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Staffatura

Aperto da Silvia_Jimbo, Dicembre 10, 2014, 09:24:56 AM

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Silvia_Jimbo

Ciao a tutti,
Mi scuso se per caso non è la sezione corretta.
Il mio dubbio è: qual è la corretta staffattura?
Me le assocereste per cortesia al  corretto tipo di lavoro con il cavallo da svolgere?
Ho un po' di confusione, probabilmente data dalla mia scarsità in sella.
Nelle ultime due lezioni prima di ieri mi ha seguito l'istruttrice di dressage e ovviamnete mi ha allungato subito le staffe di un paio di buchi... un disastro, un vero disastro :horse-scared:

ier sera, l'istruttice che segue gli agonisti nel salto ostacoli, dopo che mi ha corretto quasi per tutta la lezione, mi ha accorciato verso la fine le staffe di un paio di buchi e sembrava che tutte le mie imperfezioni fossero scomparse.
c'è qualche esercizio propedeutico per far scendere bene il peso nelle caviglie e  per trovare la giusta misura?




ma... non c'è un modo corretto per tenere solo un tipo di staffatura?

Luna di Primavera

per esperienza personale (fra gente scarsa magari ci si intende  :firuu: )

generalmente la staffatura più corta aiuta a stare più composti, perché aumentando l'angolo di chiusura delle articolazioni queste lavorano meglio come ammortizzatori dei movimenti. la gamba è più ferma, il ginocchio non si "aggrappa" al quartiere.
di contro, è molto più difficile fare il trotto seduto, proprio perché le articolazioni (in particolare del ginocchio e della caviglia) tendono comunque a lavorare impedendoti di stare veramente "seduta" sulla sella.

in ogni caso, è naturale che cambiare staffatura le prime volte ti lasci un po' "disorientata".
sai cosa faccio io? tolgo tutto e lavoro un po' senza staffe. così sono CERTA che la gamba scenda verso il basso fasciando morbidamente il cavallo. poi mi rimetto le staffe ed è subito più facile gestire anche la staffatura lunga.

ci sarebbe anche tutto un discorso lungo sul bacino, ma diventerebbe veramente un poema, e comunque bisogna affrontare un problema alla volta  :occasion14:

se ti va di approfondire, cerca "Centered Riding" di Sally Swift, ed. Equitare. costa poco ed è molto molto utile e interessante, con tanti begli esercizi.
I cavalli davanti mordono, dietro scalciano e in mezzo sono scomodi.
I. Fleming

max

Citazionec'è qualche esercizio propedeutico per far scendere bene il peso nelle caviglie e  per trovare la giusta misura?

"Il peso nelle caviglie" o "nei talloni" è una menata che avrebbe come obiettivo quello di "spingere verso il basso il tallone il più possibile". Una menata.

Il tallone/caviglia è un'articolazione importante e deve poter "giocare elasticamente" nelle due direzioni (su/giu) per essere disinvolti e sciolti in sella. Ma come fa a rimanere elastica se qualcuno ci obbliga a fissarla in una posizione sola per mostrare il sacrosanto tallone basso? Non può.

Il sistema è sbagliato, o meglio è sbagliata la visualizzazione mentale del peso nei talloni. Prova ne è che quasi sempre chi lo fa gli scappa facilmente una delle due staffe durante il lavoro, o irrigidisce la gamba tenendola troppo tesa verso l'avanti. A chi non scappa e chi monta bene è perché istintivamente ha trovato la soluzione giusta a forza di provare anche senza essere cosciente delle azioni esatte.

Bisogna che il peso non vada nel tallone, ma nella parte di suola che poggia sulla staffa. Ne più ne meno che come quando ci molleggiamo sulle caviglie stando sul bordo di un gradino delle scale di casa. Non è difficile capire il perché. Se stando sul bordo del gradino portassimo davvero il peso nel tallone scivoleremmo col piede "perdendo il gradino" (quello che succede perdendo la staffa). Invece con il peso scaricato "sul bordo del gradino" ci possiamo molleggiare fin che ci pare.

