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Mani alte? Mani basse?

Aperto da The Shire, Febbraio 24, 2016, 07:04:21 PM

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Luna di Primavera

#30
Citazione da: alex - Febbraio 26, 2016, 03:49:49 PMè un principio proprio di base: "mani ferme!!!". Se sono ferme, cosa possono seguire?

beh io distinguerei.
al principiante si impone di tenere le mani ferme, perché altrimenti pasticcia e si appende per trovare il proprio equilibrio. pensa a un principiante le prime volte che fa trotto, o ahimè galoppo... devi dirgli di tenere le mani il più possibile ferme, per limitare i danni inflitti al cavallo porabestia.
"stringi i pugni" è chiaro, sennò il cavallo da scuola ti tira via le redini e addio direzioni.

una volta che l'assetto in sella è solido e gli aiuti indipendenti, in ogni caso la mano non deve (o non dovrebbe) fare chissà che movimenti, se escludiamo gli interventi pressure&release per le richieste. se tutto il corpo è rilassato (particolarmente spalle e gomiti) la mano in sè starà ferma (nel senso di non compiere alcun movimento volontario) e seguirà la bascula per "inerzia", in virtù del fatto che il cavaliere è "nel movimento" del cavallo.
sostanzialmente la bascula si segue permettendo all'articolazione del gomito di aprirsi e chiudersi. cioè, è il cavallo che ti muove, alla fine. tu segui e eventualmente correggi se è necessario.

certo che se sei rigido come un palo come lo sono io, col cavolo che riesci a seguire spontaneamente la bascula... e infatti il cavallo s'incaz*a  :icon_axe:  :vergogna:
I cavalli davanti mordono, dietro scalciano e in mezzo sono scomodi.
I. Fleming

max

E' difficile spiegare e far capire un sacco di cose in qualsiasi attività... ma il primo passo è la teoria, la nomenclatura, le definizioni... quelle bisogna pur cominciare a "masticarle" se si vuole interloquire con altri. Dopodiché associargli esperienze concrete è un'attimo.

Il problema in equitazione è che quando ti imbatti in un istruttore che bontà sua ha la voglia e la vocazione di insegnare (non sono molti, per lo più quasi tutti fanno passare l'ora in qualche modo... ed è tutto...) questo potrà al massimo cercare di farti sentire e capire quello che ha sentito e capito lui, quindi chi mi dice che lui stesso abbia sentito e capito abbastanza da poter essere nel giusto e sopra le parti?

Non sono molti nel mondo gli insegnanti davvero completi e competenti... facciamocene una ragione...

Mani alte o basse, fisse o mobili... a volte serve fissarle come Alex condanna, a volte serve seguire la bocca come ad Alex piace...

La cosa peggiore è sicuramente abbandonare la propria naturalezza a fronte di una rigidità acquisita per far contento un'istruttore che ci vuole vedere sempre e solo in un modo...

Non so se sia meglio essere scomposti ma naturali, oppure composti ma rigidi... Io sono partito dalla prima, sono finito nella seconda, ora vorrei trovare la via di mezzo...
Quel pochissimo che sapete vi impedisce di capire quel moltissimo che non conoscete.

bionda

Provo a fare anche un mio riassunto, per quel che vale, cioè niente.

Una buona regola di base è: le mani non devono mai stare più in basso della bocca del cavallo.
Perchè se sono più basse, stai schiacciando con l'imboccatura la lingua del cavallo in modo doloroso, e così non hai modo di fare un lavoro decente ...questo è lapalissiano.

Quindi, se il cavallo alza la testa per sottrarsi al contatto (vedi definizioni di max su contatto e appoggio), devi a tua volta alzare le mani per riprendere un contatto amichevole e avere l'opportunità di correggere.

Ma siccome tu alzi le mani per correggere, per il cavallo la mano alta è sempra una richiesta, la mano bassa un "va bene così". Ed è ovvio che se chiedi sempre, dopo un po' non ti si risponde più. Quindi la mano va alzata solo se davvero serve fare una correzione/richiesta.

C'è la mano bassa, bloccata, che limita l'andatura e fa incavolare il cavallo, e c'è la mano bassa e tranquilla che lascia fare e aspetta. Sentire la differenza, cioè sentire nelle dita cosa ne pensa il cavallo, come la vive, non è da principianti.

Vale anche per la lunghezza delle redini... giusto regolarla, ma se stai sempre a lasciare e riprendere, sono tutte richieste che fai, e il troppo è troppo, bisogna imparare a fare meno.

