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Il tocco magico.

Aperto da raffaele de martinis, Gennaio 07, 2016, 08:16:05 AM

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raffaele de martinis

Ogni tanto il mio amico Alex – imparegiabilissimo pareggiatore - ci racconta di come si fa dare i piedi da lalli un po' riottosi.
Ci riesce benissimo, ormai come uomo di lalli è cintura marrone, ancora una decina d'anni e avrà quella nera.

Son sicuro che non ha mai provato a maneggiare un lallo mai toccato prima dall'uomo, per toccare un soggetto simile - non i piedi, toccarlo e basta - bisogna che il polledro stia legato o costretto in un travaglio, o bisogna abituarlo poco a poco  alla vicinanza col mostro.
Per puro caso, ho provato nelle due maniere, costrizione e gradualizzazione della vicinanza fino al magico tocco, al contatto fisico, ma di questo parliamo dopo, al tocco magico.

Stavo dicendo del prendere i piedi, il lallo è legato all'anello, avvicinarsi e tentare di prendere i piedi con le mani vuol dire che o si è matti o si sta tentando una forma di suicidio che sembri un incidente per fregare l'assicurazione.

Racconto queste scemenzuole perché l'impareggiabile ha scritto:
a me che interessano i particolari da cavallaro, da equitazione bassissima, da cavalcatore di bardella.... niente o quasi, soprattutto della cultura antica sull'argomento. Millenni di esperienze tramandate, malamente, a brandelli, per sola via orale....
dunque,  a voi che quando sentite cavallaro arricciate il naso, a voi che cominciate a scassare i cabasisi ai puledrini da subito dopo il parto con la doma etologica, a voi che vi comprate il lallo già bell'e fatto, l'argomento non interessa.

Allora, si comincia con l'acqua, non lo dovete lavare, gli dovete indirizzare il getto sui piedi e sulle gambe, la prima volta che sentirà lo spruzzo sulle gambe - il poareto - cercherà di scappare, poi, visto che il contatto continua  bellamente comincerà a scalciare come un pazzo, questione di minuti, gli passa.

Oh... sempre coltello affilato a portata di mano perché si dice: ogni putru rumpi la capizza, quanno e bono dui ni'spezza – tutti i puledri rompono la capezza, ma se è buono ne rompe due... ma anche tre.

Per quello che mi riguarda, il polledro fin da subito deve capire che la capezza non si rompe, non si deve rompere e che è inutile tirare, però, può capitare che dibattendosi vada a gambe all'aria e resti appeso (già successo) allora – benedetto il coltello... ma che sia affilato, se lo usate spesso come faccio io, compratevi una di quelle belle pietre giapponesi e fate il filo ogni tanto.

A proposito, ricordate Palmiro cosa dice? Quando so che c'è un mulo "cattivo" in paese, vendo la mula buona e compro quello cattivo... calci da muli cattivi non ne ho mai presi, da quelli buoni si!

Quì il discorso si allarga, e lo faremo un'altra volta, ma quel "cattivo" indica che c'è grinta, c'è reattività... c'è "sangue", come dissi, anche i nostri bardonari volevano la stessa cosa e che a volte tenevano i muli interi (un mulo intero è un pericolo) ma erano quelli che facevano i lavori più pesanti tipo gli spietramenti e le arature difficili.

Torniamo all'acqua, il lallo intonso/vergine – poaereto – non distingue...

P.L.


... "il culo nella carriola e le gambe avanti"...

alex

Confermo, sono pareggiatore non pareggiabile, chi prova a pareggiarmi si prende una doppietta. Idem per chi provasse a ferrarmi.
La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

raffaele de martinis

#2
... va beh, allora diro invece che impareggiabile pareggiatore: incommensurabile commensatore.  :icon_eek:

continuo nelle cose spicciole che tanto ti piacciono.

