Pare - secondo esperti di s.o. - che i cavalletti non sono più di "moda", secondo me è come dire che non è più di moda la squola di base, si va direttamente all'Università.
La parola cavalletti rimane in itagliano in tutte le lingue del mondo, sembra che questi attrezzi siano stati inventati da Caprilli... ma chiedo conferma.
Fui in Germania quando c'era ancora il muro a Berlino, rimasi sorpreso da come lavorassero i lalli ai cavalletti con teutonica precisione...e la Germania - da decenni - è lider mondiale per quello che riguarda gli sport equestri e ha una produzione e un allevamento di lalli di altissimo pregio.
Anche in Francia, il s.o. è preparato con una minuziosa serie di esercizi in piano e sugli ostacoli bassi, seguendo il principio che il lallo da una parte deve saltare sempre e comunque, quindi va preparato di testa, dall'altra deve avere il fisico adeguatamente forgiato a questo scopo, quindi fatto con una ginnastica basata su flessioni e lavoro in scioltezza che dovrebbe essere uguale per ogni lallo sportivo.
Lascio a chi è esperto più di me sul s.o. e sul dressage il compito di ampliare l'argomento.
Se non ricordo male il colonnello disse che l'inventore dei cavalletti era Ubertalli.
Penso comunque che siano passati di moda anche in germania, sicuramente per via dei grandi risultati raggiunti dalla selezione, non li ho mai visti come esercizi proposti dai trainer tedeschi a parte dalla figlia di klimke(grande sostenitore dei cavalletti).
C'è un libro molto interessante sull'argomento: "cavalletti" di Reiner Klimke.
Reiner Klimke dice: "ringraziamo l'inventore dei cavalletti: l'italiano Federigo Caprilli", ma può darsi che sia stato Ubertalli, non ho altre fonti.
I miei ultimi due lalli, da polledri, sono stati costruiti coi cavalletti: acciaio inossidabile, inoltre trovo che con un pò di fantasia si possano proporre - oltre che ai polledri - anche ai novizi a due gambe con loro viva e vibrante soddisfazione.
Penso comunque che siano passati di moda anche in germania, sicuramente per via dei grandi risultati raggiunti dalla selezione,...
Questo periodo mi fa pensare che siccome con la selezione abbiamo lalli da salto germanici a getto continuo, è opportuno scassarli velocemente, altrimenti crolla il mercato.
"A pensar male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca!"
Io sono una grande sostenitrice dell'uso (giusto e ragionato in base al cavallo e a cosa si deve ottenere rispettando le sue peculiarità) del cavalletto per i "saltatori" e non solo anche per gli "inciampatori" cronici. Penso che un cavallo da salto puo tranquillamente allenarsi tanto e piu su barriere e cavalletti e pochi salti...e ore di lavoro in piano BEN fatto...il resto è nella sua testa nella sua qualità e in quanto il cavaliere da meno fastidio possibile!
A me non mi sembra che in Germania sia fuori "moda" il lavoro sui cavaletti. Fa parte integrante sia nella formazione di giovani cavalli che nella formazione dei cavalieri nel mondo del s.o.. Ma anche nel lavoro di ginnastica (Springgymnastik) per cavalli più avanti. Alcuni dressagisti ne fanno uso e tanti cavalieri non agonistici che ci tengono ad avere un cavallo versatile e ben lavorato.
Personalmente li trovo utilissimi per tanti motivi e non ne potrei fare a meno nel lavoro con i cavalli, indipendente dal tipo di monta. Io li uso sopratutto quando lavoro libero in tondino o alla longe (doppialonge compresa), ma anche nel lavoro sotto la sella.
1. richiedono l'attenzione da parte del cavallo nel lavoro
2. aiutano al cavallo nella coordinazione e a trovare un miglior ritmo nelle andature
3. puoi regolare persino la cadenza
4. varia il lavoro, perché la noia uccide ogni iniziativa da parte del cavallo
5. prepara il cavallo ai primi salti
6. fa lavorare la schiena
...
