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Club House => I cavalli..in generale => Topic aperto da: alex - Luglio 20, 2012, 12:29:39 AM

Titolo: Aneddoto su Rousselet
Inserito da: alex - Luglio 20, 2012, 12:29:39 AM
Rimando alla pagina del blog di piciopacio (http://calmoinavantiedritto.blogspot.it/search/label/I%20grandi%20Cavallerizzi.%20Rousselet) per il contesto di questa citazione su Rousselet, Ecuyer di Samour:

CitazioneUn giorno, il comandante Rousselet, uscendo dal maneggio, si intratteneva con degli allievi quando un cavallo - chiamato "Le Chasseur" -  li sorpassa di gran carriera, entra nella scuderia e scaraventa l'ufficiale che lo montava nella mangiatoia.
Dissero al Comandante che quel cavallo era "specializzato" nel prendere la mano a chi lo montasse e certamente - prima o poi - avrebbe causato dei danni anche gravi, presto sarebbe stato riformato.
Rousselet rispose con la sua voce lenta, calma e dolce: - "non lo sanno montare, fate venire quì "Le Chasseur".
Gli ufficiali pregarono l'anziano cavallerizzo di desistere, ma questi rispose: - "ora vi dimostro che era montato male, che lo montano male. Portatemi "Le Chasseur".

Il cavallo arriva ancora agitato e fradicio di sudore per la sua corsa furibonda.
Toglietegli la briglia.
Il Comandante, gli passa in bocca un cordoncino di seta, gli ufficiali lo supplicano ancora di desistere, lui non li ascolta ma comincia a parlare al lallo dandogli zollette di zucchero, carote e pezzetti di pane, allo stesso tempo lo accarezza delicatamente: - "andiamo, "Cacciatorinuccio mio" sono un vecchio cavallerizzo, un vecchietto che adesso ti vuol montare; non mi farai cadere, non mi farai del male vero ? Sarai docile ?"

Rousselet guarda attentamente il lallo e dice: - "non mi capisce", e riprende la dolce cantilena per un bel pò, ad un certo punto, sempre accarezzandolo lo monta e dice: - "signori, ora andrò in fondo alla carreggiata e verrò verso di voi al galoppo allungato, il lallo si fermerà a quella linea che ho segnato sulla sabbia col mio frustino.

Malgrado le rinnovate preghiere degli ufficiali, il Comandante si allontana tranquillamente, arrivato in  fondo, lancia "Le Chasseur" al galoppo, a pochi metri dagli ufficiali dice semplicemente: - "Hola" e il cavallo si ferma di botto.

Volete provare a immaginare cosa  e perchè Rousselet ha fatto così? Io ho un paio di mezze idee.... mi ha fatto venire in mente Tom Widdicombe, di cui ho letto un piccolissimo libretto.
Titolo: Re:Aneddoto su Rousselet
Inserito da: Tylara - Luglio 20, 2012, 01:09:10 PM
Mi sembra di capire che il Comandante prima di montare il cavallo abbia aspettato che quest'ultimo facesse attenzione alle sue parole, lo ascoltasse; il che comporta, ancora prima, avvicinarsi con calma e senza pregiudizi, e far così calmare il cavallo a sua volta.
La corda di seta in bocca presuppone che non ci possa essere nemmeno un accenno di tirone da parte del cavaliere, che monta affidandosi alla posizione del corpo e alle gambe, e questo ha permesso che anche al galoppo allungato il cavallo non fosse infastidito nè in lotta col cavaliere, e potesse così recepire il comando vocale di fermarsi ed eseguirlo prontamente.

Potrebbe essere l'interpretazone corretta?
Titolo: Re:Aneddoto su Rousselet
Inserito da: alex - Luglio 20, 2012, 02:46:26 PM
La seconda è esattamente quello che ho pensato io. Togliere la briglia è stato il trucco, per me, per rendere le cose più facili, non per far vedere quanto Rousselet era bravo. Per "ripulire" il messaggio da ogni possibile cattivo ricordo; per evitare nel modo più assoluto da causare dolore o di indurre il cavallo ad averne paura.

Ma quanti hanno la lucidità, e la freddezza, per montare un cavallo che prende la mano con un'imboccatura più leggera, e non con una più forte? O addirittura... di non usare affatto un'imboccatura, un "freno"?

La prima, sono d'accordo quasi completamente, ma mi è venuta in mente la "tecnica Tom Weddicombe". Tom racconta che quando gli viene presentato un cavallo problematico, si fa dare in mano la longhina, e poi chiacchiera con il proprietario del problema. Intanto che chiacchiera, il problema, in molti casi, è risolto; perchè Tom valuta e incoraggia due cose, in maniera così soft che in genere il proprietario infervorato non se ne accorge nemmeno: valuta se il cavallo avverte e capisce piccoli segnali che gli chiedono di andare un po' in avanti, un po' indietro, di stare fermo sereno e tranquillo e soprattutto di rispettare lo spazio personale di Tom. "Controllo del movimento e rispetto dello spazio personale". Quando questo risultato è ottenuto, Tom afferma che il spesso il problema è risolto: c'è "contatto". Così, ho immaginato che Rousselet stesse facendo la stessa cosa, o qualcosa del genere; e questo mi spiega quel "non mi capisce". Nella mia ipotetica ricostruzione alla fine il cavallo ha capito, e Rousselet, da terra, ha avuto la certezza che il contatto c'era, e che il problema era risolto.

