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Leggerezza

Aperto da alex, Ottobre 02, 2014, 04:34:34 PM

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Nicola

Citazione da: old duck - Ottobre 14, 2014, 01:57:28 PM
potevi almeno chiedere perchè mi fosse piaciuto il post di Miki

No che non potevo. Perchè la tua affermazione avveniva a chiusura del tuo intervento, cosa che, in prosa, significa banalmente accoglimento complessivo del concetto che si avalla.

Si noterà, e non si tratta di lezioso orpello, che i forum equestri hanno, sovente, regole che imporrebbero un corretto uso di grammatica e sintassi.

Io, quando leggo un intervento, lo decodifico anche in forza della forma linguistica, della sintassi e della punteggiatura.
Tu sarai pure Bob Loomis ma io non sono nato ieri

Falsum saepe vero suavius est

Nicola

Tornando in tema, copio ed incollo dal sito di PK:

The philosophy of Légèreté   
The founding principle of the School of Légèreté is the absolute respect of the horse. In this concept, Légèreté (French: lightness) is not a declaration of intent of a poetic or esoteric nature, but a philosophy bringing together clear, effective and measurable equestrian concepts.

The philosophy of Légèreté excludes any use of force or coercive artificial aids (including side reins, draw reins, tightly closed nosebands etc.), but includes all types of horse and takes an interest in all equestrian disciplines. It provides an understandable and reliable training plan with clear principles, efficient methods and procedures that fully respect the nature of the horse. It thus allows any seriously motivated rider access to High School equitation, even with a perfectly ordinary horse.


The School of Légèreté takes its inspiration from the masters who have contributed to this equestrian philosophy: Xenophon, Fiaschi, La Broue, Pluvinel, La Guérinière, Dupaty de Clam, Hünersdorf, Freiherr von Sind, Baucher, Raabe, L'Hotte, Faverot de Kerbrech, Beudant, Oliveira etc. It is based on in-depth knowledge of the horse and is ready to re-analyse and improve itself with all types of progress in this respect (anatomy, physiology, locomotion, balance, psychology, ethology).


Lastly it has the aim of getting the best from any horse and fulfilling the rider through the constant search for efficiency via the minimum use of means.


Ora, quattro brevi paragrafi di inquadramento, ed uno intero dedicato alle fonti. Perchè?

Tu sarai pure Bob Loomis ma io non sono nato ieri

Falsum saepe vero suavius est

raffaele de martinis

Per O.D.

Quando ho affermato di essere il solo lettore classici?

Quanto ad Angioni, ormai è un pretesto per fare cultura, lo "sberleffo" è servito ad attirare il pubblico pagante, ripeto, il Colonnello è una degnissima persona solo non accetta il confronto , nemmeno il dialogo, men che mai la critica, questo è perfettamente legittimo, ma allora non devi aprire fili diretti oa tu per tu nei fori, pubblica degli articoli per esprimere il tuo pensiero ma aspettati dei "controarticoli" a distanza, è quello che faccio.
... "il culo nella carriola e le gambe avanti"...

old duck

Nicola, non pensavo di dover essere analizzata dal punto di vista sintattico e grammaticale. Beh, se i forum equestri - e non si tratta di lezioso orpello - hanno, sovente, regole che imporrebbero un corretto uso di grammatica e sintassi, il qui presente Raffaele avrebbe dovuto essere bannato da un pezzo! Come interpreto, ad esempio "clavicola scavigliata"? Dai su!!! mi sembra che ci si stia un tantino impermalosendo. Comunque il post di Miki mi è piaciuto davvero perchè ha dato una visione diversa e molto azzeccata (a mio avviso) di leggerezza prendendo il lavoro da terra e il lavoro che da sempre hanno svolto i cavalli agricoli. La frase poi che la leggerezza è a portata di tutti i cavalli davvero fa aprire molti orizzonti.
le citazioni che hai appena postato appartengono a Philippe Karl che si rifà ai principi di leggerezza enunciati dai grandi maestri classici da Xenofonte a Oliveira. Nonostante ciò Philippe Karl non è l'unico maestro a praticare questi principi, anzi: in un topico a lui dedicato si evidenziano anche aspetti di critica nei suoi confronti. E allora perchè non dare spazio - a partire dalla nostra scarsa cultura - a discussioni che mettono in rilievo esperienze dirette? La cosa più importante sarebbe mettere a fuoco la leggerezza non la filosofia della leggerezza.

