• Welcome to Cavallo Planet - Forum Per gli appassionati di equitazione inglese e americana... e di cavalli..

Mani alte? Mani basse?

Aperto da The Shire, Febbraio 24, 2016, 07:04:21 PM

« precedente - successivo »

alex

Il contatto è quella tensione che non dice niente (nel linguaggio convenzionale fra mano e bocca, una tensione minore dice invece una cosa ben precisa, e una maggiore ne dice altre).  Il problema serio (in relazione alla domanda che ho fatto) è il seguente: è il cavallo che deve mantenere il contatto con la mano, adeguando la posizione della bocca alla posizione della mano, o è il cavaliere che deve seguire ogni movimento dell'incollatura e quindi della bocca? Quest'ultima è la "libertà di incollatura".
La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

Luna di Primavera

#16
devi immaginarti una stretta di mano fra due persone. tu stringi la mano a uno, e quello può stritolarti oppure essere moscio, no? ed è brutto entrambi i casi. una bella stretta di mano è quando l'altro ti ricambia con partecipazione e delicatezza.

ecco, il contatto è la relazione tra la sua bocca e la tua mano, e dipende da entrambe le estremità: la tua mano e la sua bocca.
la redine ci sta in mezzo e può dirti qualcosa di cosa sta succedendo, ma ciò che avviene alla redine può dipendere sia da te che da lui.

redine che penzola: contatto assente
la redine può penzolare perché il cavallo porta la testa alta al vento e si sottrae, oppure si incappuccia tantissimo e di nuovo si sottrae. oppure sei tu che hai le redini troppo lunghe in mano (e allora puoi stringere finchè vuoi ma non dirai nulla al cavallo)

redine che sta tesa: contatto forte
la redine può tirare perché è il cavallo che tira verso il basso o in avanti. oppure sei tu che stai tirando.

allora, insomma... cosa deve fare la tua mano? la tua mano sostanzialmente deve seguire e correggere. una parola eh....
I cavalli davanti mordono, dietro scalciano e in mezzo sono scomodi.
I. Fleming

The Shire

A me sembra più logica la seconda alex, più che altro mi ha messo un po ' in ansia il post di luna, perché io non ho ancora capito cosa dovrei sentire sulle redini e come il cavallo "chiede" qualcosa con la bocca, e da quando ho iniziato a montare ho sempre avuto paura di infastidire il cavallo. Magari ho una mano pesante e non lo so?

Luna di Primavera

tranquilla, è normale, a queste cose si arriva dopo anni.. o anche non si arriva affatto eh.

essendo principiante, è più facile che tu abbia una mano troppo leggera, assente, e un po' imprecisa, cioè che non riesce a seguire e eventualmente a correggere la posizione dell'incollatura.
I cavalli davanti mordono, dietro scalciano e in mezzo sono scomodi.
I. Fleming

Luna di Primavera

Citazione da: Luna di Primavera - Febbraio 25, 2016, 05:26:29 PM
redine che sta tesa: contatto forte
la redine può tirare perché è il cavallo che tira verso il basso o in avanti. oppure sei tu che stai tirando.

ops, qui volevo dire redine che sta "tirata" o "troppo tesa".
I cavalli davanti mordono, dietro scalciano e in mezzo sono scomodi.
I. Fleming

The Shire


milla

Io direi che il contatto è la capacità di essere, appunto, in contatto con la bocca del cavallo, è il dialogo continuo tra la mano e la bocca.
Facile a dirsi molto meno a farlo correttamente.

segreto

Rileggi gli interventi di max e di luna: c'è tutto, lì.

Segreto

max

#23
Citazione da: alex - Febbraio 25, 2016, 05:21:04 PM
Il contatto è quella tensione che non dice niente (nel linguaggio convenzionale fra mano e bocca, una tensione minore dice invece una cosa ben precisa, e una maggiore ne dice altre).  Il problema serio (in relazione alla domanda che ho fatto) è il seguente: è il cavallo che deve mantenere il contatto con la mano, adeguando la posizione della bocca alla posizione della mano, o è il cavaliere che deve seguire ogni movimento dell'incollatura e quindi della bocca? Quest'ultima è la "libertà di incollatura".

Il contatto è l'iniziativa che prende il cavaliere, mentre l'appoggio (tanto per chiarire i due termini) è l'iniziativa che prende il cavallo. Entrambi possono mettere tensione sulle redini, ciascuno con i suoi motivi. Per farlo il cavaliere usa mani e avambracci mentre il cavallo usa l'incollatura.

Il cavallo non deve mantenere nessun contatto, intanto perché casomai dovrebbe mantenere l'appoggio (e fin qui è questione di semantica) e poi perché un cavallo costretto a stare sulla mano usando la mano stessa (una sorta di circuito chiuso) è sempre un cavallo in disequilibrio, con contrazioni inutili: a che pro imporgli di mantenere una tensione costante dei muscoli del collo per sentire un po' di peso nelle mani?