Da continuare!
Allora perché nei maneggi italiani non esistono più i cavalletti?I nostri istruttori guardano l'equitazione tedesca con molta riverenza.
Certo che sono usati in qualche maneggio, il metodo utilizzato da klimke penso sia ancora abbastanza influente. La discussone verteva sul fatto che sia diminuito o quasi abbandonato il loro utilizzo, sulla efficacia non c'è dubbio.
Anche se siamo in sezione "dizionario", a qualcuno che usa i cavalletti con costanza e con profitto, andrebbe di fare qui una bella "monografia" sull'argomento, partendo dalle basi ossia: da com'è fatto un buon cavalletto?
Citazione da: zeus147 - Maggio 24, 2013, 02:43:12 PM
Allora perché nei maneggi italiani non esistono più i cavalletti?I nostri istruttori guardano l'equitazione tedesca con molta riverenza.
Certo che sono usati in qualche maneggio, il metodo utilizzato da klimke penso sia ancora abbastanza influente. La discussone verteva sul fatto che sia diminuito o quasi abbandonato il loro utilizzo, sulla efficacia non c'è dubbio.
Perchè noi Italioti prendiamo solo le "cime" di rapa delle Germania (intendo solo la parte piu bella e papabile di una pianta e non tutta compresa la radice...), rimaniamo in superfice, guardiamo l'imboccatura di grandi campioni scimmiottando e non studiano ecc senza approfondire COME ci arrivano, perchè ecc..
Se interessa dovrei avere una bella "storia" su chi e come son nati i cavalletti e come si costruiscono in archivio...
Bella sintesi Idunas-Sanni!
ecco
Per costruire i veri cavalletti, com'erano quelli inventati dal ten. Ubertalli (si dice...), ai tempi di Caprilli, basta prendere un robusto palo di legno duro della circonferenza di circa cm 15, lungo m 4.
Normalmente si utilizza il faggio o adesso l'abete. Il faggio è essenza dura per eccellenza europea, non scheggia facilmente è pesante e se verniciato dura molto a lungo in esterno.
L'abete più usato oggi è piu commerciale, ha un buona durabilità all'esterno ma tende a scheggiare piu facilmente agli urti.
Alle due estremità del palo si applica una robusta croce di sant' Andrea usando lo stesso materiale del palo.
Una croce con due legni più lunghi e due più corti, in modo che il cavalletto presenti tre altezze: coricato la più bassa, base le due estremità corte della croce altezza media (circa cm 10), base le due estremità lunghe altezza massima (cm 15).
Le basi delle croci devono essere tagliate in modo che siano piatte sul terreno (quindi oblique rispetto all'asse del legno che forma la croce).
La croce (con i due bracci incastrati alla giuntura l'uno nell'altro) era fissata al palo o barriera con un robusto chiodo che forgiava il maniscalco, lungo almeno cm 15. Oggi si possono usare ferramenta di comune reperivbilità meglio sempre inossidabile e arrotondata.
Mha io ho due istruttrici, una fa prevalentemente lavoro in piano l'altra molto più concentrata sul salto, lavorano in regioni diverse ma entrambe usano i cavalletti intesi come "altezze" e "tipologie di esercizi" nel senso che "l'oggetto" cavalletto descritto da bambolik viene riprodotto con barriere e pilieri, indubbiamente non sono propriamente la stessa cosa rispetto a quelli del ten. Ubertelli, ma da qui a considerarli in disuso mi sembra esagerato, chi sa e vuole lavorare un cavallo li usa eccome.
Il "problema" dei cavalletti così come descritti da Ubertelli è che sono ingombranti e poco versatili, ragion per cui un maneggio non li include nel proprio parco ostacoli e chi ci lavora poi deve arrangiarsi.