Quindi il peso va scaricato "sulla panca della staffa" (l'equivalente del bordo del gradino) attraverso la punta del piede, così facendo il tallone scenderà tanto di più quanto l'articolazione della caviglia diventerà sciolta e la gamba sarà nella posizione giusta. Infatti una gamba troppo indietro o troppo avanti renderà impossibile scaricare bene il peso sulle staffe.

A cavallo si deve sempre stare come si starebbe in piedi con le gambe leggermente flesse, NON come si starebbe da seduti. Se molleggiandoti sempre sul famoso bordo del gradino pensi di sederti vai all'ospedale!
Quel pochissimo che sapete vi impedisce di capire quel moltissimo che non conoscete.

rhox

non c'è una staffatura universale..
se devi lavorare di precisione con le gambe devi averla più lunga per muovere meglio la gamba, se devi saltare meglio averla corta. inoltre in base alla sella puoi staffare in un modo o nell'altro: su una sella da dressage non puoi averle troppo corte, non ci stai proprio sopra; sul salto troppo lunga esci dal quartiere in zona posteriore..
sarebbe meglio gestire nella quotidianità quella più lunga ed eventualmente accorciare al momento del salto per poi tornare ad allungare
Il miglior modo per rispettare il cavallo è rispettare te stesso

Silvia_Jimbo

CitazioneIl sistema è sbagliato, o meglio è sbagliata la visualizzazione mentale del peso nei talloni. Prova ne è che quasi sempre chi lo fa gli scappa facilmente una delle due staffe durante il lavoro

Ok era quello che mi succedeva ieri..

Citazionese ti va di approfondire, cerca "Centered Riding" di Sally Swift, ed. Equitare. costa poco ed è molto molto utile e interessante, con tanti begli esercizi.

ok auto-regalo di natale segnato!  :occasion14:

Citazionesu una sella da dressage non puoi averle troppo corte, non ci stai proprio sopra; sul salto troppo lunga esci dal quartiere in zona posteriore..

ok e mi ritrovo anche qui, infatti, quando mi ha accorciato le staffe, mi ha detto che giustamente tendo a non aggrapparmi con le ginocchia ( quindi, se non ho fatto confusione è corretto che non mi tengo con le ginocchia?), ma con le staffe lughe il ginocchio usciva dal quartiere portandomi la gamba in una posizione "non funzionale"

Quindi obiettivo della prossima lezione: peso su metà piede, molleggio, staffe "corte" ( anche se quel che al massimo salto sono delle mini crocette al trotto) , ginocchio che non stringe e chiedere di alternare del lavoro senza staffe.. :benedizione:

paradossalmente, mi aiuta, sia con le staffe corte che con le staffe lunghe stare sull'inforcatura a tutte le andature,se mi sedio, esempio galoppo seduto, su alcuni cavalli sembro una patata che rimbalza, su altri no..

max

Citazioneparadossalmente, mi aiuta, sia con le staffe corte che con le staffe lunghe stare sull'inforcatura a tutte le andature,se mi sedio, esempio galoppo seduto, su alcuni cavalli sembro una patata che rimbalza, su altri no..

Non è paradossale è normale.

- (1) Tutti e dico tutti quando dobbiamo stare sollevati riusciamo bene. All'inizio ci si aggrappa ad un ciuffo di criniera, ma anche aiutandosi così, mettiamo subito in atto al 100% la prima condizione di partenza per stare in sella correttamente: siamo in equilibrio per forza di cose sulle staffe dato che il sedere è, e resta, staccato.

Il cavallo si muove con la schiena libera.

- (2) Dopo poco, ci accorgiamo che se non vogliamo strappargli via tutta la criniera, dobbiamo attuare la seconda fase dello stare in sella correttamente: portare il nostro baricentro SOPRA i nostri piedi, così che non caschiamo più all'indietro e non dobbiamo più aggrapparci. Siamo perciò con le gambe flesse, il busto più o meno avanti in ragione della velocità dell'andatura, e in un certo senso "inginocchiati" in equilibrio sulle staffe sul cavallo. Non dobbiamo aggrapparci ne con le mani ne con le gambe fintanto che l'andatura si mantiene regolare.

