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Da terra..solo per la doma e per gioco?

Aperto da DivinityOfDarkness, Maggio 12, 2012, 10:27:12 PM

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DivinityOfDarkness

 :boooh:

Vorrei chiedervi come intendete voi il lavoro da terra.. a cosa mirate, se lo vedete come un punto di partenza per dell'altro...o un punto d'arrivo.

Insomma... vedete voi!
Dove ci sono i cavalli... c'è la cacca.

Winter Mirage

Div, sei un continuo spunto di riflessioni, ma come fai??!!!  :occasion14:

Il Lavoro a Terra... definizione dal dizionario Mucca-Italiano = quella cosa orrenda in cui la mucca scappa beata a destra e manca ed io la rincorro schivando le doppie e facendo finta che sia tutto calcolato...  :love4:

No, dai, siamo seri...

Il lavoro a terra per me è una cosa complicatissima... più che altro perchè non ho la più pallida idea di come si faccia ed i pochi metodi che mi hanno proposto non mi hanno proprio conquistata.
Da brava testadilegno, ho deciso che il lavoro a terra me lo faccio da ammutinata.

Una parte di lavoro a terra, per la mucca è stata fondamentale proprio a livello di "rieducazione". Per prima cosa perchè, lavorando da terra, hai la possibilità di esprimere meglio e con più strumenti le tue richieste; poi perchè VEDI quello che fa il cavallo (io in sella ho una sensibilità vomitevole); ed infine perchè senza il peso addosso, il cavallo si muove più sciolto e, quando si comincia un nuovo esercizio, credo che sia tanto di guadagnato se il cavallo capisce cosa deve fare in una situazione più agiata possibile.

Faccio un esempio... insegnare a sella l'educazione alla gamba, secondo me è impossibile. Lo so, ci sono passata. Da terra, con una longia ed una frusta lunga o un bastone, o una scopa, o qualsiasi cosa poggiata contro la spalla... e poi con la corda corta e la mano... ecco che si insegna molto meglio!!

Quindi io, personalissssssssima opinione, vedo il lavoro a terra in tre "situazioni":
- cavallo libero - gioco oppure lavoro
- cavallo sellato - lavoro e miglioramento/apprendimento di nuovi esercizi
- una sana via di mezzo... una cosa che... quando spercia spercia...

... non necessariamente in quest'ordine.  :blob3:

Il lavoro a terra a cavallo sellato, al mio livello superschifo, è solo ginnastica quotidiana... un po' di decontrazione della bocca, un po' di flessione... giusto un piccolo riscaldamento. Però all'inizio il lavoro a terra è stato utile per capire, sia io che lei, dove doveva essere flessa, questa benedetta testona...
Se proprio la mucca folleggia, qualche minuto di sgroppe per scaricarla... ma chiamarlo lavoro a terra è proprio una licenza poetica


Il momento di cavolaggine può avere ragione di esistere o meno... a me la cavolaggine rallegra.  :blob9: E' un po' una via di mezzo, perchè la mucca se ne sta in capezza (ergo se le va di obbedire obbedisce, altrimenti si fa i cavolacci suoi e io mi altero un filino... :icon_axe:) e io le insegno sì a fare degli esercizi... ma sono cose per lo più mongoloidi.
Tipo il passo spagnolo, l'inchino, il saluto/jambette, le piroette sugli anteriori... fondamentalmente cose che le vengono da schifo, che non servono a nessuno e a nessuno fregheranno mai (non siamo il maneggio per queste cose, grazie all'universo tutto!  :love4:)... però mi divertono nel profondo. E oltre a divertirmi, mettono a dura prova il sistema di comunicazione con l'equino.
Ho imparato più cose sulla testa della mucca nel tentativo di insegnarle la jambette che in molte altre occasioni.

Ma credo che il vero punto di arrivo sia il lavoro con il cavallo libero, senza costrizioni.
Perchè il gioco, dopo un po' si stabilisce... man mano che il rapporto migliora, al cavallo viene voglia di giocare con il padrone... ma siamo due menti che cooperano allo stesso livello... un po' ti inseguo io, un po' tu... prima io corro e tu inchiodi, poi il contrario.
Invece nel lavoro in libertà resta (nel mio immaginario, perchè è un lido in cui non sono mai del tutto approdata) un certo margine di indipendenza e cooperazione, ma in linea di massima il cavallo fa quello che il cavaliere chiede.
L'unico istante di meraviglia di questo tipo nel rapporto umano/mucca viene vissuto non grazie a me. Infatti è abitudine degli allevamenti olandesi girare alla corda i cavalli senza corda... i puledri lo imparano dalle madri fin da piccini e gli resta dentro come una parte normalissima di lavoro.
E' una cosa bellissima... ma non ne ho alcun merito e non me la godo come vorrei...  :happy1:


