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Federico Grisone

Aperto da alex, Ottobre 06, 2013, 01:12:33 AM

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alex

Tutta causa di Raffaele de Martinis, e di vecchie discussioni due o tre forum fa, sono a buon punto nel completamento della "trilogia dell'equitazione italiana del XVI secolo", Corte, Fiaschi e Grisone; al momento sono su Grisone, Ordini di cavalcare, il primo in ordine cronologico. Lettura ostica per l'italiano antico e le sue bizzarie, le convenzioni di grafia, e anche per la crudezza del testo; chiunque provasse ad applicare testualmente le tecniche descritte da Grisone si troverebbe senz'altro incriminato per maltrattamento, eppure a quei tempi era normale e normalmente accettato, anzi: era l'eccellenza, e non si immaginava che vi fossero strade diverse.

Eppure... affiorano, spesso, i "principi perenni della buona equitazione" a cui accenna L'Hotte, e per chi ha un certo fegato e molta curiosità è interessante scovarli tra le righe. Un'altra cosa interessante è che i principali problemi equestri restano sempre gli stessi; e infine, per chi è abbastanza "filosofo", la lettura induce una riflessione: non sarà mica che in futuro la nostra attuale equitazione sarà vista con lo stesso mix di interesse per i principi generali, ma orrore per i metodi usati per applicarli? Io non lo escluderei affatto.

Nella trascrizione sto seguendo un criterio "quasi diplomatico" ossia: trascrivo quasi parola per parola e lettera per lettera, tranne due "normalizzazioni" che agevolano un pochino la lettura: espando le abbreviature e converto le u in v dove serve. Leggendo molte pagine, alla fine la conversione u->v diventa abbastanza spontanea; ma certamente è più facile leggere vuol che uuol, come è più facile leggere tempo rispetto a tẽpo. Per la precisione, non sto trascrivendo dal nulla, ma sto correggendo un OCR estrememente approssimativo; non meravigliatevi se mi sono sfuggiti errori, quelli che mi sono sfuggiti sono si e no il 5% di quelli che ho corretto. Una fatica boia.  :icon_eek:

Mi piacerebbe tradurre il testo in italiano corrente; ma il primo ostacolo è che non lo capisco a fondo (e se non si capisce non si traduce); il secondo ostacolo è che ho forti dubbi che ne valga la pena. Comunque: se Giuseppe volesse, fra qualche settimana il suo sito potrebbe comprendere anche Ordini di cavalcare, perlomeno in versione "semidiplomatica".
La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

raffaele de martinis

Bello, molto bello.

Interessante la tua prospettiva futura, già oggi dovrebbero esser vietati per legge i palii su strada a cominciare da quello di Siena, fino a trent'anni fa era normale che nelle gare toste di endurance morisse qualche lallo.
Alcune tecniche/trucchi circensi andrebbero vietati
I rodei, di qualunque marchio: via !
Anche questa rapas de bestas per la sua sua stupida umiliante esibizione andrebbe vietata.
Non vado oltre, perché si chiuderebbe il cerchio: il lallo diventerebbe esclusivamente un animale da compagnia e sarebbe un peccato: i miei pronipoti non conoscerebbero la gioia di una galoppata solitaria dopo un temporale estivo a rompere il sole - appena uscito - che si rimira nelle pozzanghere.

... "il culo nella carriola e le gambe avanti"...

Horsenatter

Be Raffaele, una cosa non esclude l'altra, il cavallo può benissimo lavorare ed essere un fedele alleato, ed al contempo essere trattato con rispetto per il suo benessere psicofisico, per esempio in Ranch Accademy, si fa il vero lavoro del Buckaroo marchiando e vaccinando i vitelli, quindi non inteso come sport per divertirsi, eppure hanno un grande rispetto del benessere psicofisico del cavallo, a partire dal approccio con il puledro, fino al cavallo pronto per lavorare, rispettano sempre i tempi di apprendimento in base all'età senza forzare. Questo per dire che è possibile rispettare il cavallo pur non facendolo diventare un cagnolino da compagnia.  :ciao:
Keep calm and riding
ANDREA

alex

#3
Infatti. Stiamo parlando di equitazione, anzi: di buona equitazione; che io vedo nè più nè meno di un lavoro. Come l'uomo (perlomento: la maggior parte degli uomini), il cavallo deve lavorare per vivere: non mi sembra un delitto o un'inaudita violenza.

Io dubito molto che L'Hotte risolvesse i "vizi" del cavallo con le stesse tecniche normalissime e caldamente suggerite al tempo di Grisone; non per questo la sua equitazione è di qualità inferiore a quella di Grisone, direi. E considerato questo, io non escludo affatto che esistano equitazioni altrettanto buone di quella di L'Hotte o che esisteranno in futuro, raggiunte utilizzando metodi talmente leggeri che quelli di L'Hotte sembreranno brutali.

Forse una tale equitazione esiste già, ma è difficile riconoscerla sul momento - troppa confusione, troppo "rumore"; l'equitazione attuale ad alta innovazione eppure drasticamente più "leggera"  si riconoscerà bene fra qualche decennio, non prima.

