Equitazione istintiva secondo L'Hotte

[alex]

Il Generale tratta anche esaustivamente, nelle Questioni, la cosiddetta equitazione istintiva.

Esaustivamente ma in modo sintetico: non la commenta negativamente, dice solamente che l'equitazione istintiva non ha regole, il che appunto è breve ma assolutamente esaustivo. 
In questa sezione chiedo conferma di aver letto bene, soprattutto sull'assenza di un giudizio negativo su tale forma di equitazione; altrove (o qui se il "capo" acconsente) vorrei approfondire un pochino.

[raffaele de martinis]

Nel suo "caro diario", il Generale parla diffusamente di grandi cavallerissi, in particolare dei suoi due incomparabilizzimi maestri: Baucher e d'Aure.
Riguardo la maniera di montare di quest'ultimo usa l'espressione: equitazione istintiva regolamentata, e dice anche che questi era: l'uomo più felicemente dotato da madre natura per l'equitazione.

Dunque, ammette che anche il conte - il centauro - avesse bisogno di regolamentazione di "cultura" per accedere all'olimpo equestre.
Se d'Aure non avesse frequentato la Scuola di Versailles e i fratelli d'Abzac non sarebbe mai passato alla storia.

Il conte si sollazzava nel montare dei puledri che mai avevano visto l'uomo alle fiere di paese, si divertiva a montare in corsa degli stalloni di PSI che di mestiere facevano solo i "padri", accettava sfide nel montare cavalli "infamissimi", faceva tutto ciò ma non poteva insegnarlo, non lo poteva trasmettere a nessuno perché per fare ste cose non ci sono regole, appunto.

Certo era strano che un conte si comportasse come uno cassa-cou, però, devo dire che ai tempi, in campagna, queste prodezze non erano così rare perché fin da bambini si trattava coi lalli e gli altri animali...non si era ancora persa l'antica fratellanza...un giorno vi parlerò di don Sisì.