Titolo: Re:Aneddoto su Rousselet
Inserito da: DivinityOfDarkness - Luglio 20, 2012, 03:49:17 PM
...ok, sembrerò antipatica ma...dove cavolo lo aveva il cordino di seta? Cioè..tutti, a quell'epoca, andavano in giro col cordio di seta in tasca?

Aparte questo, credo che si trattasse di un modo di entrare i sintoia col cavallo, col tranquillizzarlo.. probabilmente, vista la sua nomea, tutti quelli che lo motavano lo facevano con timore e ansia, osa che faceva 'tappare la vena' al cavallo..
Titolo: Re:Aneddoto su Rousselet
Inserito da: Mario Biserni - Luglio 20, 2012, 05:23:26 PM
Il cordino di seta era molto in voga anche Fiaschi ne parla nel suo Come ferrare e imbrigliare i cavalli c'è gente che per fare 100 metri al galoppo con la seta al post odel morso ci ha messo più di 20minuti e il cavallo galoppava sicuramente..
Titolo: Re:Aneddoto su Rousselet
Inserito da: bambolik - Luglio 20, 2012, 06:27:22 PM
bhe un chiaro esempio che i "sussurratori" esistono ma ante litteram erano semplicemente dei veri uomini di cavalli e cavalieri fini...
Per rimanere nell'onda delle citazioni...
Un libro molto godibile, e poco trovabile, che mi consiglio il Col Angioni e che ho avuto fortuna di trovare come "fondo di magazzino" ma pagato come reliquia...
da "Gente di cavalli" di Col. G. di Cossilla - ed. Mediterranee - Roma 1962

un libro che all'epoca era dedicato ai pony club intesi come scuole di equitazione e divertimento non militari...cose che vi leggo che adesso forse un istruttore di ii° grado con cintura nera di addestramento sa ma che erano "normali" invce per chi all'epoca faceva questo mestiere.

pag. 59
parte terza
"Cura del cavallo"
Come avvicinare il cavallo:

Il cavallo è un essere abitudinario, sarà quindi tutto piu facile con lui se lo abitueremo a veder compiere le stesse operazioni sempre nello stesso dodo, sempre con la stessa progressione.
Ogni cavallo ha una sua personalità e una sua particolare mentalità, bisogna osservarlo e trattarlo con comprensione e simpatia per conquistare la sua fiducia.
Regola basilre con i cavalli parlare con tono pacato, non trattarli mai con modi bruschi: i gesti improvvisi debbono essere assolutamente evitati. Parlare al cavallo sempre quando ci si avvicina a lui, mentre gli si fa governo, mentre lo si insella, lo si cura, lo si conduca a mano, sempre; il cavallo riconoscerò la parola d'invito a quanto è richiesto da lui, dall'inflessione della voce, da tono, dal modo in cui viene pronunciata.
Titolo: Re:Aneddoto su Rousselet
Inserito da: alex - Luglio 20, 2012, 06:51:15 PM
Ecco cosa dice sul governo dei cavalli la terribile scuola napoletana: Corte.

CitazioneNon deveno essere i poledri per niente battuti nel governarli, ne sgridati; fin che non siano assicurati molto; ma ogni cosa gli si faccia intendere con piacevolezza: & massime se gl'accarezzi & losenghi la testa; & usinuisi spesso ad alzargli i piedi da terra; sotto i quali prima si deve battere con la mano, dipoi mettendoli sopra qualche sferra, ò ferro con un'altro ferro si deve battere sopr'esso. Che così diventeranno piacevoli à lasciarsi ferrare. Et con le carezze si farà, che non solo ameranno il lor curatore, ma etiandio lo desideraranno. http://it.wikisource.org/wiki/Il_cavallarizzo/Libro_1/Capitolo_39
Titolo: Re:Aneddoto su Rousselet
Inserito da: bambolik - Luglio 20, 2012, 07:00:06 PM
e torniamo sempre a bomba...nulla di nuvo sul pronte occidentale dell'equitazione...molto di perso però.
Titolo: Re:Aneddoto su Rousselet
Inserito da: piciopacio - Luglio 20, 2012, 10:33:21 PM
http://calmoinavantiedritto.blogspot.it/2010/10/3-furia.html

http://calmoinavantiedritto.blogspot.it/2010/10/buovo.html

In questi due esempi è contenuto il segreto della doma equestre: -

Furia, probabilmete, l'avevano cercato di domare con le brutte, essendo una lalla sensibile e gentile era diventata una infame.

Rondello, probabilmente era capitato in mani pavide ed insicure, essendo un lallo forte e dominante, era diventato un infame.

E' possibile che Bass e Buovo sapessero/avessero capito con chi avevano a che fare e si comportarono di conseguenza.
Se Bass fosse andato col bastone da Furia e Buovo col puccipuccilallosetto da Rondello, avrebbero compiuto dei disastri.

