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La riunione

Aperto da Midnight, Maggio 28, 2012, 08:36:15 AM

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Zilly

Salve a tutti. Volevo solo far notare che la riunione non serve solo a fare determinati esercizi di dressage ma in realtà è una pratica  che dovrebbe essere fatta da ogni cavallo montato come diceva Midnight. E soprattutto non è che è un "esercizio da svolgere" ma dovrebbe essere fatto bene e con continuità in modo che diventi naturale per il cavallo mantenerlo.
Con la riunione il cavallo ridistribuisce i pesi in modo da caricare anche il posteriore, che in natura, senza cavaliere, è a carico sopratutto dell'anteriore. Questa ripartizione fa si che i posteriori diano più spinta, la schiena si "arrotondi" e sia più attiva muscolarmente (in modo da evitare che il cavallo abbia dolori e alla lunga si inselli) e infine che abbia più resistenza.
Non è vero che la riunione impedisce la spinta in avanti, anzi, in un certo senso la favorisce perché appunto da più spinta ai posteriori, annulla l'avanzamento solo se è fatta proprio all'estremo ma in questo caso si parla appunto di esercizi specifici di disciplina.
A mio parere tutti i cavalli, specialmente quelli da passeggiata che magari vengono montati tante ore, dovrebbero essere in grado di riunirsi così come anche di allungarsi, ma l'allungamento credo Sia una cosa che gli viene più "naturale" mentre la riunione bisogna insegnargliela

Melis

la condizione sinequanon per insegnare, o per iniziare la riunione, dovrebbe essere
1) cavallo in avanti: l'insegnamento della riunione mette i cavalli indietro, soprattutto all'inizio. Bisognerebbe per lo meno iniziare da una base in cui il cavallo abbia naturalmente voglia di avanzare, senza sforzo
2) schiena "pronta". Bisogna chiedersi se il cavallo ce la fa ad abbassare le anche senza strapparsi i muscoli.

E in realtà metto un terzo punto che è quello mentale. La riunione è una pressione mica indifferente per il cavallo, è mentalmente preparato?

Sui puledri è tutto più facile perchè hanno la mente fresca, nessun traumi, nè fisici nè mentali.

Io generalmente faccio così, poi ognuno probabilmente la fa a suo modo.
1) metto il cavallo in avanti. Non vuol dire che deve correre come un disperato, o che deve lanciare le gambe in aria per trottare. Il cavallo però deve sempre risolvere i suoi problemi avanzando. Già per non permettergli di correre vuol dire levare peso dalle spalle, quindi iniziare a fargli spostare il baricentro dietro. Vuol dire fare transizioni a salire che partono "in avanti e in equilibrio" fin dalla prima falcata. Il cavallo non deve avere nessuna esitazione quando gli si chiede di avanzare, ma neanche ansie, deve sapersi portare.

2) lo ammazzo di transizioni, spalle in dentro, cessioni. Mobilito la schiena, le spalle, le anche. Transizioni di ogni tipo, inizio sul circolo, lo faccio sulle linee dritte, possibilmente lontana dal muro o dalla staccionata (anche per vedere se il cavallo si storta, dove pecca di forza), poi inizio a fare le transizioni nella spalla in dentro per esempio (passo - trotto -passo), o nelle cessioni. In queste ultime non chiedo galoppo, perchè il cavallo già impara a stortarsi per partire (toglie peso a un posteriore interno solitamente), così gliela servirei su un piatto d'argento.
Ovviamente tutto curando sempre il movimento in avanti. Chiedo transizioni anche all'interno dell'andatura, magari da un trotto in distensione col naso per terra a un trotto con nuca più rilevata e più "saltato". O banalmente da un trotto più spinto a un trotto di lavoro sempre però mantenendo lo stesso ritmo.
Importante qui è anche variare gli equilibri, serve per mobilitare la schiena.

Poi si può iniziare. L'ideale sarebbe in due, a lavorare da terra. Uno davanti controlla le spalle con longhina all'anello centrale del capezzone, uno con una longia all'anello esterno che passa sul garrese, controlla la velocità e anima con il frustone. Robe semplici, poche richieste, tante ricompense. Solitamente si gioca a riunire il passo, transizione al trotto e cercare di riunire il trotto, poi di nuovo passo. Se fa bene, lo si fa camminare al passo libero per un po'.
Il cavallo impara a spostare il peso senza il cavaliere, non può stortarsi perchè uno davanti gli controlla le spalle e non può far morire il motore dietro perchè c'è uno che gli dice di non fermarsi mai.

