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Per abitudine e per paura.

Aperto da raffaele de martinis, Aprile 08, 2014, 05:07:13 AM

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The Ghost

Ma se io mi preoccupo di fare in modo che il fettone tocchi terra e quindi svolga la sua funzione di pressione sul cuscinetto plantare favorendo l'effetto pompa, e contemporaneamente limito l'inibizione dell'elaterio con un minimo numero di chiodi e il risultato è ragionevolmente efficace, perché mai devo lasciare sferrati i talloni (cosa peraltro contemplata dal De Blasio) causandone però la veloce abrasione con relativo rapido cambio di tutti gli angoli e gli assi che mi sono impegnato a rispettare?
Io son per le cose semplici.

Ah, una considerazione finale, ho un cavallo non tanto per contemplarlo a guisa di cricetone (cosa che comunque faccio)  ma per usarlo. Suonerà pure brutto ma è la nuda e cruda realtà. Uso il cavallo nel senso che lo monto e ci faccio dei trekking anche di parecchi giorni di seguito. Usandolo per molti km al giorno anche su terreni molto abrasivi, lo ferro, altrimenti non riesco a usarlo perché gli si disintegrano i piedi, esattamente come descritto fin dall'antichità, quando la ferratura non era ancora conosciuta nel mondo occidentale.

The Ghost

Citazione da: Nicola - Aprile 08, 2014, 03:34:12 PM
Ho capito bene? L'affermazione sarebbe che il mio cavallo è geneticamente diverso da un mustang?

Ovviamente si.

Ah, non sono un biologo qualsiasi, peraltro sufficiente a risponderti correttamente, a suo tempo mi occupavo di genetica.

Nicola

Interessante! In che percentuale? Esistono dati e ricerche sul tema? Di chi? Come vengono apprezzate le variazioni? Esistono statistiche?
Tu sarai pure Bob Loomis ma io non sono nato ieri

Falsum saepe vero suavius est

old duck

Alex però se sferri e poi fai solo quello che il cavallo se la sente di fare, perdonami ma il discorso non regge. Il cavallo non è un criceto e si presume che lo si prenda per farci equitazione. Se per protezioni intendi le scarpette, allora davvero non sono d'accordo: il compromesso della scarpetta si può adottare occasionalmente ma se diventa obbligo per aver il cavallo dritto allora c'è qualcosa che mi sfugge e che non comprendo.
Poi non capisco la tua affermazione: c'è chi sferra ad oltranza...vuoi dire che adotteresti la ferratura se vedessi una transizione particolarmente lunga e dolorosa?
Vorrei solo aggiungere una cosa sulla collaborazione tra maniscalchi e veterinari: a me risulta che ci sia eccome! anzi si tratta di prassi normale tra professionisti seri.
Ci sono due cose in Equitazione: la tecnica e l'anima. Nuno Oliveira

max

Citazione da: The Ghost - Aprile 08, 2014, 03:41:46 PM
Citazione da: Nicola - Aprile 08, 2014, 03:34:12 PM
Ho capito bene? L'affermazione sarebbe che il mio cavallo è geneticamente diverso da un mustang?
Ovviamente si.
Ah, non sono un biologo qualsiasi, peraltro sufficiente a risponderti correttamente, a suo tempo mi occupavo di genetica.

Ma soprattutto, il Mustang è una razza?
Quel pochissimo che sapete vi impedisce di capire quel moltissimo che non conoscete.

alex

perdonami Old Duck, sto tentando di mantenere il discorso sulla mascalcia (vedi citazione della scuola di Ovniceck; vedi menzione della ferratura Charlie) e invece il discorso ricade sulla diatriba ferri-non ferri che ha tutti i caratteri della controversia fra opposte fazioni con contradditorio.... già queste diatribe mi stancano a vederle in TV - è il format di maggiore successo, caratterizzato dal fatto che alla fine ciascuno dei partecipanti rimane fermo sulla propria idea e ciascun ascoltatore, comunque la pensi, pure - figuriamoci se mi diverte parteciparvi.

