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Horsemanship: come tradurre in italiano?

Aperto da alex, Settembre 09, 2012, 11:18:02 PM

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Midnight

L'analisi fatta da Pac8 la trovo decisamente calzante.
Io ho analizzato l'aspetto per quello che è la mia esperienza fatta al 99% di monta western.

Circa l'obiettivo della MW, sinceramente non saprei, a fronte di chi cerca (qualcuno riesce, qualcuno meno) di avvicinarsi ai principi dell'horsemanship come relazione e rapporto completo, c'è una stragrande parte di persone che buttano sulla schiena del cavallo una sella con pomo, che ficcano in bocca morsi dalle lunghe leve e vanno di speronate.. quindi anche qui va fatto un chiaro distinguo.
Per non parlare poi di quelli che usano la sella americana solo perchè più comoda, ma che in effetti non praticano alcun tipo di monta.

Insomma, horsemanship, a mio avviso denota più un modo di vivere il cavallo a 360°, a preoccuparsi della relazione con esso, da sella ma anche da terra e nel governo... un po' tutto
Your horse is a mirror of your soul.
Sometimes you might not like what you see... sometimes you will.

Nicola

Citazione da: Pac8 - Settembre 10, 2012, 12:11:40 PMma la massa, la stragrande maggioranza di chi usava il cavallo, siamo sicuri che fosse così progredito tecnicamente? io ho forti dubbi...

Interessante discorso, e qui non ho risposte ma solo supposizioni.

La mia supposizione è basata sulle seguenti ipotesi:
- il cavallo che lavorava nei campi, che tirava il carro, che di fatto rappresentava un motore agricolo, al di là dei profili di affezione eventuali, era probabilmente prezioso almeno quanto qualsiasi lavoratore umano, se non di più
- il cavallo del sottufficiale/ufficiale aveva un compito importante, ed era equiparato ad un qualunque altro soldato. Viveva come tale, ma non aveva rango inferiore al suo cavaliere

Se queste ipotesi (non suffragate da sufficienti elementi, beninteso) sono "logiche", la conseguenza che ne traggo è che la MEDIA di chi, in passato, si occupava a vario titolo di cavalli, avesse migliore dimestichezza e più accorti comportamenti della MEDIA attuale.

Paradossalmente, potrei ipotizzare, per assurdo, che la diffusa conoscenza del cavallo equivalesse all'odierna informazione diffusa circa le autovetture. 
Tu sarai pure Bob Loomis ma io non sono nato ieri

Falsum saepe vero suavius est

Pac8

mmmh... potrebbe essere, ma io ho la sensazione forte, che magari avessero accortezza che non si azzoppasse il cavallo da lavoro, magari che non andasse in colica, ma stento a pensare che ci fosse un rapporto paragonabile lontanamente a quello che oggi può avere un non cavallaro medio.. sentendo i racconti dei vecchi (dalle mie parti fino ad una quarantina di anni fa ancora si lavorava coi cavalli, e coi muli ancora c'è chi ci lavora) direi che il bastone era l'abitudine e la carota una rarità....

piciopacio

Citazione da: Nicola - Settembre 10, 2012, 12:57:31 PM
Citazione da: Pac8 - Settembre 10, 2012, 12:11:40 PMma la massa, la stragrande maggioranza di chi usava il cavallo, siamo sicuri che fosse così progredito tecnicamente? io ho forti dubbi...

Interessante discorso, e qui non ho risposte ma solo supposizioni.

La mia supposizione è basata sulle seguenti ipotesi:
- il cavallo che lavorava nei campi, che tirava il carro, che di fatto rappresentava un motore agricolo, al di là dei profili di affezione eventuali, era probabilmente prezioso almeno quanto qualsiasi lavoratore umano, se non di più
- il cavallo del sottufficiale/ufficiale aveva un compito importante, ed era equiparato ad un qualunque altro soldato. Viveva come tale, ma non aveva rango inferiore al suo cavaliere

Se queste ipotesi (non suffragate da sufficienti elementi, beninteso) sono "logiche", la conseguenza che ne traggo è che la MEDIA di chi, in passato, si occupava a vario titolo di cavalli, avesse migliore dimestichezza e più accorti comportamenti della MEDIA attuale.

Paradossalmente, potrei ipotizzare, per assurdo, che la diffusa conoscenza del cavallo equivalesse all'odierna informazione diffusa circa le autovetture.

Proprio così !

Gli antichi coi lalli/muli/schecchi ci parlavano ed essi si facevano capire, spesso erano considerati della famiglia, sempre tenuti come un bene prezioso.

Lo testimoniano le ingenue poesie dialettali dedicate al cavallo e gli ex voto appesi alle statue di santi, madonne e gesucristi per grazie da loro fatte a dei cavalli.

Prevaleva l'uso del bastone...è vero, ma erano tempi che il discolo assaggiava le cinghiate del padre, lo scolaro negligente le baccchettate del maestro, la moglie infedele le lignati del marito se non addirittura il coltello.