C'è purtroppo da dire, sempre a mio modestisssssimo parere, che la nascita di correnti di pensiero molto naturali e molto "sentimentali" (non voletemene, non è una critica, ma un descrizione, nel senso che si va proprio a "sensazione") ha favorito il fiorire di una serie di imbecilli imbelli che di cavalli capiscono più o meno un'ostrega, ma che hanno seguito un corso (solo teorico) di venti ore. Dopodichè questi geni di paese si presentano come "Istruttori di Questoequello". Ecco... e a volte tu ci caschi, e li paghi per sentirti rimpire la testa di strombolate che se il Mr. Questoequello lo sentisse, gli prenderebbe magari male al pensiero di essere associato a certi cretinozzi.
Diventa quindi sempre più difficile per noi che siamo gnorri, documentarci con efficacia, affidarci con fiducia, legarci con lealtà... perchè appena sentiamo dire "il mio metodo parte con il lavoro a terra" ecco che ci parte una sinfonia di sospetti...
"Ma sarà mica che questo non sa montare?"
"Ma sarà che tanto a terra se il cavallo non fa quello che voglio, quello dà la colpa al nostro rapporto poco coinvolgente e mi liquida così?"
"Ma sarà che invece che fare lavoro vero a terra, questo ci riempie solo il cavallo di fasce, fascette e fascioni perchè non gli hanno insegnato altro?"

Vi racconto un episodio...
vecchio maneggio... arriva uno stimato insegnante di Parelli (esprimo un parere, non fucilatemi: a me il Parelli non gusta in modo particolare. Non ci sputo, ma non mi fa sbavare). Il costo della lezione è altissimo e, dato proprio che io non ci sbavo, decido di non partecipare.
Lezione a cavallo libero. Il grande guru (e senza critiche al metodo in sè, ma alla persona un tantinello arrogantella che lo praticava) getta libero in un campo gigantico, un cavallo totalmente pazzoide. Fatta questa bravata, il guru invoglia la padrona terrorizzata a rincorrere in cavallo folleggiante e a giocare con lui.
Conclusione ovvia: il giorno dopo la padrona aveva un occhio nero e metà del viso gonfissima grazie ad una testata del cavallo.

Ho tentato di seguire dei corsi che insegnavano a lavorare a terra con il cavallo... ma non ho resistito.

Infine ho deciso per l'ammutinamento ed il lavoro inventato.

Ma non vedo l'ora di sentire voi altri e spero di poter imparare qualcosa da voi!!!
Assiduus usus uni rei deditus et artem et ingenium saepe vincit

bionda

Il lavoro da terra, secondo me, insegna molto come funziona e come ragiona il cavallo. Perchè noi ragioniamo in primo luogo con gli occhi, da sopra il cavallo non lo vedi, da terra sì, e quello che vedi dopo te lo porti anche in sella, sotto forma di quel poco di sensibilità che non basta mai.

A parte ciò, lo faccio quando non posso montare, quando non ho tempo, non ho voglia di tirare fuori una quintalata di roba e rimetterla via dopo l'uso. Perchè il cavallo è anziano e va bene se lo monto 2 volte alla settimana, ma ci divertiamo entrambi a fare qualcosina anche negli altri giorni.

C'è stato un periodo, quando avevo scoperto il divertimento del lavoro in libertà, che andavo in maneggio mattina e sera, una volta montavo, l'altra facevo mezz'oretta da terra.

E' divertente, istruttivo per entrambi, se non gli si rompe le scatole con "scomodità", si diverte anche il cavallo, lo si muove, gli si insegnano cose che tornano utili in altri momenti.

C'è anche gente che con i cavalli fa solo quello.
"Entschuldige, mein Tier, ich werde schon noch dahinterkommen"
Udo Bürger
"Scusami, mio animale, prima o poi ci arriverò"

Muriel

E' la conditio sine qua non per un buon addestramento in generale e per la sella.
Il lavoro da terra deve comprendere tutte quelle cose che poi si chiedono da sella. Una sorta di alfabeto per poi mettere insieme le parole.
Di insegna la mano, le andature, le velocità, l'equilibrio, la gamba (ebbene si) e il cavaliere in sella. E molto altro.
Lavoro importante quanto se non più del lavoro da sella.
Non e' n gioco. E' il fondamento per il futuro.
Saltare il lavoro da terra su un cavallo e' come saltare le elementari nella istruzione nei bambini.
Almeno nella mia esperienza.mcn n buon lavoro da terra i cavalli non hanno MAI fatto una piega o un rifiuto o un problema da sella e l'apprendimento da sella e' sempre proseguito molto più velocemente.

DivinityOfDarkness

 :occasion14:

Il lavoro da terra? La vedo come Muriel, ossia il punto di partenza per tutto il resto.

