Stage Ecole de Légèrete con Sylvia Stoessel ottobre 2014

[Luck]

Per la nona volta il Circolo Ippico Praello di Venezia ha il piacere di ospitare presso la sua struttura Sylvia Stoessel, istruttrice di IV livello EDL, abilitata alla formazione internazionale di istruttori della Scuola della Leggerezza.

Sylvia Stoessel nasce nel 1962 e vanta un curriculum equestre di tutto rispetto: dal conseguimento del IV livello EDL nel 2007, al lavoro per una famosa scuderia di purosangue (nel 1984 alle dipendenze di F. Rindlisbacher) ai due anni (dal 1989 al 1991) passati in Portogallo al fianco di Joao Trigueiros de Aragao (uno dei migliori allievi di Nuno Oliveira), Francisco Carvalho de Bessa e Nuno Palma Santos.

Un'amazzone e una donna dal talento e dalla sensibilità straordinarie che, grazie al Circolo Ippico Praello, diventa alla portata degli appassionati italiani.

Per tutte le informazioni [email protected]

[Fioravante Patrone]

Io sono ignorante, e in quanto tale cerco di informarmi.

Leggo "IV livello EDL". Ovvio che si tratta di "scuola di leggerezza" (detto in francese che fa più chic).
Beh, ma vorrei capire cosa vuol dire questo quarto livello.

E allora, da buzzurro che sono, cerco con Google "IV livello EDL".
Mi da 6 (SEI) risultati. Tutti legati al nome e cognome di questa S. S. Provate per credere.

Ne so tanto come prima. O forse no, qualcosa ho imparato

[Winter Mirage]

Ecco qui, Fioravante...

Purtroppo abbiamo un posizionamento in Google che fa vomir... per dirla con Monsieur Philippe...
I livelli dell'EDL sono un percorso di lavoro non dissimile dalle categorie di dressage: ciascun livello aggiunge difficoltà che devono essere ben confermate prima di passare al successivo.
La differenza della scuola Karlista rispetto ad altre è che un istruttore (perchè solo gli istruttori vanno per livelli, gli altri sono solo Allievi) devono, per passare ciascun livello, presentare a loro volta un loro allievo che sia allo stesso livello e fare lezione ad un principiante sconosciuto.
Si suppone così di testare non solo l'abilità equestre o la preparazione di ciascun istruttore, ma anche la loro capacità di veicolare informazioni importanti per un cavaliere sconosciuto ed alle prime armi... così come dovrebbero dimostrare di essere in grado di "addestrare" allievi in modo sufficientemente efficacie da farli arrivare al loro stesso livello.

(l'idea, in teoria, a me piace moltissimo! E' una delle cose che apprezzo di più del percorso degli istruttori... che poi venga talvolta applicata in modo fallace, beh... errare è umano...)

Eccoti che cosa viene richiesto per ciascuna categoria:

http://www.philippe-karl.com/428/school-of-legerete-english/exam-requirements





Mentre questa è la pagina degli istruttori abilitati (non molto aggiornata, lo ammetto...  )

http://www.philippe-karl.com/853



E questa è la Sylvia (di cui onestamente non ho alcune voci e non so purtroppo niente di niente...)

http://www.philippe-karl.com/wcms/ftp//p/philippe-karl.com/uploads/stoessel-sylvia.pdf

[Fioravante Patrone]

Grazie, miraggio invernale (oggi sono in vena di traduzioni).

A dirti la verità, continuo ad essere perplesso, e non me la sentirei proprio di addossare a Google tutte le colpe.
In ogni caso, ti ringrazio molto per la risposta, precisa e informativa. Magari potrebe servire anche ad altri.

Un piccolo commento:
"dovrebbero dimostrare di essere in grado di "addestrare" allievi in modo sufficientemente efficacie da farli arrivare al loro stesso livello"
credo di aver già detto qui su questo forum, immagino in un contesto diverso, che NON sono affatto d'accordo con questo principio. Ma neanche tu puoi essere d'accordo, dai! Hai avuto chissà quanti maestri e professori nella tua vita, pensa un po' se tu avessi dovuto raggiungere il loro livello. Per tutti loro. Zut!

[Winter Mirage]

Mah, io sono d'accordo con la teoria...

E cioè trovo giusto che in linea di massima sia meglio avere istruttori magari meno geniali, ma capaci di "disignorantare" i propri allievi, piuttosto che il classico John Wayne che però quando deve spiegare due cose DUE non sa parlare italiano, non sa parlare e basta... e quando riesce a mettere insieme due parole, sono senza senso.

E ce n'è pieno il mondo...
Sono uscita mesi fa con le corna rotte da una discussione tecnica perchè il mio geniale interlocutore (istruttore FISE strabilitata) sosteneva l'assoluta mancanza di senso della cessione alla gamba, datos che il gesto non solo è "inutile e dannoso per il cavallo" ma pure lo descriveva con le caratteristche del side-pass.
Ok, bueno.
Casualmente, Mu sa fare sia la cessione che il side-pass... dimostro la faccenda, arguendo sull'utilità anche del side pass per movimentare le anche del cavallo... ma niente... non solo non l'ho minimamente aperta al ragionamento, ma nemmeno con dimostrazione in carne ossa e pelo sono riuscita a farle capire la differenza tra le due cose.

Certo... se un istruttore così cerca di farmi diventare come lei... 
Sicuro che poi va ad insegnare ed ecco una torma di infanti equitanti flippati come pochi.


Io non tollero chi si fregia dell'onore di insegnare a persone inesperte che si pongono con fiducia nelle mani del proprio istruttore per poi sentirsi dire una marea di strunzerie di incomparabile livello, al punto che alla fine sei tu quello che si sente cretino.
Il classico suggerimento di grande potenza tecnica: "Devi sentire il cavallo che avanza, e se non avanza spingilo".
Oppure "Devi alleggerirti quando il cavallo lo chiede"
O meglio: "Guarda, io quando sono in sella faccio sentire al cavallo quello che voglio prima di chiederlo"
...non si possono dire cose del genere ad un principiante... non si possono dire e basta.
Se non sanno mettere due parole in fila, non dovrebbero insegnare.

Mi sovviene la mia prof di italiano di prima liceo.
Scrissi "polivalente" in un tema e me lo barrò di rosso considerandolo errore.
Osai chiedere il motivo ed ottenni la memorabile risposta "Non l'ho mai sentito, non so che cosa sia".
(per dovere di cronaca, rischiai di andare dal preside per aver suggerito una capatina in biblioteca...)



Ebbene, si suppone che (sempre in teoria, beatissime teorie in cui tutto funziona sempre a meraviglia) costringendo un istruttore a fare lezione ad un principiante sconosciuto e poi a presentare un suo allievo "d'alto livello" si possa valutare non solo la sua competenza come cavaliere, ma anche come futuro Maestro.
E come teoria, non la trovo male.
Poi... beh... omnis mundi creatura quasi liber et pictura.