Stesso lavoro a sella poi, uno dietro col fustone e il cavaliere controlla velocità e spalle.


Se non si ha la possibilità di essere in due è un macello, bisogna fare da sè con le transizioni. Alt (un nano secondo), trotto (subito, in avanti), o passi indietro e trotto subito.

Oppure uso i muri. Ma la spiego alla prossima puntata
Melis Yalvac Equine Photography - www.melisyalvac.com

alex

Il cavallo naturalmente porta più peso sugli anteriori perchè è fatto per portare più peso sugli antertiori. Gli anteriori sostengono, i posteriori spingono (basta vedere come sono costruiti). A noi umani piace il cavallo riunito perchè è più bello e più controllabile. Nessuno, nè nell'endurance nè nei lunghi trekking, si sognerebbe di tenere il cavallo in riunione; eppure sono le situazioni in cui la schiena è più pesantemente sollecitata.

Sto con Poker al 100%.

La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

Zarathustra

Alex, dipende da cosa vuoi fare. Il trekking lo tolgo subito, l'endurance è una gara di regolarità/resistenza, quello che conta è la media di velocità e lo sforzo non smaltito in relazione alla prima. Il salto ostacoli e il cross sono corse di velocità durante la quale il cavallo deve compiere degli sforzi per superare dislivelli.
Per fare paragoni umani, maratona, corse ad ostacoli, triathlon.

Ma se vuoi fare danza, ad esempio, dovrai sviluppare attitudini e muscolature diverse.

Non c'è bisogno della riunione per avere il cavallo bello e controllabile, serve ad altro.

max

Fin che vedrete la riunione come una cosa a se stante, finalizzata a cose che non vi interessano, non vi verrà manco per sbaglio l'idea che invece sia la naturale conseguenza delle pratiche di un buon addestramento che la precede. E dunque neppure l'idea di accettare per necessarie queste pratiche.

Vedendola come una cosa a se stante che, con questo o quel cavallo, in quella certa circostanza, guarda caso si è messo a fare una figura che ricorda l'alta scuola (qualunque cavallo prima o poi per un motivo o l'altro tira fuori per un'attimo un piaffer, una cabrata, un passeggio, etc) rafforzerà in voi l'idea che sia proprio una roba a se stante. Magari vi verrà voglia di riprodurre il "fenomeno", agendo senza delle basi specifiche, da chiedere quando avete voglia di stupire gli amici.

Al contrario bisogna capire che tutto parte dalla volontà di non far "subire" al cavallo le esigenze dell'equitazione ma "prepararlo". Userò parole forti: un cavallo non preparato non va a "fare" una passeggiata... va a "subire" una passeggiata. Oppure voi in una passeggiata non svoltate? Non vi fermate e non ripartite? Non fate mai marcia indietro? Preparare correttamente un cavallo anche a una semplice girata (che così semplice non è) E' riunione!!!

Non si tratta qua di saltare in sella "per necessità" alla prima cavalcatura che si trova e sfruttarne alla meno peggio il suo istinto di conservazione. Si tratta di avere un cavallo di proprietà con il quale - si suppone - ci interessa imparare qualcosa di buono. In pratica, finita l'epoca del cavallo da guerra, si potrebbe tornare tranquillamente al piacere di fare bene che c'era nel Rinascimento, ma le ultime concezioni "militari" che hanno visto nell'agonismo la loro reincarnazione sembrano dure a morire...
Quel pochissimo che sapete vi impedisce di capire quel moltissimo che non conoscete.

alex

Mi imbarazza contestarti max, visto la incolmabile differenza fra le nostre conoscenze e capacità. A me resta l'idea che un cavallo sereno, libero di "portarsi", calmo, a cui non si rompano gli zebedei fissandogli l'incollatura in posizione innaturale, trova da sè il nuovo equilibrio necessario a compensare il peso del cavaliere, e piano piano trova anche il modo di riunirsi quando serve.

Farei considerazioni speculari per il ramener, l'antica "testa al giusto segno", ed è questo il motivo per cui trovo una estrema difficoltà ad accettare come quasi-vangelo le opinioni di JDO.

