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La "Parola Contraria": la mia.

Aperto da raffaele de martinis, Aprile 24, 2013, 02:32:51 AM

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carodubbio

L'equitazione è una cosa complessa e lo resterà ,

da circa 4 mesi sello un cavallo che durante il lavoro suda troppo,

gli ultimi 2 lavori li ho fatti in campo aperto , stradina di campagna al passo , il primo giorno un bagno di sudore e 2 difese di carattere, il secondo giorno una sola difesa e sudore meno grave, 3 giorno riposo , 4 giorno riposo , 5 giorno invece di lavorare al mattino sellato la sera= sudore 0.


Personalmente non mi considero arrivato a un bel niente, e per fortuna resto aperto alle mie maniache idee di uomo di cavalli stile vecchio stampo ( anche se cerco di studiare)   

raffaele de martinis

#2386
Caro Nicola, una volta un noto cavaliere disse che "non devono avere molto sale in zucca, altrimenti non permetterebbero ad un essere umano di restare in sella per più di due secondi"... in realtà, il cavallo tollera i nostro sfruttamento perché è il suo modo naturale di comportarsi nel branco.
Essendo un animale sociale (a socialità limitata) si assoggetta volentieri ai voleri dei tiranni della sua stessa specie, perciò non c'è niente di sorprendente nella sua disponibilità a soggiacere alla volontà dell'uomo.


Una persona che conosco - tempo fa - ha dovuto vendere una cavalla di ottima razza - pereché non mangiava più, o meglio, le sue due compagne di paddocco non la facevano mangiare, l'avevano talmente ben "addestrata" a non toccar cibo, che non si avvicinava più al fieno se non in presenza del padrone che la difendeva, e, anche in quel caso, le due pariattacciate la minacciavano da lontano.

Certo era una situescion innaturale; nelle ubertose praterie dell'Illinois, la lalla si sarebbe allontana a mangiar l'erbetta 20 metri più in là.

Quella lalla si allontanava dal cibo anche quando una delle sue "tiranne" storceva l'occhio o appiattiva le aurecole o fintava un attacco per la stessa ragione per la quale si fermava sentendo uoooo (faceva monta uestern).

Rispondeva agli "aiuti".

Tornerò su codesto tema, ma ora dovremmo capire i meccanismi dell'addomesticamento, già, l'uomo tendenzialmente avrebbe voluto addomesticare (sfruttare) tutti gli animali, sappiamo che millenni fa si tentò di addomesticare la zebra, l'onagro, il gattopardo, l'elefante africano... vi ricordate di Annibale?

In un certo senso si "addomesticano" i falchi e le aquile per la caccia, i cormorani per la pesca, le scimmie per la raccolta delle noci di cocco


Come si vede, con opportune tenniche si sfruttano le attitudini naturali di questi animala per scopi utilitaristici... quali sono le attitudine naturale dello lallo che sfruttiamo?
Dovreste ricordarle, le dissi a Chiara e a Lettera...

https://lallietope.blogspot.it/2016/07/relazione-collaborazione-presunzione.html
... "il culo nella carriola e le gambe avanti"...

raffaele de martinis

Il castigo di speroni è un gran rimedio per render il cavallo sensibile agli aiuti; ma esso deve esser adoperato con prudenza da un uomo savio et intelligente; fa d'uopo servirsene con forza all'occasione, ma di rado, perché nulla porta alla disperazione, né più avvilisce un cavallo quanto gli speroni troppo spesso e male a proposito applicati.

https://lallietope.blogspot.it/2016/07/relazione-collaborazione-presunzione.html
... "il culo nella carriola e le gambe avanti"...

alex

Complimenti, l'ultimo post sul blog è veramente piacevole, mi ha suggerito - anche se non è terminato - una intuizione delirante di poche parole che ti regalo per MP.
La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

max

Citazione da: raffaele de martinis - Agosto 04, 2016, 03:41:37 AM
Il castigo di speroni è un gran rimedio per render il cavallo sensibile agli aiuti; ma esso deve esser adoperato con prudenza da un uomo savio et intelligente; fa d'uopo servirsene con forza all'occasione, ma di rado, perché nulla porta alla disperazione, né più avvilisce un cavallo quanto gli speroni troppo spesso e male a proposito applicati.

E' la solita citazione della massima inutile per eccellenza: "bisogna che si stia attenti a fare bene perché a fare male si combinano pasticci".

Sarà anche per questo che qualche anno dopo, il nostro simpatico amico B. (non senza un bel periodo di "ricerca" su vari lalli fino a vedere il sangue) preconizzò l'uso dei medesimi in tutt'altro modo.

