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La "Parola Contraria": la mia.

Aperto da raffaele de martinis, Aprile 24, 2013, 02:32:51 AM

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alex

Citazione da: raffaele de martinis - Marzo 20, 2017, 09:35:33 PM
...
e se nessuno si ricorda di un nostro cavagliere vincente nel s.o. a livello di elite negli ultimi 40anni  vorrà pur dire qualcosa, o no?
...

Spetta un attimo. Quarant'anni? E allora, che c'entrano le "nuove tendenze"? Non sarà che confondi la causa e l'effetto? Perchè non ci son santi, prima viene la causa, e poi l'effetto, dice Lapalisse.

Ma se le "nuove tendenze" sono l'effetto e non la causa, allora la causa vera qual'è?
La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

PokerFace

vuol dire  che non c'è più l'esercito che ti mette a disposizione centinaia di cavalli, trasporto, concorsi ec
non farti film, la patonza non centra nulla con la mancanza di medaglie.

raffaele de martinis

La risposta di poker è parzialissima, anco in Francia, Germania, Inghilterra, Olanda ecc. il sapere ecuestre/lo sport equestre era in mano ai marmittoni e sia le nationi vincenti che quelle perdenti sono uscite egualemente distrutte dalla catastrofe delle II guerra mondiale.

In 70 ani, in Itaglia, ci son stati 3 topraiders a livello mondiale e solo nella specialità del s.o; evidentemente non considero il Checcoli un topraider perché vinze una medaglietta d'oro olimpica grazie ad una situesion roccambolesca e, niente aveva fatto prima di Tokio, niente fece dopo, lo stesso per Roman, medaglia d'oro a Mosca, ma senza confrontarsi con tuti i concorrenti più validi che disertarono quela Olimpiade per politica.

Nello stesso tiempo,  in Francia, Germania, Gran Bretagna, Svizzera ecc, oltre i "mostri sacri" son passati molte centinaia di topraiders in ogni specialité e da militari tutti i concorrenti son diventati civili.

Solo in Itaglia c'è controtendenza... i toppetti de noartri, appena possono, tornano a mangiar dalle marmitte, a prendere il lauto stipendio di caporalmaggiore, ma questo accade non solo coi lalli, anco con l'atletica, il sollevamento pesi, il canottaggio ecc. ecc. tute le armi ma anco la finanza e la polizia e la forestale, hano i loro gruppi sportivi che assoldano (fanno diventar soldati, appunto) i giovini più o meno promettenti... Valentina Truppa - una mezzacalzetta a livello mondiale - e appuntata dei carrabbinieri... non credo che abbia fatto mai un "posto di blocco" e forse non sa nemmeno maneggiare un'arma.

Perché è accaduto/accade tuto questo?

E quì ci vuole una analisi sociologica così nomata: Analisi dei differenti rapporti tra l'esercito e la società civile in Itaglia rispetto alle altre nationi europee.
... "il culo nella carriola e le gambe avanti"...

Zarathustra

Probabilmente - anzi, verosimilmente - è una questione di popolarità.
Nel nostro paese solo il calcio (e in misura minore qualche altro sport tipo il basket o il tennis) attrae pubblico pagante, consentendo agli atleti di mantenersi e quindi essere professionisti esclusivi.
In tutti gli sport "minori" non si combina il pranzo con la cena, giocoforza occorre una forma di "assistenza pubblica" come quelle che hai ricordato.
Essendo parziale, soggettiva e limitata, l'effetto è modesto e solo a posteriori, nel senso che non si investe sui vivai giovanili, non c'è un "sistema" organizzato (allevamenti, scuole, etc.)
L'equitazione poi ha l'aggravante di una certa onerosità, non è sport praticabile da tutti e ovunque.
In altri paesi è stato creato un circuito virtuoso interesse del pubblico - produzione di cavalli - indotto economico che porta soldi, lavoro, e infine risultati.
I suppose.


AnnaQ

In Germania e in tutti i paesi nordici l'associazionismo c'è e funziona in tutti i campi, non solo nell'equitazione.
Per fare un esempio, non so quante migliaia di vigili del fuoco volontari ci siano in Germania: quanti invece nel sud Italia che brucia ogni anno?

