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Tutto l'addestramento in 4 parole

Aperto da alex, Febbraio 16, 2014, 04:22:40 PM

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The Ghost

secondo me fare male non serve se non in casi estremi, tipo quando è alla posta e attacca a tirare come un pazzo. In condizioni normali è sufficiente dedicare un attimo alla ricerca della scomodita che meglio funziona per quel particolare cavallo e poi dosarla con molta accuratezza.

E' un mix di studio, osservazione, buoni insegnamenti ricevuti esperienza e sensibilità personale.

Ma come spesso accade, se ci cerca qualcosa, capita che la si trova


fede.spin

Io sono d'accordo con alex.
E siccome non mi piace utilizzare strumenti potenzialmente dolorosi, rinuncio a insegnare molte cose ai cavalli.
Perchè, sbaglierò, ma tante cose è difficile insegnarle col solo rinforzo positivo.
Mi piacerebbe conoscere qualcuno che ci riesce.
...che ci riesce davvero...
E farmi insegnare.

Per ora mi accontento delle cose basilari.
Non sarò ippocrita (bellissimo), a volte i metodi coercitivi ci scappano, o per nervosismo o perchè non vedo modalità migliori.
Ma non ne faccio un uso sistematico
Sono "incidenti di percorso"

Kimimela


La puledra di cui parla the ghost e' una cavallina eccezionale, intelligente e furba dal carattere forte.
La maggior parte del lavoro l'ha fatto lui io ho solamente giocato con lei qualche volta sulle barriere e a volte pareva che ti prendesse per i fondelli perche capiva quello che le veniva chiesto ma non lo voleva fare.
Stessa cosa per entrare e uscire dal box (da noi c'e' un gradino un po alto per lei e quindi ne aveva timore e quando entrava o usciva tendeva a travolgerti....ed e' pur sempre un cucciolo di circa 100kg)
E invece mi sbagliavo, non e' testarda ne prende per i fondelli, semplicemente non era il suo momento...una volta che si e' convinta ora e' cambiata dal giorno alla notte...anzi e' lei che ti cerca, e' molto coccolona e sono curiosa di vederla adulta.
Concordo con fede.spin certe cose e' impossibile insegnarle senza creare scomodita che pero' non necessariamente deve essere qualcosa che provoca dolore.
Poi dipende cosa si vuole insegnare al cavallo
La Medicina (Canto Apache)
"Il vento e' la mia medicina che spazza via le pietre dalla mia mente. La pioggia e' la mia medicina che lava le mie ossa stanche.
Il mio cavallo è la mia medicina, e quando cavalco il ritmo del suo passo dentro mi accende"

rhox

scusami alex, ma aver paura della conseguenza per me intende che la conseguenza è in qualche modo dolorosa (a livello fisico o psicologico) perchè se non crea dolore non può essere convincente a tal punto..
anche un semplice discorso chiarificatore fatto per redarguire una persona su un suo errore fa male, almeno allo spirito..

per altro anche una semplice capezza da scuderia fa male, meno di altri strumenti. ma qualsiasi attrezzatura che nasce con un principio di contenimento (per la capezza contiene il movimento del cavallo) contiene al suo interno il concetto di far male se non viene rispettata.
e sinceramente non vedo quale strumento utilizziamo con un cavallo che non ha scopo coercitivo (escludiamo forse spazzole per grooming e sottopancia?)
Il miglior modo per rispettare il cavallo è rispettare te stesso

PokerFace


io credo che i cavalli di adesso, quelli diciamo sportivi, siano talmente selezionati da essere diventati molto intelligenti e portati verso le discipline che insegnamo loro e disponibili. tutto diventa facile.
non sono come i cavalli di una volta, che capivano solo le legnate.
io capisco che in passato (ma anche adesso, se si compra un certo tipo di cavalli) si usasse molto la punizione. i cavalli erano ignoranti. i cavalieri pure.
il bello del mercato equestre di oggi è che puoi trovare il puledro giusto, quello nato per l'attività che hai scelto, quello intelligente, selezionato, disponibile, curioso, solido, mentalmente sano.
le difficoltà di addestramento diminuiscono tantissimo. praticamente non devi fare niente se non cercare di non rovinare quello che la natura (e la selezione) ha creato perfetto.