Probabilmente Kit hai due istruttrici di una certa tipologia ma ti confermo che su 5 maneggi frequentati solo uno e mezzo (su mia richiesta il mezzo) utilizzava i cavalletti tipo Ubertalli o similari (che come dici sono piu comodi anche se meno "solidi"se il cavallo giovane inciampa non "cadono" con meno rischi teoricamente) come esercizio di lavoro vero e proprio...Comunque dovrei avere delle foto...interessa?
Citazione da: zeus147 - Maggio 24, 2013, 02:43:12 PM
Allora perché nei maneggi italiani non esistono più i cavalletti?I nostri istruttori guardano l'equitazione tedesca con molta riverenza.
Certo che sono usati in qualche maneggio, il metodo utilizzato da klimke penso sia ancora abbastanza influente. La discussone verteva sul fatto che sia diminuito o quasi abbandonato il loro utilizzo, sulla efficacia non c'è dubbio.
Zeus, non ti so dire perché qua in Italia siano in estinzione. Io sono tedesca e ti assicuro che in Germania li usano e come.
Grazie bambolik!
Ho appena trovato la nuova generazione di cavaletti "safety", e devo dire che non li trovo male. Sopratutto per il lavoro alla longe li trovo meglio. Si trovano da Roewer&Rueb. Volevo inserire una foto ma resta troppo piccola.
Idunas...c'è una foto piu grande...è interessante ma non riesco a capire bene...
Visto che sei teutonica...che esercizi predilite a seconda dello scopo? Son sempre pronta a vedere e capire il lavoro di altri!
i "classici" che utilizzo io son questi.
Cavallo "anziano" per mantenere un po ritmica e flessibilità
(http://i1191.photobucket.com/albums/z478/imperatore2/istantanea_030.jpg) (http://s1191.photobucket.com/user/imperatore2/media/istantanea_030.jpg.html)
Cavallo giovane
(http://i1191.photobucket.com/albums/z478/imperatore2/SUPERCAVALLETTI_zpsaf982174.jpg) (http://s1191.photobucket.com/user/imperatore2/media/SUPERCAVALLETTI_zpsaf982174.jpg.html)
Grazie dell'informanione Idunas no ma questo dimostra che i Cavalletti (che vedo mantengono il loro nome originali italiano anche ne sito tedesco) non solo vivono ma li evolvono anche in Germania! Belli!
http://roewer-rueb.de/node/46
Quarant'anni fa i cavalletti erano obbligatori in un maneggio che si rispettasse, oggi sono degli "oggetti misteriosi".
Secondo me sono indispensabili sia per i polledri che per i principianti, specialmente se - polledri e principianti - voglion fare s.o..
Sono sei mesi che dico al Cimarosa: facciamo dei cavalletti, l'istruttore del centro non li vuole, usa tutt'al più le barriere a terra, per dare le distanze... :dontknow: ma io li voglio perché abbiamo dei polledri in addestramento e devono fare schiena, devono fare occhio, devono fare il passo e comunque non fanno male neanche ai lalli maestri.
E' vero, prendiamo dall'estero gli scarti dei lalli e le cose "alla moda"i in fatto di doma e addestramento, mentre i foresti si sono già da tempo appropriati delle nostre eccellenze equestri...le più significative tracce del cavallo napoletano, dell'antico cavallo persano si trovano in alcune delle migliori razze di lalli del nord Europa...ma questa è un'altro storia
Concordo appieno Raffaele...questo non è il topic giusto ma anche la Scuola Spagnola deve tantissimo a noi Italioti...
Citazione da: zeus147 - Maggio 24, 2013, 02:43:12 PM
Allora perché nei maneggi italiani non esistono più i cavalletti?I nostri istruttori guardano l'equitazione tedesca con molta riverenza.
Certo che sono usati in qualche maneggio, il metodo utilizzato da klimke penso sia ancora abbastanza influente. La discussone verteva sul fatto che sia diminuito o quasi abbandonato il loro utilizzo, sulla efficacia non c'è dubbio.
