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Equilibrio

Aperto da alex, Novembre 07, 2016, 08:33:28 AM

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Nicola

Perché in effetti l'obiettivo vero é che il cavallo sia in equilibrio lui, gestendo in condizioni di equilibrio il peso ed i movimenti del cavaliere.

In effetti il problema del cavaliere dovrebbe essere quello di assumere un comportamento utile ad agevolare l'equilibrio del cavallo,  sia con assetto che con azioni.

Tu sarai pure Bob Loomis ma io non sono nato ieri

Falsum saepe vero suavius est

alex

Mi pare che la mia tesi iniziale sia ampiamente dimostrata: equilibrio è termine quanto mai ambiguo, inutile sperare che venga interpretato da tutti allo stesso modo. Basta ricordarsene quando lo si usa.
La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

sissy

The Shire, per mantenere l'equilibrio del binomio,cioè mantenere i baricentri allineati,coincidenti,sulla stessa verticale, occorre che il cavaliere si "metta" insieme al cavallo,questa immagine lo spiega

sissy

il baricentro di un  essere vivente,in movimento cambia in relazione appunto ,ai movimenti fatti,rimanendo,però confinato in un certo ambito.

In definitiva è il  punto in cui"il punto di applicazione di tutte le forze peso su un corpo, la verticale passante per il baricentro è detta linea di gravità" e


l'equilibrio " è un insieme di aggiustamenti automatici ed inconsci che ci permettono, contrastando la forza di gravità, di mantenere una posizione o di non cadere durante l'esecuzione di un gesto".

In un binomio se uno dei due soggetti è squilibrato si squilibria tutto l'insieme.

Il cavallo varia il suo baricentro a seconda dei gesti e dei movimenti che fa,soprattutto grazie ai movimenti di testa e collo:



Questa immagine indica il baricentro nel salto, è preso da una tesi sul calcolo dei baricentri  "l'ostacolo Superato"



sissy



Ecco  immagini che spiegano il cambiamento del baricentro del cavallo a seconda della posizione di testa e collo e ai gesti (oltre che a variabili dovute alla morfologia).

Più alta e rilevata è l'incollatura e più indietro è il baricentro (e i posteriori sono sotto la massa) ed ciò che si ricerca nel dressage,ad esempio.


La cos fondamentale è che "dove va il baricentro dell'uno deve andare quello dell'altro per lavorare bene,insieme.

Nelle figure curve,dove vi è una lfessione,altro esempio, il cavaliere si "posiziona" seguendo il cavallo.

Zarathustra

#95
Mi sembra che tutte queste figure e disegni siano spiegazioni "ex-post", miranti cioè a spiegare cosa si realizza quando si è in equilibrio. Possono forse essere d'aiuto per farsi un'idea, ma per realizzarle concretamente, intendo dire in sella, ci si deve affidare ad un affinamento dell'"istinto senziente", ovvero alla "sensazione" dell'equilibrio.

Persone che non hanno mai visto figurine varie nè studiato fisica dimostrano ad ogni falcata, battuta, ricezione o transizione di avere un ottimo controllo dell'equilibrio, e lo hanno ottenuto in maniera empirica, ovvero verificandola  sui movimenti del cavallo. Quando il cavallo reagisce correttamente agli spostamenti di peso del cavaliere (voluti), a mio parere, c'è equilibrio (e addestramento): l'addestramento è necessario perchè è quello che associa l'input all'output (mi sposto indietro, fallo anche tu), ma l'equilibrio è quello "stato" che consente al cavallo di farlo (ammesso che voglia).
Ovvio che un corpo sbilanciato in un movimento, per cambiare direzione o velocità, deve combattere con una inerzia....quanto minore è questa inerzia, quanto più "agile" il mutamento.

Non so, mi sembrano cose abbastanza semplici che non necessitano di grandi misurazioni e vettori, basta mettersi a correre col busto buttato in avanti e cercare di fermarsi di colpo.

