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Neuroni a specchio e i filmati di Oliveira

Aperto da alex, Gennaio 07, 2015, 11:51:59 PM

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alex

Ho comprato un libro "divulgativo" sui neuroni a specchio e sono rimasto tramortito: divulgativo un corno, è terribilmente rigoroso e difficile; racconta le esperienze scientifiche che hanno portato alla loro scoperta descrivendole in dettaglio....  :icon_eek:

Ma forse riesco - con l'accetta - a darvene un'idea.

Il cuore della scoperta è nello stretto legame che esiste in alcuni neuroni fra attività motoria e attività sensitiva. Per esempio, alcuni neuroni, capaci di scatenare un'attività motoria, si attivano anche quando quell'attività motoria è vista eseguire da un altro essere vivente. Nei cervelli forniti di neuroni a specchio, la "comprensione" di un'azione, vista eseguire, consiste in una vera e propria "simulazione motoria" della stessa azione. Se "capiamo" che un gesto di un uomo o un animale significa "mordere", lo capiamo perchè nostri neuroni a specchio, di tipo motorio, quelli che sono in grado di eseguire l'azione "mordere", si attivano.

E veniamo a Oliveira.

Finchè le azioni  che vediamo sono elementari, tutto ok. Ma se sono complesse, e per eseguirle serve un'esperienza e un apprendimento specifico.... il sistema non può funzionare."Comprendiamo" solo se "sapremmo eseguire". Un pianista che segue un concerto "comprende" la musica perchè "esegue" nella sua mente  i movimenti dell'atto di suonare. Ma chi non sa suonare il piano non può farlo e quindi il suo grado di "comprensione", per quanto si sforzi, non si avvicinerà nemmeno alla "comprensione" del pianista.

Ed ecco spiegato perchè guardare un video di Oliveira, per chi non ha l'esperienza fisica delle azioni motorie del Maestro, è cosa totalmente,  radicalmente diversa da cosa comprende chi quelle azioni le sa fare, e guardando il video "monta insieme al Maestro".

La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

raffaele de martinis

Molto interessante, quante volte ci è capitato di vedere il campione della nostra squadra del quore ricevere la palla in mezzo all'areo di rigore: salta, si stoppa la palla col petto e con una mezza rovesciata mette la palla in rete... GOALLL!!!!!

Noi contorcendoci/saltando - nella nostra comoda poltrona - abbiamo mimato/seguito il gesto tennico pur non avendo dato un calcio ad un pallone da olre 40anni, ma, avendo giuocato da piccoli e avendo una culutura e una dimestichezza calcistica frutto di decenni di frequentazione del Bar dello Sport, sappiamo cosa fare/sappiamo cosa si dovrebbe fare in quelle circostanze e lo facciamo - nella nostra mente - con viva e vibrante partecipazione.

Dunque, non è necessario aver frequentato il Conservatorio di Donna Cecilia  :icon_eek: nè sapere come impostare il diaframma, tantomeno conoscere la giusta tonalità quando cantiamo Nessun Dorma sotto la doccia.
Daltro onde, ci accorgiamo, pur non essendo ex Presidente della Camera musicologi, quando il famoso tenore - capita - fa una stecca cantando quell'aria di Puccini... allora?



... "il culo nella carriola e le gambe avanti"...

Luna di Primavera

restiamo in ambito musicale: io ho preso lezioni di flauto traverso, avevo intorno ai 30 anni.
ho sempre ascoltato volentieri brani suonati al flauto, è uno strumento la cui voce mi ha sempre affascinato, e per questo da grande decisi di prendere lezioni. non ho fatto una gran carriera; ho studiato per un anno circa, che è veramente pochissimo.

ecco, ascoltare lo stesso brano prima e dopo aver sperimentato, anche solo in minima parte, la tecnica fa un effetto totalmente differente, perché "dopo" conosci in prima persona le difficoltà e le sensazioni che si provano suonando. e quindi sei più in grado di apprezzare la bravura (o meno) del flautista. penso che alex voglia dire questo.

ciò non toglie però che chiunque, anche non avendo mai studiato musica, sia in grado di riconoscere un brano suonato bene da uno suonato male. diciamo che diventa una questione di sfumature, di profondità della comprensione.
I cavalli davanti mordono, dietro scalciano e in mezzo sono scomodi.
I. Fleming

PokerFace

io guando guardo su class horse tv la longines monto a cavallo, mi muovo, metto gambe, arretro il busto e dondolo un pochino con i galoppi (praticamente basculo io invece del cavallo ahahahah).