Concordo con il fatto che la transizione può essere lunga e (senza protezioni) dolorosa; prendo atto che proprio i cavalieri più adatti a sperimentare la verità o la falsità di alcune affermazioni (quelli che fanno lunghissimi tragitti su terreni difficili) sono assolutamente convinti che non serva sperimentare perchè la risposta è ovvia; prendo atto che la sferratura, come qualcuno ha detto, è procedura adatta a molti cavalli ma a pochi cavalieri; e se permettete insisto con la mia domanda, a cui ancora mi pare nessuno ha risposto: secondo la mascalcia, e non secondo i fanatici barefooter, in cosa precisamente consiste il "male" dei ferri? Possibile che tanti ripetano questa affermazione senza porsi questa domanda banale?

Una bella lista di "mali" la trovate in Horse and roads; per molti di questi mali, la ferratura Charlie è un buon rimedio; ma non sarò io a elencarveli qui, anche perchè personalmente non mi riguardano più. Vorrei che me li elencasse chi ha scelto di ferrare, perchè solo conoscendo i pro ma anche i contro e bilanciandoli si può fare una scelta consapevole. Dove sbaglio, a chiederlo? Certo, se è una diatriba, una controversia in cui qualcuno vince e qualcuno perde, non si può chiedere al proprio avversario di dichiarare apertamente i propri punti deboli; ma se invece fossimo alla ricerca della migliore approssimazione alla  verità, con spirito scientifico.....
La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

old duck

Alex il mio non era certo intento di diatriba o di polemica sterile. Mi rendo conto di non essere perfettamente consapevole. Infatti il senso del mio primo intervento era proprio quello di cercare di capire. La sperimentazione non è nelle mie corde. Non amo, perdona, sperimentare su esseri viventi e siccome non sono tuttologa, cerco di affidarmi nelle scelte a persone che ritengo ne sappiano più di me. Poi, naturalmente, cerco di ragionare con la mia testa e da qui le domande che, chiaramente, vertono sul barefoot visto che io ferro. Mi dici che le protezioni evitano le transizioni dolorose ma, da profana quale sono, da questa affermazione non traggo certo uno spunto favorevole a sferrare. Io credo che una semplice frase non debba focalizzare la nostra attenzione, tant'è che mi hai giustamente consigliato qualche lettura che farò sicuramente (alcune le ho cominciate ma sinceramente, se non si è più che "ferrati" sulla conformazione del piede, diventa veramente arduo. Perche, alla fine, per quante letture possa fare, alla fine dovrò sempre affidarmi ad un professionista, pareggiatore o maniscalco che sia. Mi chiedo allora: sarà mai possibile idealmente mettere a confronto COSTRUTTIVO le due posizioni? Sarà' mai possibile prendere in considerazione che, in alcuni casi sia meglio la ferratura ed in altri il piede scalzo?. Per istinto sono diffidente riguardo alle posizioni assolutiste e, se mi pongo il problema - visto che ho un cavallo giovane e sano - dovrebbe essere vissuto come elemento positivo.
Ci sono due cose in Equitazione: la tecnica e l'anima. Nuno Oliveira

alex

Sono anni che dico che vorrei esistesse un nuovo tipo di professionista, un maniscalco nel vero senso della parola ("colui che si prende cura dei cavalli" secondo una delle possibili etimologie), capace di valutare caso a caso e di scegliere la soluzione migliore. Ovvio che per formare questo professionista, occorrerebbe che nei corsi di formazione professionale non venissero inculcati pregiudizi, nè in un senso nè nell'altro; e occorrerebbero anche dei proprietari poi si affidassero al suo giudizio e lo ascoltassero, invece che scegliere il professionista che li asseconda nei loro preconcetti e luoghi comuni.

Non ci sono nè gli uni nè gli altri.

Occorre arrangiarsi con quello che c'è e affrontare la fatica di farsi un'idea propria, o adeguarsi a quello che fa la maggioranza - sperando che sia la cosa giusta.
La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

raffaele de martinis

http://books.google.it/books?id=oaNQ__BglQ0C&pg=PA154&lpg=PA154&dq=marechalerie+ferrure+charlier&source=bl&ots=dwnjxgRnoA&sig=G_8yi92X3ZuWAtb-MUfkrGP28P0&hl=it&ei=p4GbTJmCNKnT4wbN__hj&sa=X&oi=book_result&ct=result&resnum=3&ved=0CB8Q6AEwAg#v=onepage&q&f=false

http://www.scribd.com/doc/31678046/Horse-Shoes-and-Horse-Shoeing

Io eviterei di citare il libello di Frilens, non ha nessun riscontro storico anzi è contraddeto dalla letteratura specialistica coeva...vedi sopra.

