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Alleanza fra lallisti e allevatori

Aperto da alex, Dicembre 31, 2015, 04:03:20 PM

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alex

E' possibile unire in maniera utile, produttiva e "commensalistica" (ossia: con reciproco vantaggio) due mondi così diversi come l'allevamento di ottimi cavalli (con rigorosa selezione) e il lallismo, comprendendo in questa entità anche quelle cose, che vanno da ottime a cose no buone, delle "Oasi equine"?

Mi è venuta una strana idea.... ve la proporrò, adesso "fisso" solo il tema, e se qualcuno ha esperienze, o viene ispirato dal titolo, parli.
La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

Bubba

Bisognerebbe definire " ottimo cavallo"  :horse-scared:

Se dovessi/ potessi comperare cercherei: un criollo, un buon quarter, un arabo non da show.
Se non li avessero alzati cosi' tanto, mi piacerebbero pure lusitani/ andalusi.

A parte i psa gli altri son parenti. Cavallini di testa, robusti e agili. Good keeper ( almeno criolli e quarter) , good mind.

I quarter ben allevati poi hanno una testa che farebbe la gioia ( e la salvezza) di ogni lallista.

alex

#2
Mi sono espresso male; stavo continuando, fra me e me, la discussione iniziata in "equitazione etica", riguardo al fatto che dovremmo (ma pochi lo fanno) sentire come obbligo etico, nei confronti delle generazioni future, conservare le nostre razze di cavalli, così com'erano per secoli, adatte agli usi che se ne sono fatti per secoli, perchè è possibile che servano ancora.

"Buoni cavalli" quindi non in generale, ma i nostri buoni cavalli. Non quelli selezionati per l'equitazione sportiva, in cui ovviamente conta la prestazione;  buoni cavalli resistenti, frugali, con ottimo piede, mansueti anche se vivaci, possibilmente adatti a diversi usi: da sella e da tiro leggero.

Pensavo al fatto che il lallista non bada moltissimo alle prestazioni, nè alla razza.... un bravo lallista si affeziona a qualsiasi cavallo che non sia un infame assassino. E allora.... perchè non potrebbe affezionarsi a un buon cavallo?

Non solo: una volta che un lallista ha un cavallo, può fare certo vari danni, ma uno non lo può fare: non può fare un danno genetico (se rinuncia a vare l'allevatore fai-da-te-ahiahiahi). Il danno può farlo prima di averlo, nel momento della scelta; perchè, in teoria e in pratica, può incoraggiare il mercato di cavalli-sola.

La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

Bubba

Cavalli nostri.. 
Premesso che conosco poco le nostre razze, io salverei gli haflinger ( quelli rustici, non gli arabi biondi). Pero' gli old style erano piu' da soma/ tiro che non sella. Comunque reggono la fatica, gli insetti, sono dei good keeper.
I lipizzani secondo me han preso una bella botta durante le grandi guerre e non ho visto soggetti di grande qualita'.
I bardigiani mi stanno simpatici, ma li conosco poco.
Forse come cavalli da sella i piu' adatti potrebbero essere davvero i sanfratellani, che pero' conosco poco.
Adesso che ci penso approfondiro'  la questione sanfratellano.
I maremmani old style esistono ancora? Sembravano gli argentini importati venti anni fa, ma adesso son stati " migliorati".

Secondo me l' idea e' buona.
Vedo due grandi problemi: scovare l' allevatore " di qualita'" e riconoscere il soggetto di qualita'.
Riconoscere un buon cavallo e' difficile, richiede una competeza/ conoscenza che io non ho e a quanto pare non ha neppure il cavalcante medio. Servirebbe un professionista competente ( auguri) e senza interessi nascosti ( ha ha ha)

raffaele de martinis

La battallia è persa, è già stata persa.

Nell'Isola abbiamo:
Il PSO: sta diventando troppo arabo.
L'indigeno siciliano: un meticcio dove trovi di tutto... una volta uno dei dirigenti voleva iscrivere Oddo a quella rassa: non aveva capito che era un sanfr: troppo bello.
I sanfratellani: in realtà,  non sono una razza ma una popolazione equina, li stanno ingentilendo fin troppo, per fortuna ci sono famiglie che resistono caparbiamente, la famiglia di Oddo (molto sangue maremmano) è finita si è estinta una decina d'anni fa.
Come si è estinto il cavallo siciliano, curtu e nanu: compatto e non molto alto, una 40ina d'anni fa vidi una giumenta, forse una delle ultime.
L'asino ragusano vivacchia per il latte e la carne.
La forestale ha recuperato l'asino di pantelleria, il pantesco che era praticamente estinto: cosa bona bonissima, ma per i suoi uomini montati alleva i frencmuntain... il baffone è uno di quelli: riformato dal servitio per navicolite.
Pare che abbia messo mano ai sanfr. c'è un piccolo nucleo a Valderice, ma ora i soldi son finiti non ce n'è più!