In sella ci si adoperi ad eseguire un gran numero di transizioni interne ed esterne eseguite con la sequenza di aiuti corretta (assetto - gambe - mani), in modo da creare le associazioni nella mente del cavallo, finchè l'animale anticiperà la reazione al primo segnale di sequenza. Già solo per questo, per l'"aspettativa" di una richiesta di variazione, si sarà ragionevolmente certi che si sarà dovuto predisporre ad una situazione di equilibrio.
La cartina di tornasole sarà la "leggerezza", intesa sia come bassa intensità dei nostri aiuti (reazione al primo segnale, ad es. arretramento del busto), sia come prontezza di risposta del cavallo.
Insomma, nel momento in cui non facciamo più fatica a cavallo, pur variando continuamente il suo moto.

I disegni sono carini, ma è il nostro (molto) complesso organismo, insieme all'altrettanto complesso organismo del cavallo, che "fanno" il lavoro.

Forse la faccio facile, ma la teoria secondo me lo è.
Non è che quando uno di noi gioca a calcio, ad esempio, si studi i vettori di forza e velocità, semplicemente corre e ascolta se stesso, il proprio equilibrio, la propriocezione del proprio corpo.

sissy

Zarathustra dici cose perfettamente logiche e vere.

Dato che siamo in un forum dove le "sensazioni" non si possono  comunicare,per spiegare dei concetti non rimane altro che servirsi delle parole e delle figure,che forse si prestano meno ad equivoci.

A me viene insegnato a "stare insieme "al cavallo ,non è  che mi vengono propinati  libri o disegni,questi li ho "scoperti"per necessità, dovendo sostenere degli esami prima;poi perché  la cosa mi è  piaciuta.

Capire il perché  faccio determinate cose é  stimolante.


Altro aspetto positivo della parola scritta e delle figure  è   che "testimoniano" i concetti detti,spiegano il perchr di determinate affermazioni.

La vedo come te,che sono teorie "semplici;applicarle  é  più difficile, ma già  avere un'idea di dove dobbiamo /dovremmo arrivare e un vantaggio.

Idunas-Sanni

Mi sembra molto sensato ciò che scrive Zarathustra.

Alex, ma tu come medico dovresti avere una spiegazione migliore di quello che sarebbe l'equilibrio.
Nostro corpo ricerca in ogni momento l'equilibrio, è un processo nervale, così anche il corpo del cavallo.
Quando ci troviamo in posizioni inusuali possiamo perderlo, da bambini quando impariamo a camminare, dopo una lunga convalescenza quando si reimpara a camminare, quando saltiamo su una gamba, quando camminiamo su una corda o appunto quando ci troviamo su un cavallo in movimento. Una volta allenati faremo meno fatica. L'intrigante sul cavallo è che ci possiamo aggrappare con le gambe e la mani, un riflesso innato in noi. Per cui l'esempio riportato da alex, quello di Caprilli, è un buon indicatore per capire se un cavaliere è in equilibrio o meno. Quando si sta sul cavallo senza usare mani e gambe, senza rimbalzare o cadere.  :horse-wink:

Per il cavallo è lo stesso. Quando porta le prime volte un cavaliere in groppa è sbilanciato e deve "abituarsi" e trovare di nuovo l'equilibrio. Si nota quando è di nuovo sciolto con andature ritmiche.

C'è pero un altro equilibrio che è strettamente legato all'equitazione. Descrive la posizione/ il grado di addestramento del cavallo. Il cavallo sulle spalle, il cavallo in equilibrio (posizione "da lavoro"), il cavallo riunito e tutti i stadi in mezzo tra loro.

Per quanto concerne l'equilibrio del cavaliere trovo le spiegazioni di sissy abbastanza buoni. Cambierei solo il termine dei baricentri in coincidenza che fisicamente non è possibile, dovrebbe essere allineato.

Non credo che siano concetti difficili o complicati. Bisogna fare per imparare!

Just my two cents, eh.
Il cavallo è il tuo specchio. Non ti adula mai. Rispecchia il tuo temperamento. E rispecchia anche i tuoi cambiamenti di umore. Non ti arrabbiare mai con il tuo cavallo, potresti pure arrabbiarti con il tuo specchio. (Rudolf G. Binding)

sissy

vedo che in questo forum i medici non mancano!
a parte questo, quando ho riportato la definizione "baricentri coincidenti" l'ho fatto pperchè ripresa da testi di equitazione e non perchè l'ho coniata io.

Pensavo si comprendesse che si tratta di  una allinamento,una sovrapposizione dei baricentri sul piano verticale .

