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Arte equestre e crudeltà

Aperto da alex, Giugno 07, 2012, 02:40:46 PM

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alex

Scrivo qui perchè non c'è una sezione "addestramento e arte equestre", tranne alcune sezioni moderate dal Colonnello Angioni, in cui mi secca intervenire se non ho domande da porre.

L'arte equestre viene descritta nei particolari e per alcuni versi "codificata" nel 1500 in Italia, ad opera di alcuni autori come Grisone, Fiaschi, Corte; ma certamente non è "inventata" da loro, l'impressione è che sia più antica, e che loro, per primi, la organizzino in forma scritta.

Da quei libri emerge un "profilo etico" sorprendente, che unisce aspetti di grande rispetto e amore per l'animale, e aspetti di inaudita, incredibile crudeltà. Chi non ci crede, cerchi, in Corte, i suggerimenti per rendere un cavallo "sordo allo sperone" più sensibile.

Contestualizzando, occorre ricordare che in quei secoli esisteva anche la pratica dell'arte della tortura, e considerando questo, dopotutto il trattamento ai cavalli forse era anche più umano e compassionevole rispetto a quello riservato agli stessi uomini; comunque c'è da rabbrividire. Eppure era senz'altro "arte equestre". Conclusione: non c'è rapporto fra i due piani "arte" e "etica/umanità"; l'arte può anche fondarsi, in alcuni casi, su trattamenti e pratiche inumane. Chissèà perchè, invece, noi, di fronte al risultato finale "artistico", diamo anche per scontato che i mezzi per raggiungere quel risultato siano stati necessariamente "etici". Un errore colossale.
La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

Melis

Devi anche considerare che quei cavalli venivano addestrati alla guerra, e un cavallo perfettamente agli ordini poteva essere la salvezza del soldato.
Come dire, morte tua, vita mia.

Comunque, trovo un pò fuori luogo questi discorsi, davvero. Credo che qualsiasi modo di montare un cavallo sia violenza (in certi casi anche fisica) psicologica nei confronti dell'equino stesso che per sua natura non si sente a suo agio con un carnivoro sulla schiena.

Non è per fare il discorso da lallista che proprio non sono, ma lo trovo un discorso da ipocriti. Io il cavallo lo monto, lo monto con uno scopo, lo punisco quando c'è da punirlo e mi rendo anche conto che per arrivare a fargli fare certe figure, il percorso è, seppur psicologicamente violento, talvolta lo è anche fisicamente. Lo ammazzo se mi mette in pericolo (si fa per dire eh). Fa parte dell'educazione anche quella di preservarsi come cavaliere e insegnare al cavallo a preservarsi (non diamolo per scontato, lo sappiamo tutti che i cavalli sono bravissimi a farsi male da soli).

Quindi ci sta, io metto pressione quando serve per in futuro non servirmene più ed avere un "mezzo" affidabile. Credo che in guerra sia fondamentale.
Melis Yalvac Equine Photography - www.melisyalvac.com

PokerFace

beh anche noi umani subiamo la "violenza" dei cavalli, delle volte  :horse-wink: :horse-wink:

a parte la battutona di cui sopra, non esiste l'etica. l'etica cambia da soggetto a soggetto, da luogo a luogo, da tempo a tempo.
magari per uno è etica una cosa che per me non lo è e viceversa.
basta pensare alla discussione su essere vegetariani o meno... per qualcuno mangiare carne e riprovevole, per altri è normalissimo. idem con i cavalli.

alex

#3
L'alta scuola in guerra non serve a un bel nulla. Al massimo è un serio ostacolo.

Nel momento della creazione dell'alta scuola, era già probabilmente iniziata la decadenza (lentissima) del cavallo come strumento di guerra. Per leggere qualcosa sul cavallo pre-alta scuola (ed era usato per caccia; tornei; guerra, oltre che ovviamente per gli spostamenti, ma solo un deficente penserebbe di montare un cavallo con lo stile alta scuola per macinare decine di chilometri) occorre ripescare le pochissime opere di equitazione scritte prima del Cinquecento, nel medioevo. Una ce n'è, ma là di alta scuola non c'è traccia: bastava un cavallo coraggioso, forte, obbediente nelle andature naturali su cui cavalcare con un solidissimo assetto. Chi mi conosce sa a che opera medievale mi riferisco.

L'alta scuola serve per pavoneggiarsi e per rimarcare la differenza fra nobile e rozza plebe. E' per questo che la crudeltà è meno giustificata... ma poi basta pensare a quello che combinano alcuni per pura vanità, e ci si accorge che anche il pavoneggiamento, per alcuni, è un "valore" altissimo.

@ Pokerface: l'etica non esiste mi sembra un'affermazione un po' audace. E l'esempio del vegetarianesimo non calza: il vegetarianesimo "etico" ("per compassione degli animali") è solo uno dei vari tipi di vegetarianesimo esistenti. Talota le motivazioni sono molto diverse (o francamente egoistiche, o "etiche" in senso del tutto diverso).

