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Salto Ostacoli: vedere le distanze

Aperto da Elisa89M, Giugno 05, 2015, 02:03:13 PM

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max

Il problema dell'esempio di Angioni è che il maratoneta è un uomo, con completa consapevolezza del percorso che vuole affrontare, mentre il cavallo (e lo sappiamo tutti, dai, inutile negarlo) va corretto di continuo lungo il percorso. Il cavallo che "va da solo" e si arrangia da solo è utopia. Ci manca solo più qualcuno che sostenga si possa insegnargli a cercare i numeri progressivi stampati sui coni o guardare le bandierine colorate così non c'è neanche bisogno di dargli la direzione...

Il discorso di lasciar fare al cavallo può al limite essere valido all'inizio, su salti singoli o molto distanziati, per avere la mente sgombra ed evitare azioni inopportune: è chiaro che se un allievo comincia a infastidire il cavallo per controllarlo anche quando non è il caso non va bene. Ma poi su percorsi più complessi il controllo delle falcate ci vuole, farsi un giretto per avere almeno un'idea delle distanze mi pare il minimo...

Per le distanze... vediamo se la mia intuizione può essere di aiuto a qualcuno...
Per quello che vedo sovente e che è anche la mia esperienza, si tende a considerare come ultima falcata prima dello stacco quella che invece sarebbe la penultima. Nel senso che quando arrivo sotto l'ostacolo e questo è ormai molto vicino - o se è basso è già sparito nascosto dall'incollatura - sono portato istintivamente a pensare che quello sia il momento dello stacco, mentre invece non lo è ancora: al cavallo serve ancora quella falcatina in cui i posteriori vanno sotto (quindi non richiede più lo spazio di una falcata intera, per questo sembra che debba staccare prima). Qualcuno capisce che il problema è quello e si regola, altri non lo capiscono e quindi è probabile che tendano a regolare la velocità del cavallo sulla base della loro falsa idea di battuta anticipata e le distanze non saranno mai giuste.
Quel pochissimo che sapete vi impedisce di capire quel moltissimo che non conoscete.

PokerFace

per altro, FINIRE un percorso non dico di 130 cm ma anche di 115 cm, non è affatto una cosa semplice, che possono fare tutti i principianti di sto mondo.
no.
quanti di questo forum hanno saltato davvero un percorso di 115 cm? a me capita sempre che, quando non c'è nessuno nell'arco di km, mi metto su un percorso di due metri e lo salto da dio, montando perfettamente. poi mi sveglio.....

Giada88

#17
Per me anche finire un percorsino di 6 salti di un metro in un 20x40 d (quello abbiamo a disposizione) senza avere coscienza dei tempi e delle distanze tra i vari ostacoli sarebbe proibitivo.

Anche  in svariati video dei D'Inzeo si vedono correzioni di distanza di vario tipo... Un mio conoscente (gareggia in 140) si fa seguire da un istruttore della vecchia scuola militare che riconosce il fatto che le distanze, nei percorsi moderni, vadano impostate e contati i galoppi.
Thoroughbred is not just a horse, it's an adventure.

zeus147

Se un cavallo è in equilibrio rimette i piedi se è lontano e se è vicino fa sparire gli anteriori.Non serve nessun calcolo, deve essere rilassato, in avanti e con un buon equilibrio.
Il problema è che puoi fare linee su linee ma se non migliori il galoppo la distanza non esce, continui ad andare sempre a saltare con distanze sbagliate.

Elisa89M

Io purtroppo/per fortuna ho da 16 anni un'istruttrice che non ne vuole sapere di farci contare i tempi...lei misura e in base al cavallo che montiamo ci da consigli su come affrontare al meglio la combinazione o linea che sia. Io ci provo a contare, ma al momento buono mi viene in mente tutto tranne quello! Leggendo le varie risposte la chiave secondo me è avere un buon galoppo, una volta trovato quello il 90% dei problemi è risolto. (Ho detto niente  :icon_confused:)
"He's more myself than I am. Whatever our souls are made of, his and mine are the same."


― Emily Brontë

PokerFace

Ok elisa che categorie fai? Con che risultati?

Elisa89M

Con il mio attuale cavallo stiamo facendo 90/100, in passato sono arrivata fino alle 115.
Per il cavallo che ho adesso mi ritengo soddisfatta dei risultati ottenuti considerando che è ancora abbastanza giovane e un haflinger. Nell'ultimo concorso nelle 100 abbiamo fatto 2 toccate.
"He's more myself than I am. Whatever our souls are made of, his and mine are the same."


― Emily Brontë

Shanna

Il fatto di "lasciar fare al cavallo" per me ci può stare nel caso dei "principianti".
Io ho una brava cavalla, salto basso, massimo 80 cm, se lascio fare a lei è quasi sempre meglio di quando mi metto a far qualcosa io.
Poi certo, la direzione la metto io, stare al centro dell'ostacolo etc...
Nelle linee a casa faccio un sacco di esercizi a casa del tipo mettine 5, adesso mettine sei e ovviamente lì qualcosa devo fare.
Ieri ad esempio percorsino, l'istruttore mi dice sono 6 tenendo o 5 andando, e io mi regolo.

In gara invece (ho fatto solo 2 B80, non sono un'agonista) non mi ha mai detto quanti tempi c'erano nelle linee neanche dopo mia richiesta. E' andata bene lo stesso.

PokerFace

ma certo che si può finire lo stesso una gara anche senza avere idea delle distanze.
il punto è fare quella gara senza precesse, senza rimesse, senza partenzoni, senza carrozze, senza chiedere al cavallo salvataggi.
e infatti a casa Shanna anche tu lavori sui tempi di galoppo (e chiaramente sulla qualità del galoppo, su quello siamo tutti d'accordo).
poi ovvio, un cavallo di mestiere in genere è abbastanza sgamato da salvare capre e cavoli quando la distanza è orrenda, però sarebbe meglio non metterle le distanze orrende.
e per non metterle l'unico modo è, pian piano, farsi l'occhio e imparare a portare il cavallo sul salto in modo da consentirgli di saltare bene, senza sforzi inutili, senza spaventi, senza vedere la morte in faccia hahahahahahah

PokerFace


Shanna

si certo Poker, siamo d'accordo.

Poi come hai scritto te, un conto è fare una B80, un conto è finire una 115 o una 130.
Io infatti faccio la B80 e a volte vedo lo stesso la morte in faccia ahahahahah

Elisa89M

"He's more myself than I am. Whatever our souls are made of, his and mine are the same."


― Emily Brontë

PokerFace