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consigli

Aperto da pighetti, Dicembre 03, 2018, 11:48:00 PM

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raffaele de martinis

Il signor Fighetti, chiede consigli tennici nel reparto etologia, o è un "cretino" sprovveduto oppure vuol prenderci per il cubo.

Come si vede - dalle vostre numerose et sapienti risposte - la teoria di Petroncelli impera nel ueb, in particolare, nei fori equestri più vulnerabili per un vuoto di culutura generazionale...

Ve la ricordate la teoria di Pretoncello... O no?
... "il culo nella carriola e le gambe avanti"...

nala

Scusa ma dare del cretino ad un partecipante ti sembra una cosa carina?
Poi una curiosità.  Ma scrivi appositamente in questa forma o non ne conosci altre?

raffaele de martinis

Vi do una notiziona che certamente è sfuggita a qualche "cretina":

Le virgolette si usano anche per mettere in evidenza una parola usata in maniera  particolare, per suggerire che si sta dicendo quella cosa, ma in senso: allusivo, ironico, scherzoso, metaforico.
... "il culo nella carriola e le gambe avanti"...

pighetti

Scusate non mi sono dileguato, e non sono un fake o un cretino, come dislessicamente mi è stato attribuito...
Ho letto molto attentamente tutti i post e condivido quasi tutto. Ma soprattuto vi ringrazio!!! DAVVERO
Le scuole e i maneggi sicuramente lavorano ed hanno una componente commerciale importante su tutti!! allievi o soci!!
Poveri cavalli!!!
In realtà sono anke convinto che le scuole ci mettano  in ogni caso al sicuro... penso che la parte forse sbagliata sia quella che il maneggio interpreti la volontà di ogni allievo e che non sempre sia salutare per il cavallo.
Io amo questi animali ma non sono in grado gestire mia inesperienza e la scuola, mi devo fidare.
I brutti vizi li prendono sia i cavalli che i cavalieri, per questo chiedo a voi!!
Ribadisco che ho cambiato già 5 cavalli e se posso dire ho dovuto cercare su internet come partire al galoppo, visto che  i cavalli della scuola partivano al galoppo dopo la sessione al trotto praticamente da soli accorciando solo le redini!!!
Devo anke essere onesto, qualche anno fa ho fatto dressage per un paio di mesi, mi sono stufato presto!!
E che nessuno venga a dire che il dressage faccia bene ai nostri amati animali!!
Nei salti ho trovato la mia dimensione, poi giusto o sbagliato raga ho 50 anni, tra un pò potrebbe essere il cavallo a farmi girare alla corda!!
Perfavore non consideratemi un poverino da motivare o peggio facilmente influenzabile da commenti negativi, vorrei tutti i commenti purché costruttivi!!!

il frustino l'ho usato con altri cavalli (appunto quelli della scuola) con questa non mi hanno mai proposto di farlo, secondo me la cavalla è molto efficace e potente, dopo il primo sveglio risponde benissimo, sarebbe eccessivo continuare a svegliarla!!!
Poi esistono sempre diverse scuole di pensiero ma sono sempre soggettive!!
L'importante per me è non mettere eccessivamente in difficolta il cavallo, anke se un po dovrà farlo.
Per finire Raffaele ti invito a non insultare non mi conosci se ho sbagliato "reparto" chiedo scusa

raffaele de martinis

Per me sei fasullo, se non sei fasullo sei "cretino" (notare le virgolette), questa è una mia opinione, pertanto insindacabile.

Quale tu sia, non hai motivo di offenderti: "cretino"  in questo caso indica, in maniera metaforica, la tua incapacità di comprendere che la tua presentazione/richiesta di consigli è irricevibile.

Per risolvere i problemi che hai posto, ci vorrebbe la consultazione di decine di trattati oltre - naturalmente - anni di pratica.
Hai trovate decine di "cretine" (notare le virgolette) che ti hanno risposto a tono e un cretino che sono io (notare la mancanza delle virgolette) che si è intromesso.

Avrò il piacere di ignorarti, se puoi fai altrettanto.
... "il culo nella carriola e le gambe avanti"...

milla

Dire che hai fatto DUE MESI di dressage e ti sei stufato è molto eloquente: in due mesi NON si fa dressage, in due mesi a malapena si riesce a trottare in modo decente e forse non ti sei reso conto che un percorso di salto non è altro che lavoro in piano inframezzato da qualche ostacolo.
Il lavoro in piano, fatto come dio comanda, è la base di TUTTO.

