Dove (mi riferisco al titolo) in "uomo che vola" si comprendano anche le categorie non nominate ma intuitivamente insite, da bimbe e bimbi della scuola pony agli anziani sui loro cavalli anziani.
Sono quasi le undici, sto disegnando Ippogrifi ed Astolfi (sono illustrazioni per una commemorazione dell'Orlando dell'Ariosto) e mi torna in mente una riflessione letta quasi mezzo secolo fa.
Se ben ricordo era di Max David e il titolo del libro mi pare fosse "Italiani a cavallo", ma non posso controllare perchè quel libro, insieme ad altri che ancora rimpiango, l'ho venduto in un momento in cui, più o meno diciottenne, avevo bisogno di qualche soldo.
Cercherò di riferire senza perdermi troppo.
Il concetto era: se io, in concorso, salto X ostacoli e il cavallo, nelle parabole, sta in aria X secondi; se lui per coprire il percorso fa X battute di galoppo stando in aria X volte per un tempo di circa X frazioni di secondo; e se io segno un tempo finale di X secondi, confrontando il tempo finale con il tempo effettivo in cui il cavallo sta in aria, scopro che è maggiore quest'ultimo di quello che il cavallo passa a contatto con il suolo.
Quindi il cavallo vola.
E noi equitanti siamo tutti un po' Astolfi.
Commenti?
Segreto
P.S.: Spero di aver ricordato correttamente la fonte, ma mezzo secolo è mezzo secolo!
Ricordo Tabi e Asia giovani che "volavano" con un'andatura particolare, vista solo quando erano evidentemente felici di farlo, in tondino: una fase di sospensione lunghissima dopo un appoggio brevissimo, sia al trotto che al galoppo. Che meraviglia!
Ma anch'io da ragazzo volavo; in un montagna, in alcuni ghiaioni ripidi ma sicuri, giù a grandi salti senza minimamente "frenare". Anche in quel caso, tempi di appoggio brevissimi, e lunghissimi periodi di sospensione. Che sensazione meravigliosa, e come sembravano "morbidi" i sassi, magari poco più piccoli di una testa.....
Considerando i calcoli matematici di Segreto, si, il cavallo vola.
È capitato anche al sottoscritto, con la mia vecchia cavalla dal galoppo molto lineare, lento e cadenzato, in un sottobosco dai colori autunnali, di avere la sensazione di volare, non per i calcoli matematici, ma per la sensazione di pura libertà.
Penso però di essere OT.
ciao
Ironicamente voliamo di più quando l'equino ha deciso che non vuole volare e se tanto ci teniamo a farlo si offre come catapulta :horse-cool: :firuu:
Citazione da: alex - Novembre 08, 2016, 11:24:57 PM
Ricordo Tabi e Asia giovani che "volavano" con un'andatura particolare, vista solo quando erano evidentemente felici di farlo, in tondino: una fase di sospensione lunghissima dopo un appoggio brevissimo, sia al trotto che al galoppo. Che meraviglia!
Ma anch'io da ragazzo volavo; in un montagna, in alcuni ghiaioni ripidi ma sicuri, giù a grandi salti senza minimamente "frenare". Anche in quel caso, tempi di appoggio brevissimi, e lunghissimi periodi di sospensione. Che sensazione meravigliosa, e come sembravano "morbidi" i sassi, magari poco più piccoli di una testa.....
Son bellissimi quando fanno cosi'!
Anche i cavalli con le andature radenti restano sospesi