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Funktionlust ed equitazione

Aperto da alex, Giugno 30, 2017, 07:44:31 AM

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alex

Tema "tosto", citerò questo topico nella Parola contraria dove certamente susciterà un pochino di interesse "specialistico".

In breve, il concetto di Funktionlust è trattato da  Lorentz, non mi risulta sia mai stato citato prima in questo forum, ma ci sono state delle intuizioni al riguardo (molto irrise). Si tratta dell'ipotesi etologica a spiegazione del motivo per cui gli animali superiori giocano, ispirato dai "giochi di volo" di molti uccelli e dal "gioco motorio" di animali come cetacei ed altri; ipotizza che l'esecuzione afinalistica (cioè apparentemente senza scopo) di movimenti complessi dia un particolare piacere, e ipotizza che questo piacere sia utile semplicemente perchè incoraggia l'animale a praticarlo; e la capacità di apprendere, e, al bisogno, di eseguire movimenti complessi è ragionevolmente utile in varie circostanze "vitali", dove tale capacità può fare la differenza ai fini della stessa sopravvivenza.

La mia ipotesi è che la funktionlust debba essere attentamente valutata per interpretare alcuni aspetti della buona equitazione, quella in cui il cavallo  sembra provare piacere nell'eseguire gli esercizi, ossia: li fa volentieri. Ovviamente questo punto di vista mi è stato vagamente ispirato dai lavori in corso nell'Officina, ed in particolare dal capitoletto introduttivo di JDO nel suo "testamento spirituale".
La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

alex

#1
Giusto per "sincopare" l'equitazione potrebbe essere nata per la casuale coincidenza di:
- attitudine fisica del cavallo a essere montato (prevalentemente innata, risultato evoluzionistico poco influenzato dall'uomo);
- attitudine psicologica (in parte innata, in parte sviluppata sia con la selezione che con attivo ammansimento, quindi appresa)
- funktionlust (prevalentemente innata, ma anch'essa coltivabile con il corretto addestramento, quindi in parte appresa)

Segnalo che fino all'800 la spiegazione era molto più semplice, basata sul cosiddetto "intelligent design" ossia: il cavallo è stato creato così com'è perchè potesse essere montato  dalla creatura prediletta da Dio, quella fatta a sua immagine e somiglianza (l'umiltà è sempre stata una caratteristica distintiva di Homo sapiens...)
La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

PokerFace

ok si si, ma quando può essere felice il cavallo?
quando lo lasci muovere.
anzi, quando lo lasci muovere come vuole lui.
allora sente di potersi un minimo esprimere.

Idunas-Sanni

Interessantissimo argomento.
Secondo Lorenz si tratta di un istinto. Cioè un comportamento innato. Ma che sia connesso con l'impulso della sicurezza come scrivi tu:
Citazionedi eseguire movimenti complessi è ragionevolmente utile in varie circostanze "vitali", dove tale capacità può fare la differenza ai fini della stessa sopravvivenza.
Comunque sia l'animale che l'uomo provano piacere per la determinata cosa. Questa cosa però può tranquillamente essere legata anche ad un impegno (fisico o mentale) cioè ad uno sforzo.
Quando si dice di motivare il cavallo si parla proprio di questa Funktionslust. (Adesso almeno ho anche un nome scientifico per cosa.)
E non vuol dire come sostieni tu Poker, che il cavallo per forza debba muoversi solo come vuole lui per provare questo piacere. Il piacere lo trova nel apprendere certi movimenti, nel apprendere insieme con il suo cavaliere.
Come noi quando impariamo a suonare la chitarra perché ci piace, ci vuole comunque impegno. O un ciclista che percorre x km a y velocità fa uno sforzo anche grande ma gli piace. Lo stesso per il cavallo in equitazione solo che ci sono pochissimi esemplari che lo provano perché il cavaliere si ne frega se il cavallo prova piacere o perché non è capace di motivare il cavallo rispettivamente non ha le capacità in sella di mantenere questa motivazione.
Il cavallo è il tuo specchio. Non ti adula mai. Rispecchia il tuo temperamento. E rispecchia anche i tuoi cambiamenti di umore. Non ti arrabbiare mai con il tuo cavallo, potresti pure arrabbiarti con il tuo specchio. (Rudolf G. Binding)

PokerFace

non è così.
se vado a lezione di chitarra è perchè mi piace la musica e c'ho voglia di suonare la chitarra.
per il cavallo (per quanto riguarda le attività imposte) non ha scelta.
non è che se preferisce stare a paddock invece che saltare lo lascio a paddock.
il dressage è la disciplina in cui il cavallo non può mai prendere iniziativa, in cui il cavaliere ha il pieno e continuo controllo di ogni moviento del cavallo.
è un pò diverso dall'andare a lezione di chitarra.
se a me piace giocare a basket e non me ne frega niente della chitarra e della musica, sai che piacere imparare a suonare "le bionde trecce e gli occhi azzurri e poi le tue guancette rosse".
il cavallo per divertirsi deve fare una cosa che gli piace, come le persone.
e per fare una cosa che gli piace deve potersi esprimere, dire la sua, se no è solo un mero esecutore, come l'omino della catena di montaggio che per 12 ore avvita tappini.
il cavallo trova certamente piacere dal movimento IN SE' (dunque anche da quello imposto), perchè è uno stato migliorativo rispetto alla vita da box o comunque sedentaria che di solito fa (paddock piccoli, poca compagnia ecc).
sicuramente prova più piacere - fino a manifestare anche euforia - se può prendere delle iniziative (ovviamente negli spazi lasciati dal cavaliere, che "concede" talora al cavallo di proporre qualcosa), esprimersi.