Luna di Primavera

Citazione da: nala - Dicembre 17, 2018, 12:19:11 PM
  Per me non è 99% tecnica e 1% relazione.

fai questa prova: fai montare il tuo adorato cavallo, con cui hai anni di relazione, da uno più bravo di te che non ha mai visto nè conosciuto.

scoprirai che anche con zero relazione il tuo cavallo dopo 10 minuti si muoverà un miliardo di volte meglio con lui che con te.
è dura da buttar giù, ma è così.

con questo non sto dicendo che la relazione non serve. serve moltissimo, ma non è l'equitazione.
I cavalli davanti mordono, dietro scalciano e in mezzo sono scomodi.
I. Fleming

nala

Luna di Primavera, certissimamente. Ho capito meglio il tuo discorso

Miky Estancia

Citazione da: Luna di Primavera - Dicembre 18, 2018, 09:28:41 AM
Citazione da: nala - Dicembre 17, 2018, 12:19:11 PM
  Per me non è 99% tecnica e 1% relazione.

fai questa prova: fai montare il tuo adorato cavallo, con cui hai anni di relazione, da uno più bravo di te che non ha mai visto nè conosciuto.

scoprirai che anche con zero relazione il tuo cavallo dopo 10 minuti si muoverà un miliardo di volte meglio con lui che con te.
è dura da buttar giù, ma è così.

con questo non sto dicendo che la relazione non serve. serve moltissimo, ma non è l'equitazione.

Esperimento  fatto e con tre miei cavalli diversi e tre diversi ottimi professionisti.
Tutto va "bene" fino a quando non scatta l'incomprensione o l'imprevisto. Li casca l'asino: puoi essere tecnicamente bravo finché vuoi, ma se il cavallo non si fida, rimani nella popò o lavori male.
La cosa che tollero meno al mondo, anche meno dell'ignoranza, è la maleducazione. Perché se avere il cervello piccolo è una disgrazia, essere cafoni è una scelta. A.P.

BigDream

mah, secondo me il cavallo sa di chi fidarsi e di chi no e non c'entra la relazione (scusate ma è la verità, anche se mi piacerebbe pensare il contrario). Se un cavaliere è tecnicamente bravo e sa montare con sicurezza, il cavallo lo sente dopo 2 secondi che ce l'ha in groppa, anche se non l'ha mai visto in vita sua. E quindi si fida ugualmente, anzi probabilmente si fida di più, perché esperienza=sicurezza=sicurezza trasmessa al cavallo.

Quindi anche se capita l'imprevisto e magari io che conosco meglio la bestia potevo aspettarmelo mentre il professionista, o cavaliere migliore di me, rimane un attimo "spiazzato", sicuramente sa come gestire la situazione con la sicurezza necessaria (e immediata) e il cavallo non ne risente. IMHO.

Poi che ci siano tutte delle piccolezze di chi conosce il proprio cavallo e quindi sa cosa gli piace cosa non gli piace eccetera eccetera, ok, ma da qui a dire che la tecnica è secondaria alla relazione non credo. In sella. Da terra è un altro discorso

milla


Luna di Primavera

Boh, definiamo "imprevisto". Normalmente il cavaliere più bravo di me ne ha anche passati ben più di me di imprevisti, e normalmente se la cava sempre meglio.
Se l'imprevisto è Godzilla che esce da sottoterra e il cavallo impazzisce, il cavaliere con più tecnica riesce a riprendere il controllo prima e meglio di me.
Se l'imprevisto è una disobbedienza o un'incomprensione più o meno marcata per vari motivi, il cavaliere con più tecnica riesce comunque a riconquistare l'obbedienza e a chiarire l'incomprensione anche senza la relazione.

Ma magari ti riferisci a situazioni insolite. Raccontaci.
I cavalli davanti mordono, dietro scalciano e in mezzo sono scomodi.
I. Fleming

Miky Estancia

Citazione da: BigDream - Dicembre 18, 2018, 04:55:23 PM
mah, secondo me il cavallo sa di chi fidarsi e di chi no e non c'entra la relazione (scusate ma è la verità, anche se mi piacerebbe pensare il contrario). Se un cavaliere è tecnicamente bravo e sa montare con sicurezza, il cavallo lo sente dopo 2 secondi che ce l'ha in groppa, anche se non l'ha mai visto in vita sua. E quindi si fida ugualmente, anzi probabilmente si fida di più, perché esperienza=sicurezza=sicurezza trasmessa al cavallo.