L'appoggio "utile", quindi la vera messa in mano, nasce piuttosto dall'uso giusto che il cavallo fa del suo corpo (tutto non solo il collo), per dirla alla tedesca "viene dai posteriori". Si ottiene con gli esercizi di maneggio usati per migliorare elasticità e mobilità. Alla fine si sente che il cavallo va sulla mano in una maniera diversa da come potrebbe andarci costretto dalla sola pressione-rilascio delle mani. Ci va in modo morbido, alzando la schiena, portando meglio lo "zainetto". Quando succede allunga il collo di sua iniziativa, senza accelerare anzi, si cadenza, arrotonda i gesti.

L'appoggio comunque è sempre un qualcosa da guardare e accettare con sospetto. Un cavallo ben addestrato è "teso" e "dritto" nel suo modo di muoversi, nel suo modo di essere, non perché le redini vengono tenute tirate. Queste possono tranquillamente stare sempre a festoni ed il cavallo dimostrare comunque impulso, rettitudine e tensione. Dipende...

La libertà di incollatura tra un aiuto e l'altro va data sempre. Il cavallo quindi non deve mantenere un appoggio costante per seguire sempre la mano, ma è la mano che tiene un contatto leggero tra una richiesta e l'altra. Più che altro una lunghezza di redine adeguata per cui non siano ne troppo tirate che lo bloccano ne bisogni raccogliere mezzo metro di redine prima di fare un'intervento!!!

Su un cavallo ben lavorato e che offre l'appoggio morbido citato prima è sempre e comunque una cosa che dura il tempo della richiesta: il cavaliere lo mette rotondo e il cavallo risponde andando sulla mano morbidamente per il tempo che ci mette a fare il gesto. Chi sa addestrare infatti farà interventi con le mani mirati a mettersi il cavallo subito rotondo e dritto il più possibile, di modo che tutto quello che viene dopo sarà facile eseguirlo su redini semitese, in "libertà vigilata di incollatura".
Quel pochissimo che sapete vi impedisce di capire quel moltissimo che non conoscete.

alex

Citazione da: Luna di Primavera - Febbraio 25, 2016, 05:26:29 PM
devi immaginarti una stretta di mano fra due persone. tu stringi la mano a uno, e quello può stritolarti oppure essere moscio, no? ed è brutto entrambi i casi. una bella stretta di mano è quando l'altro ti ricambia con partecipazione e delicatezza.

L'immagine della stretta di mano mi ha stimolato l'immaginazione.... se do la mano a uno, e questo poi non me la molla, dopo pochi secondi il mio naturale istinto sarebbe quello di usare la mano libera per dargli un ca**otto sul muso  :horse-wink:

Immaginiamo piuttosto di dare la mano a un cieco per guidarlo....
La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

Ally

Citazione da: max - Febbraio 25, 2016, 10:51:04 PM
Citazione da: alex - Febbraio 25, 2016, 05:21:04 PM
Il contatto è quella tensione che non dice niente (nel linguaggio convenzionale fra mano e bocca, una tensione minore dice invece una cosa ben precisa, e una maggiore ne dice altre).  Il problema serio (in relazione alla domanda che ho fatto) è il seguente: è il cavallo che deve mantenere il contatto con la mano, adeguando la posizione della bocca alla posizione della mano, o è il cavaliere che deve seguire ogni movimento dell'incollatura e quindi della bocca? Quest'ultima è la "libertà di incollatura".

Il contatto è l'iniziativa che prende il cavaliere, mentre l'appoggio (tanto per chiarire i due termini) è l'iniziativa che prende il cavallo. Entrambi possono mettere tensione sulle redini, ciascuno con i suoi motivi. Per farlo il cavaliere usa mani e avambracci mentre il cavallo usa l'incollatura.

Il cavallo non deve mantenere nessun contatto, intanto perché casomai dovrebbe mantenere l'appoggio (e fin qui è questione di semantica) e poi perché un cavallo costretto a stare sulla mano usando la mano stessa (una sorta di circuito chiuso) è sempre un cavallo in disequilibrio, con contrazioni inutili: a che pro imporgli di mantenere una tensione costante dei muscoli del collo per sentire un po' di peso nelle mani?

L'appoggio "utile", quindi la vera messa in mano, nasce piuttosto dall'uso giusto che il cavallo fa del suo corpo (tutto non solo il collo), per dirla alla tedesca "viene dai posteriori". Si ottiene con gli esercizi di maneggio usati per migliorare elasticità e mobilità. Alla fine si sente che il cavallo va sulla mano in una maniera diversa da come potrebbe andarci costretto dalla sola pressione-rilascio delle mani. Ci va in modo morbido, alzando la schiena, portando meglio lo "zainetto". Quando succede allunga il collo di sua iniziativa, senza accelerare anzi, si cadenza, arrotonda i gesti.

