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Aiuto! Che è l'aiuto?

Aperto da alex, Ottobre 18, 2013, 10:05:03 PM

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alex

Pensavo di aver capito cos'è un aiuto, e pensavo che questo termine avesse una lunga storia e che il suo significato fosse rimasto invariato. Alla file di Ordini di cavalcare, di Grisone, una frase misteriosa mi fa venire il dubbio di non aver capito....  più che il dubbio: la certezza.... :dontknow: Aiuto!!!!

CitazioneSe non havete la misura in donargli alcun di questi aiuti a tempo, non vi bisognerà in niun modo aiutarlo; ma almeno allora habbiate solo cognitione di sapere a tempo servirvene in castigarlo quando egli erra, che sarà più facile, perche il Cavallo per timor di quello vi risponderà poi molto piu, che aiutandolo fuora di tempo, dove stordito senza intendere quel che volete si confonderebbe.

Quindi, fermo restando che il castigo è la punizione data tempestivamente quando il cavallo sbaglia, cos'è l'aiuto, che Grisone raccomanda di non usare affatto, se non si è assolutamente certi di saperli somministrare nel momento giusto? Se gli aiuti sono quelli che noi consideriamo tali, com'è possibile cavalcare senza usarli? Raffaele: aiuto! Mi hai messo tu in questo pasticcio.....
La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

raffaele de martinis

Baucher...(che grande !!) definisce gli aiuti: un linguaggio, ovviamente si riferisce al linguaggio del corpo del cavagliere: mani, gambe, assetto ecc.
Vado a memoria: l'aiuto (il linguaggio) deve essere semplice, chiaro ed espressivo per il lallo affinché possa impararlo.
Pertanto Grisone ha ragione, se non si sa parlare pene il tetesco jaaa, per non esser fraintesi dalla Merkel, meglio esprimersi a gesti.
... "il culo nella carriola e le gambe avanti"...

alex

#2
Ok. Ma se aiuto è qualsiasi segnale che si somministra al cavallo per indurlo a dare una certa risposta, allora non usare gli aiuti significa non chiedergli nulla. E se non gli si chiede nulla come capire se sbaglia (ossia: non dà la risposta corretta all'aiuto) e quindi va castigato? Questo è il problema....

Per questo penso che Grisone intenda, con la parola "aiuto", qualcosa di notevolmente diverso da quello che intendiamo noi!

A dire il vero mi sta venendo un'idea, ma prima di proporvela per esteso vorrei pensarci ancora un poco (fra l'altro, spiegherebbe abbastanza  bene perchè l'aiuto si chiama aiuto e perchè Grisone insiste tanto sulla sua delicatezza e sulla assoluta necessità che sia tempestivo). In pratica l'aiuto sarebbe equivalente all'espressione: "Non hai capito? allora ti do un aiutino per capire....")
La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

milla

Dopo la lettura delle 4 righe di Grisone che hai riportato ho capito che chiunque si cimenti con la trascrizione in italiano comprensibile di un testo del genere deve essere senz'altro un masochista :icon_eek:

alex

Milla, quella è già la trascrizione.... lapagina di partenza è questa:



Tu, mi sa, vorresti la traduzione in italiano corrente.... ma quello è un altro discorso.  :horse-wink:

Ma torniamo alla mia "ipotesi sull'aiuto". Al momento, penso che per Grisone aiuto sia un segnale aggiuntivo rispetto al segnale "primario"; ossia, un segnale che associato a quello primario aiuta il cavallo a capire la richiesta del cavaliere. Se fosse così:
1. si spiegherebbe, finalmente, perchè si chiama aiuto;
2. si spiegherebbe il problema della necessità di tempestività assoluta, perchè nella sequenza richiesta primaria-risposta l'aiuto deve arrivare in un tempo straordinariamente breve, ossia nell'intervallo fra la richiesta, e il "tempo massimo" per la risposta, ossia una frazione di secondo o poco più; prima, cioè, che scatti il castigo per disoobbedienza.

Quindi il pensiero di Grisone potrebbe essere: se non sapete dare questo aiuto con tempestività assoluta, lasciate perdere l'aiuto; fate la richiesta primaria, e se il cavallo non obbedisce passate al castigo e fine; è più facile, e più chiaro.

Ma questo - come dicevo - mina alla base il concetto di aiuto, come lo intendiamo oggi. E fa pure pensare.....
La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

raffaele de martinis

Ma il buon Grisone, parla di aiuto di polpa e castigo di polpa, così come aiuto di staffa e castigo di staffa ecc. ecc.