Quindi anche se capita l'imprevisto e magari io che conosco meglio la bestia potevo aspettarmelo mentre il professionista, o cavaliere migliore di me, rimane un attimo "spiazzato", sicuramente sa come gestire la situazione con la sicurezza necessaria (e immediata) e il cavallo non ne risente. IMHO.

Poi che ci siano tutte delle piccolezze di chi conosce il proprio cavallo e quindi sa cosa gli piace cosa non gli piace eccetera eccetera, ok, ma da qui a dire che la tecnica è secondaria alla relazione non credo. In sella. Da terra è un altro discorso
Per me, tecnica e relazione, sia da terra che da sella, devono andare di pari passo, in questo modo si ottengono risultati migliori.
Il fatto di venire guidati da una mano esperta e sicura, sia da terra che in sella, non fa si che automaticamente il cavallo si fidi all'istante del suo conduttore. Perché il cavallo si fidi in (quasi) tutte le situazioni, bisogna che la sua esperienza con quel conduttore, gli confermi che può fidarsi.
Faccio un esempio.
Il nostro ex cavallo da spettacolo, Matador (argentino x percheron di oltre 8 qli ), per esigenze di scena, ha dovuto imparare, insieme ad altri cavalli coinvolti nello stesso numero, ad attraversare il muro di fuoco.
Sempre per esigenze di spettacolo, è stato necessario che i cavalieri si scambiassero i cavalli.
Dopo x passaggi nel fuoco, tutti i cavalli hanno capito che non c'era nulla da temere e passavano tranquilli e beati, sia in singolo che in batteria.
Tutti tranne Matador, che con Tony passava, ma teso come una corda di violino.
Al momento dello scambio cavalli, nessuno ha avuto problemi a passare nel fuoco con il cavallo altrui (ovvio, ormai i cavalli avevano imparato a non temere la situazione), tranne chi montava Matador. Ci hanno provato in diversi e si sono guadagnati dei bei rifiuti (immaginatevi il sollazzo di una bella frenata davanti al fuoco con conseguente pericolo di venirci catapultato sopra), solo un ragazzo molto molto bravo riuscì a farlo passare....con un bellissimo salto a capra e successivo scarto e fugone....per carità,  ben gestiti ma assolutamente improponibili in spettacolo.

Questo e tante altre situazioni che ho vissuto, cosa mi hanno insegnato?

Che posso essere tecnicamente brava e faccio bella figura,  con un buon cavallo, in situazioni normali; posso fare una figura sufficiente con un Matador testadigomma, ma se con il testadigomma devo fare una figura almeno discreta, oltre alla tecnica devo avere qualche arma in più. ...questa arma si chiama relazione, ed ha fatto si che Matador passasse nel fuoco anche se se la faceva nelle mutade. Perché ci passava? Perché si fidava di Tony. Perché si fidava di Tony? Perché la sua esperienza gli diceva che Tony non gli ha mai fatto fare cose che gli hanno provocato un danno. Gli altri cavalieri, per quanto bravi, non avevano un percorso con lui.

Luraschi dice che il cavallo da cascade è un cavallo che non pensa, ma è uncavallo che si fida del suo cavaliere. Lui non sa se il muro contro il quale il cavaliere lo lancia è vero o è di carta: si fida e lo sfonda. Ma la fiducia è un arma a doppio taglio, bisogna che il cavaliere non la tradisca mai, se vuole continuare ad avere un buon cavallo da cascade.
La cosa che tollero meno al mondo, anche meno dell'ignoranza, è la maleducazione. Perché se avere il cervello piccolo è una disgrazia, essere cafoni è una scelta. A.P.

nala

Micky Estancia, è stato molto bello leggerti.

Luna di Primavera

è interessante come aneddoto, ma mi pare che confermi quanto dicevo.
infatti nell'imprevisto il cavaliere più bravo (con più tecnica) è riuscito comunque a ottenere l'obbedienza e fare l'esercizio anche in assenza di relazione e anche se il cavallo non era per niente convinto. magari con più passaggi avrebbe saputo anche mitigare il salto a capra e il fugone e dimostrare a Matador che davvero non c'erano pericoli.
concordo che in spettacolo tutto dovrebbe filare liscio e intoppi di questo genere non sono proponibili, ha chiaramente ragione Luraschi.
però non ho capito come è finita nello spettacolo vero e proprio. avete rinunciato allo scambio cavalli?

I cavalli davanti mordono, dietro scalciano e in mezzo sono scomodi.
I. Fleming