Kimimela

Pokerface che visione idilliaca ma non sono d'accordo... i cavalli sono cavalli non nascono "imparati" bisogna farli da zero indipendentemente dalla razza o genealogia. Diciamo che tutto dipende dal carattere del puledro se è curioso, tifone, introverso etc....etc....poco importa la genealogia.
La Medicina (Canto Apache)
"Il vento e' la mia medicina che spazza via le pietre dalla mia mente. La pioggia e' la mia medicina che lava le mie ossa stanche.
Il mio cavallo è la mia medicina, e quando cavalco il ritmo del suo passo dentro mi accende"

Bubba

Secondo me la genealogia conta molto. Se parliamo di selezione " alta".

Kimimela

Certamente la genealogia conta quello che volevo dire e che un puledro parte sempre da zero. Anche se prendi un figlio di campioni di reining non è che spinna da solo gli va insegnato. Sicuramente avrà una predisposizione. Se fossè così semplice tutti saremmo in grado di addestrare un puledro e invece così non è...
La Medicina (Canto Apache)
"Il vento e' la mia medicina che spazza via le pietre dalla mia mente. La pioggia e' la mia medicina che lava le mie ossa stanche.
Il mio cavallo è la mia medicina, e quando cavalco il ritmo del suo passo dentro mi accende"

Bubba


raffaele de martinis

Certo per un lallo da corsa la ginecologia conta molto, forse anco per un lallo uestern da taglio; per gli altri casi - secondo me - è molto più importanto l'addestramento/l'ammaestramento/l'allenamento et l'abilità del cavagliere et ovviamente la struttura del lallo che potrebbe essere un bell'incrocio...un magnifico bastardo.

Baucher metteva all'alta squola cavalli presi dal carretto, scarti delle corse et avanzi dei "signori".
Mancinelli - da ragazzino - batteva figli di papà muniti di lalli superseletionati et strapagati montando autentici catenacci, lo stesso Ambassador - il lallo con cui - gagnò le Olimpiadi era uno scarto, uno scarto di razza irlandese, ma pur sempre uno scarto.

La maggior parte dei lalli di Oliveira furono dei cavallacci lusitani assai comuni, uan sua aglieva miliardaria americana si offri per comprargli un paio di lalli scelti tra "il meglio del meglio", il maestro rifiutò cortesemente l'offerta.

Quando un lallo è buono e bello non guardar la razza ed il mantello. vecchio sagissimo plovelbio ormai dimenticato.

Pultroppo oggi si comprano frisoni asmatici, spagnuoli arrembati, appalusa coi piedi di vetro, lusitani fora de testa, pezzati da macello...







... "il culo nella carriola e le gambe avanti"...

Bubba

Anche questo e' vero.
Tuttavia, credo che una selezione " vera" dia cavalli molto diversi.
Provo a spiegarmi: tra cavalli " modesti", la razza non conta. Spesso le qualita' del singolo emergono su quelle di razza. In un maneggio medio, non c' e' sta grande differenza tra quarter, argentini ecc.. almeno, io non l' ho notata.
Mi e' capitato di frequentare un allevamento di cavalli selezionati. Selezionati per davvero. Cavalli che costano follie pure a pochi mesi. Insomma, cavalli che ho sempre pensato costassero uno sproposito e solo perche' " di marca". Cavalli- capricci, o cavalli per allocchi, pensavo.
Invece, onestamente, la differenza credo ci sia.
La mia cagnetta ha il vizio infame di spaventare i cavalli e rincorrerli. Un paio di volte e' scappata in mezzo ai super puledri. Ha esibito il repertorio completo, non e' riuscita a turbarne uno. Neanche quelli sotto l' anno.
Crescono in paddock enormi, senza essere manipolati. Eppure sono curiosi, ti si avvicinano fiduciosi. Se hai qualche cosa di strano mandano avanti il piu' coraggioso e poi tutti ad annusarti. E se ti sposti ti seguono. Sono fiduciosi, ottimisti, ben disposti e dalle reazioni contenute. Costruiti fisicamente per la loro disciplina.
Credo che lavorare un cavallo cosi' richieda meno "fatica/ lotta/ botte" che non un cavallo che va in panico o costruito per altre cose. Poi magari , per raggiungere chissa' che risultati, vedono i sorci verdi pure loro..
Certo, ci sono le eccezioni pure tra  puledri extraterrestri come questi.