In compenso abbiamo un migliaio di frison... uno dei quali - un puledro - ha fatto un danno incalcolabile che stava per finire in tragedia, delle persone molto vicine alla mia famiglia hanno fatto un malo Natale e forse faranno anco una mala Pasqua... ma il lallo non ha colpa.
... "il culo nella carriola e le gambe avanti"...

Wild

Fino a pochi mesi fa ero intestardita che avrei voluto un cavallo italianissimo: avelignese o bardigiano vecchio tipo. Poi che è successo? Che un mio amico mi ha aperto gli occhi sulla realtà attuale: Da qui a quando io acquisterò il mio cavallo, il genere di cavalli che cerco sarà...estinto...me lo ha detto con un'aria talmente triste e, al contempo, sicura di sé, che ho iniziato a prendere in considerazione anche altre razze e anche non italiane...mi dispiace...se mai dovessi iniziare ad allevare cavalli di certo alleverei bene razze italiane, ma non sono un'allevatrice, sono un'amatrice che sente di poter far poco per queste razze: cosa risolverei a comprare un cavallo italiano che del cavallo italiano non ha più nulla?

Di razze italiane, oltre alle sopracitate, conosco i cavallini di Monterufoli, i cavalli del Ventasso e, ahimè, i tpr, ormai sfruttati solo per la carne e quindi rovinato in termini di lavoro...
"Quando accarezzi un cavallo metti il cuore nella tua mano" Pat Parelli

alex

Ok, lasciamo perdere: tempo scaduto.

E' solo una ulteriore dimostrazione che l'Italia è un paese privo di serietà. Sai che scoperta.
La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

Wild

Alex, è un cane che si morde la coda: noi vorremmo che gli allevatori allevassero cavalli che però il mercato non vuole, gli allevatori devono mangiare e smettono di allevarlo o modificano la razza, ora qualcuno compra i loro cavalli (?), ma hanno lasciato l'amaro in bocca a chi avrebbe volentieri acquistato i cavalli che allevavano precedentemente...gli unici che hanno il potere di mantenere le razze sono gli allevatori, sono loro che dovrebbero credere in una loro ripresa e che dovrebbero cercare di valorizzarle per come sono, ma ovviamente è più importante il denaro...A me fanno più pensare coloro che allevano PH, per esempio, e lo fanno per hobby: santo cielo hobby per hobby allevati un cavallo italiano! O coloro che sono ricchi di famiglia e vanno a salvare tutti i cavalli venuti peggio, incroci o no, perché "poverini": ci sono tanti "poverini" venuti bene in giro!
Io, personalmente, dove lo trovo un cavallo con le caratteristiche che cerco? In Italia? Forse, cercando per anni e spendendo parecchi soldi in più tra viaggi e trasporti...esagero? Probabile. Dovrei farlo per il bene della causa? Sì, dovrei. Sono ipocrita? Moltissimo. Spaventata dal dovermelo cercare da sola e dal non avere alcun sostegno da parte di più esperti di me? Assolutamente sì...
"Quando accarezzi un cavallo metti il cuore nella tua mano" Pat Parelli

raffaele de martinis

Già, ma abbiamo un capitale enorme dal punto di vista della tua indicazione: buoni cavalli resistenti, frugali, con ottimo piede, mansueti anche se vivaci, possibilmente adatti a diversi usi: da sella e da tiro leggero.

Lalli così son giunti fino a noi perché si allevano facilmente allo stato bravo o semibravo (conveniente dal punto di vista economico, in quanto sfruttano zone marginali e pascoli non adatti ai bovini), e quando li si è incrociati coi lalli pesanti hanno dato pessimi risultati: aumento dei costi di gestione senza incremento di peso ponderale utile.

In particolare, le rasse: murgesa, sanfr. tolfetana, catria, monterufoli sono allevati senza l'auxilio di alcun ricovero invernale, dunque ideali per avere le haratteristiche da te richieste tranne la mansuetudine... quella la si otterrà con l'ammansimento, appunto

Però, noi lalliste, orripiliamo alla vista di un polledrone tolfetano preso dai boschi, magari d'inverno, perché ci troveremo davanti - a parte il pelo lungo e la sporcizia d'ordinanza - un soggetto magro e ossuto, sgraziato, non valuteremo gli angoli delle articolazion, la correttezza degli appiombi, la qualità dei piedi, inoltre, lo vedremo furioso come una jena o impaurito come una farmacista bresciana perché è stato preso e tenuto con uno scherzo con una sola zeta.

