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I nostri esercizi

Aperto da Ina:), Luglio 06, 2015, 02:53:09 AM

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Ina:)

Ho letto una parte degli interventi, poi mi sono stufata e ciao
mi piaceva l'idea di aprire un topic dove tutti potessero contribuire con le proprie esperienze, con gli esercizi che sono stati utili e che sono serviti a migliorare
invece (come al solito) è venuta fuori una polemica perchè si spara a zero sul lavoro che fanno gli altri, capisco che siamo in un forum e abbiamo tutti il diritto di parola, ma se volete discutere di quanto uno sia cagone o spacchi i cavalli perchè fa una cosa piuttosto che un'altra aprite un benedetto topic in separata sede e scannatevi lì
perchè sinceramente, a me quello che interessa ,in questo topic, sono gli esercizi che fate e sebbene capisco che possiate fare fatica a crederci delle vostre opinioni non me ne frega un benemerito
scegliere se provare un esercizio o no è a discrezione del singolo
se poi non riuscite proprio a evitare di giudicare, almeno fatelo in modo educato, perchè mi sembra che qua dentro nessuno sia Ludger Beerbaum
Detto ciò, credevo che potesse essere una buona occasione di, non dico imparare qualcosa, ma almeno prendere qualche spunto
mi sbagliavo
Buon proseguimento

Miky Estancia

Che esercizi faccio oggi?
Bella domanda e bel topic!
Dipende.
Dipende dal cavallo che devo lavorare e quali sono gli obiettivi.
Faccio degli esempi....

Se devo preparare Prince per uno spettacolo in cui è previsto il suo numero di volteggio, lo lavorerò in tondino, al trotto, inizialmente a giorni alterni e poi per 5 giorni a settimana, in sessioni inizialmente di 20 minuti, fino ad arrivare a 60 minuti di trotto consecutivi (fermata solo al cambio di mano) in condizioni ottimali (respirazione regolare, sudore minimo).

Quando il cavallo è in forma, 2/3 volte a settimana, si volteggia in sessioni di 5/10 minuti a persona per tre persone, alla fine di ogni turno di tre persone, si ferma il cavallo, lo si doccia, lo si fa rifiatare e poi si riprende.
Questo, per poter portare in piazza un numero di volteggio buono, della durata di circa 12 minuti,con un cavallo perfettamente in equilibrio e con energie sufficienti per esibirsi ancora in altri numeri (trazione e montato).

A fine sessione di lavoro, usiamo confermare la buona relazione con il cavallo, lavorando una decina di minuti in libertà.

Se devo preparare Snoby per il lavoro di doma dei puledri, di nuovo, in tondino a far fiato, equilibrio e confermare ed affinare i comandi vocali, che devono essere PERFETTI. Dopo l'oretta di riscaldamento in tondino, si passa al lavoro di trazione con l'erpice e di nuovo si lavora moltissimo con i comandi vocali.
Il lavoro montato è del tutto inutile in quanto non preparerebbe la muscolatura agli sforzi richiesti, tantomeno andrebbe ad influire sui comandi vocali.

Se devo preparare un puledro al lavoro a sella e al tiro, inizio a stabilire gerarchia e legame appena gli do il fieno: lo metto nel suo paddok e glielo lascio mangiare solo quando decido io. Lo lascio mangiare per un pò,  poi mi presento per pulire il suo paddok...e lo scaccio dal fieno...faccio questo esercizio finchè il puledro comincia ad interessarsi più a me che al fieno. Quando ottengo quel che voglio, esco, lo lascio tranquillo e mi presento più tardi, con una chambriere.
Comincio a lavorarlo al trotto, comandi vocali, transizioni e cambi di mano.
A seconda del carattere del puledro, lavoro per 20/40 minuti consecutivi e poi termino con 20 minuti circa di lavoro in liberta', oppure spezzo in sessioni da 10 minuti intervallate da sessioni di lavoro in libertà per metterlo in confidenza.

Lavoro in libertà e riscaldamento in tondino, permangono anche quando si inizia a montare ed attaccare.
La cosa che tollero meno al mondo, anche meno dell'ignoranza, è la maleducazione. Perché se avere il cervello piccolo è una disgrazia, essere cafoni è una scelta. A.P.

