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Laminite et domesticatione/ferratura.

Aperto da raffaele de martinis, Marzo 11, 2014, 02:15:27 PM

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Ipparco

CitazioneBeh, diciamo che le mie esperientie dirette con la barefutteria sono state tutte negative, malgrado fossi - in linea di principio - favorevole alla cosa.
Già. Magari se ti fossi degnato di studiare qualche autore un po' più recente e di applicare correttamente i principi di base della tecnica, alimentazione in primis, avresti avuto qualche soddisfazione in più...

Venendo alla domanda di Alex, personalmente non ho visto finora un solo cavallo che da sano, scalzo e in attività abbia sviluppato sintomi ascrivibili a problemi alla regione navicolare. Ne ho visti invece diversi che questi sintomi li hanno visti regredire una volta sferrati e seguiti attentamente.
Ne seguo anche diversi che avevano già seri problemi (zoppia con tanto di modificazioni radiografiche) quando ho iniziato e sono rimasti stabili o sono migliorati in varia misura. Solo in un caso ho assistito ad un peggioramento dovuto ad altri problemi (talloni sfaldati a causa dell'eccessiva umidità) che all'epoca non ero stato in grado di gestire correttamente (anche a causa del rifiuto del proprietario ad usare le scarpette, tra l'altro) e avevano portato i piedi ad avere un angolo palmare negativo, che causò un'infiammazione acuta della regione. In quel caso intervenne un veterinario podologo che risolse con ferri incollati, per poi rimettere scalzo il cavallo una volta risolto il problema.

Faccio presente anche che seguo e ho seguito cavalli che fanno endurance, e che quindi si allenano continuamente facendo parecchi km. Nessuno di questi ha avuto problemi ai piedi, anzi, sono tra quelli con i piedi migliori, proprio grazie al maggior esercizio.
Leonardo de Curtis, AHACP, PHCP
www.leonardodecurtis.it
"La semplicità è la sofisticazione finale"
Leonardo da Vinci

raffaele de martinis

Ad Ipparco non rispondo neppuro.

Sapete chi sono i meglio supporti dei barefutti ?

I maniscalchi ! Et noi ragasse che non capiamo una beata di mascalcia.
I marescalli bravo sono pochi e di questi pochissimi i coscienziosi.
Di recente una persona mi ha confessato: sai pecché avevo deciso di tener il lallo scalzo? Perché nelle mia zona non ci sono manescalchi giusti, arrivano appiccicano 4 ferri in fretta e furia, intascano il valsente e fuggono ad appizzare altri 4 ferri. Il barefutto anche se è un imbecille non può far tanti danni: il lallo alla fine li pedi se li aggiusta da solo.

Visione che combacia perfettamente con quella dell'Ipparco (quello vero: il principe ateniese) che tutto raccomanda per la cura delli pedi dei suoi lalli tranne che il pareggio, il ricorrere ai servigi dei pareggiatori...
... "il culo nella carriola e le gambe avanti"...

alex

Citazione da: raffaele de martinis - Marzo 13, 2014, 11:03:54 AM
Ad Ipparco non rispondo neppuro.

Male.

Stando le cose come dici riguardo ai maniscalchi.... riflettete ragasse, riflettete....
La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

max

Citazione da: raffaele de martinis - Marzo 13, 2014, 04:42:07 AM
Beh, diciamo che le mie esperientie dirette con la barefutteria sono state tutte negative, malgrado fossi - in linea di principio - favorevole alla xosa.

Sarai stato sfortunato. Ritenta appena puoi io tengo molto in considerazione le tue esperienze!

CitazioneIl barefutto anche se è un imbecille non può far tanti danni: il lallo alla fine li pedi se li aggiusta da solo.

Falso! Falso! Falsissimo!
Mi rivolgo a chi si può sentire confortato da quella frase:
Non mettete mano a raspe nè tantomeno coltelli se non sapete ESATTAMENTE cosa state per fare!
Ad azzoppare un cavallo per mesi (ed incolpare a torto la barefutteria) basta un'attimo!

I corsi che vendono saranno forse cari, indigesti, tocca abbassarsi al rango di apprendista ed ascoltare quell'antipatico dell'insegnante ma vanno fatti! Dopo, al limite, si può contestare la tecnica e la teoria, ma dopo!
Quel pochissimo che sapete vi impedisce di capire quel moltissimo che non conoscete.

raffaele de martinis

#19
Caro Massimo, non ti faccio la cronistoria ma ti assicuro che ho tentato, ho inventato il paddocco Xenophon perfino, ho conosciuto anche una barefutta professionista, che alla vista dei pedi del mio lallo disse: stupendi, ovviamente si riferiva al pareggio naturale (autopareggio) ma sopratutto al callo delle suole, il tutto senza nessun intervento di barefutti seguito solo i consilii del principe ateniese.