Oh, lalli perfetti non esistono, ma nel complesso possiamo vedere facilmente se il lallo c'è, se vale la pena di metterci mano.

Noi lalliste scappiamo come una lepre da quel soggetto che potremmo acquistare per 7/8cento euri e compriamo a 4000 euri un prodottino bel pulito, grasso, docile, lalloso... che abbia spalle dritte: non ha importanza, che la sua groppa sia alta e doppia: nemmeno, se petto è molto largo è motivo di giubilo, e non vediamo che il collo è corto e pesante  e siamo felici perché non parte al galoppo, non scatta, non è veloce.
Inoltre, abbiamo la giuoia morale di aver salvato dal macello quella bellessa... salvataggio, impegnativo e complicato, infatti, siamo "andate" in Polonia o in Francia a fare il salvataggio, a farlo sotto hasa non ci dà soddisfatione, non ci sollazza!















... "il culo nella carriola e le gambe avanti"...

AnnaQ

Citazione da: alex - Gennaio 01, 2016, 06:23:55 PM

"Buoni cavalli" quindi non in generale, ma i nostri buoni cavalli. Non quelli selezionati per l'equitazione sportiva, in cui ovviamente conta la prestazione;  buoni cavalli resistenti, frugali, con ottimo piede, mansueti anche se vivaci, possibilmente adatti a diversi usi: da sella e da tiro leggero.



Non è per niente detto che i "nostri" cavalli siano buoni.
I bardigiani sono mansueti anche se vivaci, ottimo piede, frugali, ma non sono di certo adatti a qualcuno sopra il metro e sessanta
Gli haflinger non migliorati non erano certo da tiro leggero, quelli odierni secondo me sono quelli che più si avvicinano alla tua descrizione, certo si può andare dall'estremo del "mansueto neanche a sedarlo" a quello che ha il corpo e il peso degli antenati e le gambine dell'arabo, ecc... ma in giro si può anche trovare la giusta via di mezzo
I maremmani non migliorati sono rustici e di buon piede, ma sono spesso testardi e non per tutti
L'anglo arabo sardo e il sella italiano sono miscugli di cavalli così diversi tra loro che non si può fare un discorso generale
Il murgese ha tutto quello che dici tu e infatti in giro se ne vedono molti

Di altre razze non ho esperienza diretta e quindi non mi pronuncio, però volevo proporre una riflessione: non è che tante razze hanno cominciato a sparire da quando è nato il trasporto dei lalli su ruota? Certo che, finchè dovevi portare il frisone dall'Olanda a sella/in carrozza, era più comodo allevarti direttamente un cavallo qui in Italia. E allora ovviamente c'erano tantissime razze locali che avevano tante caratteristiche comuni e il cui unico vero pregio era essere allevati nel paese vicino. Quando il trasporto non è diventato un discrimine così grande, sono sopravvissute solo le razze con caratteristiche particolari o quelle degli allevatori più convinti.
O questa cosa non c'entra niente?
And but for the sky there are no fences facing

Bubba

#10
Il salvataggio nostrano e' difficoltoso perche', appunto, riconoscere un buon cavallo ( bello) richiede competenza.
Mettiamo che ho un colpo di fortuna e compero per pochi euro un bel cavallo.
Di solito li vendono sdomi. Diamo per scontato che noi lalliste non sappuamo ammansire e domare un brado equino ( figurarsi addestrarlo) lo dobbiamo portare da un professionista ( iosperiamochemelacavo) .
Mettiamo che per un cavallo da passeggiata ci vogliano tre mesi di doma ( bastano 10 ore di lavoro, lo so. Ma facciamo tre mesi per tentare di " fissare" un po' le basi).
Fatto? Ok . Ora abbiamo un puledrotto con tre mesi di doma. In mano all' equitante medio e' il corrispettivo di una pistola carica, temo. Ok, mi salvo se ho un norico, forse un avelignese ( forse, perche' gli avelignesi sanno di essere parenti dei muli) ma se ho una bestiola vispa sono una lallista di fronte al grande bivio: o imparo a gestire il lallopuledro o lo mi limito a pettinarlo (importante: scegliere un lallo crinieruto e peloso)

alex

#11
Citazione da: AnnaQ - Gennaio 02, 2016, 06:26:05 PM
Non è per niente detto che i "nostri" cavalli siano buoni.

Infatti; dal punto di vista dell'uso sportivo, penso che pochi o nessuno siano "buoni". Tuttavia, c'è il problema della biodiversità, che è una ricchezza di cui ci si accorge, spesso, troppo tardi. Qui  in Italia la cultura media in scienze naturali è bassina, il valore della biodiversità è un concetto ostico.... e in generale sta vincendo, culturalmente, la globalizzazione, che della biodiversità è l'esatto opposto. Ci vuole una certa umiltà per riconoscere che anche quello a cui non attribuiamo valore, potrebbe averne molto, ma che siamo troppo stupidi, miopi e ignoranti per rendercene conto. Quindi: ogni razza ben definita, "fissata", antica, con caratteri trasmissibili, HA un valore, E' buona. Se non lo capiamo è colpa nostra.