L'appoggio comunque è sempre un qualcosa da guardare e accettare con sospetto. Un cavallo ben addestrato è "teso" e "dritto" nel suo modo di muoversi, nel suo modo di essere, non perché le redini vengono tenute tirate. Queste possono tranquillamente stare sempre a festoni ed il cavallo dimostrare comunque impulso, rettitudine e tensione. Dipende...

La libertà di incollatura tra un aiuto e l'altro va data sempre. Il cavallo quindi non deve mantenere un appoggio costante per seguire sempre la mano, ma è la mano che tiene un contatto leggero tra una richiesta e l'altra. Più che altro una lunghezza di redine adeguata per cui non siano ne troppo tirate che lo bloccano ne bisogni raccogliere mezzo metro di redine prima di fare un'intervento!!!

Su un cavallo ben lavorato e che offre l'appoggio morbido citato prima è sempre e comunque una cosa che dura il tempo della richiesta: il cavaliere lo mette rotondo e il cavallo risponde andando sulla mano morbidamente per il tempo che ci mette a fare il gesto. Chi sa addestrare infatti farà interventi con le mani mirati a mettersi il cavallo subito rotondo e dritto il più possibile, di modo che tutto quello che viene dopo sarà facile eseguirlo su redini semitese, in "libertà vigilata di incollatura".

:gflex: :gflex:

alex

Mi associo all'inchino di Ally. Mi cospargo la cenere sulla capa per non aver valorizzato la differenza fra contatto e appoggio: sacrosanto. E rifletto: questi principi - che sono la base delle basi - dovrebbero essere chiarissimi a chiunque abbia fatto un paio di lezioni di equitazione. Non come risultato: ma come obiettivo da raggiungere nel tempo. Lo sono? E se non lo sono: è colpa del lallismo? O è colpa di una deriva dell'equitazione che parte da molto, molto più lontano?
La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

Luna di Primavera

#27
secondo me è perché sono concetti difficilissimi da spiegare e far capire.

cioè, questa spiegazione è perfetta (oltre che più precisa e molto migliore della mia):
Citazione da: max - Febbraio 25, 2016, 10:51:04 PM
Il contatto è l'iniziativa che prende il cavaliere, mentre l'appoggio (tanto per chiarire i due termini) è l'iniziativa che prende il cavallo. Entrambi possono mettere tensione sulle redini, ciascuno con i suoi motivi. Per farlo il cavaliere usa mani e avambracci mentre il cavallo usa l'incollatura.

però la vera questione per la stragrande maggioranza delle persone è questa:
Citazione da: The Shire - Febbraio 25, 2016, 05:29:11 PM
io non ho ancora capito cosa dovrei sentire sulle redini e come il cavallo "chiede" qualcosa con la bocca,

dare le definizioni resta una cosa fine a se stessa, se l'altro non "sente" - e non si può "sentire" al suo posto.
un istruttore "sente" il contatto, e può spiegarlo a parole (se è bravo), ma non è purtroppo in grado di "trasmettere" la sensazione. quella è una ricerca individuale, mi sa, e appunto normalmente ci si arriva dopo tanto tempo - anche perché prima ci sono un mucchio di altre cose per il principiante da mettere a posto: tanto per dirne una, l'indipendenza degli aiuti.
I cavalli davanti mordono, dietro scalciano e in mezzo sono scomodi.
I. Fleming

milla

Luna giustamente scende dall'empireo dei massimi sistemi per dire esattamente come stanno le cose per tutti noi amatori  :quoto: :quoto: :quoto: :quoto: :quoto:

alex

Al di là di ogni raffinatezza, o si insegna a seguire morbidamente la bocca del cavallo nelle variazioni spontanee della posizione dell'incollatura, op si fa l'opposto: si insegna cioè a resistere con le mani alle variazioni di posizione dell'incollatura. Non sono raffinatezze.... è un principio proprio di base: "mani ferme!!!". Se sono ferme, cosa possono seguire? E come si può lasciar sfilare le redini, se la raccomandazione è quella "Stringi i pugni!!!"?

Io ho lì'impressione - e il netto ricordo - che al principiante viene raccomandato di seguire l'incollatura in poche circostanze: sulle barriere, sui saltini; poco, troppo poco. Per tutto il resto del tempo il novizio volenteroso e obbediente usa le mani come se fossero redini fisse - e gli viene insegnato a farlo. Io non ero obbediente, e non ho mai stretto i pugni, ma mi sgridavano parecchio  :horse-wink: Al momento uso la "presa di redini Alex", entrambe le redini fra pollice e indice di una mano con una pressione appena sufficiente perchè non si sfilino con il loro peso (quasi nullo: sono due fettuccine morbide in sintetico....) , e poi fatte uscire dal pugno fra l'anulare e il mignolo  aperti - se voglio, in qualsiasi momento serro il pugno e la presa diventa forte; ma non mi serve quasi mai.
La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.