In pratica, ci sta dicendo che un lallo addestrato risponde all'aiuto, che non è altro che il "fantasma" del castigo, la subliminazione del castigo (assioma di L'Hotte).

Ma se è dato con incertezza o fuori tempo perde la sua efficacia e confonde il lallo...in pratica, l'aiuto di polpa è quando il cavagliere accosta la polpa alla cinghia del lallo per farlo piegare e metterlo alla piroetta, a seconda di come è addestrato il lallo e di come è bravo il cavagliere il lallo piega, piega male, non piega, potrebbe non piegare.

Il castigo di polpa è la stessa cosa solo che il cavagliere acccosta la polpa e piazza lo sperone nel fianco del lallo che volente o nolente piega, cogli speroni cinquecenteschi piega, piega vi assicuro che piega.... :icon_eek:
... "il culo nella carriola e le gambe avanti"...

alex

Io ho capito che non avevo capito; ma tu hai capito se hai capito?
La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

raffaele de martinis

Io credo di aver capito, ho questa "credenza"...Grisone a queste mie parole capirebbe che ho questo "vizio", infatti.
Credenza: difetto, malvezzo, vizio, cattiva abitudine del lallo. (Mario Gennero)
... "il culo nella carriola e le gambe avanti"...

alex

Non mi hai spiegato come si possa montare evitando ogni aiuto; ma forse sono io che non ho capito la spiegazione. Buonanotte.
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Horsenatter

Gia bella domanda Alex, forse il discorso è troppo complesso per me che sono un principiante.  :chewyhorse:
Keep calm and riding
ANDREA

alex

Riapro la discussione.

Riflettendo ancora, mi sono convinto che inizialmente aiuto aveva un certo significato, e che nel tempo questo significato è variato. Se ai tempi di Grisone la parola aiuto avesse avuto il significato odierno, ossia: segnale attraverso il quale si chiede al cavallo qualcosa, questa frase sarebbe insensata:

CitazioneSe non havete la misura in donargli alcun di questi aiuti a tempo, non vi bisognerà in niun modo aiutarlo; ma almeno allora habbiate solo cognitione di sapere a tempo servirvene in castigarlo quando egli erra, che sarà più facile, perche il Cavallo per timor di quello vi risponderà poi molto piu, che aiutandolo fuora di tempo, dove stordito senza intendere quel che volete si confonderebbe.

Quindi, gli aiuti vanno dati a tempo, esattamente come le punizioni; ma - dice Grisone - dare le punizioni a tempo è più facile che dare gli aiuti a tempo; e nel dubbio si possono evitare del tutto gli aiuti.

Che senso ha "dare un aiuto a tempo" se l'aiuto è il segnale che chiede al cavallo qualcosa? Non abbiamo forse il diritto e la possibilità - se l'aiuto è il segnale - di darlo quando ci piace?

Immaginiamo che l'aiuto sia una cosa diversa: un gesto che segue il segnale e che modula la risposta del cavallo, mentre la risposta è in atto. Allora il significato della frase diventa chiarissimo: è delicatissimo agire nel corso della risposta del cavallo in modo da rendergli il compito più facile, ci vuole una straordinaria misura e uno straordinario tempismo; diventa inoltre chiarissimo perchè l'aiuto si chiama aiuto (perchè, semplicemente, "aiuta"); molto meno difficile la tempestiva punizione (ad azione terminata).

In un momento indeterminato, dal XVI secolo al XX, la parola "aiuto" ha cambiato significato ed è diventato semplicemente "segnale", ossia gesto del cavaliere che precede e richiede un'azione del cavallo. Ovviamente, in questo nuovo significato, si oscura completamente il motivo della scelta del termine "aiuto" - ed in effetti non ha senso; ce l'aveva nel significato originario. Quando precisamente è successo?

La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

raffaele de martinis

#11
Il Nostro definisce - lo stesso mezzo - aiuto et punitione a seconda dell'uso: pesante o leggiero.

Dato che ai tempi i lalli usati per la squola erano dei bestioni senza nerbo et impulso, giustamente consilia di andare direttamente sul pesante se non si è capaci di dare a tempo l'azione leggiera per correggerlo... il nostro parla di correzioni di actioni sbagliate.
Traduco: il lallo (erra) non è ancora addestrato, il cavagliere (non ha misura) non è ancora confermato.

Ergo, il lallo - ieri come oggi - ben addestrato risponde agli aiuti non abbisogna (più) di punitioni, ma per addestrarlo, il cavagliere deve usare punitioni...et premii.