Titolo: Re:Aneddoto su Rousselet
Inserito da: alex - Luglio 21, 2012, 01:08:14 AM
Per completezza ricordo che Tom Weddicombe chiede pochissimo durante la sua "presa di contatto con il cavallo", che consiste, come dicevo, in due punti soltanto: controllo del movimento e rispetto dello spazio personale; ma afferma tranquillamente che se il suo spazio personale viene violato, usa qualsiasi mezzo per chiarire che è una cattiva idea. NO è NO insomma, e immagino che se serve il NO di Tom arrivi a una notevolissima "energia": quanto basta.
Titolo: Re:Aneddoto su Rousselet
Inserito da: DivinityOfDarkness - Luglio 21, 2012, 11:13:29 PM
Beh, io son dell'idea che il cavallo debba capire che non mi deve far del male: se fa qualcosa di pericoloso, tipo caricarmi mentre è al pascolo, subirà immediatamente le conseguenze. D'altra parte i cavalli tra di loro non è che siano molto delicati, quando serve. Se mi infastidiusci tiro le orecchie indietro; se mi sfiori passando, tiro un urletto isterico e una doppietta per aria. Ma se passi e mi dai un morsino per farmi spostare e tu sei mio 'subalterno', la doppietta te la dò sul costato, sul petto o in testa e puoi cascar lì in terra secco e duro (=morto).
Titolo: Re:Aneddoto su Rousselet
Inserito da: piciopacio - Luglio 22, 2012, 04:14:56 AM
Citazione da: Tylara - Luglio 20, 2012, 01:09:10 PM
La corda di seta in bocca presuppone che non ci possa essere nemmeno un accenno di tirone da parte del cavaliere, che monta affidandosi alla posizione del corpo e alle gambe, e questo ha permesso che anche al galoppo allungato il cavallo non fosse infastidito nè in lotta col cavaliere, e potesse così recepire il comando vocale di fermarsi ed eseguirlo prontamente.

Il comandante Rousselet è stato un grande cavallerizzo, era una persona particolarmente charmant, e mi arrogo l'onore di averlo portato all'attenzione del pubblico pagante itagliano.
Certamente aveva una sensibilità equestre fuori dal comune, ma non era uno sconsiderato, mentre sussurrava al lallo gli faceva sentire il cordoncino in bocca muovendolo e probabilmente, aveva fatto girare quel cordoncino attorno la mandibola, insomma gli aveva detto: - fai il bravo che io faccio il bravo, ma se tu non fai il bravo guarda che hai la mia arma segreta in bocca.

Il cavallo lo capì, quel grande cavallerizzo si fece capire, però, state pur certi che se quel cordoncino fosse entrato in azione, Chasseur avrebbe rimpianto amaramente la sua imboccatura.

Titolo: Re:Aneddoto su Rousselet
Inserito da: piciopacio - Luglio 22, 2012, 11:46:53 AM
Di Rousselet si sa poco pochissimo, e quello che si sa lo dobbiamo principalmente a L'Hotte che lo ha descritto in una breve biografia e ha raccolto e conservato alcuni manoscritti di questo gran signore: - elegante, gentile, pacato con un incredibile senso del cavallo e un sincero amore per questi splendidi animali.

Un giorno, un giovane ufficiale suo allievo gli chiese: - "maestro, quali sono le cose più importanti per progredire in equitazione?"

Rousselet rispose: -  « Trois choses : de l'aplomb, de l'aplomb, de l'aplomb »....facciamo l'indovinello alla Alex: - avete capito ?  Cosa avete capito ?
Titolo: Re:Aneddoto su Rousselet
Inserito da: alex - Luglio 22, 2012, 01:57:50 PM
Citazione da: piciopacio - Luglio 22, 2012, 04:14:56 AM
Il cavallo lo capì, quel grande cavallerizzo si fece capire, però, state pur certi che se quel cordoncino fosse entrato in azione, Chasseur avrebbe rimpianto amaramente la sua imboccatura.

Tu quindi affermi con sicurezza che il cordoncino di seta era, al di là delle apparenze, più severo della briglia con leve e barbozzale? Audace affermazione.... ma se non fosse vero, l'Assioma sarebbe smentito; e quindi senz'altro è vero.  :horse-wink:
Titolo: Re:Aneddoto su Rousselet
Inserito da: piciopacio - Luglio 22, 2012, 11:11:46 PM
Citazione da: piciopacio - Luglio 22, 2012, 11:46:53 AM
Di Rousselet si sa poco pochissimo, e quello che si sa lo dobbiamo principalmente a L'Hotte che lo ha descritto in una breve biografia e ha raccolto e conservato alcuni manoscritti di questo gran signore: - elegante, gentile, pacato con un incredibile senso del cavallo e un sincero amore per questi splendidi animali.

Un giorno, un giovane ufficiale suo allievo gli chiese: - "maestro, quali sono le cose più importanti per progredire in equitazione?"