L'importanza di "coinvolgere i lallisti" nell'allevamento delle razze locali starebbe proprio nel fatto che il lallista un po' evoluto non bada alla qualità sportiva; lasciamo che dei cavalli adatti agli sportivi, degli agonisti, si occupino gli allevatori specializzati, italiani o non italiani; il lallista come me bada ad altro; un cavallino mesomorfo di una vecchia razza locale ci andrebbe benissimo, e avremmo l'opportunità di imparare molto, e nello stesso tempo di fare una cosa utile.

La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

Wild

Citazione da: alex - Gennaio 02, 2016, 07:52:48 PM
Citazione da: AnnaQ - Gennaio 02, 2016, 06:26:05 PM
Non è per niente detto che i "nostri" cavalli siano buoni.

Infatti; dal punto di vista dell'uso sportivo, penso che pochi o nessuno siano "buoni". Tuttavia, c'è il problema della biodiversità, che è una ricchezza di cui ci si accorge, spesso, troppo tardi. Qui  in Italia la cultura media in scienze naturali è bassina, il valore della biodiversità è un concetto ostico.... e in generale sta vincendo, culturalmente, la globalizzazione, che della biodiversità è l'esatto opposto. Ci vuole una certa umiltà per riconoscere che anche quello a cui non attribuiamo valore, potrebbe averne molto, ma che siamo troppo stupidi, miopi e ignoranti per rendercene conto. Quindi: ogni razza ben definita, "fissata", antica, con caratteri trasmissibili, HA un valore, E' buona. Se non lo capiamo è colpa nostra.

L'importanza di "coinvolgere i lallisti" nell'allevamento delle razze locali starebbe proprio nel fatto che il lallista un po' evoluto non bada alla qualità sportiva; lasciamo che dei cavalli adatti agli sportivi, degli agonisti, si occupino gli allevatori specializzati, italiani o non italiani; il lallista come me bada ad altro; un cavallino mesomorfo di una vecchia razza locale ci andrebbe benissimo, e avremmo l'opportunità di imparare molto, e nello stesso tempo di fare una cosa utile.

Su questo concordo.
Problemino almeno della mia zona: sono tutti, ma dico tutti, lallisti e non, ad eccezione di chi pratica monta inglese, fissati (e per fissati intendo proprio fissati) con i paint e di altre razze manco a parlarne!
"Quando accarezzi un cavallo metti il cuore nella tua mano" Pat Parelli

raffaele de martinis

Alex non fa che analizzare dal suo punto di vista e propone una solutione:
intelligente/logica/utile/economica/protettrice geneticamente/conservativa storicamente/stimolante  culturalmente.

Parametri che non sono comprensibili dalle lalliste e non guidano noi ragasse che ci avviciniamo allo lallo per motivi che non sono solamente equestri, anzi, l'equitazione, la cultura equestre sono marginali... infatti, una gentile utante - in questo inclito foro e sottolineo in questo foro - si chiede/ci chede: chi è L'Hotte?

Dunque, le ragioni della gentile invasione sono complesse e c'è un bloggo apposta che tratta l'argomento.
http://lallietope.blogspot.it/2015/07/i-i-freni.html

Da tempo ho una mia teoria: quanto più siamo attratti dal frison tanto più siamo lalliste.

Da tempo non giro più per l'Italia e per l'Europa, quindi non posso fare paragoni ma mi sembra che la Sicilia sia una regione altamente frisonizzata, quindi è apprezzato un lallo che è agli antipodi dai parametri teorizzati da Alex, ed è scelto per ragioni l'esattamente contrarie a quelle da me sottolineate.

Perché molte donne e molti uomini sono attratti dal frison?
Le prime per trovare simbolicamente il maschio propriamente detto, i secondi tentano di ritrovar se stessi.


Siccome cognosco leggiermente gli abitanti di quest'Isola, qualcosina di vero ci deve essere, c'è.
... "il culo nella carriola e le gambe avanti"...

Bubba

#14
OT  guardavo stamattina la mia jack. Colpevolmente, pure con i cani abbiamo lasciato andar alla deriva le nostre razze.
Non solo i cani da caccia, ma anche bolognesi e maltesi che sarebbero perfetti per la compagnia e la vita in citta'. Avevamo cani da caccia, cani da compagnia, cani da guardia .. ottime bestiole, maremmani e maltesi sono allevati all' estero.