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Lavoro e mezzo lavoro

Aperto da alex, Maggio 03, 2015, 08:40:32 AM

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alex

Con mezzo lavoro - parafrasando la famosa e misteriosa mezza fermata mi riferisco a ciò che non fa parte dell'equitazione "densa" dove è necessaria l'intera attenzione del cavallo, come bene spiega JDO queste fasi devono essere per forza di cose piuttosto brevi e intervallate da pause. Nel corso di una escursione di parecchie ore, è impensabile pretendere di montare sempre come si monta durante il lavoro, e nello stesso tempo non è pensabile fermarsi in tutti gli intervalli; andare avanti rilassati, ma con il cavallo che comunque va tranquillo e a cui viene concessa molta più "libertà mentale" di quella che gli si concede durante il lavoro, è quello che intendo per "mezzo lavoro" che possiamo anche chiamare "andare a cavallo".

Che ve ne pare di questa idea? A me sembra che chiarisca alcune cose.
La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

max

Quel pochissimo che sapete vi impedisce di capire quel moltissimo che non conoscete.

alex

#2
Mica tanto ovvio.

1. c'è qualcuno che sostiene che montare un cavallo non riunito lo spaccherà.
2. c'è qualcuno che ritiene che "il lavoro cominci quando il cavallo indossa la sella/quando il cavallo ha un uomo in sella" ossia che per tutto il tempo che è montato, deve avere la "modalità lavoro" senza interruzioni, senza alcun grado dilibertà e senza distrazioni, pena il rischio di terribili incidenti.

Eccetera.

Il problema piuttosto, da come la vedo io, è insegnare al cavallo una transizione immediata e certa da "mezzo lavoro" a "lavoro", ma questo è un altro discorso.

La enorme differenza di assetto e di aiuti fra chi pratica l'endurance (dove quello che conta è produrre andature quanto più possibili efficienti ossia "risparmiose di risorse")  e chi esegue lavoro di maneggio (che, se ben fatto e "ginnasticante", copre il cavallo di sudore in poche decine di minuti) spiega abbastanza bene la differenza. Ma di endurance si parla poco, quando si parla di equitazione, in fondo l'endurance è molto vicina a quello che Raffaele chiama "essere ippotrasportati". Al contrario, io la ritengo una disciplina su cui riflettere, perchè ha come punto focale il risparmio delle energie del cavallo.

Ci sa portare il cavallo in buone condizioni alla fine di una 50 km, di certo sa fare una tranquilla passeggiata di qualche ora ad andatura serena - resta molto, molto lontano dal limite; purtroppo molti  sembrano sforzarsi di "superare il limite", altrimenti non c'è gusto e non circola adrenalina e amor proprio a sufficienza.
La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

max

 :icon_eek:

Ho fatto qualcosa di endurance e di sicuro non puoi fare l'ippotrasportato, bisogna ragionare bene le cose se no sei squalificato anche in una 20 km (oggi mi pare il minimo sia stato portato a 30). Sudore schiumoso dopo dieci minuti vuol dire solo stress non ginnastica. Mah! Mi sembra un argomento trito e ritrito e talmente ovvio... In un certo senso se ben fatti l'endurance ed il lavoro in piano non hanno differenze da un punto di vista del "risparmio di risorse", bisognerebbe poter trottare e galoppare in piano al massimo del rendimento tale e quale che in percorso, cambia solo il panorama un po' monotono se si resta in maneggio....
Quel pochissimo che sapete vi impedisce di capire quel moltissimo che non conoscete.

raffaele de martinis

#4
Uno che fa endurans partecipa fisicamente all'actione del suo lallo in maniera decisiva, praticamente - quando si fa andatura - o si batte la sella o si sta sollevati sulle staffe e quando ci si siede non ci si fa trasportare ma si partecipa, infine, quando è necessario si scende, si allentano le cinghie, e si va a piedi... Uno può fare maneggio fino ad 80'anni se è in bona salute, l'endurans, non zo.
Questa, come il resto che hai scritto, è lovvietà.
... "il culo nella carriola e le gambe avanti"...

alex

A dire il vero queste riflessioni ovvie mi erano state suggerite dalla lettura di JDO  :horse-wink: ma si vede che il mio francese troppo scarso non mi ha permesso di capire bene. Comunque, se Max e Raffaele sono d'accordo, mi taccio. Ubi major minor cessat.

La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.


sissy

io non ho moltissima esperienza in equitazione,ma dico la mia.
Faccio essenzialmente lavoro in rettangolo,alternato quasi quotidianamente  a passeggiate "rilassanti",dove il mio istruttore mi raccomanda di non fare l'ippotrasportata,ma di farmi rispettare sempre,senza che il cavallo ciondoli per i fatti suoi,ma che sia sempre all'erta,pronto alle richieste.
Fino ad ora ho fatto gare di endurance di 30 km ed è andata bene,il lavoro in rettangolo aveva comunque allenato il cavallo,e anche le passeggiate distensive,ma educative avevano fatto la loro parte.
Sinceramente  a me piacerebbe tenere di più il cavallo in relax,però poi ,così facendo, si prende troppo spazio e una volta a lavoro diventa più difficile gestirlo.
Sul fatto di montarlo più o meno riunito , in passeggiata lo lascio abbastanza libero,cerco,però di cambiare diagonale spesso quando trotto per non affaticarlo e lascio scegliere a lui l'andatura più adatta  (nei limiti del possibile) in relazione al terreno,facendo transizioni  all'interno della stessa andatura,anche in relazione al lavoro che che farò poi in rettangolo (niente di particolare,ben inteso!)