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Cavallo furbo/ sordo + principiante assoluto

Aperto da FrancescoVII, Gennaio 07, 2017, 05:56:53 PM

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alex

#15
Citazione da: FrancescoVII - Gennaio 07, 2017, 08:52:09 PM
Ciao Alex,

Non mi sembra di essere salito in sella e di avergli subito assestato una sgambata, non ci avrei neanche pensato. Infatti ho provato a vedere se rispondeva a aiuti un pò più energetici del semplice tocco e alla fine sono arrivato a quell'unica sgambata, dopodiché sono sceso poiché non aveva più senso e se avessi continuato gli avrei fatto sicuramente del male...Di certo nelle mie intenzioni non c'è quella di far male al cavallo.

Infatti, non mi riferivo al tuo caso, ma a quello che ha raccontato Winter Mirage.
La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

segreto

Posso mettere una pulce nell'orecchio al Francesco (settimo del suo nome, come si diceva una volta)?
Quando l'equino esperto vede l'allievo scendere e salire l'istruttore, sbianca (non sempre si vede) e diventa il primo della classe: "Dica, prof, dica pure. Vuole che le porti anche il caffè dalla macchinetta?"
Se son servite tre lecche pesanti (e in equitazione, se sei bravo, penso si possa definire pesante TUTTO quel che si vede) sarà mica che quel cavallo ha due problemini?

Segreto

alex

Mi permetto di insistere; far montare a un principiante un cavallo sordo significa semplicemente insegnargli a gridare.

Penso che le prime sensazioni dell'allievo siano una specie di imprinting; mi piacerebbe che dal primo momento il principiante avesse la sensazione che un cavallo basta sfiorarlo, e va.
La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

Winter Mirage

#18
Alex, a livello teorico ti do ragione.
Meglio fare le cose bene da subito che imparare male e poi dover disimparare tutto e rifare il percorso come fosse nuovo.

Pneso sempre che la soluzione ottimale sia avere cavalli da scuola più duri che sensibili e più indietro che avanti (sia di impulso che di addestramento).
Averne tanti, a diversi stadi di lavoro per diversi tipi di allievo.
Tenere i cavalli su "gradini" stabili ed usarli da scaletta verso le stelle, in modo che il principiante possa fare un passo per volta e tornare indietro se c'è bisogno.

Il che non sarà mai fatto perchè richiede soldi, tempo, capacità e tanta voglia di fare.


Ma dopo tanti anni in diversi maneggi, non posso negare la realtà dei fatti... e ciè che probabilmente un buon 70% dei principianti smette di montare abbastanza rapidamente.

Il cavallo è un gioco interessante, uno sport ambito, una di quelle cose "da fare una volta nella vita".
Ma quanti effettivamente vanno oltre il primo tesserino, quanti passano il primo inverno gelido e piovoso e ventoso? O la prima estate umidissima, caldissima e insetto-pienissima ?

E che cosa fa il buon istruttore (che non fa teoria per il piacere di farla, come noi, ma lavora per un tangibile ritorno economico?)
L'istruttore cerca di tenersi l'allievo, di farlo sopravvivere alle lezioni e di non spaventarlo troppo; il tutto sperando che alla fine del tesserino ne faccia un altro, ed un altro ancora.

Il vero appassionato, quello che non smetterà mai, quello "che ce l'ha dentro" e che, seduto una volta su una sella per sbaglio, si fa partire una coronaria e decide che nella vita vuole diventare un bravo cavaliere, lo distingui solo dopo un po'.
QUELLO è l'allievo che va incoraggiato, aiutato, assistito, magari messo su cavalli più bravi e più capaci: ma lo puoi fare perchè hai davanti una persona mediamente adulta e consapevole, desiderosa di apprendere, con una passione in fioritura, ed in fase di umiltà ed ascolto dell'altrui esperienza (che si spera essere buona).


Ma ce n'è uno su un milione.... e non è che lo sai subito, non è che lo capisci in un attimo.
A volte nemmeno in settimane... a volte ci vogliono mesi.

