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calmare cavallo

Aperto da degoba, Ottobre 17, 2013, 12:46:53 AM

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degoba

buonasera a tutti....mi chiedevo se qualcuno conosce un ''buon modo'' per calmare  un cavallo.... premetto che e' un arabo e non pretendo che diventi una pecora ma magari qualcuno ha un buon consiglio da darmi....esco da solo cavallo un po' timoroso ma niente di che ....esco in gruppo cavallo entra in agitazione se non lo  metto in testa al gruppo non c'e modo di fargli fare il passo e ora  gli prende questa agitazione pure quando e' da solo e sta ritornando a casa....premetto migliora la situazione montadolo  piu' frequentemente, se magari e' stanco del giorno prima  o se lo affianco a un altro cavallo che gli e' piu  simpatico....strattonarlo o anche solo tenerlo forte  non serve a niente  anzi ,alzare solo una redine lo mette a passo ma riparte subito .picchiarlo e' un 'idiozia ....conoscete qualcosa di  intelligente e pratico (montarlo piu' spesso lo so ma non e' cosi semplice lavorando fino alle 19 di sera)da fare?

cilla

Eh...compra un'haflinger!  :horse-wink: No scherzo! Gli arabi sono piuttosto caldi per natura, l'arabetto della mia amica è praticamente identico...quanti anni ha il tuo? Se è molto giovane probabilmente con l'età ed il lavoro migliorerà. Hai la possibilità di farlo stare a paddock almeno durante il giorno, magari con altri cavalli, di modo che si muova un po' anche da solo?
Se lavori fino alle 19 è un po' un casino ma magari puoi muoverlo alla corda una mezz'ora quando non puoi montare...e infine, cosa mangia? Certi mangimi "scaldano" parecchio

Tu Reviens

Sono sempre in dubbio se rispondere a post come questo, nei quali il problema evidenziato non è sostanzialmente risolvibile se non modificando cose che non sono modificabili....si finisce col non dire nulla di utile e demoralizzare l'utente. Però è anche brutto tirare dritto e non dire nulla, quindi provo a intervenire.
Il problema che porti è abbastanza comune e  risolvibile, ma richiede tempo. Tu non ne hai. Comprare un arabo avendo poco tempo per montare sicuramente non ha aiutato: te lo dico perchè ho avuto una psa per otto anni, la montavo tutti i giorni e nonostante questo era bella movimentata.
Venendo alla campagna, i cavalli vanno abituati - con costanza, è qui che il fattore tempo gioca un ruolo fondamentale - alle varie situazioni, prima fra tutte l'essere in compagnia di altri cavalli. Ti porto un esempio relativo alla mia esperienza per farti capire in pratica come ho affrontato i vari problemi, dato che sto addestrando all'equitazione di campagna  una cavalla,  presa a fida mesi fa, mentre attendevo l'arrivo della mia nuova equina.  Quando ho cominciato a lavorare con lei la cavalla - un'appaloosa già adulta e con pochissimo lavoro alle spalle - non sapeva fare sostanzialmente nulla nè in maneggio nè fuori: era semplicemente buonissima, accettava il peso del cavaliere e in qualche modo lo portava qua e là.
Ho cominciato col lavoro in maneggio: per addestrare alla campagna parto sempre dal maneggio perchè un buon addestramento in piano mette comunque il cavallo negli aiuti e facilita il suo controllo in campagna. Inoltre un cavallo diciamo...con una buona cultura mi permette di intervenire - sempre in campagna - utilizzando un ventaglio più ampio di tecniche.
La cavalla era domata - diciamo piuttosto scozzonata - all'americana: l'ho messa all'inglese (io monto all'inglese) e le ho insegnato il minimo sindacale per distribuire bene il suo peso,  conseguire un maggiore equilibrio, avere i rudimenti del lavoro sulle due piste . Ha imparato in fretta e abbastanza bene: a quel punto ho cominciato a uscire in campagna.
Come il tuo cavallo, lei non ha problemi a stare davanti, ma se la metti dietro a un cavallo tende a tirare. Non lo vuole neanche sorpassare, lo fa per stargli appiccicato, cosa che l'altro cavallo non gradisce. La faccenda si complica se siamo sulla strada del ritorno: lì oltre a tirare rompe al trotto continuamente invece di allungare il passo.
Come intervengo. Intanto alterno momenti in cui la tengo dietro ad altri in cui la metto capofila. Questo per rendere discontinuo lo stress - e i costanti interventi da parte mia -  imposto sia a me che a lei quando siamo dietro. Quando siamo dietro, la rallento con mezze fermate (che funzionano bene all'andata, meno bene al ritorno), flessioni laterali e abbozzi di spalla in dentro. Inoltre spesso, sulla strada del ritorno, quando per lei è più difficile mantenere il passo, facciamo lunghi tratti di trotto da lavoro, in qualche modo "accontentandola". Non devi aspettarti risultati immediati, basta che tu veda anche solo un piccolo miglioramento. Sto facendo questo lavoro da un mese, alternando sessioni in maneggio con un paio di uscite alla settimana e la cavalla è già molto migliorata: conto di sistemarla del tutto con un altro mesetto di lavoro (sempre se non piove..impedendo le uscite).