.. il poaereto – non distingue/non fa differenza tra il tocco della mano da quello di una canna, da quello dell'acqua, da quello di una horda, dunque, esclusa la mano come detto,  è meglio evitare anche la canna perché certamente conosce il bastone, magari solo come minaccia, e pertanto va in paranoia, in un momenta che invece dovremmo tranquillizzarlo, vederci con in mano un lungo bastione non aiuta e  la horda sarà usata dopo.

Resta l'acqua, potete "toccarlo" con l'acqua con decisione et insistenza basta aumentare la pressione ma senza esagerare.
In due o tre sedute, il vostro amato lallo, si farà docciare i pedi et le jambe senza fare un  plissé, è un bel passo avanti, fatto questo, si passa alla corda, e poi alla mano... ma questo lo sapete già/dovreste saperlo già.
Mi raccomando, quando fate queste operationi, parlate al vostro lallo, se non avete niente da dire al vostro polledro, canticchiate, zufolate, dite le tabelline, non ha importanza, ma fatelo con voce soave... ogni tanto dategli – accompagnata da voce soavissima – una appetitosissima ghiottoneria.

Una volta accostumato al tuca tuca, lo striglierete, e lo toccherete dappertutto senza troppa delicatezza, e lo barderete senza stare a prendere troppe precautioni, certo non siate bruschi ma nemmeno pavidi... andateci deciso e se c'è una reazione minacciosa: terribilissima voce – se è il caso – accompagnata da un dolce  :icon_eek: calcio nella panza, dovrebbe bastare,  ma se la hosa si ripetesse il calcio sarà amaro, amarissimo, ricordatevi che è sempre prudente calzare scarpe di sicurezza, quelle con la punta d'acciaio, appunto.

Non non abbiate pudori, il lallo non cognosce questo concetto: vulve, tette e testicoli vanno trattati come le orecchie o il muso, beh, se insistete su quelle parti – a volte -  potreste avere delle liete reazioni... i lalli non son fatti di legno, hanno anche altri punti erogeni che - normalemente - sono:  la grassella, le cosce la pancia e la bocca.

Ora andiamo magia della mano dell'uomo, al magic touch... come dite voi che avete studiato.

Il cavallaro, come il cavaliere, l'amazzone, il cavallerizzo non ha bisogno di creare il rapporto, non ha bisogno di instaurare la relazione, non vuole l'amicizia collo lallo, sa che il lallo è un pò "stupidotto" ma lo ama lo stesso, non si costruisce una immagine falsa, soddisfacente, gratificante, ma sballiata, a nessuno defli appena elencati personaggi - in età adulta - verrebbe in mente di scrivere un lbro titolato: Cavallo amico mio. Fratello, dolce compagno.

Ora, non cominciate la solita leguleia sulla intelligenza animala colla quale ci scassate le ovaie appena si accenna al tema; io dicio una hosa assai semplice: il lallo nel suo campo è intelligente, ma nel nostro campo è "stupido", e, dato che lui vive nel nostro campo/lo costrigniamo a vivere nel nostro campo, di questa "stupidità"  - ci piaccia o non ci piacci - noi ragasse approfittiamo bellillamente, magari a nostra scajola.

Avete capito cos'è il tocco magico?... con gli elementi che ho dato finora dovrebbe esser chiaro, o no?


: ..

P.L.
... "il culo nella carriola e le gambe avanti"...

alex

#3
Per favore, considerami un lallo e tieni conto che mi reputo abbastanza intelligente nel mio campo, ma piuttosto stupido nella cavallaria; diciamo che sono un preraffaelita.

Niente indovinelli  :icon_rolleyes:

Ovviamente stai parlando di uno lallo giovine ma non puledrino, vero? Mai tocco dall'uomo, o anche maleducato dall'uomo o con cattive esperienze sull'uomo?
La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

raffaele de martinis

Volevi dire cavallareria of course.
Da scudiero sei passato prima cavagliere, ora sei cavaliero, ti manca poco per diventare cavaliere, per raggiungere lo stato di cavallaro ci vuole ancora tempo e applicazione ma ci riuscirai... per cavallerizzo scordiamocelo: è fuori dalla nostra portata, forse Max ci potrebbe riuscire.

