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La partenza al galoppo

Aperto da Col. Paolo Angioni, Maggio 03, 2012, 01:00:06 AM

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Col. Paolo Angioni

Non esiste "un comando" per partire al galoppo. Esiste invece una associazione di aiuti per far prendere il galoppo al cavallo. L'associazione è data da redini, gambe, busto.

Innanzi tutto bisogna fare presente che tutto quello che facciamo fare al cavallo è frutto di una convenzione che si stabilisce tra cavaliere, tra addestratore e cavallo, fissata nella memoria del cavallo dalla ripetizione.

Nell'equitazione chiamiamola classica, quella che da più lunga data (dal Cinquecento) è fissata sui trattati di equitazione, la partenza al galoppo può essere presa in due modi: con aiuti diagonali e con aiuti laterali.

Non mi riferisco alla partenza al galoppo presa a seguito dell'accelerazione dell'andatura del trotto, che è la partenza più elementare e che non penso le interessi.

Il galoppo è caratterizzato dall'avanzamento di un laterale rispetto all'altro. Al galoppo detto sul piede destro il laterale destro del cavallo sopravanza il laterale sinistro. E viceversa.

Il cavaliere, per adattarsi alla natura, per montare bene, deve mettere il cavallo in questa situazione: fare avanzare il laterale che dà il nome al galoppo e poi dare l'impulso necessario.

Galoppo destro. Può essere ottenuto ritardando o limitando la spalla sinistra, per fare avanzare quella destra, facendo inoltre avanzare l'anca destra. In modo da mettere il laterale destro, anche se leggermente, davanti a quello sinistro.

Un effetto di redine contraria destra d'opposizione davanti al garrese (o alle spalle) sposta il peso delle spalle (dell'avantreno) maggiormente sulla spalla sinistra, ritardandola, liberando perciò la spalla destra e permettendo il suo avanzamento.

Contemporaneamente la stessa redine ha l'effetto di spostare le anche a destra (c'è un mio vecchio post con la descrizione dettagliata degli effetti delle redini). L'azione della gamba sinistra leggermente retrocessa rispetto alla posizione normale (che è quella appena dopo il bordo posteriore della cinghia del sottopancia) aiuta a spostare leggermente le anche a destra.

Così il cavallo si trova con il laterale destro davanti al sinistro.

Le due gambe, con prevalenza della gamba sinistra, danno l'impulso necessario (il segnale) per la partenza.

Quella descritta è la partenza al galoppo con aiuti diagonali. La più chiara e facile per il cavallo.

Il busto rimane simmetrico al centro del cavallo con un impercettibile avanzamento della spalla destra. Al proposito, meno sono evidenti le azioni e i movimenti del cavaliere in sella, più il cavaliere è fine e corretto.

Con la ripetizione e l'assuefazione, il cavallo prenderà il galoppo con la semplice tensione (pochi grammi in più rispetto al contatto normale) della redine destra e con la pressione della gamba (tallone, fino a un semplice sfioramento) sinistra.

Il rischio di questo tipo di partenza (in un rettangolo, per esempio) è di storcere il cavallo. Nella partenza, per esempio, sul piede destro, di storcerlo a destra.

Con l'addestramento agli aiuti sempre più fine si ridurranno sia l'arretramento del tallone sinistro sia l'incurvamento dell'incollatura prodotto dalla redine destra.

E il cavallo prenderà il galoppo rimanendo diritto.

la voce è un aiuto definito "naturale" dai manuali di equitazione. E' importantissimo nell'educazione del cavallo. Ma nell'equitazione classica, quella che ha il supporto della più vasta e antica letteratura equestre (da Grisone a Oliveira, per fare due nomi illustri), terminata l'educazione, che in realtà non ha mai fine, il cavallo deve ubbidire agli aiuti principali che sono le gambe, le redini, il peso del corpo. Infatti, per esempio, nel rettangolo è proibito l'uso della voce.

Quindi lei, con la sua cavalla, deve, poco per volta, ridurre sempre più l'uso della voce e sostituirla con gli aiuti principali. Che assicurano la precisione e la prontezza nell'esecuzione.

Quanto a "leggere e interpretare le sensazioni motorie" trasmesse dal cavallo, come fare a spiegare le sensazioni? La sensibilità, che è innata nel cavaliere a diversi gradi, si acquisisce e si raffina con il tempo e cambiando cavallo e avendo la fortuna di montare almeno una volta un cavallo ben messo, che spiega e fa capire più di qualsiasi libro e di qualsiasi istruttore. E' infatti il cavallo che insegna.

Però è utilissimo, anzi necessario, studiare a fondo la locomozione del cavallo, le andature e quello che succede non soltanto negli arti, ma nel dorso del cavallo e come si comporta il bilanciere, per rendersi conto della complessità e della meraviglia del suo movimento.

La conoscenza accresce la sensibilità del cavaliere, lo rende competente come addestratore e utilizzatore. I due ruoli sono fusi insieme e non si possono separare. Evita soprattutto che il cavaliere commetta errori, agendo contro la natura del cavallo (il movimento è comandato da leggi che non si possono contrastare).


DivinityOfDarkness

#1
Carissimo Colonnello, mi aggancio a questo topic per chiederle un parere su un caso.

Si tratta di una cavalla giovane di 4 anni domata da poco da non so chi, ma di sicuro un folle, perchè la cavalla è arrivata che aveva un terrore pazzesco delle gambe e dello sperone, ma di più della gamba senza sperone. Di carattere è una pasta, dolce, patatona. In passeggiata è tranquilla e sicura.
Dopo una decina di ore di lavoro (distribuite in più sessioni, ovvio!), la cavalla accetta le gambe, cede volentieri e esegue imperfetti pivot sugli anteriori e sui posteriori, lavora bene anche in distensione al trotto.

Il primo scoglio è stato infatti la transizione da passo a trotto: alla minima richiesta la cavalla alzava la testa alle stelle e poi partiva. In un paio d'ore abbiamo migliorato di molto la faccenda, riuscendo a partire decentemete e con fluidità.
Il problema si ripresenta per le partenze di galoppo dal trotto, mentre dal passo pare andare meglio.

E' proprio 'spaventata' dalla transizione, perchè anche con aiuti minimi, scatta la molla nel suo cervello, la schiena si fa concava, la testa si alza, accelera il trotto e via, parte al galoppo. Le prime volte che l'ho vista montata le occorrevano 2 circoli completi di trotto frenetico prima di rompere l'andatura. In 3 ore circa siam riuscite a ridurli a 3 o 4 falcate di trotto ma non riesco ancora a trovare la chiave giusta per chiederle la partenza senza che lei vada in paranoia.
Una volta in andatura, poi, la cavalla è sì energica, ma governabilissima, si ferma perfettamente con la voce e rilassa l'incollatura.

Avevo pensato di rimetterla alla corda e farle eseguire molte transizioni trotto-galoppo e passo-galoppo lavorando da terra, ma il proprietario mi ha posto il veto (secondo lui non serve a nulla).
Io vorrei evitare di finire in un cul-de-sac creandomi altri problemi da sella, perchè la cavalla è fresca fresca di doma.
Ha qualche suggerimento?

Grazie mille  :horse-embarrassed:
Dove ci sono i cavalli... c'è la cacca.