se io ho voglia di ballare ma sono incatenato, non provo neanche a ballare o ci provo e rimango frustrato. alla lunga mi passa anche la voglia di ballare, perchè so che non mi è concesso, perchè mi sento impedito, perchè mi deprimo.

una delle cose più belle a cavallo è divertirsi insieme in qualche sparata, sentirlo che si gasa, che ha voglia di giocare, che vuole correre e saltare e DIMENARSI, come se fosse una danza senza regole in cui il cavallo si muove sulla musica che piace a lui, facendo i passi che vuole lui.
e tu sopra, con lui, ci balli insieme.
è bellissimo perchè davvero capisci che c'è di piu. non so cosa di piu non so definirlo. nel mio caso è solo un'intuizione.
io intuisco qualcosa, una domanda. se il cavallo PUO' essere così felice di fare qualcosa CHE VUOLE LUI col suo cavaliere (saltare, smanettare), si potrebbe trovare il modo di farlo essere così felice anche di fare qualcosa CHE VOGLIO IO? di fargli mettere la stessa energia, lo stesso antusiasmo?
si, un modo ci sarebbe.
bisognerebbe (come dicono i grandi maestri) far si che il cavallo VOGLIA QUELLO CHE VOGLIAMO NOI.
io però lì non ci sono arrivato.

alex

Dice L'Hotte del cavallo "in avanti", che sembra dire "Avanti! Voglio andare avanti!". Ebbene forse L'Hotte sbagliava.... forse il cavallo giustamente in avanti lo dice davvero.
La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

Idunas-Sanni

Poker sono d'accordissimo  con te.
È ovvio che il cavallo può provare piacere e entusiasmo solo se ha anche la possibilità di esprimersi, di provarsi. Ma sinceramente questa è equitazione: proponi qualcosa al cavallo e lui ti proporre una risposta. Se è sbagliata pazienza, ci riprovi e quando lui fa quello che avevi in mente grande gioia. Vedrai che il cavallo prende gusto.
Citazionese vado a lezione di chitarra è perchè mi piace la musica e c'ho voglia di suonare la chitarra.
Giusto. Ma magari sono stati i tuoi genitori a portarti alla lezione di chitarra (e forse hanno intuito che sei portato o potrebbe piacerti) e ti piace ugualmente anche se non sei stato chiesto al inizio. Magari ti piace proprio perché sei portato o perché l'insegnante riesce a trasmetterti la passione che ha lui. O è un insieme di cose. Adesso prendi un cavallo verde che è portato al salto e cominci a domarlo, sei bravo in sella e hai una passione che trasmetti al cavallo tramite il tuo modo di insegnare ed allenare. E alla fine arrivi a quel stato che hai descritto. Prendi lo steso cavallo e darlo a un cretino per domarlo, magari alla fine non ti salta nemmeno più un cavalletto. Uguale con un Lusitano nella monta classica ecc.
Alla fine arriva anche quello stato del "il cavallo vuole quello che vuole il cavaliere". Non sarà sempre e tutti i giorni così, ma se accetti ogni tanto i giorni no non succederà nulla, eh. Il problema in tutto questo sono solo sempre le ambizioni e gli appuntamenti di gara o spettacolo.  :chewyhorse:

Citazionese a me piace giocare a basket e non me ne frega niente della chitarra e della musica, sai che piacere imparare a suonare "le bionde trecce e gli occhi azzurri e poi le tue guancette rosse".
Citazionese io ho voglia di ballare ma sono incatenato, non provo neanche a ballare o ci provo e rimango frustrato. alla lunga mi passa anche la voglia di ballare, perchè so che non mi è concesso, perchè mi sento impedito, perchè mi deprimo.
Ovvio se pretendo un sacco di cose e perfezione in una disciplina per la quale il cavallo non è minimamente adatto (o fisicamente o anche mentalmente cioè proprio non trova gusto) farei bene a cambiare disciplina o trovargli un nuovo cavaliere.
Uguale se sono un demente in sella, non posso pretendere che il cavallo trova piacere avermi in sella se non sono chiaro con i miei aiuti e magari lo punisco pure per un errore in realtà fatto da me. Ma questo è un altro paio di maniche.

Per quanto riguarda il dressage non concordo al 100%, se parliamo del dress come disciplina agonistica nel modo come si vede in giro ok, ti do ragione. Ma non dovrebbe essere così! Anzi proprio il dressage, o la monta classica se vuoi, dovrebbe fare il cavallo più orgoglioso ed espressivo.
Il cavallo è il tuo specchio. Non ti adula mai. Rispecchia il tuo temperamento. E rispecchia anche i tuoi cambiamenti di umore. Non ti arrabbiare mai con il tuo cavallo, potresti pure arrabbiarti con il tuo specchio. (Rudolf G. Binding)