Nel tempo son cambiati i lalli: sempe più insanguati, dunque, + aiuti - punitioni...la punitione è diventata man mano eccezionale, ai tempi del Grisone era normale...c'è da dire che - per lo vero - quando il lallo - a suon di mazzate - aveva capito, era trattato con dolcezza anche allora.
Una volta mi affidarono sei aveglinesi da addestrare...addestrare si fa per dire, ci levai subito mano, li misi a fare il trenino...ricordo una robusta cavallotta: quando non sapeva più che fare per restare sul posto, per non andare avanti...quando sentiv,a gli speroni/la frusta si buttava per terra con me sopra. :icon_eek:


... "il culo nella carriola e le gambe avanti"...

alex

Tu conosci la durezza della mia testa furlana; sarebbe una bella "gara di testate" fra un furlano e un siculo, se ci mettessimo.

Ebbene: non mi convinci. L'aiuto sarebbe una "punizione leggera"? Ma se corregge, non va dato  DURANTE l'azione, e non dopo (immediatamente dopo) come va fatto per la punizione e per il premio? E se è la correzione di un difetto, somministrata a un cavallo ancora imperfettamente addestrato..... che senso ha somministrare un aiuto a un cavallo addestrato, visto che non c'è più nulla da correggere?

Io continuo a pensare che l'aiuto di Grisone è invece il "segnale ponte" che può essere dato dopo la richiesta di un'azione e prima che l'azione sia conclusa; nell'esempio da Homocaballus, la sequenza per far avvicinare un cavallo è: "Vieni" ... (il cavallo si muove) .... "Si si si si".... (segnale ponte, conferma il movimento) ..... "Bravo!" (premio di voce alla conclusione dell'avvicinamento).

Il segnale ponte sì che è logico chiamarlo aiuto.

Immagina il maestro che fa una domanda a un alunno..... se questo ha un'incertezza, può chiedere/ottenere un aiutino.... alla conclusione si becca un 7 (premio) o un 4 (punizione); l'aiutino non ha nulla a che fare nè con la richiesta nè con il risultato (premio/punizione); e un allievo bravo semplicemente non ne ha bisogno.
La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

raffaele de martinis

#13
...bellisssimo: da una banda lo sperone aita dall'altra castica !  Pensaci.
Et io ripeto: iNostro definisce - lo stesso mezzo - aiuto o castigo a seconda dell'uso: pesante o leggiero.
Grisone dice con il linguaggio dell'epoca quello che faciamo oggi...

...Castigo, quado esce dalla pista.Ancor s'egli uscisse dalia pista, lo castigherete, dandogli una o due fiate con la bacchetta al fianco, & forzatelo che vi ritorni dentro; et potrebbesi pur castigare con lo sprone da quella banda dove si butta, & ritornandolo al suo segno seguirete il vostro maneggio.
Castigo di spron quando fa la volta falsa.Ne mi pare di tacere, che alcuna fiata quel castigo di sprone, che udiste poco avanti, si può fare non solo dalla parte contra, ma ancora in un medesimo tempo dall'una, & dall'altra banda con glisproni giunti, non lasciando però di posponere appresso le volte, così come allora disse. [p. 37]Aiuto di Sprone, quando si maneggia; e dell'attondare.Per farvi noto più chiaramente, et con la sua ragion vera, & senza falsità, come si deve aiutar di sproni al tempo che si maneggia, dico, che quando volete voltar il Cavallo dalla man destra, che s'aiuti dalla banda contraria con lo sprone sinistro, & attondisi in un tempo con l'altro sprone, accioche vada giusto, & ritorni alla sua pista. Et volendo voltarlo alla man manca, con simil ordine si aiuti con lo sprone destro, & pur in quel essere s'attondi con l'altro, che anderà castigato, & sempre ad un segno, & non si butterà da niun lato. Et è da notarsi bene, che alcuna fiata si conviene aiutare al principio della volta, & alcuna fiata nel mezo, over a quell'instante che la chiude: onde a quel chiuder che sia lo sprone che attonda la volta, non batterà paro, ma andrà in un tempo a battere poco più a dietro dell'altro che batte vicino le cigne dalla banda contraria, come bisogna farsi. Et in ciò nasce difficultà grande in conoscere il suo sentimento, & pigliar il tempo, & piu, & meno toccarlo, come si richiede: il che non si può dire, ma con la pratica vi si fara chiaro.
... "il culo nella carriola e le gambe avanti"...