Mai avvilire un cavallo: raccomandazione secolare già formulata nella durissima Scuola Napoletana, i cavalli che possono facilmente avvilirsi sono quelli particolarmente sensibili, come i ginetti dell'epoca, e immagino gli arabi attuali. Opportuno quindi un approfondimento sul significato della parola, e sull'allenamento della sensibilità/tatto che permettono al cavaliere di evitare questo grave errore.
Cito l'avviso sul post:
CitazioneAttenzione: non sono stati aggiunti messaggi in questo topic negli ultimi 120 giorni.
A meno che tu non voglia realmente rispondere, prendi in considerazione l'idea di iniziare un nuovo topic.
Dicevo, molto tempo fa: opportuno approfondire. Nessuno vuole approfondire?
Caro Alex, dovresti ben saper che "cadavere" non si danno cure tantomeno aspirine, ci vuole solo una digna sepolutura.
Non me ne intendo ma gli arabi mi sembrano i meno predisposti ad avvilirsi.
Secondo me danno di matto ma non si avviliscono..
Ma conosco poco gli arabi e forse ho un'idea stereotipata delle bestiole
Mah, così senza ragionarci su troppo, se penso a quella parola nell'ambito cavallo, mi viene in mente un'immagine di un cavallo con l'ego sottoterra.
Non so, ad esempio un cavallo da scuola costretto ad eseguire sempre le stesse cose, oppure quei poveri cavalli da passeggiata per turisti che passano la vita sellati e legati in attesa dei prossimi clienti (in Camargue ne ho visti una marea, per questo non sono andata a farmi una passeggiata anche se avrei voluto) oppure, il resto del tempo, a fare passeggiate al passo, passeggiate che faranno probabilmente 10 volte al giorno, con in sella dei sacchi di patate che magari danno loro pure fastidio. Voi non vi sentireste avviliti?
Per "cavallo da scuola costretto ad eseguire sempre le stesse cose", prima che mi salti addosso qualcuno, non intendo dire che TUTTI i cavalli da scuola lo siano... ma ci sono scuole e scuole, come purtroppo sappiamo
Ma ragasse, un pò di rispetto per i morti! Andate a ciacolar da altra parte!