Se non possiamo escludere che La Gueriniere arrivasse a servirsene in identica maniera ma accontentandosi di chiamarli "castighi" e spiegando poco o niente, B. insegnava a servirsene fin da subito con azioni più razionali: intermittenti per animare e continue per regolare, eliminando quasi del tutto la loro accezione "punitiva" e usandoli solo più per il loro "effetto". Diceva B.: "i vecchi maestri usavano il colpo di sperone cacciando il cavallo fuori dalla mano, io per farcelo entrare".

Andando avanti nel tempo è normale che l'uomo cerchi modi più razionali e spiegazioni più complete e ricche possibile in merito all'uso degli strumenti che ha a disposizione.
Quel pochissimo che sapete vi impedisce di capire quel moltissimo che non conoscete.

PokerFace

però max, è vero che lo sperone - per esempio sui puledri - ha l'effetto di bloccarli un pò. rispetto alla gamba normale o anche alla frusta, che mandano il cavallo in avanti decisamente, lo sperone molto spesso - quando il cavallo ancora non lo conosce - ha l'effetto di fermare un pò la schiena e irrigidire.
cioè se davvero dobbiamo usare aiuti razionali, lo sperone - tolti gli spostamenti della groppa, in cui il cavallo può sottrarsi allo sperone singolo facendo la cosa giusta, ovvero spostando il retrotreno dall'altra perte - non andrebbe usato con tutte e due le gambe simultaneamente per regolare l'andatura.
poi è vero che i cavalli si abituano e capiscono, ma ho il sospetto che sia proprio la zona in cui agisce e la piccola zona di pressione (avrà mezzo cm di diametro uno sperone a goccia) a impressionare il cavallo...

Zarathustra

Citazione da: alex - Agosto 02, 2016, 01:27:55 PM
Citazione da: Zarathustra - Agosto 01, 2016, 11:57:00 AM
Quello che noi eroghiamo al cavallo attraverso gli aiuti (e gli attrezzi che coadiuvano la cosa) sono (dovrebbero essere, se ben utilizzati) scomodità, pressioni, "fastidi". A tali input il cavallo reagisce con il "try", ovvero tentativi di annullare detta scomodità (lo so che la parola è invisa a molti, ma non me ne viene un'altra più efficace). Il rilascio nel momento corretto crea il "learn", è cioè la conferma che QUELLA azione (tra le varie "tried") è quella CORRETTA, nel senso di conseguire il successo, la cessazione della scomodità.

Condivido moltissimo, anche il resto, e mi dispiace che tu non partecipi più spesso alle nostre discussioni.

Grazie. Partecipo soprattutto leggendovi. Ubi maior minor cessat.
Colpa mia che non mi sono presentato, ma appartengo al genere maschile, con pieno accesso al testosterone, e ho usato le punizioni, oh sì. Quindi non provengo da un giardino zen di buoni pensieri. Diciamo che cerco di crescere.
Come dice Max, sono riuscito con esse a INIBIRE qualche comportamento, quasi mai a COSTRUIRE qualcosa.
I cavalli mi hanno "rispettato" sempre, ma mi è venuto il dubbio che mi temessero, o quanto meno che che facessero un pò fatica a decifrarmi: amico, leader..... o tiranno?
Il problema nasce quando trovi il cavallo che ti da problemi, con gli "altri" è facile fingersi sussurrator-cortese.
Provi e riprovi, poi sarà la frustrazione, sarà la dominanza, sarà la DEBOLEZZA PSICHICA, finisce che meni.
Il brutto è che qualche volta funziona, il cavallo sale davvero sul trailer o guada il fiume o salta il talus.
Ma ti resta l'amaro in bocca, ti rendi conto che hai solo chiesto al cavallo di scegliere il male minore.
E questo è molto limitativo in tutte le occasioni in cui devi costruire una reazione complessa, tipo che non deve anticipare con gli anteriori in un cambio di piede (per dirne una).
In buona sostanza, ma forse mi sbaglio, la punizione "da vocabolario" andrebbe usata solo per reagire ad aggressioni: lì è il cavallo a scegliere il terreno, ed occorre dimostrargli che è quello errato.
In tutti gli altri casi, sempre per la mia modesta casistica, è più intelligente creare aree di "discomfort" dalle quali si esce solo per una via, quella voluta.

Che questo sia difficile (Poker: la tempistica), non c'è ombra di dubbio. Ma se fosse facile ci saremmo tutti già scocciati anni fa.

Guardate il video postato qui in data 3 giugno https://www.facebook.com/EuroEquineImports/?fref=ts
Non ci arriverò mai. Forse è anche troppo, mi accontenterei di molto meno. Però...........

raffaele de martinis

Mia cara Zaratrusta, in una situazione di emergenza, tra una lallista che cerca di convinciere il suo lallo a salire sul van col pucci pucci e un cavallaro che lo mette su con due nerbate e la terribil voce è più "naturale" il secondo.

