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Arte equestre e crudeltà

Aperto da alex, Giugno 07, 2012, 02:40:46 PM

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alex

#15
Il mio "maestro n. 1", come vi ho detto, è Homocaballus - un olandese trapiantato in Spagna. Vi cito questo pezzo che condivido fino all'ultima parola, anche se - aimè - non posso metterla in pratica.

CitazioneL'etica, nella nostra era, ha un peso significativo. Una questione  fondamentale di etica sta proprio alla base dell'equitazione.
Noi, nella nostra società, non abbiamo la necessità di cavalcare  per la nostra sopravvivenza e per i nostri bisogni primari e così non c'è una valida giustificazione per sacrificare il benessere del cavallo per il nostro divertimento.
Potrebbe essere alla moda indossare costumi tradizionali, ma questo  non significa che siamo cowboy, vaqueros, campinos oppure gardians; e noi viviamo adesso, non nel medioevo o in qualche altro momento del passato: eticamente noi non abbiamo argomenti che giustifichino il fatto di non rispettare strettamente, nel nostro modo di montare, i principi dell'etologia del cavallo.
La questione etica di base è se il benessere del cavallo è subordinato al nostro divertimento e se è così, fino a che punto.
http://www.alexbrollo.com/HC_it/frame.html

Scusate la traduzione.... non mi piace affatto, ma a quel tempo non sono stato in grado di fare meglio.

Il link al sito originale, dove se non conoscete l'olandese potete ripiegare sull'inglese: http://www.huertecilla.net/

La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

Nicola

Io credo che, a buon diritto, si possa desiderare di raggiungere mirabili forme d'arte in sella al proprio cavallo.

Certamente oggi un discrimine importante per raggiungere tale scopo è definire se ci poniamo o meno limiti stringenti di tempo per ottenere risultati.

Se il tempo non è un problema, saranno soprattutto il tatto equestre ed il talento a determinare i risultati.



Tu sarai pure Bob Loomis ma io non sono nato ieri

Falsum saepe vero suavius est

alex

Qui ci vuole un'opinione regale, direttamente dal re Duarte di Portogallo (inizio 1400).

Secondo lui, tutti possono aspirare a montare decentemente, ma pochissimi sono quelli che raggiungeranno l'eccellenza. E altrove dice, che basta montare decentemente per ottenere quello che dall'equitazione di può ottenere: la gioia nel cuore, che per me è il vero, e unico, obiettivo.
La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

piciopacio

Citazione da: Nicola - Giugno 08, 2012, 12:28:27 PM
Io credo che, a buon diritto, si possa desiderare di raggiungere mirabili forme d'arte in sella al proprio cavallo.

Certamente oggi un discrimine importante per raggiungere tale scopo è definire se ci poniamo o meno limiti stringenti di tempo per ottenere risultati.

Se il tempo non è un problema, saranno soprattutto il tatto equestre ed il talento a determinare i risultati.

Sicuro, coi lalli ci vuole talento, ma quello che per me è veramente importante - prima di ogni altro fattore: - è capire e farsi capire, quello che i francesi chiamano: - "sentiment" che possiamo tradurre: - "senso del cavallo" o "sensibilità equestre".
Nel maneggio che ora frequento hanno "gridato al miracolo",  :benedizione: dopo una lunga titubanza ho accettato di occuparmi di un cavallo che - fosse stato per me - già sarebbe andato al macello.
Bene, in tre lezioni, la prima delle quali ho solo guardato senza dire una parola,  :holmes:
l'animale ha cominciato a lavorare decentemente instaurando un rapporto di fiducia col suo cavaliere da me istruito.
Avessi avuto un cappellone e un paio di stivaletti, avrei venduto quelle "scemate", vecchie come il cucco, come il nuovo "metodo di John MacPearla".  :blob3: belle ste faccine.