Io non mi impegno in alcuna guerra di religione, credo di essere abbastanza informato sia di mascalcia che di barefutteria, mi limito a ripetere che gli slogan vanno bene per vendere il prodotto, ma nessuno, sano di mente, crede che un uomo mettendo quel profumo non deve chiedere mai...oppure che i rotoloni regina non finiscono mai, dunque, il si ferra per abitudine e per paura è uno slogan falso ma accattivante tal quale quelli citati col difetto di origine che, invece di promuovere, denigrano il prodotto concorrente, cosa assai scorretta.

https://www.youtube.com/watch?v=oNWaB_lq210

Vi pare che sto signore stia ferrando per paura o per abitudine ?



... "il culo nella carriola e le gambe avanti"...

rhox

Citazione da: The Ghost - Aprile 08, 2014, 03:16:31 PM
Poi che un tale Nicola taccia di banalità i miei post, mi importa relativamente, tanto più che la moderazione non mi ha censurato. Ma guarda un po'  :firuu:  , prendo comunque buona nota di non dare seguito alle provocazioni di costui.

non è che sia un grande vanto visto che su questo forum vige il concetto che si cancella ben poco. se ti può interessare invece di te per la moderazione se n'è parlato e, guarda un po', è stato Nicola a chiedere di non cancellare.. :chewyhorse:

per il resto non sei l'unico che ha una formazione scientifica nel ramo biologico-genetico e personalmente penso che continui a parlare senza portare dati scientifici che sostengano che i cavalli sono diversi e che la nostra selezione sia causa di differenze sostanziali sei esattamente bypassabile come qualsiasi altra opinione detta da uno in possesso di una terza media (e non per essere offensivi verso quest'ultimo!)
Il miglior modo per rispettare il cavallo è rispettare te stesso

alex

Caro Raffaele, sai bene che - dietro tuo suggerimento - io stesso ho importato in wikisource Horse shoes and horse shoeing  e ci ho lavorato parecchio, come risulta dalla cronologia delle pagine. Non sarebbe stato un po' più corretto da parte tua mettere il link a wikisource - cosa che avrebbe dimostrato ai gentili ascoltatori che ho lavorato anche "per gli avversari" - piuttosto che costringermi a questa fastidiosa auto-citazione? Fra l'altro scaricarlo da scribd obbliga a registrarsi, mentre su wikisource lo potete scaricare del tutto liberamente; anche in epub seguendo questo linko: http://wsexport.wmflabs.org/tool/book.php?lang=en&format=epub&page=Horse_shoes_and_horse_shoeing%3A_their_origin%2C_history%2C_uses%2C_and_abuses

Riconosco che Horses and roads è un libretto sconosciuto, mai citato nemmeno nel mondo barefoot finchè non l'ho scovato; è la raccolta di una serie di articoli comparsi in una rivista; e presto dimenticato da tutti. Non mi risulta che sia "pubblicitario" perchè non vendeva nulla; men che meno ferri Charlie, che nomina insieme alle lunette e al piede totalmente scalzo; non nomina neppure il pareggio, lasciando intendere che la transizione si attua soprattutto con il lavoro. Proprio per questo mi pare interessante; e mi pare interessante pure il fatto che non sia mai citato neppure per contestarlo: è stato coperto da una coltre di indifferenza e dimenticato. Rileggerlo adesso, e rendersi conto che era rivolto a un pubblico di cavalieri e di carrettieri quando ancora i cavalli lavoravano veramente, eccome, è stato stranamente emozionante.
La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

raffaele de martinis

A proposito di libelli, ricordo che ti conzigliai di leggere l'Ipparco e L'Equitazione...ovviamente tu sapevi chi era Xenophon ma - da divulgatore et praticante barefutto - incredibilmente - non conoscevi la sua opera.

Io scalzai il Caimano non tanto per le tue traduzioni, quanto perché sapevo - oltre che del Principe - anche di Varrone, Columella, Plinio il Vecchio, Mastro Moise, Ippocrate (quello indiano il mulomedico) e delle cure et dei medicamenti riservati allo pede del lallo che allora scalzo era per forza.

Ora perché tutte noi ragasse barefutte citiamo Strasser, Jack, Rasmey, ecc. mentre di questi antichi veri barefutti  parliamosoloenpassant ?