alex

E soprattutto, mettiti in condizioni di potere andare per lunghi tratti a redini lunghe (meglio se da solo), e sta contento di avere un cavallo in avanti: goditelo.  :occasion14:
La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

lavy91

La mia aveva (ha) lo stesso problema del voler andare al ritorno.
Avevo risolto montando in campo appena rientrata in maneggio e devo dire che aveva smesso. Ora tra una cosa e l'altra un po' ha ripreso.
Quando esco col suo amico avelignese, che è una patata, mi limito a mettergli il naso al suo sedere e più di lì non va.
Appena avrò più tempo e il campo sarà asciutto spero di poter ricominciare col lavoro post passeggiata perchè con la mia aveva funzionato.
Però ci ho dovuto lavorare e parecchio.
Inizialmente ballettava (trottignava) anche all'andata. Al che mi sono armata di pazienza e buona volontà e ci ho lavorato. Ma come ti hanno già detto non c'è una soluzione immediata... cioè, puoi "tamponare" il problema lì x lì ma il problema resta, e per risolverlo ci vuole tempo.
Non hai nessuno che te lo possa montare magari quando tu non puoi?  :horse-wink:
La leggerezza non è il punto di partenza, ma il punto di arrivo. -cit.

degoba

innanzi tutto grazie a tutti.....premesso che  arsenio non lo cambierei nemmeno con ribot.... cavallo di 10 anni niente biada e paddock 24 ore su 24..... puoi stare 2 mesi senza montarlo poi ci esci a pelo e non ci so andare,senza problemi..... domando ma fargli fare tratti al trotto non significa dargliela vinta? non lo confonde? nel senso io sto' cercando di fargli capire che non deve farlo e poi glielo lascio fare?che ne pensate invece se ogni volta che ''rompe'' al tratto gli faccio fare un giro su se stesso ....puo' essere una punizione valida anche se non violenta o aumenta ancor di piu'' il suo nervosismo?

Horsenatter

Io non capisco nisba di cavalli, ma faccio il paragone con un bambino, se il bambino fa i capricci per fare una cosa e io lo assecondo, che cosa imparerà ?  :horse-smile:
Keep calm and riding
ANDREA

Luna di Primavera

#7
ma guardate che questo atteggiamento del cavallo non è un capriccio da punire! mi sembra importante capire questo.
si tratta semplicemente di un cavallo in avanti, e come dice alex è una vera benedizione!
però è anche giusto cercare di moderarlo, di educarlo.

secondo me, se trattieni trattieni trattieni aumenti la frustrazione e il nervosismo del cavallo.
invece devi ricercare la sua calma.

sicchè, io che non sono nessuno eh, proverei così:
se sei in due o più, e il tuo cavallo vuol stare avanti, un po' ce lo tieni e un po' lo rimetti dietro. oppure fai dei tratti affiancati. sempre con molta molta calma e tranquillità.
se sei solo e lui vuole correre a casa, allora tanti alt, circoli, poi torni indietro un pezzetto e riparti.. e così via
lunghi tratti al passo a contatto zero come suggerisce alex

e contrattare l'andatura con la bocca del cavallo: non tirarlo in maniera progressiva e costante, ma tieni e cedi, tieni e cedi. tieni, lui rallenta: e allora immediatamente tu cedi. chiaro che lui aumenterà subito, e allora di nuovo lo richiami: appena rallenta cedi subito.

ci vuole tanta pazienza.