Muriel

Citazione da: alex - Giugno 08, 2012, 11:51:25 AM
Grisone, Fiaschi, Corte sono citazioni ricorrenti per illustrare l'arte equestre codificata nell'Italia del cinquecento; disgraziatamente di tre ne ho letti finora solo due (mi manca Grisone). Di certo sono molto influenzato da "Il Cavallerizzo" di Corte, dove, oltre ogni ragionevole dubbio, il cavallerizzo è un cortigiano e lavora solo ed esclusivamente per la scuderia del Principe; da qui l'idea che quella fosse un'equitazione "alta", riguardante la corte, e che fra questa e l'equitazione "bassa" ci fosse, su per giù, il rapporto fra un conservatorio di musica e la sala prove di una banda di paese, o i cori di volenterosi parrocchiani "istruiti" dal sacerdote. Ed in effetti, che questa equitazione bassa esistesse ce n'è una prova indiretta anche in Corte, infatti, da qualche parte dovevano pure finire tutti i cavalli scartati per "difetti" a partire dal mantello, prova certa di cattivo carattere.... ma in Corte e anche in Fiaschi non si parla di un'equitazione "corrente": si mira, mi sembrava, solo all'eccellenza.

Esistono documenti su questa equitazione "bassa", risalenti al cinquecento italiano? Forse stanno in Grisone.... sarebbe un buon motivo per incominciare a leggerlo.
Sta in Rosselmini.

Muriel

#20
Per il resto tanti bei discorsi che valgono nulla. Perché poi quando vedo col cavallo queste persone che inorridiscono per scritti che vanno contestualizzati e soprattutto capiti, non fanno gran che bella figura e nemmeno dimostrano coerenza nei fatti. E non basta togliere ferri e sbattere bitless sui musi.
Spesso non sanno nemmeno una cippa di addestramento.
Imho.
Prima la coerenza e la comprensione della materia.
E in quanto a utilitaristico.... Il solo nostro possedere un cavallo e' PURAMENTE utilitaristico.E quanti qui hanno l'arroganza di pensare di essere al livello di criticare l'alta scuola. Piuttosto pensiamo a non essere di peso ai nostri equini imparando a non interferire costantemente con peso, mani e gambe e dare sollievo dal sacco di patate che spesso siamo. Mai visto nessuno in Italia alzarsi sul pomo se un castrone fa pipi. Dalle mie parti ti cazzulano per minimo. Cominciamo da questi piccoli esempi. Senza andare a scomodare o processare i veri cavalieri. Ma già...... ci vuole umiltà per non credersi all'altezza di poter criticare cose irraggiungibili per chiunque di noi. .....( eccetto forse picciopacio :macum:!!)

alex

#21
Ciao Muriel! Tanto che non ci incontriamo!  :occasion14:

Ma dimmi: sei anche tu di quelli che credono fermamente che sollevandosi sulle staffe, il peso che grava sul cavallo attraverso la sella diminuisca.....?   :horse-scared:
La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

Muriel

No. Ma in sella lo puoi spostare dove vuoi. Se lo sai fare ovviamente. Il peso non va gravato nelle staffe. Così e' errato.
E poi non tutti gli autori antichi sono da prendere ad esempio in toto. Va scisso su tante cose.

Muriel

E ciao a te Alex :happy_birthday-736:.   Avrai notato che sono acida come sempre ! Vecchie abitudini! :icon_axe: :tornado:

alex

Citazione da: Muriel - Giugno 09, 2012, 02:58:40 AM
E poi non tutti gli autori antichi sono da prendere ad esempio in toto. Va scisso su tante cose.

Nè gli antichi, nè i moderni. L'equitazione - non so se sia un bene o un male - ancora non è  scienza, è ancora arte. E' raro trovare coerenza in una "scuola"; ma da chiunque abbia scritto con passione del cavallo, da Senofonte in poi, si trovano frammenti di una possibile verità. Il problema è scegliere i frammenti giusti; e giusti in base a un obiettivo piuttosto che a un altro.

Lungi da me criticare l'alta scuola, mi guardo bene dal parlare di cose che non conosco. E' passato del tempo da quando mi sono incontrato con Muriel l'ultima volta, ma io sono rimasto lo stesso cavaliere primitivo e grossolano che ero.
Il senso di quello che dicevo è: non siate ippocriti, esaminate le cose come stanno, e poi decidete consapevolmente.
La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

piciopacio






Oggi pare che, venuta meno la necessità, sia l'esigenza sportiva a "dettare" tempi e modi dell'addestramento.....