Ma ormai ho perso ogni interesse a imparare qualcosa di nuovo; l'equitazione per me al momento si riduce a Asia e Ami e quindi - a parte rari provocazioni come questa - meglio che taccia.
La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

max

So cosa intendi, che è quello che suggerisco a tutti di fare quando voglio tagliare corto.

Ma se si tratta di approfondire l'argomento, proprio non è accettabile di lasciar fare al caso (al cavallo).

Anche perché, metti pure che il tal cavallo DI SUO faccia il tale movimento già corretto come dici tu, nessuno forzerà nulla, tanto meglio. Ma magari il movimento successivo, alla mano opposta, presenterà dei problemi e cosa fai? Li ignori, forse in un cavallo non troppo sgraziato nemmeno li noti, ma per chi li nota e avrebbe la velleità di correggerli?

Un cavallo cade di spalla nelle girate, cosa fai? E' già calmo, nessuno gli impone nulla in modo innaturale anzi, e lui cade di spalla e taglia le traiettorie. Su cosa lavori?

Anche quando ti sembra di lavorare sulla psiche e non sul fisico, lavori comunque sul fisico e/o attraverso di esso dal momento che siamo calati in un universo materiale: metti in atto delle cose che ne fan fare al cavallo delle altre. Tantovale mettere in atto quelle che insieme alla psiche danno un risultato buono anche nel fisico.
Quel pochissimo che sapete vi impedisce di capire quel moltissimo che non conoscete.

segreto

Ne so meno di tutti, ma dato che Max cita giustamente le passeggiate vi dico: provate a risalire in fretta un rivone un po' serio (una trentina di metri ma con una bella pendenza) con un cavallo che cade tutto sulle spalle e con uno che sa riunirsi un minimo.
La testa del primo, che va su arrampicandosi con gli anteriori, becchetta come un picchio ciucco col naso a dieci centimetri da terra in una specie di galoppo a balzelloni; e vi sfido a non sentire sulla mano gli strappi che lui si da' in bocca per tirarsi su. Una sofferenza per due!
Il secondo spinge con il didietro e riesce a tenere la testa in una posizione più cristiana e stabile, e tu puoi tenere un assetto leggero civile e controllare l'inclinazione del tuo tronco.
Poi magari mi sbaglio, ma parlo solo per esperienza personale.

Io (ahi barbarie da autodidatta!!!), per riunire un po', trotto allegro su un sentiero dritto cambiando flessione (e quindi anche diagonale di battuta sulla sella) ogni tre o quattro falcate. Nel cambiare flessione la cavalla mi si alleggerisce davanti.

Segreto

P.S.: se sono assurdità, per piacere, non lapidatemi.

alex

#23
In salita....? Portare i posteriori sotto di sè, in salita...? Segreto spiegami il segreto di questa cosa che dici.

In discesa sì, che si vede la differenza; la discesa sì, un bel trottino sereno o un bel galoppino lento in discesa, sono secondo me sia utile esercizio che prove che il cavallo sa mettere bene il peso sui posteriori portati sotto di sè; ma come ho già raccontato Asia l'ha imparato semplicemente facendolo, perchè lo ha trovato comodo e naturale. A redini - come sempre - totalmente svolazzanti, con contatto zero; tranne per i brevi istanti che le chiedo qualcosa; e tenendo l'incollatura come meglio le piace.
La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

max

Segreto ha ragione anche se sbaglia i termini, vediamo se riesco a non sbagliarli io...

In salita il cavallo deve aver maggior capacità di SPINGERE: ma prima il posteriore deve guadagnare terreno su una superficie che sale, quello che avanza deve quindi flettersi molto (credo che segreto intendesse questo) per poi avere la forza di ridistendersi spingendo tutta la massa verso l'avanti e in alto. Deve anche avere la schiena in grado di "far passare" tale spinta in modo armonico di modo che la testa non faccia come descrive segreto. Ha anche, per forza di cose, il baricentro spostato continuamente verso i posteriori per la pendenza.

In discesa il cavallo è fortemente sulle spalle e deve aver maggior capacità di FRENARE: posteriori sostanzialmente che guadagnano più terreno, è vero, MA tenuti DRITTI, non flessi, quello che si flette un pochino è quello che passa la verticale e va indietro, ma non è che "porti" o spinga molto la massa. La massa "va da sola" in basso e in avanti per la discesa. Dunque meno a che vedere con le forze in gioco nella riunione.