E che cosa fai nei mesi tra il nulla e la vera passione?
Lo fai cadere diecimila volte nel buco di un'appoggiata perchè ha sbagliato la pressione di gambe ed il cavallo gli si è tolto da sotto?
Gli rompi tutte le ossa perchè il cavallo si stufa di non capire e dopo un po' di strattoni qualsiasi bravo cavallo ti manda a fare in ciurlo mostrando a tutti come gli viene bene la pirouette con sgroppa?
Lo pianti di faccia per terra dopo il collo del cavallo ogni volta che il cavallo a galoppo si sente tirato e produce un alt piazzato?
Lo terrorizzi con un cavallo che gli scappa da sotto da tutte le parti e su cui sentirà di non avere il minimo controllo?
Lo sminuisci e lo ridicolizzi mettendo in risalto la sua sua scarsa coordinazione e propriocezione a fronte di un cavallo capace e sensibile?
E quanto pensi che un cavallo sensibile possa durare se usato in questo modo?
Quando ci metterà a trasformarsi nel pigro cavallo da scuola di Francesco, piuttosto che in uno a caso degli sgroppatori e fughisti scarica-cavalieri che ci sono in ogni maneggio?

Non credo onestamente che un bravo cavaliere si formi nelle corsie di un ospedale; preferisco un cavallo pigro e scimunito, ma sicuro.
Tanto i principianti cadono già così... e a volte anche i cavalieri esperti.
Non è che se mi sono rotto una costola perchè ho dato una smanacciata, ho imparato la lezione di leggerezza e fra due mesi quando torno in sella non lo faccio più. Perchè, UNO non torno in sella... e se lo faccio, lo faccio impanicato e terrorizzato, probabilmente finendo col rompermi l'altra, e DUE se tra una lezione di vita e l'altra ci passa ogni volta due mesi di ingessatura, l'istruttore è un macellaio (non di cavalli, stavolta; ma di persone).


Secondo me cavallo bravo+cavaliere principiante è la via per rovinare cavallo e cavaliere.
Per non scoprire mai il nascere della passione, per non arrivare a distinguere mai il futuro addestratore dal cavaliere occasionale (che si perderà da solo nel tempo, o farà il classico tesserino estivo da una lezione a settimana, pur costituendo una fonte di sostentamento importante per il maneggio).
Tanto li terrorizzi e scappano tutti prima.



Assiduus usus uni rei deditus et artem et ingenium saepe vincit

FrancescoVII

Sappiate che tutti i vostri interventi sono stati apprezzati moltissimo

Winter Mirage

Sì... però siamo profondamente...  :ot:

...o meglio; da bravissima moderatrice come si deve, IO sono mooooolto oT
:horse-embarrassed:
Assiduus usus uni rei deditus et artem et ingenium saepe vincit

Ranas71

 :firuu:Infatti moltissimo dipende anche dagli istruttori... Per esempio con la mia prima istruttrice, che era un po' demotivata, i pony andavano lenti come non so che, erano svogliati ecc.
Invece poi, quando è arrivata un'altra istruttrice, più brava non lo so, ma sicuramente molto più motivante e motivata, li ha rimessi tutti a nuovo e si sono iniziati a comportare molto meglio.
Comunque se gli dai degli zuccherini prima e dopo la lezione in genere diventano più attivi, almeno a me funziona... :chewyhorse:
Cavalcare trasforma "vorrei" in "posso".