Wild

Citazione da: Luna di Primavera - Luglio 06, 2015, 04:53:41 PM
vorrei commentare un attimo questa cosa di wild, su cui rifletto da tanto anche io:
Citazione da: Wild - Luglio 06, 2015, 04:43:11 PM
io non ho intenzione di lavorare sulla leadership bensì sulla partnership...

come si concilia a tuo parere l'idea della partnership col fatto che uno comanda e uno esegue?

Basandosi sui più recenti studi etologici condotti sui branchi di cavalli allo stato brado o semibrado (vedrò di contattare la mia etologa di fiducia e farmi dare i titoli dei saggi con i rispettivi autori) possiamo ritenere che i cavalli in natura non seguano una vera e propria gerarchia come la intendiamo noi, ma che, a seconda della situazione da risolvere scelgano una guida differente che si accredita o si è precedentemente accreditata come la più competente nella risoluzione del problema del momento. Detto questo, posso io, piccola umana, pensare di essere sempre e in ogni caso e situazione più capace del cavallo che monto? Secondo me no. A volte guiderò io, a volte lui a seconda delle situazioni. Capisco che faccia paura l'idea di lasciare libero il cavallo di scegliere, di sbagliare, di autocontrollarsi, ma a volte è necessario e per farlo è essenziale che il cavallo non abbia intenzione di fare del male al cavaliere, mai, perché lo rispetta in quanto umano comprendendo che potrebbe fargli male con veramente poco, che il cavallo sia in grado di autocontrollarsi, che sia competente e che quindi cavallo e cavaliere si conoscano, si comprendano e si rispettino a vicenda. Quando punisco il cavallo? Quando mette in dubbio il mio ruolo di leader in una situazione in cui non sono stata io a lasciargli libertà, in una situazione in cui io sono più competente e in una situazione in cui io non ho deciso che poteva guidare lui, questo perché non posso permettermi di perdere completamente il controllo, come non può permetterselo il quadrupede: visto che sono con lui, lui deve essere con me. In altri casi ignoro il comportamento negativo e premio sempre quello positivo.
Un esempio banale di situazione in cui il cavallo è un partner autonomo, autocontrollato e competente è il guado di un fiume: io non posso sapere cosa c'è sotto l'acqua, devo avere fiducia nelle capacità del cavallo di sapere come tirarmi fuori dalla situazione senza farsi male, che sappia dove mettere i piedi e come muoversi. Altro esempio, il cowboy che prende al lazo il vitello e smonta per legargli le zampe, il cavallo è addestrato a stare fermo quando la corda si tende, ma potrebbe anche averlo appreso in modo non "classico" e aver appreso una competenza, quindi quando ci sarà da trainare un tronco che ostruisce la strada in trekking, allora la corda si tenderà, ma il cavallo avanzerà. Si tratta di fiducia reciproca, non di paura reciproca, né di paura e sterile dominanza è un modo differente di vivere il cavallo andando oltre il concetto di dolore, fastidio e paura del fastidio/dolore. Ogni tecnica va saputa padroneggiare per non fare danni e non creare mostri. Il vantaggio è riconoscere l'unicità del cavallo e lavorarlo in modo che non tema l'uomo ma allo stesso tempo lo rispetti. Penso che i cavalli siano ugualmente pericolosi sia che siano irrispettosi sia che siano tesi e spaventati. Io voglio un cavallo di cui potermi fidare sempre e comunque, voglio un cavallo sereno, che non spenga il proprio carattere unico ma che sappia essere un compagno fidato e un buon collega di lavoro.
Non so se la spiegazione anche se sommaria ti possa soddisfare. Posso dire comunque che per il momento ho ottenuto e, soprattutto, ho visto ottenere buoni risultati, quindi, senza stare a filosofeggiare troppo, se una cosa funziona, funziona bene  e si adatta bene al mio carattere e alle mie possibilità psicofisiche, perché no?
Funziona con tutti i cavalli? Per quella che è la mia personale esperienza no, anche se dipende moltissimo dalla coerenza e dal comportamento del proprietario...in questo caso che faccio? cambio metodo fino a che non trovo quello che funziona, mi metto in discussione continuamente, cambi fino a che non trovo un sistema per far funzionare la relazione, una volta raggiunto l'accordo si comincia a introdurre il cavallo in società ossia a farlo relazionare con altri umani con cui mi aspetto si comporti come fa con me in mia presenza prima e in mia assenza poi, da sella e da terra, in passeggiata e in campo. Ovviamente io non sono ancora pronta per seguire autonomamente tutte le fasi del processo, mi limito a padroneggiare alcuni meccanismi.
Per quanto riguarda cavalli padronali o meno, se un cavallo è padronale lo è di indole, non lo fai diventare con l'educazione o lo è non lo è. A volte cavallo definiti "padronali" hanno solo bisogno che con loro venga usato un metodo o delle strategie che magari una persona ha avuto la fortuna di capire ed altre no, ma se arriva un'altra persona che si atteggia come quest'ultima, funziona lo stesso. Facciamocene una ragione, i cavalli non sono tutti uguali. Bisognerebbe usare gli stessi comandi e gli stessi aiuti con tutti perché etologicamente più semplici da apprendere, ma non è possibile avere lo stesso atteggiamento nei confronti di tutti i cavalli: quello deve cambiare in base a quello assunto dal cavallo stesso e dalla sua indole.