Poi dopo la seconda guerra mondiale non è che l'arruolamento sia così ben visto. In Italia invece fare il militare è considerato un lavoro come un altro, anzi.
And but for the sky there are no fences facing

alex

In pratica l'arruolamento nell'esercito per gli atleti è una italica furbata. Gli si può dare uno stipendio per un lavoro che non fanno, con il patto che invece ne facciano un altro. A vita o quasi.

Mi ricorda un'altra furbata, quella USA, in cui l'accesso a prestigiose università viene assicurato per meriti sportivi, e non per meriti culturali. Suppongo che anche gli esami siano molto "addolciti". Ma almeno quella furbata dura di meno, immagino che dopo pochi anni si entri nel circuito sportivo professionale.



La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

raffaele de martinis

All'epoca di Panatta, i circoli del tennis videro un incremento statosferico dei loro iscritti, quando Azzurra si qualificò per la finale di Coppa America, tutti ciacolavamo di: boline, di spinacher, di strambone, di mezzomarinaio di poppa e di babordo come veci lupi di mare,
Ai tempi seguivamo le liete imprese dei D'Inzeo, degli Hoppes, degli Orlandi, dei Mancinelli e degli Angioni (Stefano), da adolescente imparai, dalle spiegazioni del mitico Giubilo, cosa fossero: oxer, rustico, gabbia, doppiagabbia e macerione, così come seguivamo le imprese del biondo Tornese , di Crevalcore e di Ribot per non ciacolar di Bartali, Coppi, Nencini, Magni, Baldini e Gagliardoni e quì mi fermo

Dunque, specialmente i ragazzini, hanno bisogno - nello sport - di "idoli" da seguire, da ammirare, da emulare... una squadra di dressage vincente ai ueg e alle Olimpiadi sarebbe la miglior promozione dell'equitatione in Itaglia, invece, in 100 e passa ani dalla nascita di questo sport, mai e ripeto mai, abbiamo avuto una squadra nazionale  di dressage da presentare nelle top manifestescions, daltronde i zompazompa schifiano il dressaggio... non hanno capito una beatissima minchia.
... "il culo nella carriola e le gambe avanti"...

PokerFace

il dressage è come il curling.
dopo 10 minuti stai dormendo con la bolla al naso.
difetta completamente di adrenalina.
certo che lo facessero con i mustang selvaggi sarebbe più divertente (per lo meno per lo spettatore).

la realtà è che lo sport non è più affascinante per i giovani.
la fatica. la dedizione. la sconfitta. la rinuncia.
non sono più interessanti. gli idoli moderni sono attori, veline, cantanti, figuranti, opinionisti da salottino.
è il mondo dell'apparire che attira.

oggi ho letto la storia di  Christopher Knight, il tizio campato in solitudine 27 anni in una foresta. nell'articolo c'era trascritto un pezzo di un'intervista rilasciata dal tizio: «È complicato. La solitudine aggiunge valore alle cose preziose. Non posso ricredermi su questo. La solitudine ha aumentato la mia percezione. Ma c'è una cosa strana: quando ho applicato a me stesso la mia percezione aumentata, ho perso la mia identità. Non c'era un pubblico, nessuno per cui esibirsi. Non c'era bisogno di definirmi. Sono diventato irrilevante. (...) I miei desideri se ne sono andati. Non volevo niente. Non avevo nemmeno un nome. Per metterla in modo romantico, ero completamente libero»

Per la nostra società è sempre più importante avere un pubblico. Se non ne hai (o se ne hai poco) perdi anche la tua identità, per certi versi smetti di esistere.
vai a vedere un concorso. ci sono i cavalieri professionisti e poi centinaia di ragazzine belle, ricche, firmate dalla testa ai piedi, con cavalli che costano come automobili o appartamenti. ragazzine che, salvo le dovute eccezioni, non vanno a dare da mangiare al cavallo la mattina presto, hanno il groom, non caricano e non scaricano, mantengono i pantaloni bianchi candidi da mane a sera.
è evidente che sono lì per avere un pubblico e per fare - in un certo senso - una gara. ma non una gara che serve allo sport, alla crescita tecnica, alla carriera agonistica. una gara contro le altre ragazzine, a chi è migliore (e non solo, non tanto, in sella).