Credo che - con 10 anni di seria applicatione  - di aver riabilitato la parola "cavallerizzo", i nostri sapienti in divisa si vergognavano a pronunziarla: faceva "circo equestre"; ora è diventata/sta diventando di uso comune.
Voglio rivalutare anco la palabra "cavallaro", voi ragasse - poarete - non sapendo l'avete accettata e la usate come un termine di offessa.
Forse, non vi siete mai soffermate sui cavallari, o forse - più probabilmente - non ne avete cognosciuti



... "il culo nella carriola e le gambe avanti"...

PokerFace

una volta ho dovuto (si, dovuto, non si poteva fare altrimenti) prendere a paddock una puledra di 8 mesi mai toccata. dovevamo per forza fare i documenti, quindi microchip, coggin's ecc)... è stato un problema abbastanza grosso ed eravamo in tre.
poi ho avuto a che fare con un lieto puledro che avrebbe dovuto essere già educato e invece non si faceva neanche mettere la capezza, figuriamoci toccare le gambe (e lì ha assaggiato la canna dell'acqua e anche il torcinaso).
e altre amene realtà che capitano quando si lavoricchia nel commercio dei cavalli.... è proprio vero che è un mondo in cui si raccontano tante palle e i cavalli son tutti bravi e buoni a parole....
poi va anche detto che con certi cavalli particolarmente rompiscatole non mi faccio problemi ad usare qualche prodotto le prime volte che toso, per esempio. li stendo così non li spavento, non si inc***ano, non si creano brutti ricordi e la volta dopo, in genere, quando toso sono tranquilli, si lasciano fare (ovvio che comunque prima di fare le gambe o la testa passano un  paio di tosature, a meno che non sia una mummia equina).

raffaele de martinis

Già, Alex ha sottolineato che alcune delle nostre ragasse, specialmente una particolarmente esperta et  vivace, parla col "noi" dunque, la gioliva sottintende che esistono gli altri, i diversi.

Un pò come quella barzelletina dove due ragassi si incontrano e uno fa all'altro: sei normale o ti piacciono le donne?

Ecco, quì è lo stesso, cambia la domanda: sei lallista o fai equitazione?

Mio caro, ai tempi i lalli "infami" erano più comuni, perché non si selezionava la bontà ma la prestazione, vedere un mulo o un lallo lavorare con la museruola era normale, cos' come vedere un lallo col fiocco rosso alla coda... Tesio aveva uno stallone talmente infame che, vado a memoria:

La sua scatola aveva due porte.
una si apriva sul cortile l'altra dava in un prato cinto da un muro altissimo, quando Ladas era nel prato gli si metteva il cibo e si faceva pulizia, per la monta: si faceva entrare la giumenta da una porta del muro e da uno spioncino si osservava se avveniva l'accoppiamento, poi, quando il maschio lo permetteva, forse lo si attirava col cibo, si andava a riprendere la cavalla.

Torniamo al  megic tach...


... "il culo nella carriola e le gambe avanti"...

raffaele de martinis

Dunque, qualche tempo fa, mi recai da un mio conoscente che commerciava in cavalli: andava nei macelli all'estero e portava giù delle carcasse che aggiustava alla bell'emeglio e vendeva coi piccioli.

Entro nella proprietà, e trovo il giolivo in ambasce: ha portato giù - tra l'altro - uno stallone akal teke, un bel baio con balzane e sfacciato, siccome ha dei problemi, ha chiamato il veterinario - mio amico - per farlo visitare.

Non so cosa è successo, fatto sta che il lallo è scappato, sono riusciti a dirigerlo verso un giardino di limoni che è chiuso ai tre lati, è molto grande, il lallo, forse perché ha sentito dolore, non è disposto a farsi prendere... è praticamente impossibile prendere un lallo in quelle condizioni: appena arrivato, traumatizzato da un viaggio lunghissimo, non cognosce nessuno, gli hanno appena fatto male, perché mai dovrebbe accostumarsi con quei tipi?