Perché nessuno di costoro cita il pareggio/il trimming, mentre le scarpelle et le ferrature non inchiodate sono citatissime, dunque, dicono che per il lallo che lavora non c'è bisogno di pareggiare anzi bisogna  calleggiare proteggere ergo ferrare....

https://www.youtube.com/watch?v=i1fkuoLl0vA

Sto ragazzzo sta ferrando per abitudine o paura ? Che dite ?
... "il culo nella carriola e le gambe avanti"...

alex

#42
@ The Ghost: Chi fa quello che fai tu - lunghe escursioni senza appoggio - merita estrema attenzione e rispetto, e da parte mia ce l'hai, e qualsiasi cosa tu dica la considero con attenzione.

Detto questo: da molto non partecipavo alla polemica ferri-non ferri, ma sono stato provocato dal post "prima ferratura". Una puledra, vissuta libera su terreni duri, con gli zoccoli ideali che nessun cavallo che sia stato ferrato per più di pochi mesi può sognarsi di avere, con la prospettiva di un lavoro leggero, lentamente progressivo, essendo stata appena domata, viene ferrata: dove sta la "necessità"? O nell'abitudine, o nella paura, non c'è scampo. Si ferra per abitudine, per paura o per necessità: in quel caso la necessità non c'era, quindi era per abitudine o per paura. L'ho detto, ho affermato questa evidentissima ovvietà, e è scoppiata di nuovo la polemica e il fuoco di sbarramento contro l'eretico che insulta la memoria di tanti eccellenti maniscalchi e che fa a pezzi il buonsenso.

Non sarebbe stato più facile dire: "Già, in questo caso la puledra è stata ferrata, in questo momento, proprio per i motivi che menziona Ramey: abitudine e/o paura: che peccato".  E invece ho colto (forse sbagliando) un pelo di soddisfazione, tipo "parlate parlate, alla fine i proprietari finiscono per ascoltare chi suggerisce di ferrare e voi non potete farci niente" e mi è scattata una irragionevole reazione di stizza. Sbagliata, inutile, inefficace, ma che ci vuoi fare.... alle emozioni non si comanda.

Ovviamente nessuno ha ancora risposto alla domanda che ho fatto più volte (per la mascalcia, e non per i barefooters, in cosa precisamente consiste l'evil dei ferri?) ; ma mi sono stufato di riproporla, non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire.



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The Ghost

Rhox

personalmente penso che continui a parlare senza portare dati scientifici che sostengano che i cavalli sono diversi e che la nostra selezione sia causa di differenze sostanziali sei esattamente bypassabile come qualsiasi altra opinione detta da uno in possesso di una terza media (e non per essere offensivi verso quest'ultimo!)


Rhox, ascolta, io so di non essere un mostro di simpatia e so anche di avere molto poca pazienza, ma parlo sempre con cognizione di causa perché per inveterata abitudine mi documento e sovente provo prima. Certo sbaglio pure io, eccome se sbaglio ma non su queste banalità da 2a elementare.

Il fatto che i cavalli siano diversi ( o come tu intendi che siano) e che la nostra selezione ha causato differenze sostanziali è talmente banale ed evidente che non merita ulteriori commenti.

Poi in sostanza a me che mi frega, fate e pensate un po' ciò che più vi aggrada.

The Ghost

Alex, l'evil della ferratura sta nella cattiva ferratura, nella ferratura di chi non ha capito a fondo ciò che sta facendo e ne vedo tanti.
L'evil sta nella parziale limitazione dell'elaterio, sta nelle vibrazioni del ferro che potrebbero (anche se, anche se, anche se) alla lunga agire sulle articolazioni. Sta nel fatto che la suola viene sollevata e quindi è molto meno a contatto col terreno e questo la indebolisce.

Detto ciò la mia compagna oltre ad essere veterinaria alleva cavalli, nel senso che li produce e pragmaticamente si limita a guardare ciò che succede, vi sono puledri (haflinger, mica pizza e fichi) che dopo poco lavoro in tondino non hanno più piedi e allora giocoforza ferrarli, e guarda caso ferra solo gli anteriori perché i posteriori meno soggetti a usura li lascia sferrati (sovente). Ma se anche i posteriori si consumano, li ferra. Fine del cinema