Il cavallo così ci porta meglio.

- (3) L'ultimo punto cruciale è quando decidiamo di SEDERCI nuovamente..... aaaaaAAAAHHHHH!!!!!!
NON BISOGNA PENSARE DI SEDERSI!!!!!!!
Dal punto 2, bisogna pensare semplicemente di RIABBASSARCI rimanendo sulla verticale di dove siamo.
Quel pochissimo che sapete vi impedisce di capire quel moltissimo che non conoscete.

max

L'errore più comune, avendo in testa lo schema motorio tipico del "sedersi sulla sedia", è di andare indietro col sedere e avanti con i piedi.

Invece quando ci si riabbassa nella sella si deve venire giù col sedere verticalmente badando a tenere i piedi dov'erano al punto 2, cosa che inizialmente sembra che ci costringa a strapparci i polpacci, e dà la sensazione di avere i piedi troppo indietro, ma in realtà sono giusti. Ed è in questo momento che bisogna abbassare i talloni. Abbassare i talloni come mezzo per non muovere i piedi dalla posizione del punto 2.
Quel pochissimo che sapete vi impedisce di capire quel moltissimo che non conoscete.

Luna di Primavera

Citazione da: Silvia_Jimbo - Dicembre 10, 2014, 02:27:59 PM
mi ha detto che giustamente tendo a non aggrapparmi con le ginocchia ( quindi, se non ho fatto confusione è corretto che non mi tengo con le ginocchia?), ma con le staffe lughe il ginocchio usciva dal quartiere portandomi la gamba in una posizione "non funzionale"

sì, il ginocchio deve essere aderente alla sella (no divaricato) però non devi stringere, sennò la gamba ti va a ramengo.

un trucco è ruotare l'articolazione anca-femore leggermente in avanti. pensa a una ballerina che può descrivere un intero cerchio passando con la gamba vicino all'orecchio: è quella l'articolazione a cui alludo. ecco, in sella seduta ben dritta ma comoda prova a ruotare la coscia verso l'interno e in avanti, appoggiando alla sella non la tua parte posteriore (ossia fondochiappa e dietrocoscia), ma il lato interno della coscia. è molto diverso che stringere le ginocchia (dove ti limiti a chiudere "orizzontalmente" il muscolo adduttore interno della coscia), però ottieni che il ginocchio aderisce meglio al quartiere.

non so se mi sono spiegata. magari fai qualche prova, da ferma e senza staffe. quando trovi questa posizione scoprirai che il ginocchio aderisce alla sella senza sforzo muscolare, e che la gamba si posiziona naturalmente un po' più sotto di te, e complessivamente ti raddrizzerai tutta, guadagnando in stabilità e equilibrio.

leggerai in centered riding tutta questa storia sul ruolo del trocantere (cioè il pezzo di osso che collega la testa del femore al femore vero e proprio), e la scoprirai illuminante. almeno per me è stato così.

ottimi come sempre gli interventi di max e rhox.
I cavalli davanti mordono, dietro scalciano e in mezzo sono scomodi.
I. Fleming

alex

Confermo (e ci mancherebbe che non lo facessi!) quello che dice max, aggiungo: più le staffe sono corte, più trovo la cosa difficile; e aggiungo anche: ci ho messo anni per capire cosa significa quell'"inginocchiarsi". Ho scovato un buon esercizio per me: in piedi, mettere uno sgabello davanti alle ginocchia (lontano una ventina di centimetri), e piegare le ginocchia stando eretti con la schiena fino ad appoggiarsi allo sgabello. Oppure stare dritti di fronte a un muro, sempre lontano venti-trenta centimetri, e toccarlo con le ginocchia piegandole. Con questo esercizio sento anche che il bacino si "muove giusto" ossia ruota in avanti.