su oliveira ecc vorrei dire che non riusciamo a copiarlo perchè... le azioni sono nascoste.
riusciamo invece a copiare benissimo le azioni palesi, tipo spingere il cavallo contro un salto culando e remando con le braccia, oppure segare la bocca e incappucciarlo.
tutto ciò che è lampante si può riprodurre. sono le azioni invisibili, sottili, quelle difficili da imitare.
un'altra cosa difficile da imitare, secondo me, è il ritmo. il senso del ritmo o ce l'hai o non ce l'hai. mi è capitato di dover tenere una cadenza come esercizio e ho notato che io (che un pochino ho suonato e ho studiato musica) faccio meno fatica di chi, per esempio, è stonato o è privo del senso del ritmo, della sua regolarità.
è la stessa cosa della sensibilità sensoriale in genere. c'è chi ne è dotato e chi no. un mio amico spesso rompe gli oggetti (es bicchieri ecc) perchè non si rende conto della forza della sua stretta di mano. quindi la sensibilità sensoriale aiuta sicuramente a replicare qualcosa che si vede/sente/odora/assaggia.
per esempio, rifare un piatto di cui non si sanno gli ingredienti è molto piu facile se, chi lo assaggia e lo annusa, ha una buona sensibilità a gusto e olfatto.
io per esempio sono abbastanza forte nel riconoscere gli odori ma coi sapori non ci sono per niente, di rado riesco a riconoscere che cosa sto mangiando (es: carne di vitello/maiale oppure pollo/coniglio/tacchino oppure le erbe - prezzemolo basilico cumino maggiorana origano - e lo stesso i vini...)

raffaele de martinis

Già, pur non avendo alcun trasporto per il s.o. - quando gareggiava mia figlia - partecipavo alla maniera di PF, con Oliveira è diverso, già dissi che ci sono suoi videii da preservare come "patrimonio mondiale della cavallinità", per capirli  non ci sono specchi che tengano, come suggerii, bisogna guardare separatamente, a comparti stagni il Cavallerizzo e il Cavallo in azione, e poi - dopo  - nell'assieme, questo  è stato il percorso necessario ad un modesto cavallaro come me, per tentare di avvicinarsi a quelle finesse.
Per le fiere e nel tubo circolano diecine di Oliveira della mutua, diecine di pomposi scimmiotti che - del Maestro - hanno capito una beatissima minchia.
... "il culo nella carriola e le gambe avanti"...

alex

#5
La domanda pertinente qui è: i cavalli hanno neuroni a specchio? Ho scartabellato il testo, ma non ho trovato il minimo riferimento a evidenze diverse da quelle raccolte nelle scimmie (aimè, con registrazioni dell'attività di singoli neuroni, chi detesta la sperimentazione sugli animali in generale, e sui primati in particolare, ha un problema) e nell'uomo (per la gran parte provenienti da registrazioni dell'attività cerebrale con le nuove tecniche di imaging, che evidenziano in dettaglio le aree corticali si massima attività). Non una parola su altri animali; verificherò se per gli altri animali esiste qualche evidenza oppure siamo nelle sabbie mobili delle congetture.

Ovviamente, il sistema dei neuroni a specchi è candidato ad essere il fondamento neurofisiologico dell'empatia e curiosamente la parola commozione, se ci pensate (potenza delle intuizioni tradotte in parole!) se non sbaglio significa "muovere insieme": chi ha inventato la parola sapeva già tutto.   :horse-cool:

Vi re-invito a un esperimento neurofisiologico fai-da-te: provate a pensare molto velocemente uno scioglilingua. Solo pensarlo! Non ci riuscirete molto più velocemente di quanto riuscireste a farlo a voce alta; e sentirete un po' di tensione nella laringe.
La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

raffaele de martinis

AHHHHH, allora è altra cosa, che tradotto vuol dire: i lalli apprendono per imitazione?

La risposta è no.

Serie possibiltà - invece - le hanno i primati, i felini, i roditori.

Gli uccelli è sicuro che apprendono - anche - in questa maniera.
... "il culo nella carriola e le gambe avanti"...

PokerFace

secondo me invece qualcosa imparano per imitazione.

per esempio se c'è un cavallo che balla in un box, presto il ballo dell'orso verrà anche al suo dirimpettaio....

raffaele de martinis

Halt!

Non si è mai visto un lallo in libertà imitare l'altro che fa il ballo dell'orso nella scatola.
Si tratta di una stereotipia dovuta alla costrizione/alla prigionia che è la causa del vitio, appunto, dunque, non parlerei di imitazione ma di convergenze di condizioni ambientali anomale, certo,  la vista del danzatore può essere un fattore scatenante data la situescion...
... "il culo nella carriola e le gambe avanti"...