L'equilibrio di un corpo si realizza quando il suo baricentro si trova sulla verticale del punto di appoggio e lo stesso vale per due corpi sovrapposti come quello del cavallo e del cavaliere;
in pratica  il punto in cui si possa considerare concentrato il peso del corpo dle cavaliere (a livello dell'ombelico) deve essere allineato con  lo stesso punto in cui si possa considerare concentrato il peso del cavallo (a livello del garrese ).



Anche se i due punti anatomicamente non coincidono perchè vi è nel mezzo lo "spessore" dei due corpi, "funzionalmente" è così.


Per il resto concordo con quanto detto da Idunas-Sanni.

Idunas-Sanni

Scusate, equilibrio del binomio volevo scrivere nel ultimo paragrafo.
Il cavallo è il tuo specchio. Non ti adula mai. Rispecchia il tuo temperamento. E rispecchia anche i tuoi cambiamenti di umore. Non ti arrabbiare mai con il tuo cavallo, potresti pure arrabbiarti con il tuo specchio. (Rudolf G. Binding)

Idunas-Sanni

Leggendo il nuovo diario di silviasco o meglio guardando il cavallino che ha preso in fida ho pensato ancora a questo topic.
E pensavo il baricentro del cavallo se è mal formato – cioè molto sulle spalle e più alto di groppa – si trova molto più in avanti e in basso.
Quindi un cavallo del genere si riesce allenarlo fino al punto che il nostro e il suo baricentro siano allineati?
Il cavallo è il tuo specchio. Non ti adula mai. Rispecchia il tuo temperamento. E rispecchia anche i tuoi cambiamenti di umore. Non ti arrabbiare mai con il tuo cavallo, potresti pure arrabbiarti con il tuo specchio. (Rudolf G. Binding)

alex

Ripeto: la questione dell'allineamento dei baricentri mi pare una metafora. Ho visto, fra l'altro, immagini che mostrano questo famoso baricentro in punti diversi: più in avanti o più indietro; più in alto o più in basso.
La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

sissy

Perchè metafora? E' fisica.

Ovviamente il baricentro si sposta entro un certo spazio, dipende appunto dai movimenti e dall'equilibrio del cavallo stesso,

un cavallo sulle spalle avrà il baricentro spostato in avanti

un cavallo riunito avrà un baricentro spostato indietro

un cavallo a metà tra queste due condizioni avrà un equilibrio più orizzontale ed un baricentro intermedio

nelle figure che ho postato in precedenza si vedono bene tutte queste differenze.


L'addestramento consiste  nel far fare ginnastica al cavallo mettendosi insieme nei movimenti,con un allinemanto dei baricentri,altrimenti il cavallo avrà l'equilibrio da una parte ed il cavaliere dall'altra...

segreto

Se è Metafora ed al contempo Fisica allora è Metafisica!!!
(Pirlata Pirlata Pirlata  :laughter-485:)

Segreto

sissy

ahaha,carina la battuta!

scherzi a parte, la cosa meriterebbe un approfondimento,però non vorrei fare un "pippone".

cercando di essere breve, il cavallo in natura ha un equilibrio molto instabile (in base alle andature ,al terreno ecc..) e il peso è distribuito più sugli anteriori.
Quando viene montato il discorso cambia,infatti il cavallo non è costruito per portare un peso sulla schiena e l'avere il cavaliere sopra comporta una serie di modificazioni sulla locomozione .

per preservare la sua integrità psicofisica occore  far si che ridistribuisca il suo peso sui quattro arti.

Il cavaliere dovrà

avere un assetto che si accordi con il movimento del cavallo e che

sia ben distribuito ,"centrato", "richiamando" il baricentro del cavallo nella giusta posizione (cioè non portando il cavallo a cadere sulle spalle),ovviamente il baricentro del cavallo si sposterà a seconda dei movimenti richiesti (rimanendo in un determinato ambito; il cavaliere deve accordarsi con questo movimento (spalle del cavallo e cavaliere nella stessa direzione,anche idem.).

C'è  da dire che l'assetto del cavaliere modifica,nel corso dell'addestramento anche la muscolatura del cavallo e la sua distribuzione del peso, sugli arti; avremo quindi un cavallo che alla fine dell'addestramento avrà un equilibrio diverso rispetto all'inizio.