per calmare la fretta di tornare a casa, è molto utile il consiglio di lavy: quando torni a casa, mettilo a lavoro in campo mezz'ora, vedrai che capisce subito che di tornare a casa non c'è fretta ehehehehe
I cavalli davanti mordono, dietro scalciano e in mezzo sono scomodi.
I. Fleming

Tu Reviens

Citazione da: degoba - Ottobre 17, 2013, 10:54:13 PM
..... domando ma fargli fare tratti al trotto non significa dargliela vinta? non lo confonde? nel senso io sto' cercando di fargli capire che non deve farlo e poi glielo lascio fare?che ne pensate invece se ogni volta che ''rompe'' al tratto gli faccio fare un giro su se stesso ....puo' essere una punizione valida anche se non violenta o aumenta ancor di piu'' il suo nervosismo?

Farlo trottare quando decidi tu e come vuoi tu - scegliendo la cadenza insomma - serve soprattutto ad alleggerire la contrapposizione tra voi, evitando il rischio di un conflitto stabile che potrebbe portare al sorgere di difese ancor più complesse da risolvere. Per lo stesso motivo, a tratti metto la mia cavalla davanti perchè davanti non tira: si sospende per qualche minuto lo stress delle continue correzioni e si prende entrambi fiato divertendosi anche un po', cosa che non andrebbe persa di vista.
Nella monta inglese il trotto da lavoro in campagna è una andatura molto utilizzata, perchè è comoda per cavallo e cavaliere e permette di coprire parecchio terreno in poco tempo, quindi il cavallo non ci vede nulla di strano nè di anomalo se glielo chiedi.
Il giro su se stesso si può utilizzare, ma tieni conto che se il cavallo si intestardisce ti troverai a fare tutta la passeggiata in volta. Io peraltro non posso utilizzarlo, perchè richiede spazio: qua ci sono soprattutto argini abbastanza alti, spesso stretti, se facessi eseguire un cerchio alla cavalla frequentemente finirei con l'affaticarle le spalle con girate troppo strette: dovrei ricorrere alla piroetta, che però non le ho insegnato.

Quanto al paragone col bambino da educare, fatto da un altro utente, quello che faccio io con la cavalla non corrisponde a darla vinta al bambino, ma al cambiare discorso per un po' e poi riprenderlo alla prossima occasione. Questo perchè io non permetto mai alla cavalla di tirare o di rompere al trotto di sua volontà: la correggo ogni volta. All'inizio sono correzioni continue, poi sempre più rare; appena obbedisce cedo con la mano e la lascio andare al passo a redini lunghe; riparte al trotto e la riprendo e così via. Soprattutto all'inizio dell'addestramento, quando le correzioni sono quasi costanti, si rischia di diventare isterici entrambi se lo si fa per tutta la passeggiata (io sto fuori due/tre ore); quindi ogni tanto "cambio discorso" e chiedo - lo chiedo io - alla cavalla di trottare insieme alla compagna che la precede, oppure chiedo - sempre io - di andare davanti.

max

#9
Il cavallo evidentemente vede innanzi a se e VUOLE andare verso la cosa che guarda, VUOLE trottare, VUOLE arrivare davanti. Questo è ciò che VUOLE ed è molto importante.

Un bambino magari vede un giocattolo e lo VUOLE. Il giocattolo non lo si nega, piuttosto gli si dà un valore. Il valore è fare i compiti, aiutare mamma, etc.

Per il cavallo il valore di andare avanti verso dove VUOLE è soddisfare la richiesta di rimanere fermo, di indietreggiare, di vedere gli altri sparire dopo la curva rimanendo calmo. Lo farà se capirà che ciò che VUOLE lo ottiene. Se non lo accontentate mai allora ha ragione ad essere sempre nevrastenico.

Ogni volta che accelera farà alt o passi indietro tanto più a lungo quanto ha accelerato, ma dopo trotterà verso la sua meta tanto quanto ha accettato di rimanere fermo. Purtroppo per fare questo occorre prima una "scuola degli aiuti" che nessuno sa fare. Diversamente è solo una lotta perenne anche solo per chiedere di fermarsi, figurarsi indietreggiare. Me lo ricordo bene, ci son passato!