(NOTA BENE: considerate implicito e sempre sottinteso in tutto quello che dico un grosso IMHO, non fatemelo ripetere sempre.... non ho la certezza su quasi niente di quello che dico, a meno che non citi affermzioni di altri; e anche in questo caso, la mia sicurezza sarà nel fatto che cito correttamente, non che sono convinto del contenuto della citazione)
La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

PokerFace

io sono estremamente convinto della pericolosità e della dannosità del termine ETICA.
ecco infatti che grazie a questo termine (che vuole imporre una medesima visione della vita, della morte etc a tutto un popolo) ci ritroviamo una abominevole normativa sulla fecondazione assistita, un testamento biologico che vale come carta straccia e una proibizione dell'eutanasia su richiesta del paziente che francamente pare una punizione divina.

alex

Fintanto che l'etica resta un valore personale (anzi, una personale scala di valori) non c'è problema; tu ti riferisci all'etica imposta, che è tutto un altro paio di maniche. A me non fa affatto paura avere di fronte una persona che agisce in base a proprie motivazioni etiche; mi farebbe nettamente più paura una persona che agessi solo in base a motivazioni utilitaristiche. Per dire: una forma di etica che apprezzo molto è la sincerità;  l'unica motivazione per essere sinceri è etica, perchè altrimenti ciascuno si sentirebbe autorizzato a raccontare qualsiasi palla purchè la cosa gli venga utile; e con una persona di questo tipo non ho alcun interesse a parlare.
La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

PokerFace

certo, io intendevo dire che non ci può essere un'etica UNIVERSALE.
e che dunque il senso del giusto, dell'ingiusto, dell'orrore, del bene e del male cambia in base ai luoghi, ai contesti sociali, al tempo, alla religione etc etc....
per me è una inammissibile brutalità la mutilazione genitale delle bambine fatta oggi in certi posti del pianeta, ma per loro è normalissimo e giustissimo...

alex

restiamo all'equitazione che altrimenti ci disperdiamo.

Il senso di quello che volevo dire è: attenzione, se IL VOSTRO personale approccio al cavallo ha una componente etica, non fatevi abbagliare dalla sola Arte equestre, anche con la A maiuscola, perchè sia in quella di altri tempi (spesso) che in quella attuale (meno spesso) potrebbe esserci molta crudeltà, a livelli per voi inaccettabili. tenete gli occhi aperti e non badate solo al risultato finale, ma siate anche certi dei mezzi con il quale è stato ottenuto.

Una volta che ne siete a conoscenza, decidete voi ovviamente, se è accettabile o no.... ma non foderatevi gli occhi di prosciutto: guardate a fondo senza restare abbagliati dalla bellezza del risultato.
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bionda

Citazione da: PokerFace - Giugno 07, 2012, 06:20:28 PM
certo, io intendevo dire che non ci può essere un'etica UNIVERSALE.

Invece trovo giusto e naturale che ogni singola società abbia sempre cercato di definire al suo interno un codice etico condiviso. Senza questo non esiste società. Il problema è che oggi non ci sono più LE società, una separata dall'altra, per motivi tecnologici ne esiste una sola, globale, mondiale, e qui mettersi d'accordo su un'etica condivisa da tutti è un casino ...ma credo che sia un passaggio necessario, e quindi non giustifico i mutilatori di bambine e tenderei ad imporgli la mia (nostra) etica. L'etica diventa oggetto di politica, ma la politica serve pure a qualcosa...

"Entschuldige, mein Tier, ich werde schon noch dahinterkommen"
Udo Bürger
"Scusami, mio animale, prima o poi ci arriverò"

alex

AAAAAGGGGHHHHH! E' stata nominata la politica! Orrore!!!  :icon_axe:


Restiamo su I cavalli..in generale, o qui finisce male. :blob3: :blob9:
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bionda

Citazione da: alex - Giugno 07, 2012, 10:44:39 PM
AAAAAGGGGHHHHH! E' stata nominata la politica! Orrore!!!  :icon_axe:

Preferisci la guerra? ...la guerra santa magari...  :icon_puke_r:

Tornando ai cavalli, a me personalmente non piacciono nemmeno esteticamente i numeri troppo artificiosi. Per me non è arte, è kitsch. Do per scontato che quello che si discosta troppo dai movimenti naturali non sia ottenuto con mezzi eticamente corretti. Quindi il tuo discorso mi suona ingenuo, una scoperta dell'acqua calda, però hai ragione.
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Udo Bürger
"Scusami, mio animale, prima o poi ci arriverò"

alex

Scherzavo ovvio.... partecipo con grande interesse e divertimento a un forum politico, e anzi ho abbandonato molto a lungo i forum equestri per quello; ed in effetti anche i forum equestri ci somigliano un po', quando si parteggia per uno stile, per una scuola, per un metodo o una razza equina o un attrezzo... preferisco di gran lunga, però, che i forum equestri siano occasione di scambio di informazioni e di esperienze libere da qualsiasi parteggiamento. Se invece per politica si intende ciò che si fa a beneficio di una comunità, e non solo pensando ai fatti propri..... bè, allora le cose cambiano, ma chiunque, qui, si sforzi di condividere qualcosa senza interesse personale, o magari contribuisca solo a rendere questa piccola comunità accogliente e amichevole.... lo sta già facendo.