Rousselet rispose: -  « Trois choses : de l'aplomb, de l'aplomb, de l'aplomb »....facciamo l'indovinello alla Alex: - avete capito ?  Cosa avete capito ?

Chi risolverà l'indovinello, saprà, in anteprima, come cominciò a montare a cavallo - all'età di 5 anni - il comandante Rousselet.
Titolo: Re:Aneddoto su Rousselet
Inserito da: alex - Luglio 22, 2012, 11:46:25 PM
Suppongo un  gioco di parole su tre significati fra i tanti di aplomb; fra quelli più suggestivi, "autocontrollo e imperturbabilità". "sicurezza" e "verticalità dell'assetto". Ma la cosa è parecchio fine e potrei aver scelto male (o anche essere totalmente fuori strada....) :dontknow:
Titolo: Re:Aneddoto su Rousselet
Inserito da: piciopacio - Luglio 23, 2012, 02:38:33 AM
Per facilitare i bravi contendenti: -

il generale L'Hotte ricorda che il comandante Rousselet - durante le sue lezioni - ripeteva spesso ai suoi allievi: - de l'aplomb, de l'aplomb, un pò come fanno i nostri istruttori: - gammbe, gammbe.
Titolo: Re:Aneddoto su Rousselet
Inserito da: Nicola - Luglio 23, 2012, 01:41:01 PM
assetto, assetto, assetto!!

a mio avviso gridava questo :firuu:
Titolo: Re:Aneddoto su Rousselet
Inserito da: piciopacio - Luglio 23, 2012, 06:14:51 PM
Altro piccolo indizio, L'Hotte non fu allievo di Rousselet, ma lo conobbe quando era giovanissimo e rimase fortemente impressionato dalla figura di questo cavallerizzo molto particolare infatti ci dice: - 

Il n'a jamais été mon écuyer attitré, mais j'ai saisi toutes les occasions de le suivre dans sa pratique personnelle et dans son enseignement.

Ora, ho il sospetto/la certezza che nel formulare il suo famosissimo motto, il Generale si sia ricordato dell'applomb...ora dovreste aver capito, se così non fosse vi faccio un disegnino.

Titolo: Re:Aneddoto su Rousselet
Inserito da: alex - Luglio 23, 2012, 06:21:42 PM
Io mi arrendo.  :dontknow:
Titolo: Re:Aneddoto su Rousselet
Inserito da: bambolik - Luglio 23, 2012, 06:23:39 PM
la calma, in ogni situazione la calma direi...
Titolo: Re:Aneddoto su Rousselet
Inserito da: alex - Luglio 23, 2012, 07:27:41 PM
No, forse la strada è il suggerimento del disegnino.... ma ai tempi di Rousselet, quali erano tre cose che dovevano essere verticali? Una la schiena del cavaliere; la seconda la testa del cavallo "nella verticale"; ma la terza? Forse le braccia del cavaliere?
Titolo: Re:Aneddoto su Rousselet
Inserito da: piciopacio - Luglio 24, 2012, 01:16:27 PM
Bambolik ci ha azzeccato, aplob in francese ha come primo significato: - maîtrise de soi - autocontrollo, dunque Rousselet diceva ai suoi allievi: - autocontrollo - autocontrollo .

Ora solo una testa di beata, potrebbe tradurre in italiano in quella maniera, un ottimo sinonimo di autocontrollo è calma infatti seSagent così recita: -

aplomb: - maîtrise de soi, présence d'esprit, calme.
Aplomb: - autocontrollo, presenza di spirito, calma.

L'Hotte capì che la base dell'equitazione stava nelle parole del comandante Rousselet e le trasferisce al cavallo che deve essere calme mentre il cavaliere deve avere de l'aplomb, in buona sostanza, per fare buona equitazione, prima di tutto ci vuole la calma dello lallo e del cavaliere...come dargli torto ?



Titolo: Re:Aneddoto su Rousselet
Inserito da: Tylara - Luglio 24, 2012, 02:18:02 PM
Mi si è cancellato l'intervento che avevo scritto prima di inviarlo, :( cercherò di riscriverlo velocemente...

Citazione da: piciopacio - Luglio 22, 2012, 04:14:56 AM
Certamente aveva una sensibilità equestre fuori dal comune, ma non era uno sconsiderato, mentre sussurrava al lallo gli faceva sentire il cordoncino in bocca muovendolo e probabilmente, aveva fatto girare quel cordoncino attorno la mandibola, insomma gli aveva detto: - fai il bravo che io faccio il bravo, ma se tu non fai il bravo guarda che hai la mia arma segreta in bocca.

Il cavallo lo capì, quel grande cavallerizzo si fece capire, però, state pur certi che se quel cordoncino fosse entrato in azione, Chasseur avrebbe rimpianto amaramente la sua imboccatura.