Sono d'accordo col fatto che il lavoro da terra sia complementare rispetto a quello in sella e che sia più importante per chi lavora coi cavalli rispetti che per l'amatore, ma non penso che una persona come poker che ha molta più esperienza di me non sappia il fatto suo, anzi, vorrei solo porre l'attenzione su un modo di lavorare la mente e il fisico del cavallo che è differente dal semplice "girare alla corda" e dall'addestramento in senso stretto. Inoltre vorrei che l'equitazione di distaccasse almeno un pochettino ai concetti di paura, dolore e punizione, vorrei che il cavallo stesse con me con piacere, perché mi rispetta e di me si fida, perché uso una comunicazione competente e appropriata nei suoi confronti, allora la frusta lascia il ruolo di strumento punitivo/coercitivo e assume quello di tramite comunicativo che può  veicolare un secco "stammi lontano", un "seguimi", Un "No, adesso hai veramente esagerato. Stai al tuo posto e non fare l'idiota", un "accelera, rallenta, fermati" e un "ecco, così sì, sei stato bravo". La frusta non deve essere temuta indistintamente, è l'atteggiamento di chi la usa che deve chiedere rispetto al momento opportuno.
"Quando accarezzi un cavallo metti il cuore nella tua mano" Pat Parelli

Wild

Citazione da: Ina:) - Luglio 06, 2015, 09:28:21 PM
Ho letto una parte degli interventi, poi mi sono stufata e ciao
mi piaceva l'idea di aprire un topic dove tutti potessero contribuire con le proprie esperienze, con gli esercizi che sono stati utili e che sono serviti a migliorare
invece (come al solito) è venuta fuori una polemica perchè si spara a zero sul lavoro che fanno gli altri, capisco che siamo in un forum e abbiamo tutti il diritto di parola, ma se volete discutere di quanto uno sia cagone o spacchi i cavalli perchè fa una cosa piuttosto che un'altra aprite un benedetto topic in separata sede e scannatevi lì
perchè sinceramente, a me quello che interessa ,in questo topic, sono gli esercizi che fate e sebbene capisco che possiate fare fatica a crederci delle vostre opinioni non me ne frega un benemerito
scegliere se provare un esercizio o no è a discrezione del singolo
se poi non riuscite proprio a evitare di giudicare, almeno fatelo in modo educato, perchè mi sembra che qua dentro nessuno sia Ludger Beerbaum
Detto ciò, credevo che potesse essere una buona occasione di, non dico imparare qualcosa, ma almeno prendere qualche spunto
mi sbagliavo
Buon proseguimento

Hai ragione, Ina, è mi spiace per aver dato il via a tutto questa discussione dicendo che inizio con molto lavoro da terra, l' idea di un topic sugli esercizi mi piaceva molto, ma poi mi sono lasciata prendere perché a questo sistema del lavoro da terra credo molto e volevo tentare di spiegare perché secondo me è utile, io accetto le critiche, ma perché siano critiche costruttive è bene che si conosca il pensiero dell'altro e perché fa una cosa invece di un altra. Fatto sta che ho perso di vista il senso del topic e mi dispiace moltissimo. Scusami.
"Quando accarezzi un cavallo metti il cuore nella tua mano" Pat Parelli

Miky Estancia

Citazione da: PokerFace - Luglio 06, 2015, 04:56:43 PM
1. noi non siamo cavalli. lo sappiamo noi, lo sanno i cavalli.

2. cercare di entrare nel "branco" o di assumere un qualche ruolo che in natura hanno altri cavalli è ridicolo.