PokerFace

si ok ma il cavallo libero, naturale, non esiste piu.

e il cavallo, benchè nel box, è sempre un cavallo. non penso che i suoi neuroni diventino a specchio solo se lo si chiude in un box...
e di sicuro il fattore ambientale è decisivo, ma il cavallo sta nel box 20 anni, al 21esimo, proprio quando vede un cavallo ballare, si mette a ballare.
quindi l'imitazione (in un ambiente stressante, ok) ha il suo peso.

alex

Da Treccani, voce "Neuroni a specchio", vedo che tali neuroni sarebbero stati dimostrati, per ora, nell'uomo, nei primati e in alcuni uccelli (precisamente nel passero di palude  :icon_eek:). Cani, gatti, roditori, grandi erbivori nisba (per ora).  Se Caterina è d'accordo, potrebbe presentarsi volontaria in un laboratorio di neurofisiologia: sono propenso a credere che la Treccani sarebbe aggiornata, aggiungendo [.... e nella gallina Caterina. ].
La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

raffaele de martinis

Mi piace farVi notare che l'imitazione est l'anticamenra della culutura, della trasmissione di un patrimonio acquisito (per caso) e trasmesso culturalmente, appunto, abbiamo millanta esempi: i macachi giapponesi che salano le patate, gli scimpanzé che tirano su le termiti con degli stecchi, i cercopitechi che spaccano le noci con le pietre etch etch normalmente si tratta di comportamenti di determinate enclave non di specie.

Alcuni augelli, poi, hanno una lingua  nazionale, con dei dialetti e con - addirittura - dei gerghi famigliari trasmessi per imitazione, il lallo - ma anche tanti altri animala, non hanno niente di tutto questo, l'esempio della stereotipia è fuorviante, non c'è nessuna trasmissione di comportamento che è solo una anomalia data da condizioni stressanti, punto.

Non contare su Caterina, manca da tre/quattro giorni, ci sono altissime possibilità che sia stata sbranata dai cani...
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alex

Visto che siamo sullo sciscientifico: mi sono sempre chiesto come mai le funzioni più elevate del cervello dei mammiferi, a cui è deputata la corteccia cerebrale, siano condivise con funzioni assai simili negli uccelli, il cui cervello non ha nemmeno una vaga traccia di un'organo di struttura simile alla corteccia cerebrale. Tenendo conto che per funzioni evolute, come il linguaggio, un cervello di mammifero deve essere bello grosso, mi domandavo come può starci questa potenza dentro un cervello di pochi grammi, come quello di un pappagallo o di un corvo o di Caterina (speriamo bene povera Caterina!).

Ebbene, ecco una risposta per chi è curioso come me: http://www.lescienze.it/news/2012/10/03/news/cervello_uccelli_mammiferi_neocorteccia-1288555/

Quindi, la questione dei neuroni a specchi, condivisi da primati e da passeri di palude, non è un caso; quello che è impressionante è la "convergenza evolutiva verso una funzione utile", per via totalmente diversa, un po' come la coda e le pinne  dei cetacei o le ali dei pipistrelli.
La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

raffaele de martinis

Questi studi confermano ciò che si sospettava da tempo, il volume e il peso del cerevello non ha alcuna relazione con le capacità di elaborazione dello stesso.
Einstein aveva un cervello tendente al "piccolo", mentre - sembrerebbe  - che le circonvoluzioni dello stesso fossero più complesse rispetto alla media.

Probabilmente, gli uccelli hanno sviluppato queste capacità per il fatto che - abitando nei ministra delle riforme e nelle foreste - la comunicazione iterspecifica è/deve essere vocale e molto elaborata, dato che ci si vede solo da vicino...

... "il culo nella carriola e le gambe avanti"...

raffaele de martinis

... vice e versa, i lalli - che abitano in ampi spatii aperti - hanno come principale mezzo comunicativo intraspecifico la vista, e di conseguenza gli atteggiamenti posturali con particolar riferimento a quelli delle orecchie e della coda, ecco pereché imparano così facilmente i comandi gestuali humani, se si vuole, essi apprendono un'altra lingua, noi difficilmente impariamo la loro.
I lalli, quasi sempre ci avvisano di quello che stanno per fare, ricordo che, uno dei miei maestri di cavallinità (un maniscalco), quando avvicinava un lallo infame - come elementare precauzione - teneva sempre sotto controllo le orecchie...
... "il culo nella carriola e le gambe avanti"...