Rousselet agiva certamente con cognizione di causa, e credo anche che un cordino di seta possa far male come e più di un'imboccatura (sbaglio o si piò uccidere con un filo di corda intorno al collo??); ma immagino che la sua azione sia meno brusca e più progressiva. In fondo l'obiettivo era far riacquistare al cavallo calma e fiducia... o no? Comunque ripristinare una via di comunicazione.
A proposito di questo volevo puntualizzare le mie parole sull'ascoltare il cavaliere da parte del cavallo: sottintendevo una comunicazione completa, attraverso il tono di voce ma anche postura, respirazione, modo di porsi. Solo una volta raggiunta tale comunicazione, il cavallo che capisce il cavaliere, qeust'ultimo lo monta.

Infine, alex, ammetto la mia ignoranza: non conoscevo Tom Weddicombe e quindi non avevo capito a cosa ti riferivi. Le mie elucubrazioni sono inoltre piuttosto istintive e basate su una conoscenza ancora piuttosto scarsa dell'arte equestre, ma alla fine mi pare che ci fossi andata abbastanza vicino (può essere? ^^), anche se non avevo pensato alla comunicazione attraverso la longhina e lo spazio personale! :horse-wink:
Titolo: Re:Aneddoto su Rousselet
Inserito da: alex - Luglio 24, 2012, 03:22:17 PM
Tom mi è stato presentato da una ragazza slovena durante un corso barefoot fatto vicino a Lubiana e tenuto da una brava signora austriaca (Wildhorse). Era la fase in cui mi davo da fare.... adesso ho tirato i remi in barca, le cose sono avviate, il mio l'ho fatto. Mi ha dato il suo libretto, mi sono rimaste in mente poche cose; una delle cose che mi è rimasta in mente è che riferisce che la moglie, all'idea che lui volesse scrivere un libro sulla sua tecnica, lo prendeva in giro dicendo: ma cosa scriverai sul libro, se tutto il tuo metodo può essere scritto su un francobollo?  :icon_rolleyes:

Praticamente non so altro; quindi .... dire che lo conosco è un po' azzardato da parte mia.  :horse-wink:
Titolo: Re:Aneddoto su Rousselet
Inserito da: Tylara - Luglio 24, 2012, 03:35:23 PM
Comunque ciò che hai raccontato di lui mi piace, ed incuriosisce che il suo metod possa essere scritto su un francobollo... :icon_eek:

*errata corrige: nella prima parentesi al posto di filo di corda leggasi filo di seta
Titolo: Re:Aneddoto su Rousselet
Inserito da: piciopacio - Luglio 24, 2012, 07:29:02 PM
« L'équitation, disait le maître, peut s'écrire en quelques pages ou comporter des volumes. »

L'equitazione - diceva il maestro - la si può racchiudere in qualche pagina o la si può sviluppare in una enciclopedia.

Il Maestro è Rousselet, che abbia letto Tom Weddicombe  ??
Titolo: Re:Aneddoto su Rousselet
Inserito da: piciopacio - Settembre 01, 2012, 09:39:57 AM
Ho riletto un episodio riguardante il comandante Rousselet, il simpatico aneddoto dimostra che - questo grande cavallerizzo - è stato un antesignano del etorelazionclicchenaturaldolcelallismo.

Ovviamente, era un lallista sui generis - in quanto professionista del'equitazione - e non nelle forme attuali: - oggi il lallo è spesso considerato alla stregua di un balocco, ma per quelle possibili ai suoi tempi: - il cavallo era animale di servizio, ma lui gli concedeva dignità di partner e cercava con esso uno scambio empatico di collaborazione.

In quest'ottica, credo che Rousselet non fosse una moscha bianca, probabilmente molti altri - ai suoi tempi - si comportavano nella stessa maniera ma essendo anonimi, nell'anonimato rimasero.

I lallisti non lo sanno, ma fatte le debite proporzioni, Rousselet potrebbe essere considerato il loro padre nobile anche se - quando era il caso - usava con grande perizia la cravache e lo sperone.

Curiosamente, l'episodio dimostra - oltre che l'abilità del comandante - la stupidità del lallo.









Titolo: Re:Aneddoto su Rousselet
Inserito da: alex - Settembre 01, 2012, 04:52:47 PM
Sono d'accordo. ma mi sembra che sei tu a non essere d'accordo con te stesso, pur di non toglierti il gusto di dar torto alle persone che talora sostengono cose su cui non sei d'accordo. Ovvio che l'episodio che ho raccontato NON si accorda con l'Assioma (l'idea che Roussetel zitto zitto abbia fatto "assaggiare la durezza del filo di seta" al cavallo è la più paurosa arrampicata sugli specchi che mi sia capitata di incontrare da una persona sensata), ma ha una base del tutto diversa extra-assiomatica; ma pur di non ammetterlo, ti faresti sbarbare con una pinzetta.

Ognuno ha i suoi limiti.

Io continuo a guardare la parte piena del bicchiere..... lasci a te, visto che la cosa ti appassiona così tanto, la parte vuota.  :icon_rolleyes:

Titolo: Re:Aneddoto su Rousselet
Inserito da: piciopacio - Settembre 01, 2012, 06:06:27 PM
Citazione da: piciopacio - Settembre 01, 2012, 09:39:57 AM
Ho riletto un episodio riguardante il comandante Rousselet, il simpatico aneddoto dimostra che - questo grande cavallerizzo - è stato un antesignano del etorelazionclicchenaturaldolcelallismo.