3. vizi e maleducazioni nascono proprio dal voler avere un certo rapporto col cavallo, da pari. noi non siamo pari, io sono l'uomo e lei è il cavallo. e la cavalla deve il massimo rispetto a me come a chiunque altro.

4. lei sa che lei è il cavallo e che deve rispetto e attenzione e collaborazione a chiunque.

5. il concetto di partnership o leadership è fuorviante perchè creerebbe cavalli padronali, che seguono una persona sola (il leader o il partner) o sfanculano o prevaricano chi non si pone come tale. io non voglio questo dal cavallo. voglio un cavallo docile e amichevole e gentile e rispettoso e ubbidiente e disponibile con TUTTI. fosse anche l'ultimo antipatico pezzo di letame che conosco, il cavallo non lo deve mai mettere in difficoltà perchè sa benissimo che si tratta di un Umano e non di un cavallo, con cui può avere da dire la sua.

1. Giustissimo, mai confondere i ruoli, mai umanizzare il cavallo. Il cavallo deve sapere che certi atteggiamenti che tiene con i suoi consimili, non sono assolutamente tollerati nei confronti dell'uomo (vedi mordere, spintonare, calciare).

2. No, non è ridicolo, ma utile. Se vuoi comunicare con un cinese, devi imparare il cinese o il cinese deve imparare l'italiano (oltre alla lingua, pure usi e costumi). I cavalli non possono imparare l'italiano, quindi, noi bipedi, che ci riteniamo molto intelligenti, dobbiamo fare uno sforzo per imparare "usi, costumi e linguaggio" equini, in modo da comunicare in modo piu efficace ed efficiente. Questo non vuol dire che ci dobbiamo far scescere orecchie e coda o muoverci in modi palesemente teatrali.

3. Vero. Vizi e maleducazione nascono spesso da padroni troppo "molli", che umanizzano il cavallo, sono incapaci di mantenere una linea di condotta coerente o che, al contrario, eccedono nella rigidità.

4. Falso. I cavalli ti testano. Sanno subito con chi hanno a che fare. Se sono di indole buona e collaborativa, "vanno"più o meno bene con tutti. Se sono anche solo un minimo furbarelli....o tieni un certo comportamento (sia da terra che dalla sella), oppure si fanno gli affaracci loro.

5. Noi domiamo e addestriamo ponendoci come dei soggetti dominanti. Sforniamo soggetti docili ed amichevoli, non padronali (la padronalita'nasce dal carattere del cavallo, non dall'addestramento) che vanno con tutti. Ovviamente BISOGNA imparare a porsi e a porre le richieste nel modo giusto, come con QUALUNQUE cavallo, mica sono indovini!
La cosa che tollero meno al mondo, anche meno dell'ignoranza, è la maleducazione. Perché se avere il cervello piccolo è una disgrazia, essere cafoni è una scelta. A.P.

bionda

Sì Ina:) qui son tutti professori. Se ti consola, ti racconto due esercizietti terra a terra per tutti i giorni.

A) Sul circolo di 20 mt un giro di passo, un giro di trotto, un giro di galoppo, dalle due mani, con il cavallo in ordine, la flessione giusta, le transizioni precise... Non so se mi è mai riuscito di fare tutto, è più difficile di quello che sembra.

B) Serpentina, al passo e al trotto: mezza volta, tagliata trasversale, mezza volta, tagliata ecc. Se riesci ad avere sempre la flessione giusta e il cavallo dritto, quando deve andare dritto, senza dare grandi correzioni... Se ripeti un po' di volte, il cavallo capisce l'esercizio, e te lo fa più decente.

C) Scordiamoci i muri: il giro del maneggio facendo la linea di quarto sui lati lunghi, e non la pista, col cavallo tutto storto, appoggiato al muro.