Controprova in sella: se nel momento che spingiamo sulle staffe per sollevarci c'è una forza che ci ributta sulla sella, e che dobbiamo controbilanciare piegandoci in avanti, allora le staffe sono fuori asse in avanti, dobbiamo arretrarle finchè questa "spinta" che ci fa ricadere indietro è totalmente azzerata.

Dicono che per motivi anatomici queste manovre sono un po' più difficili per le donne che per gli uomini; varia, nei due sessi, l'inclinazione del bacino rispetto alla spina dorsale, e c'è pura qualche grado di differenza negli angoli dell'articolazione dell'anca.
La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

raffaele de martinis

Giustamente Max parte dal piede per l'impostazione della staffatura, il suo discorso, forse non è molto chiaro ma giustissimo, provo a dare un aiutino  :icon_eek:







Dunque, Dettori si appoggia praticamente coll'alluce, il vaquero con tutto il pede dalla punta al tacco, Oliveira la pianta del piede, potrei mettere la staffatura alla Caprilli, quelle da s.o. moderna e altre ancora, ma lasciamo stare, è lovvio che tutti e tre i personaggi si reggono meravigliosamente bene a lallo, dunque la staffa è solo un punto di appoggio senza tanti pipponi, sicuramente un aiuto per il cavagliere in circostanze eccezzzionali, ma per stare in sella serve, bisogna - prima di usare staffe e staffili - legarsi ai movimenti del cavallo. è il Generale che parla: ragasse - cappello in mano.
... "il culo nella carriola e le gambe avanti"...

max

Legarsi al movimento del cavallo? A quale prezzo? Non siamo a Saumur e le ragazze non passano certo la giornata e i mesi alternandosi tra cavalli saltatori e cavalli da volteggio seguiti da impettiti e preparatissimi sottoufficiali per acquisire quel "legame" che si auspica l'Hotte. Se va bene montano una volta la settimana come meglio possono. Siamo più vicini alla situazione delle reclute di ferma breve di Caprilli che di accademia di cavallerizzi di l'Hotte.

aff***ulo il legame, quello verrà dopo forse e se ne avranno voglia, di cimentarsi nella sottile arte di addestrare.

Bisogna prediligere il miglior risultato, nel minor tempo, col minor disturbo per il cavallo. La prima immagine del fantino può ben rappresentare il galoppo/trotto sollevato e fare al caso per quel che dico.

Quel fantino è staffato cortissimo. Immaginate di allungare la staffatura e di aprire tutti gli angoli articolari del fantino di tanto quanto allungate gli staffili. La testa resta dov'è, il busto si raddrizza, il sedere sfiora appena la sella, il ginocchio scende, il piede anche ma la tibia scorre giù lungo la stessa angolazione. Ottenete un'invidiabile quanto pratica posizione "all'inglese" e leggera. E soprattuto l'idea di equilibrio non cambia.

Le altre due immagini di cavalieri seduti van bene per cavallerizzi già consapevoli di quello che fanno col loro corpo, soprattutto col loro bacino.

I principianti bisogna che prima capiscano e imparino l'equilibrio del fantino, altrimenti confonderanno sempre gli aiuti con le azioni che gli servono per non cadere. Non ci si tiene a cavallo con mani o gambe o fondoschiena ma sempre solo con l'equilibrio. Se sai/puoi montare come quel fantino, allora e solo allora puoi permetterti di sederti e usare mani, gambe e culo esclusivamente per dare gli aiuti.

Quel pochissimo che sapete vi impedisce di capire quel moltissimo che non conoscete.

raffaele de martinis

Mio caro sottovaluti le nostre ragasse, in primis sono loro che hanno scielto il lallo/l'equitazione e sono tutte dotate di una culutura adeguata, le reclute di caprilli erano dei coscritti - in teoria potevano odiare i lalli - e sicuramente erano dei contadini rozzi e ignioranti, inoltre erano tutti maschietti, mentre le nostre ragasse sono per la maggior parte femminuccie, per mia esperienza, le femminuccie riescono molto meglio di noi maschietti ad entrare in sintonia collo lallo, perché - è una mia opignione - riescono a sciogliere meglio e prima di noi le reni, ci riescono subito o quasi subito mentre cognosco gente che va a lallo da 30 anni e rimane ancora rigido di reni.