La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

piciopacio

Citazione da: alex - Giugno 07, 2012, 02:40:46 PM
L'arte equestre viene descritta nei particolari e per alcuni versi "codificata" nel 1500 in Italia, ad opera di alcuni autori come Grisone, Fiaschi, Corte; ma certamente non è "inventata" da loro, l'impressione è che sia più antica, e che loro, per primi, la organizzino in forma scritta.

Da quei libri emerge un "profilo etico" sorprendente, che unisce aspetti di grande rispetto e amore per l'animale, e aspetti di inaudita, incredibile crudeltà. Chi non ci crede, cerchi, in Corte, i suggerimenti per rendere un cavallo "sordo allo sperone" più sensibile.

Contestualizzando, occorre ricordare che in quei secoli esisteva anche la pratica dell'arte della tortura, e considerando questo, dopotutto il trattamento ai cavalli forse era anche più umano e compassionevole rispetto a quello riservato agli stessi uomini; comunque c'è da rabbrividire. Eppure era senz'altro "arte equestre". Conclusione: non c'è rapporto fra i due piani "arte" e "etica/umanità"; l'arte può anche fondarsi, in alcuni casi, su trattamenti e pratiche inumane. Chissèà perchè, invece, noi, di fronte al risultato finale "artistico", diamo anche per scontato che i mezzi per raggiungere quel risultato siano stati necessariamente "etici". Un errore colossale.


Credo, ma se sbaglio corriggetemi, che gli antichi autori italiani, come quelli francesi, quando scrivono: - "arte equestre" o semplicemente "arte", intendessero in maniera estensiva l'arte di montare a cavallo, l'equitazione, l'addestramento equestre.
Infatti, nelle "accademie" si preparavano sia i lalli da guerra che quelli da parata/da sfarzo e perfino le "chinee", cavalli o muli ambiatori destinati a personaggi che per censo o per altre ragioni non potevano cavalcare focosi destrieri: - prelati, anziani nobili, ricche signore e timide pulzelle.
Dunque, i risultati della "'arte", potevano essere: - un impressionante stallone che "passeggia", "fa ciambella" e "fa i corvetti", ma anche un agile cavallino che che giostra con facilità sul terreno di battaglia così come una tranquilla mula che - ambiando tranquillamente - porta un grasso cerusico a fare un salasso.  :onhorse6:
Comunque, dove c'è lucro, utilità, interesse; l'etica - meglio le etiche - quasi sempre vanno in subordine o sono piegate al potere di turno.  :shocked2: belle ste faccine.

alex

Grisone, Fiaschi, Corte sono citazioni ricorrenti per illustrare l'arte equestre codificata nell'Italia del cinquecento; disgraziatamente di tre ne ho letti finora solo due (mi manca Grisone). Di certo sono molto influenzato da "Il Cavallerizzo" di Corte, dove, oltre ogni ragionevole dubbio, il cavallerizzo è un cortigiano e lavora solo ed esclusivamente per la scuderia del Principe; da qui l'idea che quella fosse un'equitazione "alta", riguardante la corte, e che fra questa e l'equitazione "bassa" ci fosse, su per giù, il rapporto fra un conservatorio di musica e la sala prove di una banda di paese, o i cori di volenterosi parrocchiani "istruiti" dal sacerdote. Ed in effetti, che questa equitazione bassa esistesse ce n'è una prova indiretta anche in Corte, infatti, da qualche parte dovevano pure finire tutti i cavalli scartati per "difetti" a partire dal mantello, prova certa di cattivo carattere.... ma in Corte e anche in Fiaschi non si parla di un'equitazione "corrente": si mira, mi sembrava, solo all'eccellenza.

Esistono documenti su questa equitazione "bassa", risalenti al cinquecento italiano? Forse stanno in Grisone.... sarebbe un buon motivo per incominciare a leggerlo.
La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

Nicola

Il tema è certamente interessante, e mi pare che abbia un senso soprattutto in questo particolare periodo storico, in cui l'equino è "relegato" a compagno/strumento di attività ludico sportive.

Mi spiego: la dicotomia tra crudeltà ed attenzione, fino all'affetto, nei confronti dell'equino, mi pare coerente con epoche storiche in cui la società  vedeva, nell'animale, un indispensabile strumento, che fosse strumento di lavoro, strumento bellico, od anche strumento "rappresentativo di un rango". Da un certo punto di vista simile "sdoppiamento" era riservato al rapporto tra esseri umani, soprattutto se parenti od appartenenti alla stessa comunità economico-sociale. Qualcosa di simile accade ancora in alcune società rurali anche in occidente.

Trovate le differenze :firuu:





Oggi pare che, venuta meno la necessità, sia l'esigenza sportiva a "dettare" tempi e modi dell'addestramento.....

Ma tra necessità ed esigenza ludico-sportiva ci sta di mezzo l'etica.....Forse sì.... :chewyhorse: 

Tu sarai pure Bob Loomis ma io non sono nato ieri

Falsum saepe vero suavius est