Dunque ha più ragione segreto in termini di sviluppo di "potenza".

La salita è l'aiuto di terreno che meglio fortifica schiena e posteriori in termini "dinamici". La discesa quello che meglio permette di far mettere sotto i posteriori in maniera più "statica".

Il frisone, che ha la tendenza a rimanere con i posteriori molto indietro, nelle discese guadagna in capacità di portarli sotto, certo, ma poi ci sono io in sella che lo ammazzo di effetti d'insieme. Metto insieme, per così dire, la salita (effetto dello sperone) con la discesa e quando arrivo nel pianoro si riunisce meglio. Ma se non avesse una ginnastica di base e non mettessi insieme io le cose, nel pianoro avrei solo un cavallo più sulle spalle.
Quel pochissimo che sapete vi impedisce di capire quel moltissimo che non conoscete.

segreto

Posso solo ringraziare Max che ha spiegato bene quello che io ho solo intuito stando sopra.
Da profano che non vede il "meccanismo" definirei la salita di un cavallo che non lavora bene con i posteriori per guadagnare terreno sotto di sè come un "arranco arranco, ma quanto peso ho lì dietro!".
E la sua discesa un bel "mamma che paura, o sto indietro o meglio che mi butti giù in fretta, così la finiamo con queste stupide difficoltà".
Chiaramente, tutto questo se le pendenze sono degne di questo nome.
Con l'araba facevamo splendide discese con un lavoro solo di posteriori e uno sculettare molto elegante.
Segreto

alex

Max. tu sai che la posata anticamente veniva ottenuta con delle fermate in discesa.  Perchè?
La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

segreto

Alex, tu sai che anticamente si saltava stesi indietro, a gambe tese, appesi alla bocca del cavallo. Ottanta centimetri.
Meno male che "anticamente" è passato.

Segreto

Ranas71

Citazione da: max - Marzo 23, 2018, 09:06:50 AM
Fin che vedrete la riunione come una cosa a se stante, finalizzata a cose che non vi interessano, non vi verrà manco per sbaglio l'idea che invece sia la naturale conseguenza delle pratiche di un buon addestramento che la precede. E dunque neppure l'idea di accettare per necessarie queste pratiche.

Vedendola come una cosa a se stante che, con questo o quel cavallo, in quella certa circostanza, guarda caso si è messo a fare una figura che ricorda l'alta scuola (qualunque cavallo prima o poi per un motivo o l'altro tira fuori per un'attimo un piaffer, una cabrata, un passeggio, etc) rafforzerà in voi l'idea che sia proprio una roba a se stante. Magari vi verrà voglia di riprodurre il "fenomeno", agendo senza delle basi specifiche, da chiedere quando avete voglia di stupire gli amici.

Al contrario bisogna capire che tutto parte dalla volontà di non far "subire" al cavallo le esigenze dell'equitazione ma "prepararlo". Userò parole forti: un cavallo non preparato non va a "fare" una passeggiata... va a "subire" una passeggiata. Oppure voi in una passeggiata non svoltate? Non vi fermate e non ripartite? Non fate mai marcia indietro? Preparare correttamente un cavallo anche a una semplice girata (che così semplice non è) E' riunione!!!

Non si tratta qua di saltare in sella "per necessità" alla prima cavalcatura che si trova e sfruttarne alla meno peggio il suo istinto di conservazione. Si tratta di avere un cavallo di proprietà con il quale - si suppone - ci interessa imparare qualcosa di buono. In pratica, finita l'epoca del cavallo da guerra, si potrebbe tornare tranquillamente al piacere di fare bene che c'era nel Rinascimento, ma le ultime concezioni "militari" che hanno visto nell'agonismo la loro reincarnazione sembrano dure a morire...
:quoto: Bellissimo intervento, sono completamente d'accordo
Cavalcare trasforma "vorrei" in "posso".

alex

Citazione da: segreto - Marzo 24, 2018, 09:41:14 PM
Alex, tu sai che anticamente si saltava stesi indietro, a gambe tese, appesi alla bocca del cavallo. Ottanta centimetri.
Meno male che "anticamente" è passato.

Potrei dirti: no che non è passato.... sarà passato quando ci saremo tolta la fissa della riunione, che risale a quell'epoca:chewyhorse:
La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.