Trattavasi di uno altro episodio che forse conosci/non conosci, che mi apprestavo a parteciparVi, non quello del filo di seta.

Rousselet, come tantissimi altri in tutti i tempo e in ogni luogo (Tom Bass), amava veramente i lalli, ma - te lo assicuro - non li considerava oggetti di sollazzo tanto meno balocchi da spupazzare.

Era un rappresentate della vecchia Scuola di Versailles: - tutta grazia ed eleganza alla quale univa una sua particolare sensibilità, una sua dolcezza di carattere, una sua predisposizione alla calma, una sua naturale nobiltà d'animo.

Detto questo, il Comandante aveva fatto la guerra, era carico di ferite prese in battaglia e certamente aveva sbudellato molti nemici sul campo.

Ragazzi, un pò di pazienza: - arriva la storia del cappello di Rousselet !




Titolo: Re:Aneddoto su Rousselet
Inserito da: piciopacio - Settembre 02, 2012, 01:21:28 AM
E' il Generale che racconta: -

Rousselet aveva un metodo di addestramento dei lalli del tutto personale...oggi diremmo: - aveva un rapporto coi lalli del tutto personale.

Ci sapeva fare, sapeva come trattarli, ci parlava; i cavalli più ombrosi e impressionabili si sentivano rassicurati dalla sua presenza, dal suo sguardo amichevole, dai suoi dolci sussurri e dalle sue delicate carezze; il comandante non li montava se prima non si sentisse ben in confidenza con loro...oggi diremmo: - se prima non avesse stabilito una relatione con loro.

L'ho visto impegnarsi caparbiamente con un cavallo di truppa baio importato dall'Inghilterra che si chiamava Prince Albert, quel soggetto era di una estrema impressionabilità, si spaventava di tutto e tutti, anche quando uno si toglieva il cappello andava in panico.

Per abituarlo, a quel movimento e al cappello, Rousselet cominciò a fare una lunga serie di saluti, prima nel box, poi fuori, poi montato...oggi diremmo: - cercò di desensibilizzare il povero lallo...ci riuscì benissimo.

Ma tutta sta desensibilitazione, non evitò che Prince Albert - spaventatissimo - facesse uno scarto e finisse a gambe all'aria col suo cavaliere in groppa, quando l'anziano cavallerizzo, invece di togliersi il cappello con la destra coome al solito - per distrazione - se lo tolse con la sinistra.

Il generale L'Hotte non ci dice delle reazioni del Rousselet, le possiamo solo immaginare: -
maremma maiala e bucajola...sto fijo de n'a mignotta... :icon_axe:
Titolo: Re:Aneddoto su Rousselet
Inserito da: piciopacio - Settembre 02, 2012, 09:20:41 AM
Citazione da: alex - Settembre 01, 2012, 04:52:47 PM
Sono d'accordo. ma mi sembra che sei tu a non essere d'accordo con te stesso, pur di non toglierti il gusto di dar torto alle persone che talora sostengono cose su cui non sei d'accordo. Ovvio che l'episodio che ho raccontato NON si accorda con l'Assioma (l'idea che Roussetel zitto zitto abbia fatto "assaggiare la durezza del filo di seta" al cavallo è la più paurosa arrampicata sugli specchi che mi sia capitata di incontrare da una persona sensata), ma ha una base del tutto diversa extra-assiomatica; ma pur di non ammetterlo, ti faresti sbarbare con una pinzetta.

Ognuno ha i suoi limiti.

Io continuo a guardare la parte piena del bicchiere..... lasci a te, visto che la cosa ti appassiona così tanto, la parte vuota.  :icon_rolleyes:

Se tu avessi letto/studiato la figura di Rousselet, ti saresti risparmiato questo post.

Ne: - "Un Officier" - all'ultimo capitolo ma non solo - trovi lo studio di L'Hotte sui manoscritti di Rousselet, in pratica, il Generale è la fonte più autorevole e diretta sulla figura dell'ultimo grande cavallerizzo della Vecchia scuola di Versailles.

E' ancora in francese, ma spero di tradurlo presto in itagliano, dunque, Rousselet conosce fin troppo bene l'assioma di L'Hotte, ne ha piena coscienza e proprio per questo si sforza di metterlo in pratica al suo livello più basso: -

"Pour les plus mutins, la menace de la cravache ou de la chambrière doit précéder leur toucher, l'effet recherché pouvant être obtenu par cette simple menace."

Rousselet, grazie alla sua sensibilità usa pochissimo la frusta...ma la usa.

Rousselet è consapevole che il morso fa male, pertanto inventa una imboccatura che invece di far male sulla barbozza (forse lui la considera troppo delicata) agisce sul muso...ma sempre male fa.

Dunque, la mia supposizione sul cordoncino si basa su fatti che conosco abbastanza bene - almeno - sono informato sul personaggio.

Ho detto che Rousselet potrebbe essere il padre nobile del lallismo, è vero, potrebbe esserlo, ma a patto che si capisca che il Comandante lallista non era, e non può essere arruolato tra i cliccheristi e i sollazzisti.