Ma tra necessità ed esigenza ludico-sportiva ci sta di mezzo l'etica.....Forse sì.... :chewyhorse:
[/quote]

Senza andare troppo indietro nel tempo, pensiamo alla Londra di Dickens o agli schiavi delle piantagioni
di cotone della Virginia.
Bene, basta informarsi e ci accorgiamo che - oggi - molti milioni di bambini sono nelle medesime condizioni dei fanciulli descritti da Dickens; riguardo la schiavitù, basta fare una gita al tempo della raccolta dei pomodori nell'agro campano, e vediamo gli stessi  negri che - meschini - lavorando a cottimo, guadagnano 25 euri al giorno dei quali 5 vanno girati al caporale che li porta sul luogo di lavoro - leggi : "luogo di sfruttamento".

Dunque, aff...lo l'etica e guardiamo la realtà equestre.
La "Arte Equestre" - quella vera - nel significato attuale che le diamo, è praticata in due maniere: -
tradizionale: -  Scuola di Vienna, Saumur, Jerez dunque: pilieri, cavezzoni, ecc. ecc.
nella "leggerezza": - si tratta di cavallerizzi che si rifanno alla scuola francese miscelando principi della scuola di Versailles a quelli di Baucher, dunque minuziosa preparazione psico fisica del lallo a cominciare dalle flessioni, il lavoro viene impostato sulla "discesa" di mano e di gambe; Oliveira è stato il più grande interprete moderno di questa "filosofia" ed ha fatto scuola.

Sia la prima che la seconda versione della A.E. - in diversa misura - sono "crudeli", almeno nella fase iniziale dell'addestramento, quando i lalli non capiscono cosa si vuole da loro...certamente il lallo si sentirà meno "scomodo" tra le mani di Karl che messo tra due inflessibili pilieri.

Ma alla fine, sia il lallo preparato "con la leggerezza" che quello addestrato secondo le regole di Vienna, daranno "espressioni artistiche" paragonabili a quelle di una etoile della Scala.

Dunque, la domanda posta da Alex è retorica, per un motivo assai semplice: - "non si può fare una omelette senza prima rompere e sbattere le uova".


alex

Grazie piciopacio. Ma... avevo io posto una domanda a mia insaputa?

In ogni caso, il rapporto fra la mia equitazione e l'arte equestre è lo stesso fra un motivetto fischiettato (senza stonare troppo si spera...) intanto che si fa la doccia e un concerto di violino solista; la cosa curiosa è che anche fischiettare può essere molto appagante. Basta accontentarsi!


La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

Melis

Ma la possiamo smettere di chiamarli Lalli? Si chiamano cavalli e hanno una loro dignità. Anche se fanno l'alta scuola.

Sarcasmo a parte, non capisco a che pro questo topic? Alex, ne tuo dire "basta accontentarsi" io leggo "facciamo morire l'alta scuola che è crudele, superata e inutile". Ma a questo punto tutta l'equitazione lo è, inutile. o no?
Melis Yalvac Equine Photography - www.melisyalvac.com

alex

#28
No, non ho detto questo e non intendo arrivare a questa conclusione. Ho detto: arte equestre e crudeltà non si escludono a vicenda, viaggiano su binari separati; può esserci arte equestre con o senza crudeltà, e può anche esserci equitazione senza arte, con o senza crudeltà.

Spero che adesso non nasca una sofistica discussione su cos'è la crudeltà volta a dimostrare che qualsiasi nostra azione sui cavalli, a ben vedere, è crudeltà.... per crudeltà intendo quello che è considerato tale nei giorni nostri.

Il "Basta accontentarsi" si riferisce unicamente allo strano fenomeno che mi riguarda personalmente e che consiste nel fatto che pur montando "senza arte" la cosa mi piace moltissimo ugualmente. Non è affatto un invito ad altri - più giovani, più portati, più appassionati - a non intraprendere la strada dell'alta scuola.

Con questo, quello che volevo dire l'ho detto, il mio interesse per lo sviluppo del 3d finisce qui, non ho intenzione nè di iniziare, nè di proseguire una polemica.
La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

piciopacio

Quando scrivo "lallo"  è una citazione che non è rivolta al nobile equino ma a coloro che da qualche decennio in quà chiamano i cavalli - lalli, per i quali coniai il termine "lallista" ormai di uso comune. Compris ?