La scena: il veterinario è di vedetta al lato aperto per impedire al lallo di uscire e prendere il largo con conseguenze inimmaginabili, il padrone con un cato col magime dentro, cerca di avvicinarsi al lallo, che. appena lo vede oltre la distanza che lui ritiene di sicuressa, scappa.

Il vet, è incatzato come una Jena: è rimasto bloccato e avrà avuto altre mille cose da fare, il padrone del lallo sembra sempre meno convinto di prenderlo e faceva scrusciare le granaglie nel secchio, vedo che il lallo ha una ferita alla alla coscia (è infetta)  che - forse - stavano cercando di curare.

Resto qualche minuto a godermi la scena, poi dico al lieto proprietario: hai una corda lunga? Valla a prendere.
Lui va, e torna con due longhine, le unisco e gli metto un capo in mano e dico: fai quello che ti dico, in ogni caso, muoviti piano e - comunque - non prendere iniziative...

P.L.
... "il culo nella carriola e le gambe avanti"...

raffaele de martinis

Come in ogni saspens che si rispetti, facciamo un flescbec, i particolari ve li dirò nel mio blog, per ora sappiate che: tanti anni fa mi scappò uno stallone, dopo due giorni di ricerche lo andai a ritrovare  in una mànnera ad un decina di km di distanza.

Il ploprietario lo aveva ristretto in un grande recinto dove c'erano delle vacche, nella stalla c'erano delle giumente, certamente qualcuna in calore, dunque, Orlando tutto voleva tranne che farsi pigliare e andar  via.

Capisco subito che ci saranno ploblemi e comincio a parlarne con l'amico che mi aveva accompagnato in macchina, nel mentre, il vaccaro, che si chiamava Vito, uomo più  abituato alle sue bestie che ai cristiani, dopo i convenevoli, si era allontanato, torna dopo un po' con una lungha corda, mi mette uno dei capi in mano e mi fa:  pigghiasse c'à e a tinisse sempri tisa  (prenda e la tenga sempre tesa), si allontana per tutta la lunghezza della fune e mi fa cenno di avanzare verso il lallo, ad un certo punto mi fa cenno di fermarmi, lui continua ad avanzarei borbottando sommessamente, lo stallone, fermo faccia a noi, ci punta e ci guarda sospettoso; Vito non va verso il lallo ma avanza di lato, si ferma,  mi fa cenno con la testa di avanzare, dopo qualche passo alza la mano e io mi fermo, riprende ad avanzare, ad un certo punto, la corda tocca il collo dell'animala – io sempre fermo – lui, senza mai perdere il contatto corda-collo, va accorciando la fune fino a quando non è abbastanza vicino al lallo, dopo di che – lentamente - passa la corda attorno al collo  di Orlando, è fatta.

Ecco, io dopo una trentina d'anni feci esattamente la stessa cosa nella parte di Vito con l'akal teke e funzionò pari pari.

Ora le più vispe di voi hanno capito perfettamente dov'è la "magia"  e l'attinenza tra il tocco dell'acqua e quello della fune, la differenza sta nel fatto che l'acqua si da ad un lallo mai toccato, la fune funziona solo se il lallo è stato abbondantemente toccato dalla mano dell'uomo.

Evidentemente, la tennica è stata scoperta in maniera empirica dai cavallari, però, il vostro affezionatissimo, la può spiegare anche sciscientificamente, per farlo deve chiamare in ballo:  l'assioma di L'Hotte, l'imbozzolamento di JDO, e la querencia di Hemingway ... già, Vito, per avvicinarsi così al lallo, doveva sapere tuto questo e anche di più anche se  l'aveva imparato a sua scajola.
... "il culo nella carriola e le gambe avanti"...

raffaele de martinis

Ora, queste cose non le trovate in alcun libro scientifico, tantomento in quelli tecnici, chi le metteva in pratica - i sapienti - non ce n'è più e se ci sono non lo sanno scrivere in un blog.
Solo per una stranissima combinazione di circostanze, Vito e il suo tocco magico sopravvivono, sopravviveranno e forse saranno ripresi da altri.
Ecco perché vado a mettere il "tocco magico" nel mio blog e mi farà piacere se altri se ne approprieranno, basta che - per correttezza - citino la fonte.