"Entschuldige, mein Tier, ich werde schon noch dahinterkommen"
Udo Bürger
"Scusami, mio animale, prima o poi ci arriverò"

The Shire

In effetti io ho la mano cementificata (non sto scherzando io blocco il polso, dai video sembra davvero) e sto cercando di porre rimedio.

milla

A me non hanno mai detto che la mano deve stare ferma, o meglio deve stare ferma nel senso che non deve avere movimenti involontari dovuti a rigidità o a difetti di assetto (es. aggrapparsi alle redini, tenere le spalle e braccia rigide che al trotto seduto rimbalzano assieme a tutto il resto del cavaliere, alzare e abbassare le mani trottando all'inglese ecc.), ANZI mi hanno sempre ripetuto che al passo e galoppo, andature basculate, la mano DEVE seguire la bascula.
Questo mi sembra il minimo indispensabile.

aurora

si giusto .....credo che il contatto sia quello   :blob9: :blob3: :cboy:
nel montare a cavallo prendiamo in prestito la libertà

milla

Aurora non so se ti riferisci a me.
Quello che ho scritto NON riguarda il contatto ma la posizione delle mani, rispondevo a chi diceva che gli istruttori impongono di tener ferme le mani.

raffaele de martinis

Mani alte o basse, fisse o mobili... a volte serve fissarle come Alex condanna, a volte serve seguire la bocca come ad Alex piace...

Caro Max, puretroppo si tende a fare squola/setta anche su queste cose, onestamente non ho contatti diretti, ma mi pare che sull'alzata di mano si stia esagerando... lo si è sempre fatto, il filetto nella briglia è elevatore è sempre stato sopratutto elevatore, solo che prima lo si elevava di centimetri ora di metri.
Dato per scontato che, se si ottiene il risultato, va bene qualunque cosa, un minimo di principi bisognerebbe conoscerli per poi metterli in pratica, e i principi sono valiti sia per il dressaggista, l'ostacolista, il cauboi... bisognerebbe capirli.

Ora, le differentizzazzioni, le variabili, le combinazioni, le interconnessioni, le necessità, le possibilità, le situazioni che ci sono/che si creano tra lallo e cavagliere sono praticamente infinite,
per prima cosa, inculcherei in noi neofite codesti concetti:
1) l'assioma (aridaglie)
2) il sentimiento
3) il tatto
Tutto questo per arrivare al concetto fondamentale, la leggieressa:
"Che le figure siano difficili oppure facili,semplici oppure complicate, la differenza tra la bona equitazione e la mala/mediocre equitazione sta nella leggerezza".

L?equitazione è semplice... inutile imparare a memoria librelli, tomi, enciclopedie fare dottole discussioni se non si chiariscono - prima - con se stessi questi lieti concetti.

Care ragasse, siccome:
Il problema in equitazione è che quando ti imbatti in un istruttore che bontà sua ha la voglia e la vocazione di insegnare (non sono molti, per lo più quasi tutti fanno passare l'ora in qualche modo... ed è tutto...) questo potrà al massimo cercare di farti sentire e capire quello che ha sentito e capito lui, quindi chi mi dice che lui stesso abbia sentito e capito abbastanza da poter essere nel giusto e sopra le parti?
Non sono molti nel mondo gli insegnanti davvero completi e competenti... facciamocene una ragione...


Questi allegri personaggi, dei quali Max lamenta la scarsezza, una volta si chiamavano cavallerizzi... univano alla sapiente pratica di insegnamento coi lalli e coi cavaglieri, una culutura vastissima, in Itaglia se ne son perse le traccie, l'ultimo ?  Cesare Paderni: 1833 - 1923. 
... "il culo nella carriola e le gambe avanti"...

aurora

la mia istruttrice mi ha sempre detto che le mani andavano sopra il garrese ma non sollevate.....
secondo me è anche più comodo montare con le mani a quella altezza .... poi non so  :icon_confused:
nel montare a cavallo prendiamo in prestito la libertà

shirehorse_camy

Partendo dal fatto che nella monta inglese le mani dovrebbero essere tenute basse, per poter comunicare meglio con il cavallo, ma non attaccate al 'peluche' (come lo hai definito tu hihi :horse-smile: ) mentre nella monta americana solitamente il gomito crea più o meno un angolo di 90 gradi. Detto questo sei pregata di dire se monti all'americana o all'inglese o in qualunque altro modo così potremo risponderti meglio  :pollicesu:  :horse-wink:
Ti senti giù? Sali in sella!