Ci sono due cose in Equitazione: la tecnica e l'anima. Nuno Oliveira

Nicola

Il Manuale di Equitazione Fise 1969, dovendo fare un sunto della storia, così scrive:

in tempi più vicini a noi (secoli XVII e XVIII) l'equitazione si rinchiuse soprattutto nelle cavallerizze ed assurse a vera arte per merito di abilissimi cavalieri, dotati di spiccate qualità, attitudini e sensibilità. A Napoli nel XV secolo esisteva già una scuola di equitazione che poi, per opera di Giovanni Battista Pignatelli (secolo XV-XVI) cavaliere di eccezionale virtù, assurse a particolare fama, dando origine a quello speciale genere di equitazione che fu chiamato "Alta Scuola". Da Napoli gli insegnamenti del Pignatelli si diffusero in Francia ed in tutta Europa, dove molti cavalieri eccelsero in questa nuovissima arte, simile a quella che si può ancora oggi vedere in alcune scuole straniere ed in qualche circo equestre. Questo genere di equitazione era riservato a pochissimi eletti, dotati di particolare tatto. La massa dei cavalieri praticava una equitazione meno difficile che si basava tuttavia sul concetto di imporre ai cavalli determinati atteggiamenti per eseguire determinati movimenti ed esercizi. Questa equitazione, che poi si chiamò "di scuola", era più adatta di quella di "alta scuola" a percorrere la campagna.

Dopo di che parte con Caprilli e del resto non si cura.

E arriviamo al tema della Leggerezza. Fare un po' di cultura sul significato e su chi e come ha utilizzato questo termine aiuta, soprattutto se il punto di partenza è, largo circa, il Capitano.

Tu sarai pure Bob Loomis ma io non sono nato ieri

Falsum saepe vero suavius est

PokerFace

a me pare che tutti abbiamo la stessa idea.
non credo che ci siano fraintendimenti.

adesso si sta facendo un pò di sofismo per punzecchiare, da una parte e dall'altra.
il che non ha molto senso. tutti vogliamo cavalli leggeri, tutti ambiamo alla immediata e sciolta e facile rispondenza del cavallo alla minima indicazione del cavaliere, fino a rendere impercettibile dall'esterno l'uso degli aiuti.

sul fatto di voler vendere un prodotto, invece, voglio spendere due parole. anche a me da fastidio in certi contesti (compreso in un forum) che ci si faccia pubblicità. ritengo che ci siano spazi appositi per farlo. e comunque che chi vuole pubblicità paghi per avere lo spazio pubblicitario. d'altro canto, in questo particolare caso, non ho notato questa cosa. non mi sembra che l'utente abbia approfittato del forum per dire "io e solo io che sono professionista presso il centro XXX so cos'è la vera leggerezza e la so insegnare ai cavalli". non mi pare. anzi, se vogliamo ha un pò detto il contrario. ha detto più o meno: "ogni cosa può essere fatta in modo leggero o pesante. saltare. lavorare in piano. cazzeggiare. perfino i lavori agricoli. e perfino un cavallo PESANTE può essere LEGGERO".

che è un bel messaggio. è un pò come dire che la danza non è riservata solo alle carla fracci.
sta polemica non la capisco. anche nicola non è che sia stato molto... diplomatico? conciliante? scegliete voi il termine. a me sarebbe venuto "galantuomo".



Nicola

Era il 2008, il forum era verde (più scuro) e si discuteva di Caprilli e leggerezza.

Caprilli scriveva:

"Prima regola di una buona equitazione è quello di ridurre, semplificare e qualche volta anche se possibile eliminare l'azione del cavaliere"

"Per noi militari, poi c'è un'altra ragione che depone in favore del sistema naturale semplice e facile, ragione non diretta se volete, ma della quale bisogna pure far calcolo, intendo, cioè, la brevità della ferma, ferma breve che sarà adottata anche all'estero. Ora, date tali condizioni, bisogna cercare per l'istruzione il metodo più spicciativo che conduca praticamente al medesimo risultato di altro più lungo. Il sistema di cui tratto risponde appunto a tale scopo, ma ricordate bene a questo solo"


Ora, la prima affermazione è diventato l'italico fraintendimento che leggerezza e libertà di azione. La seconda se la dimenticano tutti: Caprilli dice chiaramente che il suo metodo è fatto per mettere in sella reclute, attività rapida e sommaria.
Tu sarai pure Bob Loomis ma io non sono nato ieri

Falsum saepe vero suavius est

Nicola

Citazione da: PokerFace - Ottobre 14, 2014, 03:07:20 PM
a me sarebbe venuto "galantuomo".

La diplomazia non è materia per ingegneri. :happy_birthday-736:

Ciò detto non è da oggi che il mio atteggiamento da Signorina Rottermeier è noto sui forum.

Capirai tuttavia che, dopo anni, e non sono pochi, in cui si discute di questi temi via etere, il mio desiderio di un vocabolario condiviso non sia peregrino od ingiustificato.