Se questo è frainteso non è colpa mia.
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alex

#10
Non mi era mica sfuggito, l'ho memorizzato con golosità non appena l'hai raccontato la prima volta.... chissà dove, chissà quando. Quello che mi fa imbufalire è, come dici, che queste cose nessuno le dice, nessuno le raccoglie, nessuno ne comprende il valore.... empirismo puro, da conoscere però; e volendo, da arrovellarsi per comprendere il perchè; ma questo è un altro paio di maniche.

Non ho ancora avuto l'occasione di sperimentarlo, i nostri cavalli non scappano quasi mai, ma prima o poi.... ho già raccontato una volta il "trucco delle bracca conserte", una cavalla braccata da tre "cacciatori" in un largo paddock scappava scappava, io mi sono messo sulla recinzione, fermo e zitto, a braccia conserte, cercando di "afferrarla con lo sguardo" e quando ne ho catturato lo sguardo è corsa da me.... ma questo è un altro discorso.
La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

raffaele de martinis

Questo fatto ci rimanda implacabilmente alla "relatione", ora, dimmi quale relazione aveva Vito con Orlando? Quale relazione avevo io con Pugaciof, o Gorbaciof che fosse?

Evidentemente nessuna, ma avevamo un cicinin di esperienza, che coincideva con l'etologia dello lallo.

Questo implica una consapevolezza che confligge con quanto ci propongono i relazionisti, che stride con la supposta amicizia uomo lallo, con la relazione personale.

Apprezzerò se tu o chiunque altro dica la sua, dopo di che cercherò di spiegare e concludere magari nel mio bloggo.



... "il culo nella carriola e le gambe avanti"...

alex

Fra i due fatti - quello che hai raccontato tu e quello che ho raccontato io - non c'è la benchè minima relazione, ovviamente; semplicemente, mi sono ricordato di uno dei pochi casi in cui ho visto un cavallo che scappa.

Appena posso, ci provo, e guardo bene cosa succede.
La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

Nicola

Citazione da: raffaele de martinis - Gennaio 14, 2016, 09:37:03 PM
Questo implica una consapevolezza che confligge con quanto ci propongono i relazionisti, che stride con la supposta amicizia uomo lallo, con la relazione personale.

Interessante. Secondo me non proprio esatto però.

Vi propongo un filmatino

https://www.youtube.com/watch?v=HZKilVK7KPs

Le esperienze di Raffaele raccontano di un mondo "empatico" con l'equino, per familiarità, condizioni di vita, condivisione di fatica e lavoro e, nei casi di esperienze belliche, comune destino.

I "relazionisti", come li definisce Raffaele, non fanno altro che cercare di ricostruire uno stato di empatia con un soggetto, il cavallo, affascinante ma sostanzialmente ignoto, e certamente molto più impenetrabile di altri "animali domestici" nelle sue manifestazioni.

I relazionisti non mentono, ma mostrano solo la faccia illuminata della relazione empatica.

Sbaglio?
Tu sarai pure Bob Loomis ma io non sono nato ieri

Falsum saepe vero suavius est

alex

Tutto sarebbe più semplice e più chiaro se si considerasse l'uomo un animale come tutti gli altri (trascurando "l'ultimo strato della cipolla") e si analizzassero le cose prendendo in considerazione il tema, molto interessante, della comunicazione interspecifica in generale, e delle situazioni di commensalismo.

Uno dei miei gatti è abilissimo, ad esempio, nell'ammansimento dei cani (da una prospettiva gattocentrica ovviamente); arriva al punto da di far affezionare a lui i cani. Non sa farlo con tutti i cani, usa il cervello e valuta la situazione, ma mantiene costantemente la calma in tutto l'ammansimento. Gli altri gatti non ne sono minimamente capaci: ritrovano la calma solo mediante abitudine, in tempi molto lunghi.

La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.