milla

Raffaele ma come può un istruttore, anche coltissimo, bravissimo espertissimo, INSEGNARE il tatto ed il sentimento?
Quelli o li hai o non li hai, forse e dico forse, si possono acquisire con una lunghissima pratica sotto la guida di capaci Maestri.
E' un po' come per la musica o la pittura, se non hai talento e predisposizione innata al massimo (con taaaanta applicazione, esercizio, studio e tecnica) potrai diventare un mediocre o accettabile esecutore.
Tra migliaia di persone che si dedicano ad uno sport o ad un'attività artistica solo pochissimi raggiungono alti livelli proprio perchè al "lavoro" occorre abbinare un talento innato.

raffaele de martinis

Beh, hai ripetuto quello che ho scritto millanta volte e di cui ero convinto anch'io.

http://calmoinavantiedritto.blogspot.it/2010/10/dal-capitolo-viii-finalmente-si.html

in questo mio vecchio scritto, anticipavo - con la proposizione quà sotto - quello che ora mi è molto più chiaro:

Quello che si può fare è offrire delle "chiavi" con le quali accedere (allo sentiment et allo tact) ma se è vero che le chiavi aprono le porte sta a noi il dover fare il passo per entrare.

Il vostro affezionatissimo - si sa - è curioso, è rimasto curioso come un bimbo, e osserva, ragiona, cerca e trova chiavi ma poi si accorge che altri le han già trovate prima e meglio di lui.

Fermo restando che i Mozart, i Picasso, i Maradona, gli Oliveira non hanno bisogno di chiavi, loro hanno il campo aperto per talento innato, tutti gli altri miglioni di musicisti, decoratori, calciatori possono acquisire un sufficiente sentiment et tact per l'ordinaria amministrazione, questa

https://www.youtube.com/watch?v=nOyvimZuF5o

Lovviamente i tempi cambiano, ma i sacri principi restano, peccato che la deriva ci porti ai frison ai comtuà e alla relazione della minchia... allora bisogna chiedersi prima: ma di cosa stiamo parlando?
... "il culo nella carriola e le gambe avanti"...

The Shire

Piccolo OT: secondo me non esiste il talento. Esiste magari l'esperienza, il fisico, la postura, la pratica e la testa per fare qualcosa, ma il talento no. È molto utopico cone concetto, astratto, che indica un persona superiore alle altre per doti innate. Visto che le persone sono tutte uguali, nessuna può definirsi superiore ad un'altra, credo che quello che definiamo talento sia: pratica+passione+"morfologia umana"+testa+fortuna e che non sia assolutamente qualcosa di innato donato dal cielo per chissà quale divino fine.
Citazione da: shirehorse_camy - Febbraio 27, 2016, 08:08:21 PM
Detto questo sei pregata di dire se monti all'americana o all'inglese o in qualunque altro modo così potremo risponderti meglio  :pollicesu:  :horse-wink:
Io monto all'inglese ma volevo fare un discorso molto completo e generale per quello non ho specificato  :horse-smile:

milla

#43
Ah il talento non esiste?
Dunque chiunque saprebbe raggiungere i livelli di Michelangelo, Leonardo, Nureyev, Pasteur, Marie Curie, Raffaello ecc.ecc.ecc.
Ma su dai, siamo seri.
Le persone sono tutte uguali (per capacità suppongo tu intenda)? Cioè io sarei uguale a Einstein, Rubinstein ecc.
Ma per piacere.

Raffaele se per ordinaria amministrazione intendi la capacità di montare come i cavalieri del video credo che il 99,99% degli amatori sia ben lontano da quello.
Ritengo che Alex abbia giustamente sottolineato la differenza tra Equitazione ed equitazione, ben pochi potranno aspirare alla prima mentre quelli di noi che saranno più umili, più volenterosi, più desiderosi di imparare, di farsi un po' di cultura equestre, di guardare i Maestri forse (FORSE) potranno riuscire a fare della discreta equitazione.
Comunque ritengo che già provarci con serietà (lasciando ovviamente perdere le parrellate & C.) valga la pena se non altro come arricchimento personale; tu non diventerai mai un grande traduttore ma puoi diventare un discreto traduttore e comunque il tuo lavoro (al di là dei risultati) è importante per il tuo cervello e la tua anima (intesa in senso laico è chiaro).
Non importa vero che ti ricordi cosa faceva dire il mio concittadino ad Ulisse.

Bubba

In realta' il talento sembrerebbe essere un mito ( vedi i testi di Trabucchi.  Era stata fatta pure una ricerca sui violinisti talentuosi. Se ritrovo i passaggi li riporto in altro topic).