Dunque, piuttosto dei pipponi articolari, meglio offrire dei principi era quelo che faceva il Generale, appunto.
... "il culo nella carriola e le gambe avanti"...

max

L'unico principio infatti che promuovo in questa sede per rimanere in-topic e non divagare rispetto al problema esposto, è quello di essere capaci innanzi tutto di stare in equilibrio sulle staffe senza il bisogno di tenersi da nessuna parte nè di sedersi nel seggio. Non può esserci equitazione valida senza passare da questa qualità. Il resto viene dopo.

Quest'immagine è la controparte "di maneggio" dell'assetto del fantino in pista: la donna è in equilibrio sopra le staffe. Non scarica il peso nei talloni, affatto. Lo scarica sulla panca delle staffe ed il suo baricentro ci sta esattamente sopra.



E l'importante è che, anche e soprattutto durante il trotto, quando si batte la sella, tale equilibrio sopra le staffe permanga anche nella fase "seduta", che seduta non deve essere, ma il cavaliere "scende" semplicemente nella sella come per inginocchiarsi. Fa scivolare le ginocchia verso il basso sul prolungamento della linea della coscia stessa fino a toccare il fondo del seggio col bacino.

Sia nella fase alzata, che nella fase seduta, se un mago schioccasse le dita e facesse scomparire il cavallo, noi dovremmo poter atterrare al suolo in equilibrio, ammortizzando con le gambe leggermente piegate, senza problemi. Esattamente come succederebbe se qualcuno facesse sparire il cavallo della donna qua sopra.
Quel pochissimo che sapete vi impedisce di capire quel moltissimo che non conoscete.

max

#13
La fase successiva, tanto per curiosità e pour parler, consiste nel raddrizzare via via il busto e spingere il più possibile il bacino sotto le spalle, senza perdere la corretta posizione delle gambe e dei piedi che continuano il loro gioco ammortizzante e scaricano sempre e comunque il peso sulle staffe, come prima. Ed ecco che magicamente si comincia via via ad acquistare il classico assetto.... "classico".



Ma il tutto è partito dalla scioltezza acquisita dal lavoro in sospensione, al quale si ritorna spesso e volentieri durante il lavoro e l'addestramento.

Montare bene significa anche passare indifferentemente da completamente sollevati a completamente seduti in un attimo. O decidere di tenere senza fatica un velo talmente sottile tra il proprio sedere e la sella tale per cui da fuori non è possibile sapere se sei seduto davvero o no, semplicemente giocando con gli angoli delle articolazioni delle gambe.

Quel pochissimo che sapete vi impedisce di capire quel moltissimo che non conoscete.

alex

#14
Asia è una buona scuola, è una cavallina "scomoda" nel senso che solleva parecchio al trotto. Lungi da me affermare che corrispondo al "chi monta bene" di max; ma in ogni passeggiata sperimento al trotto, "ci studio", e faccio strane cose, come battere il trotto senza mai toccare la sella, seguire il movimento dei quattro arti a occhi chiusi, oppure provare a non battere affatto, ma solo sforzarmi di ammortizzare i movimenti del cavallo con le sole gambe, in modo che le gambe seguano il cavallo e il tronco sia quanto più possibile "immobile". Prima o poi tenterò l'esercizio di trottare tenendo un bicchiere colmo d'acqua in mano, con il braccio teso in avanti, senza versarne più di tanta. Ma uso una staffatura lunghissima su una sella "da lavoro", e se monto su una sella inglese a staffatura corta sono spacciato  :dontknow:

La staffatura lunga mi dà un certo appoggio sulle cosce, anche in posizione sollevata; ho l'impressione di pesare poco sulle staffe; ma è un'impressione fasulla, perchè se le mollo sono di nuovo spacciato. :dontknow:
La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.