I lalli che seguo sono professionisti, hanno un programma e devono seguirlo, finito di fare esperimenti.
Oddo aveva piedi barefutti eccezionali, ma i maniscalchi dicevano è senza piede, ed era vero perché piccoli rispetto ai loro canoni, ma efficaci e duri come il marmo.

Inoltre un veterinario qualificatissimo - riguardo il ploblema di Oddo - mi ha detto: è vero il pede scalzo funziona naturalmente, ma quello che fai fare al tuo lallo è naturale? Tieni conto che le strutture interne - senza protezione - in quelle condizioni, sono vicinissime al suolo e - dunque - plobabilmente più soggette a traumi e patologie.

Comunque, ognuno faccia come crede, nella mia piccola esperienza, ho visto lalli ferrati campare ed andar dritti fino ad oltre i 25 anni,  per esempio la nostra lalla di famiglia: Raffaella, ma anche Oberina
http://calmoinavantiedritto.blogspot.it/2011/06/pausa-di-riflessione.html
...in maneggio avevamo fino ad un mesetto fa un piccolo saltatore di 23 anni ferratissimo e vispissimo, non mi sembrava sofferente per i ferri a li pedi.




... "il culo nella carriola e le gambe avanti"...

max

Oh si, certo, ci sono cavalli che arrivano anche a 35 anni malgrado tutto.
Magari ci arrivano stando chiusi perennemente in un box 3x3 senza neanche la finestra.
Niente, non riesco a evitare di essere polemico quando penso a queste cose.

Riuscirei mai a un mio cavallo a rimetterci dei ferri ai piedi? Probabilmente no. O forse sì giusto una ferratura come esperimento. Ora non ho problemi di sorta ma se li avessi non spenderei mai i miei soldi in ferrature regolari, piuttosto li investo nei nuovi tipi di protezioni, resine e quant'altro, tanto si spende uguale ed il cavallo avrebbe la sua protezione. Ma per me è facile, qua al nord si trova tutto, ci sono professionisti che le usano regolarmente ed avrei gli agganci a cui chiedere.

Non hai delle belle foto dell'ex piede scalzo di Oddo da mandarmi in pvt per cusiosità? Non l'ho mai visto!
Quel pochissimo che sapete vi impedisce di capire quel moltissimo che non conoscete.

raffaele de martinis

Caro Massimo, forse è questione di cultura, mio nonno ha fatto il carrettiere una vita, quando io ero in condizioni di capire aveva già smesso ma teneva sempre una cavallina per se e un paio di muli per la campagna.
Aveva un suo maniscalco di fiducia, faceva toccare i pedi dei suoi animali solo a lui, costava di più degli altri ma non aveva importanza, sapeva che erano soldi spesi bene, per lavorare.

Altri tempi, lo pagava a fine raccolto...tutti saldavano i debiti alla raccolta del grano, dell'ulivo, dell'uva, guai a mancare la parola data, bastava una stretta di mano e si vendevano: cavalli, muli, case e terreni, il notaio era una formalità.

Parliamoci chiaro, le scarpette ed ogni altro aggeggio similare sono protezioni tal quale i ferri, io non ho nulla contro la barefutteria, anzi...quello che mi sta sui cabasisi è la campagna antiferri  portata avanti strumentalmente, ci fu un periodo che illustri cattedratici americani, dimostrarono  scientificamente i benefizi del fumo, i loro istituti - stranamente - erano finanziati dalle lobby del tabacco, non mi fido affatto della lobby barefutta.

Si può essere vegani senza maledire i carnivori, mussulmani senza odiare i cristiani, cristiani senza criticare gli atei.

Ti farò avere le foto.
... "il culo nella carriola e le gambe avanti"...

max

Grazie per le foto le apprezzerei molto.

Sì, è una questione di mentalità oltre che di cultura.
Ho imparato a capire e apprezzare quello che è un piede naturale, le sue forme, le sue proporzioni e funzioni..
Non le vedo rispettate da un materiale ed una tecnica quale quella della mascalcìa e dunque a pensare di dover spianare e bucare quel capolavoro per poter fissare un ferro mi piglia male.