Io mica contesto il fatto che esistano opinioni difformi dalle mie, ma schiumo quando leggo, in parafrasi:

"Si fottano i morti, Oliveira in testa, il mio cavallo è leggerissimo secondo una mia originalissima idea di leggerezza che ho inventato stamane sul water leggendo topolino"
Tu sarai pure Bob Loomis ma io non sono nato ieri

Falsum saepe vero suavius est

Miky Estancia

Citazione da: alex - Ottobre 02, 2014, 04:34:34 PM
Leggerezza.

Che cosa si intende con questa parola: l'atteggiamento/l'impressione di movimento leggero del cavallo (quel tipo di leggerezza che esprimono, così bene, soprattutto i bravi danzatori) o la leggerezza degli aiuti, che è tutt'altro?

Bene...leggendo la domanda posta da Alex...non vedo riferimenti al fatto che la definizione di leggerezza debba per forza essere quella data da qualche maestro, ma ci sta benissimo la personale opinione/esperienza di tutti gli utenti del forum.

Quindi è senza senso tacciare di presunzione chiunque esprima la sua idea.
La cosa che tollero meno al mondo, anche meno dell'ignoranza, è la maleducazione. Perché se avere il cervello piccolo è una disgrazia, essere cafoni è una scelta. A.P.

Nicola

Se uno mi chiede "cosa si intende con la parola cane" tendenzialmente risponderò:

"Il cane (Canis lupus familiaris Linneaus) è un mammifero carnivoro appartenente al genere Canis (famiglia canidi)"

e difficilmente mi verrà di dire che "Il Cane" è nome proprio del protagonista di un romanzo di Pennac.

non mi pare un concetto difficile da capire.

Una volta definito cos'è un cane, poi ci si discute sopra. Noi qui non ci mettiamo d'accordo nemmeno su cosa sia cane e cosa non lo sia.
Tu sarai pure Bob Loomis ma io non sono nato ieri

Falsum saepe vero suavius est

PokerFace

io alla domanda "cos'è il cane?" risponderei come te.

ma qualcuno forse risponderebbe "è il migliore amico dell'uomo"

sono giuste tutte e due, alla fine.  :occasion14:


PS: qualcuno magari alla domanda "definiscimi cane" risponderbbe "noto porco di 4 lettere"... e non avrebbe tutti i torti neanche lui  :happy_birthday-736:

Nicola

Che poi il migliore amico dell'uomo.....mi fa venire in mente noti fumetti di quando ero ragazzino..... :horse-cool:
Tu sarai pure Bob Loomis ma io non sono nato ieri

Falsum saepe vero suavius est

Miky Estancia

Citazione da: bionda - Ottobre 14, 2014, 01:48:15 PM
Fate i bravi, lasciatela perdere. Sono anni che gira sui forum ad esternare sempre un concetto soltanto: che lei con i cavalli ci lavora, e quindi ha la scienza infusa, mentre gli altri sono tutti dilettanti e devono star zitti. Che noia!  :vfncl:

Bionda, mi sa che in anni che leggi i miei post, non ne hai MAI capito il messaggio  :firuu:

Mai detto di avere la scienza infusa e mai detto a qualcuno di star zitto.
Piuttosto sono stata attaccata qualche volta da persone che pensano di avere la scienza infusa perchè dispongono di una biblioteca fornita (guarda caso ce l'ho pure io, ma preferisco parlare per "farina del mio sacco" piuttosto che nascondermi dietro il comodo paravento di qualche grande), o perchè seguono qualche grande maestro o hanno qualche buon maestro che li segue.

Io mi limito a portare la mia esperienza, il mio vissuto, i miei risultati...e con questo nè mi voglio fare pubblicità (per fortuna ci sono persone intelligenti che lo hanno capito benissimo , grazie pokerface!) nè voglio far "pesare" la mia condizione (come invece succede sovente qui e in altri lidi...dove se non citi la fonte in lingua originale, sei una cacchina di mosca e il tuo intervento non vale uno zero spaccato): mi limito a riportare la mia realtà...una realtà vera, fatta di mal di schiena, e sudore, non di "io penso/io credo" o "il tal maestro dice questo/quello".

Perchè il messaggio è: i cavalli non si montano nè si addestrano con  "io penso/io credo" o "il tal maestro dice questo/quello". ma con tanto studio e tanta tanta pratica.

Poi, tutti fenomeni dietro ad una tastiera...ti sta sulle bolle che certe persone guadagnano dove altre spendono per divertirsi (io in particolare?)?
Benissimo, avanti, c'è posto per tutti...se pensate davvero che i cavalli di facciano con i libri e le citazioni...accomodatevi, dimostratelo...non è una gara, è un invito, magari imparo qualcosa che mi consentirà di faticare di meno.