Mi spiego: Prendi un puledro di 2 anni che è stato sì maneggiato, ma il giusto..e devi creare un rapporto di comuicazione con lui. Non esiste più la figura dello spaccaossa, ossia il ragazzetto di turno il cui lavoro è montare sù al volo e fare il rodeo finchè il cavallo non si arrende. Allora ti metti lì da terra e iizi l'ammansimento.
MA poi arriva il dunque, ossia insegnare le cose al cavallo e, a parer mio, la BASE è insegnargli a fermarsi. Wooooooo  e il cavallo si deve fermare. Ci metterà 10 giri. Poi 8, poi 5...alla fine si fermerà dopo solo mezzo giro e io sarò felice, perchè avrà associato e collaborato.
Quando poi sarò in sella, il woooooo sarà già familiare e non dovrò tirare le redini.

Quindi quasi tutto si può insegnare da terra....

Però capisco anche chi faccia del lavoro a terra un FINE..come per fargli fare gli spettacoli o certe figure, anche se non è molto nelle mie corde.
Dove ci sono i cavalli... c'è la cacca.

madamen67

Il lavoro da terra per me è importante quando per esempio prima di montare la cavalla deve mettersi tranquilla e in ordine. Mi serve per osservarla nelle sue andature, nei suoi movimenti, nella sua capacità di concentrarsi sul lavoro e di "ascoltare" quello che le chiedo.
Così facendo non è proprio un gioco ma un modo per conoscersi meglio. Sinceramente io preferisco fare tutto questo montando e riscaldandola prima del lavoro...ma mi rendo conto che con il lavoro da terra tutto diventa come più "completo", e scusate se non mi sono espressa con termini appropriati   
Non invidiate. Applaudite e poi fate di meglio

Midnight

Il lavoro da terra... mai senza.
E' la base, il punto di partenza, il primo approccio, la condizione necessaria per stabilire un buon rapporto con il proprio equide.

Da lì parti, da lì insegni, da lì conosci e ti fai conoscere... è  un'arte, un gioco, un duro lavoro... una parola MAGNIFICO.

Ultimamente lo preferisco quasi al montare, anche quando ottengo queste facce dal mio cavallo:   :horse-scared:
Your horse is a mirror of your soul.
Sometimes you might not like what you see... sometimes you will.

Miky Estancia

Citazione da: Muriel - Maggio 13, 2012, 08:30:04 AM
E' la conditio sine qua non per un buon addestramento in generale e per la sella.
Il lavoro da terra deve comprendere tutte quelle cose che poi si chiedono da sella. Una sorta di alfabeto per poi mettere insieme le parole.
Di insegna la mano, le andature, le velocità, l'equilibrio, la gamba (ebbene si) e il cavaliere in sella. E molto altro.
Lavoro importante quanto se non più del lavoro da sella.
Non e' n gioco. E' il fondamento per il futuro.
Saltare il lavoro da terra su un cavallo e' come saltare le elementari nella istruzione nei bambini.
Almeno nella mia esperienza.mcn n buon lavoro da terra i cavalli non hanno MAI fatto una piega o un rifiuto o un problema da sella e l'apprendimento da sella e' sempre proseguito molto più velocemente.

Concordo pienamente.
Inoltre, ci si ritorna sempre, per risolvere problemi di addestramento o fisici.
La cosa che tollero meno al mondo, anche meno dell'ignoranza, è la maleducazione. Perché se avere il cervello piccolo è una disgrazia, essere cafoni è una scelta. A.P.

PokerFace

ciao a tutti.
prendo spunto da alcune cose che sono state dette in merito al gioco con il cavallo, all'interazione con il cavallo scosso in maneggio.
ho notato che tutti i metodi che tendono a fare "rapporto" da terra (quindi tolto il lavoro alla corda vero e proprio, che è ginnastica, palestra) propongono degli esercizi o giochi da fare con il cavallo.
questa cosa non mi convince per alcuni motivi. questi esercizi o giochi in realtà nulla hanno a che fare con il rapporto. semplicemente standarizzano delle richieste e delle risposte.
se io volessi rinsaldare il rapporto con il mio cavallo, diventare suo amico, non gli imporrei alcun esercizio e alcun gioco. vorrei che questo rapporto fosse vero, che il sentimento e l'affetto fossero spontanei. invece gli esercizi o giochi che dir si voglia sono standard e impongono un'azione con una certa ripetizione e con un certo crescendo di intensità, fino alla risposta auspicata. quindi la risposta che otteniamo non è mia una risposta spontanea e sincera.
per questo secondo me non è vero che con il lavoro da terra si impara a capire il cavallo, si impara il suo linguaggio. è sempre addestramento, è sempre linguaggio umano, esattamente come quando stiamo in sella e insegnamo al cavallo che la gamba vuol dire avanti.
altra cosa che non mi piace è che con il lavoro da terra a cavallo scosso si usa sempre la pressione, la scomodità, la paura. il cavallo ha paura del telo su cui lo facciamo passare. noi semplicemente gli mettiamo pressione finchè è così scocciato da passare sul telo nonostante la paura. diverso sarebbe se noi lasciassimo il telo nel campo finchè il cavallo non lo calpesta da solo, quando se la sente.
in verità gli esercizi fanno sempre leva sulla pressione per superare qualche paura. il che è comunque sempre una costrizione. che mi va benissimo, ma che non centra nulla con il rapporto e con la sensibilità e con l'amicizia.