Infatti questo discorso è valido SOLO SE il cavallo tira perché è interessato ad andare verso ciò che vede. Se invece corresse come conseguenza di una situazione che non accetta e non capisce (l'essere montato e sentirsi addosso aiuti che non comprende) è un'altro paio di maniche. E si risolve, appunto, passando dalla "scuola degli aiuti" che però il cavaliere/addestratore deve saper bene come insegnare.
Quel pochissimo che sapete vi impedisce di capire quel moltissimo che non conoscete.

degoba

son d'accordo con te che magari trattenerlo o farlo indietreggiare causa a ancora piu agitazione  ma scusa  forse dovrei cercare di fargli ottenere questo giocattolo in un modo piu' ''giusto'' magari con un galoppo raccolto controllato o permettendolgli di fare un passo molto allungato...in questo modo non glielo mai impedito di passar davanti ma secondo me lasciarlo trottignare  puo' esser deleterio nel senso che finisce con associarlo al suo giocattolo piuttosto che con qualcosa che non deve fare.?...il discorso che invece potrebbe correre come altra conseguenza di un'altra situazione, tu credi che potrei escluderlo visto che da solo. all'andata questo problema sparisce subito  dopo poche centinaia di metri?scusa se abuso della tua pazienza disponiibilita' e competenza.... e' una cosa troppo lunga e complicata  parlarmi di cos'e' la scuola degli aiuti,,,,perdona l' ignoranza ma la mia equitazione e' solo ''sensazioni'' e teoria zero ma quando questa serve non mi giro dall' altra parte e non dico che non e' necessaria

alex

Vediamo se ho capito quello che dice Max; mi ricordo i primi tempi della "doma" di Asia, puledra vivace di tre anni, tutta "fatta" all'aperto, in passeggiata. Dopo che aveva più o meno capito "fermati" e "vai avanti", insegnarle a galoppare è stato facilissimo: è bastato rallentarla, farla allontanare dalla madre che la precedeva, trattenerla fino al punto che cominciava ad allarmarsi.... e poi lasciarla. Galoppava eccome, perchè voleva raggiungere la madre al galoppo.

Mi pare che max ti stia dicendo che tu hai la possibilità di premiare immediatamente il cavallo, dandogli quello che desidera, quello che VUOLE: raggiungere gli altri, ad esempio, dopo averlo trattenuto. Usa bene questa opportunità.

Per il trottigno: lascia le redini! Non continuare a tirarle con la stessa tensione! Usale solo per ottenere un certo risultato, es. allontanarsi di qualche metro dai cavalli che precedono, ma poi mollale. La cavalla deve constatare che se sta alla distanza giusta le redini sono inattive. Una famosa "trottignatrice", quando ero ancora poco esperto ma già contestavo duramente il "tira le redini", mi ha fatto fare un figurone,in una passeggiata.... non trottignava più; semplicemente perchè tenevo le redini leggerissime. Prova.
La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

max

Esatto, il nocciolo della questione è sempre evitare la trazione delle redini. Il cavallo impara le cose che fa con i piedi, non le trazioni che gli facciamo sentire addosso. Sembra un paradosso: per fare le cose bisogna usare le redini, ma usare le redini non fa ottenere le cose. In realtà è solo questione di conoscenza, sensibilità e misura.

Ci si trova dietro altri cavalli: il cavallo trottigna.
Bene, se trottigna è perché lo stiamo trattenendo, altrimenti non trottignerebbe: galopperebbe o trotterebbe lungo.
Che fare?
Una cosa è certa, evitare di trattenerlo con una tensione costante e/o forte delle redini.
Per il resto va bene tutto: piccoli circoli, metterlo e farlo camminare di traverso, fino a girarlo dall'altra parte raggiungendo il gruppo facendo dei tratti a passi indietro, voce dolce, carezze, pressione costante degli speroni, qualunque cosa si sappia fare purché quella cosa ci consenta di mollare le redini e fargli allungare l'incollatura senza che corra.

Le redini servono a piazzare l'incollatura nello spazio non a trattenerlo direttamente.
Quel pochissimo che sapete vi impedisce di capire quel moltissimo che non conoscete.

Luna di Primavera

perché pressione costante degli speroni?
io non li uso, ma vorrei capire a che serve.
I cavalli davanti mordono, dietro scalciano e in mezzo sono scomodi.
I. Fleming

max

A fermarlo, a calmarlo, ad abbassare l'incollatura :love4:
Quel pochissimo che sapete vi impedisce di capire quel moltissimo che non conoscete.