Poi non capisco tutta questa acidità nei miei confronti...quando hai chiesto informazioni sul nostro modo di operare (leggi: perchè la sella ad un puledro), ho sempre risposto in modo disponibile ed educato...
Avemmo tempo fa, una discussione sul lavoro alle redini lunghe e doppia longia...sostenevi che fosse un lavoro difficile e per i marziani e che rovinava la bocca al cavallo...
Ti ho postato il video dove la mia allieva undicenne conduceva a redini lunghe il cavallo o il pony (ora non ricordo) e ti spiegai che questo lavoro non danneggia proprio nulla bella bocca del cavallo, anzi...è per questo che ce l'hai con me? Perchè con i fatti relativi al MIO vissuto ho confutato le tue convinzioni?

Se è per questo...ma che si scrive e si legge a fare sui forum?
Eh certo, avere qualcuno che contraddice da fastidio...
Vi siete mai chiesti perchè pochissimi professionisti scrivono sui forum?
La cosa che tollero meno al mondo, anche meno dell'ignoranza, è la maleducazione. Perché se avere il cervello piccolo è una disgrazia, essere cafoni è una scelta. A.P.

Miky Estancia

Citazione da: Nicola - Ottobre 14, 2014, 03:41:22 PM
Citazione da: PokerFace - Ottobre 14, 2014, 03:07:20 PM
a me sarebbe venuto "galantuomo".

La diplomazia non è materia per ingegneri. :happy_birthday-736:

Ciò detto non è da oggi che il mio atteggiamento da Signorina Rottermeier è noto sui forum.

Capirai tuttavia che, dopo anni, e non sono pochi, in cui si discute di questi temi via etere, il mio desiderio di un vocabolario condiviso non sia peregrino od ingiustificato.

Io mica contesto il fatto che esistano opinioni difformi dalle mie, ma schiumo quando leggo, in parafrasi:

"Si fottano i morti, Oliveira in testa, il mio cavallo è leggerissimo secondo una mia originalissima idea di leggerezza che ho inventato stamane sul water leggendo topolino"

Concordo Nicola...la diplomazia agli ingegneri è praticamente sconosciuta...tranne quando devono far carriera. Il mio primo marito è un ingegnere...prontamente divorziato poichè altre cose gli erano sconosciute, oltre alla diplomazia  :happy_birthday-736:

Tu schiumi un pò troppo Nicola...anche perchè nessuno ha tirato lo sciacquone su Oliveira e C...e soprattutto nessuno ha inventato nulla stando seduto sul water...mi risulta che chi ha postato la propria idea, lo ha fatto partendo da un SUO personale vissuto, delle esperienze concrete quindi...non una scorreggia  :horse-wink:
La cosa che tollero meno al mondo, anche meno dell'ignoranza, è la maleducazione. Perché se avere il cervello piccolo è una disgrazia, essere cafoni è una scelta. A.P.

Miky Estancia

Citazione da: old duck - Ottobre 14, 2014, 02:36:07 PM
Nicola, non pensavo di dover essere analizzata dal punto di vista sintattico e grammaticale. Beh, se i forum equestri - e non si tratta di lezioso orpello - hanno, sovente, regole che imporrebbero un corretto uso di grammatica e sintassi, il qui presente Raffaele avrebbe dovuto essere bannato da un pezzo! Come interpreto, ad esempio "clavicola scavigliata"? Dai su!!! mi sembra che ci si stia un tantino impermalosendo. Comunque il post di Miki mi è piaciuto davvero perchè ha dato una visione diversa e molto azzeccata (a mio avviso) di leggerezza prendendo il lavoro da terra e il lavoro che da sempre hanno svolto i cavalli agricoli. La frase poi che la leggerezza è a portata di tutti i cavalli davvero fa aprire molti orizzonti.
le citazioni che hai appena postato appartengono a Philippe Karl che si rifà ai principi di leggerezza enunciati dai grandi maestri classici da Xenofonte a Oliveira. Nonostante ciò Philippe Karl non è l'unico maestro a praticare questi principi, anzi: in un topico a lui dedicato si evidenziano anche aspetti di critica nei suoi confronti. E allora perchè non dare spazio - a partire dalla nostra scarsa cultura - a discussioni che mettono in rilievo esperienze dirette? La cosa più importante sarebbe mettere a fuoco la leggerezza non la filosofia della leggerezza.

Concordo, ringrazio e punto l'attenzione sulla tua ultima frase che ho evidenziato in neretto!
La cosa che tollero meno al mondo, anche meno dell'ignoranza, è la maleducazione. Perché se avere il cervello piccolo è una disgrazia, essere cafoni è una scelta. A.P.