Per fortuna - oggi - tutto questo non accade più siamo diventati civili : - coi lalli usiamo la doma dolce, per i ragazzi e i bambini si usa il metodo Montessori, le donne infedeli - forse per la vergogna - tendono a sparire, spariscono... :dontknow:per la fortuna di chil'havisto.

Horsemanship - maneggio.

Maneggio: - in equitazione l'assieme degli esercizi necessari per addestrare un lallo.
Oggi la parola intende - per i più - il luogo dell'addestramento, ma il significato originale era/è sinonimo di addestramento/dressage da ammansimento/doma/scozzonamento/scozzonatura all'Alta Scuola.

Infatti io traduco, prova Dressage con: - Prova di Maneggio.





alex

Col significato ci siamo.... ma con l'uso no. Quindi non era una parola mancante: era una parola dimenticata.
La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

piciopacio

Noi della vecchia guardia non abbiamo dimenticato, è normale dire: - bisogna cominciare a maneggiare sto cavallo intendendo: - metterci mano, ammansirlo, desensibilizzarlo, educarlo, addestrarlo, appunto.

Spesso uso il termine cavallerizza per indicare il maneggio, da Treccani: -  pista, all'aperto o al coperto in apposito edificio, destinata all'insegnamento e all'esercizio dell'equitazione a scopi militari o civili.

I ragazzi mi capiscono e si adeguano e a volte ripetono.


DivinityOfDarkness

Mica solo 'voi' della vecchia guardia! io ho sempre sentito dire frasi tipo "Quel puledro non è stato maneggiato abbastanza", così come "Hai governato i cavalli?" inteso come avergli dato da mangiare, averli puliti e controllati.

Ma tornando al 'maneggio', si "rimaneggia" un cavallo problematico, oppure dello stallone che negli ultimi tempi ha solo coperto senti dire "mmh, lo maneggio ancora un po' prima di risellarlo".

Il 'maneggio' però è più concreto di quello che si intende con 'horsemanship',che assume sempre più, vuoi per moda o altro, connotazione filosofica e legame profondo, per questo penso che il binomio sia una buona espressione di horsemanship.
Dove ci sono i cavalli... c'è la cacca.

bionda

Citazione da: DivinityOfDarkness - Settembre 10, 2012, 10:56:25 PMIl 'maneggio' però è più concreto di quello che si intende con 'horsemanship',che assume sempre più, vuoi per moda o altro, connotazione filosofica e legame profondo, per questo penso che il binomio sia una buona espressione di horsemanship.

Ma no, che connotazione filosofica. L'ha scritto midnight sopra: horseman è l'uomo di cavalli, horsemanship è l'insieme delle competenze che fanno l'uomo di cavalli.
"Entschuldige, mein Tier, ich werde schon noch dahinterkommen"
Udo Bürger
"Scusami, mio animale, prima o poi ci arriverò"

alex

"Binomio" ha un rapporto molto più stretto con "equitazione" oltre al fatto di non essere propriante una capacità; inoltre fa pensare a un rapporto speciale che si crea fra un uomo e un cavallo (alla volta), horsemanship è molto più largo; ma forse non tanto largo come "uomo di cavalli",  e mi sembra che "uomo di cavalli" sia un po' spostato in direzione del governo rispetto al maneggio vero e proprio. Di un ottimo stalliere, che sa tutto quello che serve per tenere i cavalli in ottima forma, e ha con loro confidenza e sicurezza, direi senz'altro che è "uomo di cavalli" anche se non ha mai  montato in vita sua. Da un horseman, mi aspetto che sappia montare con sicurezza, con naturalezza, e con efficacia, anche se non necessariamente con "arte".

Al momento, maneggio è la parola migliore; peccato che è quasi morta.

Domanda: non sarebbe bene che anche l'attuale istruzione dei neofiti comprendesse l'intero maneggio e non fosse focalizzato su una sua parte, ossia l'equitazione?

La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

DivinityOfDarkness

Citazione da: bionda - Settembre 10, 2012, 11:07:29 PM
Ma no, che connotazione filosofica. L'ha scritto midnight sopra: horseman è l'uomo di cavalli, horsemanship è l'insieme delle competenze che fanno l'uomo di cavalli.

Forse da te non è pieno di "Horseman" filobaffoni che si sono ormai appropriati del termine, usato ormai per designar l'utilizzator di stick e annodata capezza :icon_rolleyes:
Dove ci sono i cavalli... c'è la cacca.

alex

#25
Ce ne sono, ce ne sono.... il mio dilemma è capire perchè gli istruttori di equitazione normali non si appropriano del buono che c'è in quello che insegnano i filobaffoni, perchè del buono c'è, e non lo integrano nell'insegnamento normale agli allievi; dilemma simmetrico all'altro, sul perchè i maniscalchi non si appropriano del buono che c'è nel pareggio barefoot, perchè del buono c'è, e non lo integrano nella loro normale attività.

