va tutto bene? asseconda

la testa devia a sproposito? ostacola*

vuoi girare con l'assetto e il cavallo lo ignora? provoca*


* la testa è contemporaneamente la bussola e il timone del cavallo: se si sposta per i fatti suoi (bussola) significa che il cavallo sta per prendere una direzione che magari tu non vuoi, viceversa se il nostro assetto non orienta immediatamente anche l'incollatura in ragione di cosa vogliamo fare (timone) la mano deve subito rimediare pena la nullità dell'azione di assetto
Quel pochissimo che sapete vi impedisce di capire quel moltissimo che non conoscete.

PokerFace

alex esiste anche l'assetto leggero.
ti si aprirebbe un mondo, credimi.

alex

L'assetto leggero ha senso dal trotto in su.... come sai io sono un appassionato del passo, e ho visto, anche recentemente, che l'abitudine di considerare il passo una andatura "da semplice riposo", come avviene nelle comuni lezioni orientate al salto ostacoli, ha delle serie conseguenze.

Il "mondo del passo" ha il suo fascino; il "mondo del salto ostacoli" anche, non sono così stupido da negarlo; in genere sono mondi separati, tranne rare eccezioni (JDO); io e Asia stiamo nel primo dei due. Lavoro al passo, e cazzeggio alle andature superiori :-)
La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

PokerFace

io faccio sempre passo sull'inforcatura i primi 5 minuti.
è vero che non sento il cavallo... ma forse così neanche il cavallo sente molto me!
se la finalità dell'equitazione è ottenere questo e quell'altro come se il cavaliere fosse inesistente, come se il cavallo fosse libero di muoversi e usarsi, forse il segreto è lasciarlo davvero libero di muoversi e di usarsi.
si può fare anche seduti. certo che si. però è mooooolto più difficile (per il cavaliere ma anche per il cavallo)

alex

Penso che aprirò un topico: "Lavoro al passo". Qui ricordo solo che esistono due teorie, entrambe autorevoli, sull'addestramento e doma: scuola francese, passo; scuola tedesca, trotto. Ci fosse una cosa, su cui tutti fossero d'accordo....

Ho l'impressione che l'equitazione italiana normale "tiri" più dalla parte tedesca che da quella francese.
La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.