Non è questione dunque di demonizzare la ferratura, ma di capire che se di protezioni del piede si parla è solo questione di promuovere qualcosa che vada in una direzione migliore (non esistesse nulla di meglio ok, ma dato che esiste...).
O forse tu calzi ancora con soddisfazione i sandali dei Romani? Immagino apprezzerai il comfort delle scarpe con materiali moderni...
Quel pochissimo che sapete vi impedisce di capire quel moltissimo che non conoscete.

raffaele de martinis

L'unica volta che ho parlato direttamente con una barefutta fu quando questa signora: veterinaria omeopatica e barefutta venne ad aggiustare (si fa per dire) i piedi di un lallo rampino.
Come detto, vide i piedi di Oddo, dopo alcuni salti di giubilo et expressioni di vivo e vibrante entusiasmo se li fotografò: mai toccati da un pareggiatore professionista solo autopareggio e paddocco Xenophon.

Ovviamente Oddo lavorava, e se non riusciva a consumare tutto il corno, prima che si spaccasse la muraglia andavo a fare qualche passeggiatina sull'asfalto ruvido e si faceva perfino uno stupendo mustangrollo.
Ora, se il lallo deve stare scalzo è importante fare il callo alle sole, per fare il callo alle sole automaticamente si pareggia la parete ecco perché la barefutta ebbe niente da pareggiare.

Inoltre, se il lallo lavora scalzo, il pareggio fatto dal miglior pareggiatore del globo se ne va a farsi benedire dopo un paio d'ore di andar sil duro, quindi i bilanciamenti (tanto importanti in mascalcia) nella barefutteria non contano nulla, a meno che il lallo sia perennemente scarpettato.
Perché il lallo scalzo consuma il corno a seconda degli appiombi, dell'andatura e la consistenza dello suo corno.

Dunque, un lallo che lavora nei limiti del suo B.P. può stare scalzo senza bisogno di pareggiator anzi, ha bisogno di una corretta gestione dell'uso di terreni e di andature e di tempi di utilizzo per tenere ben callosa la sola, al limite una rinfrescatina un paio di volte all'anno non guasta.

Riguardo le scarpelle, trovo scandaloso che un paio di protezioni costino dalle 150 alle 200 eure, così come trovo scandaloso il costo di scarpe tenniche griffate a 300/400 euri, le scarpe che compro non mi costano mai più di 50/60 euri, volendo potrei comprare dei sandali romani, in fondo hanno funzionato benissimo/funzionano ancora benissimo dato che portarono i legionari da Roma - andata e ritorno - fino in Brittania, Egitto, Spagna, Siria et Gallia.



... "il culo nella carriola e le gambe avanti"...

alex

Non è ammissibile che tu tragga conclusioni generali da uno solo caso seguito sufficientemente a lungo. Tanto più che è un caso particolarissimo, unico per quello che so; lungi da me dire che la sua conclusione è conseguenza delle tue convinzioni che affermi rocciosamente come fossero Vangelo, ma almeno esponi i fatti così come sono: il caso a cui ti riferisci è stato un fallimento. Ora, che senso ha affermare che la tua "esperienza barefoot" è certa ed assoluta, con l'aria di dire che tutti gli altri sono poverini che non hanno capito una minchia oppure sono astuti venditori di fumo, tacendo che l'unico caso in cui hai applicato i tuoi principi è finito con un fallimento?

Beninteso: quel fallimento pesa forse più a me che a te; mi ha addolorato e mi impensierisce; però mi riesce difficile tollerare che tu continui tranquillo per la tua strada, magari influenzando altri, incurante dell'evidenza.

Valuto esplicitamente questo tuo post "scarso".
La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

raffaele de martinis

Ma che fai, dopo tanti anni mi prendi per scemo ?

Abbiamo una cavallina sanfratellana in doma: molto bella, piedi ottimi, la comprerei subito e, per le mie esigenze attuali - passeggiatine e quacche esercitio semplice in maneggio - la terrei scalza e senza scarpelle, oggi so come si fa.

Vice Versa per Diamante, anch'esso sanfratellano stessi pedi, la possibilità di tenerlo scalzo non è stata neanche presa in consideratione perché destinato ad unìaltra carriera.