Lovviamente, il sistema migliore per avvezzare i lalli al van, è mettere il carrellone nel suo paddocco munito di aqua et profende nella parte più profonda dello stesso.
In pochi dias, il lallo associerà al van cibio et aqua e si fionderà dentro anche al camion della CONAD di passaggio.

Da quando sono arrivate le ragasse, sembra che tuto ciò che non è "innovativo" sia deprecabile brutalità, vice e versa si tratta di una mistificazione.

E' pur vero che la violenza di presunti cavaglieri è comune ieri come oggi, ma fin dai tempi del Grisone uno dei principi fondamentali della bona equitatione era di cedere quando il lallo cedeva...

... la miglior lezione lezione che si possa dargli per renderlo leggiero alla mano, si è di non farlo rinculare che le spalle, cioè ricondurre dolcemente a se il davanti, come se si volesse farlo in realtà rinculare; e quando sentesi ch'esso è per eseguire l'azione bisogna rendergli la mano, e farsi uno o due passi innanzi.

Di queste palabras, solo chi ha una vera dimestichezza coll'addestramento, potrà capirne il lieto significato perfettamente allineato  colla psipsicologia dello lallo.




... "il culo nella carriola e le gambe avanti"...

max

A parte che quel capoverso riguarda la messa in mano, il concetto di cedere quando il cavallo cede, il principio delle pressioni che è valido per qualunque cosa facciamo con questi animali, non è scritto nero su bianco ma "sta tra le righe".

Forse che il tentativo di metterlo nero su bianco da parte di sciscienziati o nuovi maestri (di svenderlo alle ragasse se così possiamo dire) irriti chi ci ha dovuto arrivare da solo attraverso testi più criptici?
Quel pochissimo che sapete vi impedisce di capire quel moltissimo che non conoscete.

alex

In una parola, l'approccio scientifico spiega. Cosa vuol dire "spiegare"? significa rendere piano ciò che è piegato; la comprensione dei meccanismo reale attraverso il giusto metodo rende le cose più semplici - più lineari - più piane. Non è facile farlo, altri hanno già detto che la semplicità è difficilissima; talora ci vogliono secoli; ma così è.

Tanti auguri a Bubba, che sta "spiegando" il suo cavallo "accartocciato"  :occasion14:
La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

raffaele de martinis

E continua:
... dopo averlo fermato o fatto rinculare un cavallo, è mestieri tirargli dolcemente la testa in dentro,* per far muovere nella sua bocca il morso, il che gli reca piacere e lo accostuma a piegarsi dalla parte ove cammina. Quest'azione lo prepara pure a quella della spalla in dentro, di cui parleremo nel capo seguente.

*Questo bisognerebbe chiederlo al cavallo, a meno che da due distrurbi il cavallo provi "piacere" a subirne il minore.

Questa asteriscata è una nota a piè pagina, dato che la traduzione è del 1825 e il testo del 1700 e rotti, deduco che la nota, la spiegazione è moderna, lo spiegatore non capì una beata minchia, sopratutto non sapeva (non aveva notato) che a quei tempi (ai tempi del Nostro) il ramener era inteso come una correzione non come il "piego fondamentale".
... "il culo nella carriola e le gambe avanti"...

raffaele de martinis

Neotenìa, ecco l'acciento è sulla i altrimenti potreste penzare che si tratta di un nuovo verme solitario...

https://lallietope.blogspot.it/2016/07/relazione-collaborazione-presunzione.html
... "il culo nella carriola e le gambe avanti"...

raffaele de martinis

... "il culo nella carriola e le gambe avanti"...

Zarathustra

Alla neotenìa ero arrivato in qualche modo con le mie gambe, partendo dal fatto che i lupi abbaiano solo da cuccioli, mentre i cani lo fanno tutta la vita. Da lì, raffrontando, sono andato avanti fino a "scoprire", come spesso accade, che era stato già scoperto tutto.......

Sarebbe interessante capire COME detta neotenìa si produca.
Ipotizzo: la non autosufficienza. Nutrizione esogena e limitazione della libertà?
Con la nutrizione esogena in qualche modo "manteniamo" la dipendenza dalla madre, impedendo lo sviluppo psichico. Ma di certo qualcuno avrà già dato risposta a questo.

alex

Citazione da: Zarathustra - Agosto 09, 2016, 11:39:56 AM
Alla neotenìa ero arrivato in qualche modo con le mie gambe, partendo dal fatto che i lupi abbaiano solo da cuccioli, mentre i cani lo fanno tutta la vita. Da lì, raffrontando, sono andato avanti fino a "scoprire", come spesso accade, che era stato già scoperto tutto.......

Benvenuto nel club di coloro che "scoprono l'acqua calda", o come dicono gli inglesi, "rediscover the wheel", di cui sono membro onorario (soprattutto nel software), ma non me ne vergogno.... è tutto allenamento per i neuroncini.  :occasion14:
La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.