anche quella parte di equitazione agonistica che sopravvive, sopravvive solo per il fatto che è utilizzata come palcoscenico, per avere un pubblico.
prima era diverso. l'ho già detto. eravamo tutti sporchi e sudati e se anche eri squattrinato e montavi le merde e facevi eliminato sul n. 1 nessuno ti canzonava o ti giudicava o ti schifava. eravamo tutti fratelli, tutti amici, amavamo tutti lo sport e i cavalli e non c'era nulla che non saremmo stati disposti a fare per poter montare a cavallo.
a nessuno importava la marca dei tuoi pantaloni o del tuo cap o la genalogia del tuo cavallo. oggi i cavalieri stanno scomparendo. quante delle giovani promesse di oggi si sveglieranno la mattina, a 60 anni, a fare i box come fa ancora adesso Roberto Arioldi? quanti - anche da affermati campioni - monteranno i puledri appena ritirati dal paddock nelle 4 anni? quanti si tireranno il campo da soli e dormiranno col groom sul camion in concorso?
è cambiato lo scopo per cui si pratica l'equitazione sportiva.

questa è la società dell'immagine.
se non hai il tuo pubblico, semplicemente non esisti.

o forse è solo che oggi ho le palle girate, chi lo sa.

BigDream

Quanto hai ragione poker.

Meno male c'è ancora quel 10% che non è composto da ragazzine viziate ma sono uomini o donne che hanno ancora la passione (quella vera), che li fa andare alle 6 a dar da mangiare ai cavalli, che montano con la polo di 10 anni prima che di bianco non ha più manco il cartellino, che finita la loro gara vanno ad aiutare quell'altro cavaliere perché nonostante sia un gran professionista, non ha il groom e ha 3 cavalli nella stessa categoria. E poi magari ci si guarda il GP insieme.

Pochi ma ci sono, grazie al cielo. E se si ha a che fare con queste persone, allora andare in gara rimane ancora un piacere

alex

Tutto quello che ha detto Poker ha un senso. Ma: i cambiamenti sociali a cui allude sono un fenomeno globale. Quello di cui parliamo qui invece è un fenomeno italiano. C'è una particolarità specifica del nostro paese.

Nella nostra storia, ci sono delle improvvise esplosioni di eccellenza, e poi basta, per decenni e per secoli. La spiegazione è semplice: non c'è l'ostinazione, la tenacia, di fare della ricerca dell'eccellenza un sistema. L'eccellenza è un casuale effetto di fatti casuali o contingenti. Non è il risultato di un progetto perseguito con metodo.

Raccogliendo i vecchi trattati di equitazione, è impressionante la differenza fra la letteratura francese (sistematica, continua, dal 1600 ad oggi) e i "buchi" in quella italiana (eccellenza nel 1500, qualcosina nel 1600, poi praticamente nulla più). Perfino la brillantezza della meteora caprilliana ha lasciato assai poco come scritti (evidentemente il fare era più importante che lo scrivere su come fare).

Comunque la si consideri, mi pare che la malattia sia cronica: le ragasse c'entrano assai poco.
La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

BigDream

Scusate per il piccolo OT, ma comunque è vero, si investe sugli sport che hanno pubblico (com'è normale che sia, purtroppo): il dressage potrà essere bello da praticare, e potrà essere bello da guardare per quelli che lo praticano, ma se pensiamo al pubblico medio non ce n'è, non attira, annoia. Mia madre viene ogni tanto a vedere qualche gara di salto pur non capendo una mazza: l'unica volta che eravamo ad un evento dove c'era anche dressge, dopo 10 minuti mi fa "ma che noia che è questo dressage"... lo so che è peccato, ma è la realtà.

Durante le olimpiadi a Rio volevo vedere almeno la prova freestyle di dressage, pensando che quello poteva essere più carino da vedere... eravamo in 4... al secondo binomio 2 dormivano, al binomio successivo li ha raggiunti anche il terzo... e rimanevo solo io... non ho dormito ma dopo 5 binomi non ne potevo già più.