Come vedi, il caso singolo e sfortunato non mi ha influenzato, i miei dubbi - le mie convinzioni  sulla barefutteria - son altri e provengono da un lungo studio nel tempo e nello spazio....mi son reso conto di una lapallissiana verità: -
se avete un la lallo coi piedi buoni che lavora moderatamente e non è stabulato continuamente nella fanga, non avete bisogno nè di ferri nè di barefutti, dovreste avere solo un pò di esperienza e di intelligenza nella scelta delle andature, dei tempi e dei fondi dove lavorate (lavorare di fa per dire) - nel caso vi accorgeste che l'unghio sia leggermente cresciuto, andate a trottare per una mezz'oretta su di un fondo abrasivo, nessun pareggiatore potrebbe fare di meglio; delle inevitabili sbreccatur....


Chi volesse saper di plus:

http://calmoinavantiedritto.blogspot.it/2011/11/blog-post.html

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alex

Hai fatto il ritratto di una certa quota di cavalli italici. Vuoi esprimere cortesemente una tua valutazione su che percentuale dei cavalli che girano non richiedono la ferratura?

Questo non significa affatto che io sia d'accordo con il tuo "profilo" del cavallo che può essere sferrato; tutt'altro. Ma mi interessava sapere la tua conclusione numerica.
La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

raffaele de martinis

#27
La domanda è retorica, retorica per retorica il ploblema è questo: quanti cavaglieri itagliani della domenica scelgono i loro lalli per la funzionalità, l'affidabilità, la rustichezza e quanti per forma/razza/apparenza/risultati sportivi ?

Non lo so, evidentemente nessuno lo sa, ma siccome i lalli buoni da questo punto di vista: tolfetani, acchettoni sardi, maremmani del ceppo antico, sanfratellani, PSO, berberi, criollos...e i tanti meravigliosi meticci, i fantastici bastardi non sono apprezzatissimi, mentre si acqcquistano a tutti euri gli scarti delle razze equine di mezzo mondo che però vanno di moda, ecco il percò per i pedi di questi lalli ci vogliono i ferri o i barefutti e le scarpelle.

Non ho valutato alcun post...mi sembra una fecata, ti conosco da una vita e il valuto est ampiamente positivo.




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alex

#28
Mi spiace che il topico si sia intorcinato.

Proporrei di riattivarlo, restando IT.

Assodato che la laminite non c'entra molto nè con la domesticazione nè con la ferratura, per quanto riguarda il suo scatenamento; assodato che ve ne sono diversi tipi di diversa gravità, che colpiscono anche cavalli allo stato brado o selvaggi; il quesito è: il ferro aggrava la laminite o la rende meno grave?

Chi sostiene che il ferro aggrava la laminite ha vari argomenti, ne cito un paio:

* il ferro sposta il carico sulla muraglia (il "peripheral loading" studiato dal veterinario Bowker); ogni laminite comporta una diminuzione della connessione laminare, quindi il ferro carica precisamente la struttura indebolita;
* l'applicazione del ferro comporta molto spesso un certo assottigliamento della suola, in particolare in punta, nell'atto di creare un piano per la sua applicazione; questo indebolisce la struttura che deve essere invece solida e spessa nella laminite, la suola.
La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

max

Infatti... da qui tutta una serie di ferri dalle forme e dalle presunte funzioni molto creative che vorrebbero aiutare il piede laminitico ma che non tengono conto del trauma più grande a cui va incontro il piede: l'atto stesso dell'essere ferrato.

Siete mai stati tanto raffreddati? Soffiarsi il naso all'inizio è un sollievo non c'è dubbio. Ma succede che immediatamente si reintasa e bisogna soffiarselo di nuovo, e di nuovo, e di nuovo... fino ad avere un dolore tale derivante da questa operazione che il solo pensiero di sfiorarlo ci fa rabbrividire. Ecco un'immagine (forse un po' fantasiosa, mi è venuta così) di un piede già messo male di suo e martoriato da infinite ferrature che avrebbero il pretesto di guarirlo. Il fazzoletto non guarisce dal raffreddore, forse è il caso di individuare le cause e assumere un'alimentazione adeguata o alla peggio un farmaco, mentre al tempo stesso si cerca di evitare di soffiarsi il naso con troppa foga.

Il guaio in questi casi, come forse anche in quelli della navicolite (altro termine che dice tutto e niente come la laminite) è che ciascun veterinario ha le sue idee personali e la bibliografia ufficiale in merito è scarsa e contraddittoria.
Si "vola a vista" come si dice, ed io volo a vista senza ferri, così almeno ho la consolazione che chi può sbagliare è solo il vet e non aggiungo i possibili guai della ferratura.
Quel pochissimo che sapete vi impedisce di capire quel moltissimo che non conoscete.