Egli, amava i lalli, li rispettava, li capiva e cercava di farsi capire, sopratutto - ben consapevole che lavorava sul dolore - cercava di evitarlo per quanto più possibile, di questo la sua tenuta di redini fluttuante, le sue  gambe morbide e rilassate - ciò detto - Rousselet era prima di tutto era un cavallerizzo di chiara fama, con una esperienza e una bravura e una considerazione imparagonabile col relazionistaetorapportista moderno, a tal proposito c'è un monito che il Comandante ha dettato che voglio dedicare a qualcuno: -

«Ne poussez pas trop loin l'étude scientifique ; l'excès en tout est un défaut.






Titolo: Re:Aneddoto su Rousselet
Inserito da: max - Settembre 02, 2012, 10:29:55 AM
"L' intuito è un dono sacro e la ragione un servo fedele. Abbiamo creato una società che invece onora il servo e dimentica il dono."
Chi lo disse? Se volessimo a tutti i costi utilizzare solo logica e scienza, come d'altra parte anche se volessimo utilizzare solo l'intuito, finiremmo per limitare noi stessi.
Titolo: Re:Aneddoto su Rousselet
Inserito da: alex - Settembre 02, 2012, 07:20:10 PM
cari Piciopacio e Max, pensate forse voi che fra scienza e intuizione non vi sia alcun rapporto? Sbagliate di grosso. La scienza - il metodo scientifico - ha lo scopo di verificare che le intuizioni siano fondate; non di farle germinare. La scienza serve unicamente a trovare, se c'è, la prova contraria delle intuizioni più magiche, seguendo un metodo rigoroso; e in presenza della prova contraria, a accantonarle, mantenendo in vita le induizioni che reggono alla critica e permettendo di costruirci sopra qualcosa.

Invece nell'equitazione - che scientifica non è - la prova contraria non viene ricercata affatto, o quasi, e c'è un guazzabuglio indistricabile di opinioni contrastanti, e di persone che mantengono fermamente la propria idea e aimè, la diffondono, guardandosi bene dall'accettare l'evidenza contraria, ma anzi ignorandola e combattendola, come sempre è avvenuto, con le scuole e con l'autorità dei maestri, finchè alcuni settori della conoscenza sono usciti dal medioevo ed hanno abbracciato il metodo scientifico.

Al di fuori di quei settori, il medioevo continua, vivo e vegeto fra di noi, e l'equitazione ne è, per larga parte, un esempio.

Senza scienza, si rinuncia a cercare la verità e ci si affida alla fede (nei maestri e nel soprannaturale).

Mica dico che nel medioevo non si vivesse, per certi aspetti, meglio di adesso.... però ammettiamolo e non critichiamo la scienza a casaccio.
Titolo: Re:Aneddoto su Rousselet
Inserito da: piciopacio - Settembre 02, 2012, 08:10:08 PM
Pensiero di Rousselet: -

« Les méthodes scientifiques, qui concluent d'une manière absolue, ne sont pas applicables au cheval soumis à tant d'influences diverses, dont les causes échappent pour la plupart à nos sens et aux calculs exacts.

I metodi scientifici, che danno risposte assolute, non sono applicabili al cavallo che è sottoposto a tanti diversi condizionamenti che per la maggior parte sfuggono alla nostra conoscenza e a precisi calcoli.

Probabilmente il grande cavallerizzo - forte della sua enorme esperienza -   ha ragione, non si tratta di rifiuto del confronto col metodo scientifico ma della impossibilità di applicarlo.

Mi ripeto, non si può ragionare scientificamente: - sul carisma, sul senso del ritmo, sull'orecchio musicale, sulla personalità, sul bernoccolo per gli affari, sui tempi comici, sul fascino, sul talento pittorico, sul senso del cavallo, sulla sensibilità equestre...sull'equitazione.

Titolo: Re:Aneddoto su Rousselet
Inserito da: max - Settembre 02, 2012, 09:18:55 PM
...giusto, sulla personalità.....

abbiamo spostato il nostro di scuderia temporaneamente in questo periodo, scuderia vecchio stampo, box, maneggio coperto superlusso, ebbene: al cavallo non gli và, non gli và punto e basta, non c'è verso di farlo lavorare in decontrazione; è vero che lo sto facendo apposta per abituarlo ai cambiamenti, è anche vero che è un frisone quindi un soggetto difficilino da avere decontratto e manovrabile già di per sè, ma vi giuro che non c'è metodo (scientifico o equestre) che funzioni, niente, in quel coperto è un pezzo di marmo! sarebbe impossibile presentare qualsiasi lavoro...

per dire, l'ho portato lì arrivando non da casa, ma da un'altro maneggio con il campo all'aperto che evidentemente gli era più congeniale e non abbiamo mai avuto problemi simili, non mi aspettavo che mi presentasse un problema simile...

cosa dice la scienza a questo proposito?
calmanti per via endovenosa?
Titolo: Re:Aneddoto su Rousselet
Inserito da: alex - Settembre 02, 2012, 10:10:44 PM
Dopo l'equitazione sentimentale, l'equitazione spirituale .....  :occasion14:

E già, perchè il campo della scienza - quella vera e utile, quella che forma l'insieme delle scienze naturali - copre qualsiasi cosa esistente, comprese quelle assai complesse e di cui si può valutare scientificamente l'imprevedibilità.... e il metodo con cui si analizzano queste cose complesse è quello statistico.