Ramey, uno dei pareggiatori che preferisco, racconta che spessissimo partecipa/partecipava a corsi di pareggio fatti da altri... come allievo; e questa è una delle cose che mi piacciono di più, di lui.

Invece nei corsi di NH vedo proprietari, ma pochissimi istruttori, e nei corsi barefoot vedo ancora proprietari, ma pochissimi maniscalchi o pareggiartori "di scuola diversa"; peccato.
La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

Midnight

Citazione da: alex - Settembre 10, 2012, 11:18:19 PM
Domanda: non sarebbe bene che anche l'attuale istruzione dei neofiti comprendesse l'intero maneggio e non fosse focalizzato su una sua parte, ossia l'equitazione?
La risposta è ovviamente SÌ, sarebbe auspicabile.
Ma sai quanta gente che va a fare lezione, vuol solo salire in sella e galoppare?

Già è raro trovare quelli che ti mettono alla corda fino a che non sai trottare decentemente, ma anzi ti buttano sul santo cavallo di turno e ti fanno girare alla bene e meglio.

Il mio primissimo istruttore dalla seconda lezione mi fece prendere i cavalli al paddock, strigliare sellare (o meglio guardare come si facesse) fece lezione e poi operazione inversa.
Solo che lui era istruttore per passione e tutte queste operazioni andavano oltre l'ora di lezione... Chiediti quanti allievi pagherebbero tra i 20 e i 30 euro l'ora per spazzolare un cavallo... Qualcuno che lo farebbe volentieri lo conosco pure... Ma la maggior parte ti guarderebbe male e non tornerebbe più... Ahimè
Your horse is a mirror of your soul.
Sometimes you might not like what you see... sometimes you will.

Pac8

Citazione da: alex - Settembre 10, 2012, 11:18:19 PM
. Da un horseman, mi aspetto che sappia montare con sicurezza, con naturalezza, e con efficacia, anche se non necessariamente con "arte".



...è quì che casca l'asino con tutti gli horseman filobaffoni... ma anche senza il filo, anche solo baffoni.. ma vabbè...
Del buono nel natural horsemanship c'è, è innegabile, ma essendo nulla di nuovo, nulla di così sconvolgentemente innovativo rispetto ad un buon uomo di cavalli (in questo non sono d'accordo un uomo di cavalli lo è a 360°, non può essere solo un groom) che sappia rapportarsi con loro nella maniera giusta, e che magari lo faccia da tempo, trovo abbastanza superfluo andarmi a far spiegare cose confuse ed elementarizzate per renderle accessibili ai neofiti.... giochi, cavalli prede uomo predatore, porcospini ecc.. sono il modo facile per far approcciare nel modo corretto un principiante, dopodichè uno dovrebbe scindere il buono (per esempio l'approccio al cavallo che queste scuole ti insegnano) dal fumo e dalla spettacolarizzazione che sono la chiave del successo di questo discorso... a partire dalla parola NATURAL...

alex

Giusto. Ma ai neofiti, non sarebbe bene insegnarle, quelle cose? E a parte porcospini ecc., siamo sicuri sicuri che i concetti volgarizzati siano così banali e siano così ben padroneggiati da tutti gli istruttori? E se non sono - come io temo - ben padroneggiati, come verranno insegnati?

E' proprio dal fatto che queste "banalità", che iniziano col condurre bene un cavallo alla longhina, non vengono insegnate, che poi avviene che normali cavalieri, che hanno fatto tantissime lezioni, poi di fronte a un istruttore NH di base abbiano la sensazione di scoprire cose totalmente nuove. Non solo: non è una sensazione, è una realtà, dopo un paio di giorni di corso il loro rapporto con i cavalli cambia, e problemi irresolubili si risolvono (a dimostrazione del fatto che un problema serio c'era). Tu mi dirai: ma chi gli aveva fatto lezione? Normali istruttori, quelli che si trovano e che sono tesserati e patentati dalle varie federazioni che rilasciano patentini. Ma se erano banalità risapute da qualsiasi uomo di cavalli, perchè nessuno gliele ha mai insegnate?

Discorso esattamente, completamente speculare vale per il pareggio barefoot; ma di questo abbiamo già parlato. Anche qui, cose risapute, vecchie, banali, che tutti sanno fare..... a dire di molti .... alla prova dei fatti, cose ignote e sorprendenti e mai sentite prima per chi le ascolta da neofita.
La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

Pac8

mah... io ritengo che un buon istruttore (e quì torniamo ad un altro topic) non debba essere solo un buon tecnico..  per me lezione non è solo quello che succede in rettangolo, ma è lezione da quando arrivi a quando te ne vai, compreso l'osservare, ascoltare e "rubare" con gli occhi. I corsi di due giorni funzionano perchè in 2 giorni ti danno "la pappa pronta", in due giorni ti danno una chiave, che altrimenti dovresti farti da solo, per entrare in contatto nella maniera corretta col cavallo... Ben vengano i corsi di horsemanship quando si è agli inizi, basta che non ci si fermi lì..