Sta il fatto trascurando le tecniche che oggi ci sembrano di inumana crudeltà, un filo comune - nelle idee generali - si trova; vi ricordo che una mia "maestra spirituale", Marjorie, non menziona affatto la dolcezza o la bontà fra le doti indispensabili a montare bene, e ad assicurare al cavallo un buon equilibrio mentale, ma solo la coerenza e l'integrità;
La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

raffaele de martinis

Io dico che la tua utopia si potrebbe realizzare se in futuro - con una manipolazione genetica - si produrranno lalli che non sono cavalli.

Quanto poi alla buona/cattiva equitazione è sempre esistita e quella buona è fatta in leggerezza, appunto.

...inoltre è di fondamentale importanza il carattere (del cavagliere), che deve esser energico e calmo perché - per trattare coi cavalli - bisogna esser delicati ma al tempo stesso decisi,  usare la fermezza senza  trascendere nella violenza o - peggio - nella brutalità.

Molto prima che la tua maestra li incidesse sul marmo, quei concetti sono stati capiti e applicati ed enunciati.

Da poco sono stato a Sanfratello per la rassegna; i puledri di 18 mesi, per lo più erano condotti con capezzoni sanfratellani (simili a quelli maremmani) o con semplici testiere in corda.

Uno di quest'ultimi ha deciso di andarsene: ha trascinato per una cinquantina di metri il suo conduttore - un giovinotto di una ventina d'anni in piena forma - il quale, solo appoggiandosi ad un albero, è riuscito a fermarlo prima che lui andasse a gambe all'aria.

Questo non sarebbe successo se fosse stato condotto col capezzone o con l'imboccatura, inoltre quel polledro avrebbe imparato una lezione, per ora sa che se tira forte, molto forte la vince.

Diamante, ha fatto la sua piccola esibizione solo perché era montato con la briglia...te lo immagini con la bb o col collare ? Sarebbe andato dove voleva lui, si sarebbe scatenata l'ira di Dio !!



... "il culo nella carriola e le gambe avanti"...

alex

Anche Grisone mai avrebbe creduto che si potesse montare un cavallo con un filetto. La sua imboccatura più dolce era il cannone.... :icon_rolleyes:

La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

raffaele de martinis

Già, ma a tutt'oggi ci sono lalli che senza una imboccatura simile a questa ti portano per le terre...non mi si dica che è questione di mano, sto parlando di stalloni che stanno perfettamente all'ordine con la briglia senza che il morso venga praticamente usato, ma se si accorgono di avere solo il filetto in bocca allora son fatti vostri...
... "il culo nella carriola e le gambe avanti"...

Horsenatter

Perchè non hanno nessun rispetto né fiducia di chi li ha condotti caro Raffaele.  :horse-wink:
Keep calm and riding
ANDREA

raffaele de martinis

... "il culo nella carriola e le gambe avanti"...

alex

Sono ormai al libro IV. Passati i terribili capitoli sulla correzione della "credenza",  del "restio",  del "colcarsi in terra o nell'acqua", dove la durezza dei castighi è terribile, un cambio improvviso, di fronte al cavallo che ha paura, e di come "assicurarlo". Nulla di nuovo: Senofonte espanso e arricchito. Però il cambiamento è impressionante.

Ma anche restando ai primi, durissimi castighi, un'osservazione: Grisone afferma che il cavallo "non tiene rancore", ossia: se il castigo più duro è dato "a tempo e a modo" ne risulta (a detta dell'autore) un cavallo volenteroso, obbediente, e per nulla terrorizzato o comunque provato. E ho idea che sia vero. Conclusione: osservando un cavallo "fatto", ubbidiente, disponibile, e per nulla spaventato,  se Grisone ha ragione non c'è modo di capire se il suo addestramento è stato "dolce", "normale", duro o durissimo. Mi ricordo la crudele tecnica di Rarey per insegnare a un cavallo ad avvicinarsi subito al richiamo.... alla fine si vede solo un cavallo che chiamato si precipita senza esitazione verso chi lo chiama; facile equivocare e presumere che si affretti per "amicizia".

La tecnica di Rarey consiste nell'uso della frusta lunga in ambiente confinato, mirando bene alle aree in cui la frusta fa più male, e smettendo solo quando il cavallo si avvicina a chi lo frusta. E questo era un "sussurratore".... figuriamoci chi parlava senza sussurrare....  :horse-scared:
La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

alex

Ho il piacere di comunicarvi che la trascrizione di Ordini  di cavalcare, di Federico Grisone (1571), è terminata. Non sono finiti i lavori, perchè adesso inizia la rilettura; però nel caso di opere toste come un libro del 1500, la trascrizione è già un buon 90% del lavoro.

Per leggerlo: https://it.wikisource.org/wiki/Ordini_di_cavalcare

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Horsenatter

Scusate l'OT...Alex sei mitico  :occasion14: :pollicesu:
Keep calm and riding
ANDREA

alex

Merito di Raffaele: altrimenti Grisone per me era uno dei bravi che minacciavano Don Abbondio  :icon_rolleyes:
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