D) Esercizietto per sciogliere e mettere in mano: al passo nell'angolo volta, poi mezza volta, tornando sulla pista proseguire sulla pista tenendo la flessione all'esterno, nell'angolo mezza volta con la flessione all'esterno, ti ritrovi in pista con la flessione all'interno, il cavallo tira un sospiro di solllievo e scende con l'incollatura, gli dai il trotto, un giro di trotto in avanti, cambio di mano e ripetere.
"Entschuldige, mein Tier, ich werde schon noch dahinterkommen"
Udo Bürger
"Scusami, mio animale, prima o poi ci arriverò"

bionda

Potreste cortesemente concentrare in un solo topic questi pallosi discorsi di dominanza e non spargerli per tutto il forum.
"Entschuldige, mein Tier, ich werde schon noch dahinterkommen"
Udo Bürger
"Scusami, mio animale, prima o poi ci arriverò"

Miky Estancia

Citazione da: Wild - Luglio 06, 2015, 10:11:40 PM

Hai ragione, Ina, è mi spiace per aver dato il via a tutto questa discussione dicendo che inizio con molto lavoro da terra, l' idea di un topic sugli esercizi mi piaceva molto, ma poi mi sono lasciata prendere perché a questo sistema del lavoro da terra credo molto e volevo tentare di spiegare perché secondo me è utile, io accetto le critiche, ma perché siano critiche costruttive è bene che si conosca il pensiero dell'altro e perché fa una cosa invece di un altra. Fatto sta che ho perso di vista il senso del topic e mi dispiace moltissimo. Scusami.

Wild, per ME, tu non ti devi scusare proprio di nulla.
Ognuno ha le sue esperienze e le racconta.
Le tue esperienze ti hanno portato dei risultati, questi risultati non sono sindacabili, sono dati di fatto e stop.
La critica, per essere costruttiva, non deve dire che quel che fai è  una stupidaggine o negare l'evidenza dei tuoi risultati, perché questa non è "critica" ma solo sparare quizzate a muzzo su cose che non si conoscono.
La cosa che tollero meno al mondo, anche meno dell'ignoranza, è la maleducazione. Perché se avere il cervello piccolo è una disgrazia, essere cafoni è una scelta. A.P.

Miky Estancia

Continuando con gli esercizi...puledro da preparare per il lavoro in vigna o serra.

A redini lunghe, con fascione da lavoro, testiera con filetto o liverpool attaccato a banco e guide inizialmente passanti all'anello basso del fascione (per avere un buon controllo del posteriore).
Dispongo 3/4 barriere a terra parallele tra loro ad un metro circa di distanza ma sfalsate. Il puledro entra nel primo corridoio, quando i posteriori arrivano alla fine della barriera lo fermo, poi do il comando vocale e lui deve fare una volta sulle anche, possibilmente incrociando gli anteriori e infilarsi nel corridoio parallelo, alt, passo e ripeto alla fine della barriera e poi di nuovo, finché sono fuori.

Dispongo 4 barriere a formare un quadrato, che andrò a stringere man mano che il puledro diventa più leggero e preciso nella manovra.
A redini lunghe, faccio entrare il puledro nel quadrato, alt e poi chiedo una piroetta a destra , alt, piroetta a sinistra, alt, uscita.  A scelta, uscita anche in retromarcia.

L'obiettivo di questi esercizi, è  l'esecuzione in massima leggerezza, cioè con i soli comandi vocali.
La cosa che tollero meno al mondo, anche meno dell'ignoranza, è la maleducazione. Perché se avere il cervello piccolo è una disgrazia, essere cafoni è una scelta. A.P.

Wild

Citazione da: Miky Estancia - Luglio 06, 2015, 10:35:43 PM
Citazione da: Wild - Luglio 06, 2015, 10:11:40 PM

Hai ragione, Ina, è mi spiace per aver dato il via a tutto questa discussione dicendo che inizio con molto lavoro da terra, l' idea di un topic sugli esercizi mi piaceva molto, ma poi mi sono lasciata prendere perché a questo sistema del lavoro da terra credo molto e volevo tentare di spiegare perché secondo me è utile, io accetto le critiche, ma perché siano critiche costruttive è bene che si conosca il pensiero dell'altro e perché fa una cosa invece di un altra. Fatto sta che ho perso di vista il senso del topic e mi dispiace moltissimo. Scusami.

Wild, per ME, tu non ti devi scusare proprio di nulla.
Ognuno ha le sue esperienze e le racconta.
Le tue esperienze ti hanno portato dei risultati, questi risultati non sono sindacabili, sono dati di fatto e stop.
La critica, per essere costruttiva, non deve dire che quel che fai è  una stupidaggine o negare l'evidenza dei tuoi risultati, perché questa non è "critica" ma solo sparare quizzate a muzzo su cose che non si conoscono.