E ovviamente, la grande differenza come dice Raffaele la fa il cavaliere.
Com'era il detto? Bello lo faccia Iddio, che grande lo faro' io .
Chi e' capace, fatta salva la struttura del lallo, non dipende certo dalla razza.
Chi non e' capace, tipo me,  prega solo di non rovinare il lavoro di altri.

alex

#26
Chiarisco una cosa sul dolore e sulla sua funzione educativa, visto che nella discussione è stato spesso parificato al "menare" e quindi avvicinato a qualcosa di "moralmente riprovevole" nell'addestramento. Non la penso affatto così; ritengo che sia un elemento naturalissimo e non particolarmente stressante nei processi di apprendimento, sia spontanei, che "gestiti", come l'addestramento/l'istruzione.

Perchè, come un bambino impara veramente che le braci non si toccano? Soprattutto perchè una volta ne ha toccata una, e si è scottato. Possiamo dirglielo cento volte, ma lo "imparerà" veramente quandoci proverà. E dopo che l'ha provato, resta forse traumatizzato, perde la calma di fronte al fuoco? Ma nemmeno per sogno. Continuerà a giocare con il fuoco, ma evitando toccare le braci. Le braci sono "coerenti ed oneste"; se non le tocchi non ti bruciano; stanno lì ferme, non ti saltano in mano all'improvviso, malignamente; sono "prevedibili". Purtroppo ci sono bambini che non impareranno mai con questo metodo, e continueranno a bruciarsi per tutta la vita; sono i poveri bambini che soffrono di analgesia congenita, ossia: di assenza congenita del senso del dolore.

Quindi: un apprendimento che comprenda elementi di dolore è naturale, e soprattutto non è necessariamente stressante; un cavallo può essere assolutamente calmo mentre indossa una serreta, purchè sappia che la serreta è prevedibile, è sotto il suo controllo, non agirà MAI se lui si comporterà in una determinata maniera.

Però, perchè chi ha in mano le redini della serreta sappia come ottenere questo effetto, è assolutamente necessario che sappia che la serreta può far male, molto male; e non solo la serreta, anche un normalissimo filetto snodato.  E' il fatto di continuarlo a negare, ostinatamente, da parte di moltissimi cavalieri, che mi fa disperare; un cavaliere che non sa che una qualsiasi imboccatura, anche la più "dolce", agisce come agisce ed è fatta specificamente per fare male all'occorrenza non può che sbagliare nell'usarla.



La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

raffaele de martinis

Ah, come ti vorrei quì caro il mio cozzone !!

La polledra sanfratellana è nella fase di "cavalcatore di bardella", è diventata un'altra personcina, comunque, siccome ci tengo alla zucca di Peppino, non gliel'ho fatta ancora montare in libertà...ma vedessi cosa ha combinato !!

Pochi di voi hanno idea di un lallo mai maneggiato fino ai tre anni, colla sella messa la prima volta, cercherà di sbarazzarsene con tutte le forze, lo stesso farà con le cose colorate et fruscianti, colli pesi, e colle cose che fanno terribil soni addosso.

Solo dopo che essa avrà accettato tutto ciò permetterò allo mio cozzone di montare la lalla fuori nella cavallerizza, ma sempre condotta da me alla longa, poi quando son sicuro che non fà difese cattive li lascerò andar soli.

Abbiamo avuto malo tempo, sennò a quest'ora sarebbe già domata, altro piccolo segreto: quando si comincia la doma non la si deve mollare più fino a quando il risultato è ottenuto, mai dare il tempo allo lallo di "ragionare".



... "il culo nella carriola e le gambe avanti"...

alex

Sì, anche a me piacerebbe. Moltissimo.

La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

carodubbio

Anche se la selezione a fatto passi da gigante, la natura ci mette sempre lo zampino, e cavalli nati da stalloni e fattrici poco di grido possono arrivare in alto,perche la selezione di sicuro produce cavalli di categoria, ma la differenza resta sempre il carattere, e puoi incrociare chi ti pare per avere modelli perfetti come struttura , ma il carattere non si riproduce con la selezione, anche se ci sono cavalli che trasmettono anche la loro indole, ma non lo spirito che resta la differenza tra un campione e un cavallo di categoria