segreto

Apprezzo l'analisi di Winter e dico la mia.
Alex, per la prima volta non mi sento di condividere la tua analisi: penso che il cavallo non sia mai sordo. Mai. Diventa sordo se le circostanze lo costringono a diventarlo. E' l'istruttore che è sordo (volutamente) e fa montare il principiante in ambiente favorevole allo sviluppo della sordità equina.
Ci sono posti (non in Italia certo) dove il principiante affina gli aiuti con il lavoro alla corda montato. Intendo che lui monta e che l'istruttore lo gira e consiglia, sostenendo gli aiuti.
Ma qui ti dicono che non possono dedicare una lezione ad un singolo Cliente (con la c maiuscola perchè il Pantheon degli istruttori contiene una sola divinità: il Beato Cliente Muto e Riverente).
I fatti: intorno al '90 mi sono massacrato per una cavalla che, dopo avermi scaricato in un prato mi ha preso in testa con uno zoccolo (trauma cranico con svenimento e frattura del bacino).
Quando ho ripreso, due o tre mesi dopo, sono andato in un maneggio (prima avevo il cavallo in cascina) e ho chiesto di essere "recuperato" con qualche seduta di lavoro individuale e tenuto alla corda. Mi è stato detto che era inutile.
Allora sono andato da un'istruttrice di pony club (una delle prime) che ha capito bene e mi ha messo in tondino alla corda (anche galoppo senza redini).
Dopo qualche lezione ha levato la corda; dopo qualche altra ha aperto il cancelletto del tondino e mi ha caramente salutato.
Il cavallo? Un vecchio simpatico tedesco che, se avessi dovuto risolvere contemporaneamente il mio problema psicologico e quelli, sempre miei, ma fisici, mi si sarebbe addormentato sotto le natiche.
Io non mi sono sporcato il blasone e lei non ha fatto bancarotta. La ricordo ancora volentieri.

Segreto

P.S.: Ehi, ragazzo, l'equitazione non va zuccherata. Si beve amara.

FrancescoVII

Segreto,
La tua pulce mi si è infilata nell'orecchio.
(Si, settimo del suo nome )

madamen67

#24
Ci sono posti (non in Italia certo) dove il principiante affina gli aiuti con il lavoro alla corda montato. Intendo che lui monta e che l'istruttore lo gira e consiglia, sostenendo gli aiuti.

Io sto in Italia. E' vero, ovvio, ho pagato per farmi seguire individualmente girata alla corda dall'istruttore e montando la cavalla che avevo fino a due anni e mezzo fa. E mi è servito tanto.
Ora che ho un cavallo diverso mi avvalgo comunque dell'aiuto dell'istruttore in lezioni individuali, e ancora mi servono tantissimo dopo sei mesi di stop per problemi fisici e una lenta ripresa che dura ancora adesso.
Confesso, se il cavallo lavora bene un bombo per lui alla fine dell'allenamento  c'è sempre e l'equitazione non è così amara come quando ho dovuto smettere esattamente un anno fa per sei mesi, quando non riuscivo più a saltare manco un verticalino 60 centimetri. Punti di vista, e sono OT.
I cavalli della scuola alla fine diventano sordi per "autodifesa", cerchiamo di tenerli registrati perchè non si arrivi alle sgambate da parte dell'allievo per farli muovere: sono ancora ben registrati, per fortuna. E ci sta ancora che l'istruttrice giri il principiante assoluto per un paio di lezioni alla corda e poi lo mandi a fare lezione in ripresa con l'istruttore: non sarà il top della gradualità ma in tanti sono rimasti e sono andati avanti grazie all' "incoraggiamento" agli esordi
No scusate non ho finito: sporcarsi il blasone?  :icon_rolleyes: suvvia, per favore...
Non invidiate. Applaudite e poi fate di meglio

Bubba

#25
Io sono d' accordo con Alex.
Un cavallo da scuola dovrebbe essere leggero almeno alle gambe.
Perché' poi ti ci vuolevuna vita a imparare che basta lo soffio dello stivale.
Una vita o un cavallo con sufficiente amor proprio.
Quando avevo ripreso a far lezione ( con un cavallo addestrato più' del mio, tra l' altro) dovevo insistere molto con le gambe. Ci ho messo un po' a capire quanto e come ma alla fine tutti gli esercizi venivano bene. Ero molto soddisfatta.
Son risalita sul mio, ovviamente leggere con mani e gambe.Perche' lui e' molto attento e ha bisogno di sentirsi dire le cose due volte. Ma il danno era stato fatto. 4 sgroppate di sdegno me le son prese. Messaggio " villana! Ma ti par modo!"