Noi li abbiamo comprati, nuovi di zecca, l'anno scorso...
Noi li abbiamo comprati, nuovi di zecca, l'anno scorso...
Ehsticatzi !!
Appunto.
Citazione da: raffaele de martinis - Maggio 24, 2013, 09:55:42 PM
Ehsticatzi !!
E' lingua difficile, il raffaelese, molto sintetica, ma ci provo.
Ehsticatzi dovrebbe significare: "Comprarli? Ma non è preferibile costruirseli da soli?"
Se ho azzeccato, mi piacerebbero delle istruzioni precise; non escludo che la risposta di Fioravante contenga proprio queste istruzioni, ma il fioravantese non lo conosco.
Mio caro, tu non conosci il grande capo e sciamano Estiqaatsi, grande saggio della tribù Ciroki, è uno dei miei maestri di vita.
(http://img707.imageshack.us/img707/6036/esticazzi.jpg) (http://imageshack.us/photo/my-images/707/esticazzi.jpg/)
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PS: stiamo costruendo - con non magna spesa - i cavalletti, per mio sollazzo posterò photo et misure.
http://it.wikipedia.org/wiki/Koyaanisqatsi
(http://img705.imageshack.us/img705/2199/p1050883de.jpg) (http://imageshack.us/photo/my-images/705/p1050883de.jpg/)
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(http://img823.imageshack.us/img823/1543/p1050885g.jpg) (http://imageshack.us/photo/my-images/823/p1050885g.jpg/)
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Carini fatti con quella "x asimmetrica", per cui si trasformano in barriere semplici. Quelli che avevo visto io erano sempre a "x simmetrica". Fatti così, aumenta molto la differenza di altezza fra le tre posizioni.
Approposito.... un amico belga mi diceva che in Francia si usa molto la disposizione della barriere "a Shangai", ossia sovrapposte in modo semi-casuale, per incoraggiare il cavallo a guardare molto bene dove mette i piedi. Qualcuno di voi usa questa tecnica? Ovviamente il risultato che si vuole ottenere non è il ritmo e la regolarità della falcata, ma la capacità di coordinamento e di scegliere per ogni piede l'appoggio esatto.
carini ma non esatti, il palo come è fissato adesso è sullpapice della coce piccola andrebbe fissato al centro esterlo lell'incrocrocio per avere le tre altezze.
Noi usiamo spesso le barriere "a Shangai" e non è facile! Ma è divertente e per nulla noioso.
I cavalletti li usiamo nel campo piccolo per superarli al passo, trotto e galoppo; a volte li sovrapponiamo per creare anche un verticalino finale.
Sono utilissimi, penso che chiederò di utilizzarli ancora ancora più spesso di quanto si faccia ora.
E una cosa che mi stupisce sempre è la difficoltà che hanno certi cavalli nel superarli al passo, la mia per esempio: salterebbe le case ma la prima volta ci ho messo mezz'ora per farle superare un cavalletto al passo :icon_rolleyes:
Onestamente anche qui in Francia ne ho visti pochi, spesso si usano i cubi di plastica ma sono molto piu' noiosi da montare e trasportare (ma parlo per la mia limitata esperienza).
In California invece erano usatissimi e sempre associati al nome di Caprilli....
Anche a me ha stupito il fatto che i cavalli facciano i cavalletti al passo molto mal volentieri.Non li avevo mai fatti prima di un anno fa, pensando fossero inutili fino a quando mi sono accorto di questo fatto, ho una cavalla che si innervosisce più davanti ai cavalleti(al passo) che su gabbie da un metro e 20.
Con l'osservazione e la pratica sono arrivato alla conclusione, che odiano questo esercizio perché devono farlo sciolti e inarcare la schiena, e le rigidezze fanno diventare questo esercizio molto faticoso.(potrei sbagliarmi non sono ne un vet ne un professionista)