Midnight

Partiamo da un presupposto.
Il cavallo non prova affetto nel senso umano del termine, il cavallo ha delle priorità e la propria sicurezza è la prima.

Il cavallo è un animale che vive in rigida e precisa organizzazione piramidale, il dominante ha come prima priorità la sicurezza del branco.
Se necessario il dominante fa spostare tutto il branco, più in piccolo, il dominante fa spostare i sottoposti.

Con il lavoro a terra, oltre ad insegnare al proprio cavallo esattamente quello che dicevi, cedere alle pressioni e quant'altro... ti metti comunque nella posizione di far spostare il tuo cavallo e di conseguenza ti metti in una posizione di dominanza.
Questo stringe il rapporto tra te il cavallo, scaricandolo di alcune responsabilità e quindi dandogli tranquillità.

Inoltre l'equitazione, il montare in generale, E' PRESSIONE.
Ogni richiesta è una pressione che applichi, più o meno intensa, ma è pressione che rilasci al momento dell'esecuzione della richiesta stessa.

Ora la sensibilità del cavaliere sta nel decidere quanto è questa pressione, se uno spostamento dell'equilibrio o una pressione con la redine una tirata in bocca o una speronata in pancia... ma tutto è pressione.

Quanto al discorso sul telo, buste o qualsiasi altra cosa, se non hai fretta puoi desensibilizzare il cavallo secondo i suoi tempi, non necessariamente devi mettere pressioni costanti e forti per affrettare i tempi.. anche qui dipende dalla sensibilità di chi sta lavorando col cavallo.

In sostanza, non sono d'accordo con quello che hai scritto! :)
Your horse is a mirror of your soul.
Sometimes you might not like what you see... sometimes you will.

PokerFace

ah ma guarda che io facevo una riflessione un pò diversa-
dicevo che il "gioco" non esiste (perchè è sempre pressione, induzione ad una risposta auspicata, addestramento insomma) e che non si fa nessun "rapporto".
si sottomette il cavallo, nel senso equestre di sottomissione: obbedienza.

era una riflessione in merito alla scelta - a mio avviso infelice - dei termini.
gioco, lavoro in libertà, rapporto, gioco dell'amicizia etc etc....

per me per un cavallo questi esercizi sono la stessa cosa che fare una sessione di lavoro a sella (a parte che non ha il peso del cavaliere in sella) e dunque non credo che sia meno stressante per la sua psiche, non credo che sia piu rilassante, non credo che sia meno severo. è lavoro. e credo sia onesto chiamare le cose col loro nome, invece di edulcorarle con epiteti carini come "giochi".

Midnight

Che intendi con gioco?

Se per gioco intendiamo quelli che intende tipo Parelli, o gioco quelli che fanno i bambini con le bambole e un pallone?

Possiamo evitare di chiamarlo gioco, ma non possiamo dire che il lavoro da terra non crea un rapporto, al contrario... lo crea e come, a mio avviso
Your horse is a mirror of your soul.
Sometimes you might not like what you see... sometimes you will.

PokerFace

beh non lo crea più di una norma sessione di lavoro a sella.
ma non c'è nulla di libero in tale rapporto. è un rapporto obbligato, un pò come quello tra datore di lavoro e dipendente.

Midnight

Non sono assolutamente d'accordo con questa tua affermazione, io penso l'esatto contrario.. :) va beh...
Your horse is a mirror of your soul.
Sometimes you might not like what you see... sometimes you will.

Muriel

Citazione da: PokerFace - Maggio 14, 2012, 06:17:00 PM
beh non lo crea più di una norma sessione di lavoro a sella.
ma non c'è nulla di libero in tale rapporto. è un rapporto obbligato, un pò come quello tra datore di lavoro e dipendente.
Io non sono convinta di questo. Il cavallo vuole collaborare con noi per non so bene quale istinto.
Io non la vedo in modo così sterile. Anche perché sono convinta che ogni cavallo abbia il sacrosanto diritto di dissentire.
Non so che tipo di lavoro fai o hai visto fare.