Più argentini per tutti!

milla

Winter ha esposto brillantemente la realtà, anche Segreto mi trova d'accordo, vi racconto due cosette a conferma.
Quando ero nel mio ex maneggio una coppia di clienti si fece accompagnare dall' istruttore a provare un cavallo da Grand Prix, il cavallo aveva gareggiato molto, vinto molto e la proprietaria lo dava in fida perché a 20 anni lo voleva ritirare dalle gare. La coppia di potenziali affidatari  sanno montare,  non sono cavalieri raffinati ma non hanno paura e hanno tanti anni di sella sulle spalle.
Per farla breve nessuno dei tre (avete capito bene, neanche l'istruttore) è riuscito a far partire il cavallo al galoppo, in compenso hanno fatto tanto piaffe e passage finché il cavallo non ha fatto chiaramente capire che di quelli sulla schiena ne aveva abbastanza.
La mia cavalla è  una cavalla addestrata (come molti di voi sanno ha gareggiato fino alle M con buoni risultati ) quando l'ex proprietaria l' ha venduta ad un maneggio -allevamento hanno avuto l'idea di usarla per far fare scuola agli allievi dressagisti un pochino più avanti che così potevano montare un cavallo che da solo sa fare un rovescio,un medio i cambi ecc. Bene dopo neanche 6 mesi la cavalla era di nuovo in vendita perché gli allievi su di lei si spaventavano, cadevano e smettevano. E la mia cavalla non ha mai fatto nessun tipo di difesa e non ha paura assolutamente di niente, è solo una cavalla in avanti per cui se la sfiori lei giustamente va.
Quindi i sordi cavalli da scuola hanno la loro ragion d'essere, concordo che non dovrebbero essere proprio sordi e sarebbe davvero buona cosa che gli istruttori li resettassero spesso.
Circa le lezioni individuali da noi vengono fatte spesso se l'istruttrice ritiene che sia il caso è senza sovrapprezzo, io faccio esclusivamente lezioni singole...anche se devo ammettere che noi siamo un po' un caso a parte visto che il proprietario del posto non deve guadagnarci.



Luna di Primavera

#27
Ma normalmente è semplicissimo ottenere che il cavallo "sordo" da scuola si rianimi: basta mettere in mano al cavaliere un frustino. A volte basta che lo abbia in mano, in casi gravi un tocco sulla spalla e il cavallo si rassegna e parte.
Il motivo per cui alcuni istruttori non danno il frustino ai principianti è che il principiante tende a sostituire il frustino alla gamba e questo non va bene.

Ma tenere uno lì a sgambare e cincischiare col cavallo che lo ignora mi pare decisamente peggio, sia per il principiante che non impara nulla sia per il cavallo che rinforza il suo comportamento.

Dissento dagli amici che sostengono il principio del cavallo da scuola reattivo agli aiuti. Il cavallo del principiante è bene che sia un morto in piedi che ignora tutto, perché il principiante per sua natura molto semplicemente non è in grado di gestire un cavallo reattivo, non ha equilibrio, non ha tecniche. Cioè, amici... come dice winter, quello  cade. E cadere alle prime esperienze non è simpatico: oltre a farsi male, c'è il rischio di creare sfiducia nel cavallo o nelle proprie capacità, oppure sviluppare paure e meccanismi di difesa, oppure portarlo a lasciar perdere l'equitazione. È ovvio che prima o poi si cade, ma meglio poi.
Io la penso così :)
I cavalli davanti mordono, dietro scalciano e in mezzo sono scomodi.
I. Fleming

milla

Luna hai perfettamente ragione in tutto, mille volte meglio il frustino che star lì a sgambettare e scomporsi, per evitare che i principianti sostituiscano il frustino alla gamba basta una bella lezioncina alla gamba per il lallo e togliere il frustino all' allievo non appena il lallo si è svegliato dal letargo.

segreto

Comunque anche qui è il rosario dei "dipende": dipende da che tipo è il cavallo, dipende da che tipo è l'allievo e dipende da quanta buona volontà vuol metterci l'istruttore. I forum purtroppo tendono a universalizzare le esperienze anche se queste, per definizione, non sono generalizzabili. Scatenano un po' l'effetto delle pagine di internet che descrivono mali oscuri: in tanti credono di scoprirseli addosso.
Ho visto spesso consigli di per sé saggi interpretati alla lettera da chi aveva il problema opposto. Un po' come i salassi di una volta.

Segreto