Grazie, Miky!
"Quando accarezzi un cavallo metti il cuore nella tua mano" Pat Parelli

Ina:)

Stavo scrivendo e mi si è cancellato tutto, miseria
comunque il succo del mio discorso è ciò che ha scritto anche miky, anche io lavoro da terra per capire che aria tira (non perchè mi caghi sotto, cado raramente) perchè è stupido "discutere" con il cavallo quando è evitabile
detto ciò

Bionda gli esercizi sono ottimi!
Sulla flessione contraria, io avendo un cavallo che a destra cerca sempre di controflettersi lo metto in flessione esterna solo in volta dove gli costa fatica tenere la flessione all'esterno

un altro esercizio che secondo me è una manna per la ginnastica del cavallo, la regolarità e i cambi :
4 barriere disposte ad orologio ad un capo del campo e 4 barriere con la stessa disposizione dall'altro capo del campo, a centro campo una barriera disposta parallelamente ai lati lunghi
si inizia eseguendo al galoppo le 4 barriere, dopodichè, scendendo dalla barriera in linea con il cambiamento diagonale si passa sulla barriera al centro per cambiare galoppo (si può fare anche senza la barriera al centro se il cavallo già cambia bene, ovviamente) e fare la stessa cosa dall'altro lato
si possono anche sostituire le barriere con dei cavalletti

spero si sia capito eheh

bionda

#41
Ina:), secondo me bisogna sempre, sempre, sempre fare le cose pari dalle due mani. Quindi ok la controflessione dove è più difficile, ma falla uguale anche dalla mano facile. Non bisogna pensare di poter correggere l'asimmetria a forza, o in modo mirato, non si può. Si corregge lavorando pari alle due mani, che è molto più difficile di quello che si pensa.

"Entschuldige, mein Tier, ich werde schon noch dahinterkommen"
Udo Bürger
"Scusami, mio animale, prima o poi ci arriverò"

Wild

Ovviamente concordo Ina e con Miky, che è riuscita ad esprimere in maniera più chiara e concisa quello che cercavo di dire, senza riuscire ad esprimerlo bene.  Anche perché, per quella che è la mia esperienza, penso che una volta che il cavallo è equilibrato, addestrato e ha fatto esperienza con un buon leader allora possa essere montato anche da cavalieri "timorosi" e in situazioni difficili perché sa quello che deve fare, a questo punto io mi sento tranquilla a farci montare un bambino, un disabile o un principiante perché ho fiducia nel fatto che il cavallo sa fare il suo lavoro e nel fatto che ha testa, quindi posso fidarmi anche ad "abbassare la guardia" perché il cavallo è autonomo e, anche se lo lascio un po' più libero, non mi prende la mano e non cerca di sovrastarmi, allora si passa da leadership a partnership di lavoro basata su una comunicazione chiara che, in quanto tale, crea rispetto (dei ruoli e degli spazi) e fiducia.
"Quando accarezzi un cavallo metti il cuore nella tua mano" Pat Parelli

Miky Estancia

Si ina, chiarissimo, era uno dei miei esercizi preferiti quando montavo con la mia istruttrice....20 anni e quasi 20 kg fa..... :love4: :firuu: bei tempi  :occasion14:

Ora, un esercizio simile, lo faccio alla doppia longia, variando l'ampiezza del circolo sulle 4 barriere.
La cosa che tollero meno al mondo, anche meno dell'ignoranza, è la maleducazione. Perché se avere il cervello piccolo è una disgrazia, essere cafoni è una scelta. A.P.

Wild

#44
Citazione da: bionda - Luglio 06, 2015, 11:09:08 PM
Wild, secondo me bisogna sempre, sempre, sempre fare le cose pari dalle due mani. Quindi ok la controflessione dove è più difficile, ma falla uguale anche dalla mano facile. Non bisogna pensare di poter correggere l'asimmetria a forza, o in modo mirato, non si può. Si corregge lavorando pari alle due mani, che è molto più difficile di quello che si pensa.

Bionda, scusami, non ho capito...dove ho parlato di asimmetria e controflessione? Non so se ho capito quello che vuoi dire se, ho capito bene, sono d'accordo infatti ripeto ogni esercizio a entrambe le mani, ma ho paura di aver travisato il concetto che vuoi esprimere...

Ho letto tardi il post di Ina, ok, ora ho capito...ops...  :horse-embarrassed:
"Quando accarezzi un cavallo metti il cuore nella tua mano" Pat Parelli