Il personaggio citato, in una sola frase, ha detto due sciocchezze: che ci sia scienza solo là dove ci sono "precisi calcoli" e che i metodi scientifici diano "risposte assolute". Se fosse vero, la scienza dovrebbe evitare di occuparsi di qualsiasi fenomeno biologico.

La scienza e il suo metodo non sono applicabili solo alle cose che non sono naturali, ossia che sono soprannaturali; l'equitazione spirituale, appunto.

Liberi di credere nella soprannaturalità dell'equitazione spirituale: se lo sostenete, tranquilli, la scienza tacerà al proposito. Mi pare solo che queste affermazioni stridano un pochino con quello asserito da Kual Kuno Pokanzi riguardo alla semplicità dell'equitazione.... ma forse più che spirituale è equitazione politica: si può sostenere tutto e il contrario di tutto, senza onere di prova e senza accettare eventuali smentite dall'evidenza.

Quanto mi piace McLean.... certamente monta peggio di quanto montavano L'Hotte e Rousselet, ma almeno di questi svarioni non ne fa. Disgraziatamente è una mosca bianca.
Titolo: Re:Aneddoto su Rousselet
Inserito da: max - Settembre 02, 2012, 10:49:27 PM
sono d'accordo con te, ma una cosa è avere a che fare con sistemi complessi ma ben definiti, rispondenti a leggi già conosciute o ancora da scoprire (tipo lo studio dello zoccolo, tipo i danni presunti dell'imboccatura, etc), un'altra è avere a che fare con un essere dotato di CERVELLO proprio che decide per conto suo

ad esempio, cosa dice la scienza sull'essere un perfetto marito? è la stessa cosa di essere un buon cavaliere, credo!
un conto è studiare le terminazioni nervose del cervello delle donne, un'altro è sapere come essere scientificamente un buon marito :icon_eek: si può essere scientificamente dei buoni mariti?

io so a memoria tutti gli scritti di McLean, ma dove sono adesso non c'è verso di far lavorare rilassato il cavallo, che minkkkia faccio? clicco? giro la ruota? scelgo una vocale? o semplicemente mi manca un'esperienza simile che nessuna scienza mi può dare?
Titolo: Re:Aneddoto su Rousselet
Inserito da: alex - Settembre 02, 2012, 11:56:03 PM
Adesso fai confusione fra la scienza e la conoscenza....

Chi mai ha detto che la scienza sia conoscenza di tutto? La scienza non è mica un contenitore universale dove si pescano le risposte come il prestigiatore pesca i conigli dal cappello. La scienza al momento contiene solo quello che è stato studiato usando il metodo scientifico; e la scienza è consapevole che tutto ciò che contiene, per quanto riguarda ipotesi, teorie, "leggi",  è impreciso e provvisorio e vale solo fino a prova contraria.

In equitazione, il contenuto scientifico è ben poco. E finchè saranno pochissimi i cavalieri che non fanno, sulla scienza, errori grossolani come il Maestro francese di cui è stata citata una massima che dimostra solo che della scienza, aimè, ben poco sa, andremo poco lontano.

Nulla di male: la nostra vita è piena di credenze, opinioni infondate, superstizioni, colpi di chiurlo e colpi di sfiga...  basta non tirar fuori la scienza a sproposito.

Contrariamente a quello che fa la persona comune e il frequentatore di forum, la scienza, quando non sa, tace.  :icon_rolleyes:

Col tuo cavallo..... ti tocca arrangiarti; posso solo citarti una massima, mi pare trovata su Mark Rashid che però citava qualcun altro, che dice: ".... e quando crederete di aver capito tutto dei cavalli, poi vi capiterà il cavallo che vi costringerà a pensare".  Mi pare sia il tuo caso.


Titolo: Re:Aneddoto su Rousselet
Inserito da: piciopacio - Settembre 03, 2012, 01:09:42 AM
Rousselet è un uomo del 700, la sua scienza e conoscenze è datata a quei tempi.
La statistica non era stata ancora inventata, e se anche lo fosse stata non sarebbe stata alla sua portata.
Non c'era la pennicillina, l'anestesia era di là da venire...sai che piacere provò il Comandante a farsi sistemare le sue numerose ferite aiutato solo con lo sciroppo di belladonna ?

Dunque, le sue sono sciocchezze alle quali dobbiamo comprensione, e comunque il nostro - in equitazione/coi lalli - è avanti i Parrelli e i Roberts e le mature signore che oggi giuocano coi lalli, presto lo dimostrerò.

Une fois en retraite, Rousselet cessa de pratiquer l'équitation, et le jardinage, alors, l'absorba. « On ne peut avoir deux passions à la fois » disait‑il

Coerenza d'altri tempi.