PokerFace

#3281
ah certo. la patonza sul lato coppe/medaglie non centra.

in Italia abbiamo da sempre contato sulle eccellenze soggettive, sul talento del singolo, sull'improvvisazione geniale.
ma non c'è un metodo.
non c'è un metodo su nulla.

basti pensare che siamo il paese della burocrazia. della burocrazia borbonica, per dirla tutta. una melma putrida che paralizza il sistema, qualunque sistema. tutto il contrario dell'efficenza continentale, in parte rimasta al nord, specie nelle zone dove la dominazione Austriaca era rimasta un po di piu.
in Francia hanno una scuola con metodo, montano tutti UGUALI.
in Germania idem.
in Italia, ogni maneggino ha il suo modo proprio e diverso.

è anche vero che non c'è una vera e propria identità nazionale, proprio per la nostra storia (l'esperienza comunale, le signorie, le città stato, la tardiva unificazione ecc). le individualità e le differenze fanno parte della nostra cultura e creano delle resistenze non trascurabile di fronte ad ogni tentativo di uniformare qualunque campo della vita.
che di dobbiamo fare?
ora, tolti i marmittoni e i geni individuali (che ora sicuramente in astratto esistono, solo che non hanno mai provato a montare a cavallo perchè non Je Po Fregà De Meno, preferendo fare i tronisti), siamo fottuti perchè non abbiamo un metodo e una scuola univoca.
E ci perdiamo in un bicchier d'acqua isodinamico con aggroppamento a destra.

alex

Io - che questo problema l'ho vissuto molto intensamente come ambientalista "scientifico" - speravo molto nell'Europa; speravo che importassimo qualcosa di meglio, la cultura. Mi infastidivo molto, come ambientalista, di dover verificare, al primo sguardo del paesaggio, al primo passaggio su un ponte di un  qualsiasi fiume, la nostra arretratezza culturale sui temi ambientali, non appena passato un confine qualsiasi (a est, a nord, a ovest).  Invece abbiamo importato il peggio; quello che abbiamo importato, come normativa,  è stato passato al tritacarne dalla burocrazia, che si è ulteriormente irrobustita. Esattamente l'opposto di quello che speravo.

Quando mi sono "dato all'ippica" la mia esperienza di attivismo si era già pietosamente conclusa con enorme scoraggiamento.
La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

raffaele de martinis

#3283
Bene, avete capito che l'italian situescion è particolare, la femminizzazione del mondo del lallo, che è generale, si innesta sugli antigui et particolari ploblemi itagliani.

Il maneggio dei cavalli richiede-: metodo, serietà, disciplina, applicazione; il dressaggio è cultura è alta culutura equestre, per praticarlo a buoni livelli devi esser colto, devi - oltre a quanto detto -  aver studiato/cognoscere i grandi maestri sia queli della tua squola che di quelle avversarie.

Non è detto che si debba competere per addestrare lalli ai massimi livelli... vedi Oliveira, il più grande cavallerizzo moderno, non competeva, ma aveva studiato continuava a studiare tutti i grandi maestri della storia della equitazion.

in Itaglia, dove è nata l'Equitazione, il plobelma non si pone; la culutura equestre è stata  abbandonato da almeno cent'ani.

La natione più progredita in equitation e nell'allevamento del lallo - stranamente -  è la Germania ove, nel dressage, ci battono con tutte e due le mani legate dietro la schiena, la nostra eroina Truppa - da quele  parti - sarebbe una  qualsiasi delle tante ragasse "bravine"...

"Con la cultur non si mangia".... disse un saggio ministro itagliano che ci ha governato per qualche decennio.

Invece, un imbecille crucco - chissapereché - ha investito 13 miglioni di euri in uno stallone mezzo zoppo specialista nella lieta attività di far addormentare noi ragasse italiote.
Quell'imbecille è stato uno dei più grandi cavaglieri di s.o. tedeschi, è uno dei più rinomati allevatori di lalli di pregio del mondo, è un ricchissimo commerciante di lalli a livello internazionale, e, un tale Beerbaum, da ragazzino, ha lavorato come apprendista da lui per ani specializzandosi nello "sbarramento" dei lalli da s.o.

Ragasse, ma di cossa stiamo parlando?
... "il culo nella carriola e le gambe avanti"...

PokerFace

grande paul schockemole ahahahah