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quanto e come?

Aperto da Kimimela, Agosto 27, 2014, 04:42:31 PM

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alex

Citazione da: bionda - Agosto 30, 2014, 01:44:42 AM
La cosa simpatica, anche buffa se vogliamo, è che qualcuno sembra essersi preso la briga di inventare questo documento senza minimamente copiare o anche solo prendere a modello analoghe linee guida o leggi già esistenti in altri paesi, le quali a loro volta sono più o meno copiate una dall'altra.

Se scoprissimo quanto la realizzazione di questo sconosciuto (e scarsamente utile, direi) documento sia costata scommetterei che troveremmo la cosa molto meno buffa.  :vfncl:
La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

aDy_90

Citazione da: bionda - Agosto 30, 2014, 01:53:42 AM
Citazione da: aDy_90 - Agosto 29, 2014, 01:38:11 PM
Io sono per il lavoro quotidiano, non avendo paddock, ma variando il più possibile e non sempre lavorando nel vero senso della parola.

I maneggi senza paddock non devono poter esistere, prima o poi li devono chiudere.
Sto infatti discutendo animatamente perchè il materiale dei paddock è stato comprato con i soldi dei soci, mi pare ovvio. E mi chiedo cosa ci voglia a montare sti dannati paddock ... In teoria avrebbero dovuto esistere da marzo/aprile. Mi fa alquanto innervosire la cosa, ma cerco di gestire al meglio una situazione non perfetta ora come ora.

raffaele de martinis

O tempora, o mores !!

Antiguamente i lalli stavano in poste perché tutto il giorno lavoravano, oggi i lalli sono animala da appartamento, hanno bisogno dell'ora d'aria, di pedicure, di integratori alimentari... biada e strada, questo bastava.

Domanda: i lalli erano felici quando lavoravano a tirar carretta 10 ore il giorno o lo sono oggi oggetti di sollazzo tutto il giorno non fare un...
... "il culo nella carriola e le gambe avanti"...

carodubbio

Copio incollo.
Questo articolo  parla  della situazione attuale, e dalla mia esperienza e anche dalle domande che leggo , mi trovo assolutamente d'accordo sul fatto che c'è in giro una approssimazione nel settore . 


weg troppi cavalieri zero in condotta






La fisiologia di un cavallo non è molto diversa da quella di un uomo e detta le regole alle quali deve attenersi chiunque ha la pretesa di essere l'attore (o l'attrice) di uno spettacolo sportivo.
I muscoli devono essere allenati a funzionare in ogni condizione,  aerobica ed anaerobica.  Quando si supera la soglia aerobica l'accumulo di lattato e quindi la fatica sopravviene rapidamente.  Bisogna quindi garantire al cavallo l'ossigeno necessario per non superare la soglia.  Attraverso l'allenamento si insegna al cavallo ad ossigenarsi:  si ottiene soprattutto praticando l'interval-training che insegna al cavallo ad accorciare il tempo di recupero fino a ridurlo ad una semplice apertura della cassa toracica. Il minimo consumo di ossigeno si ottiene attraverso un riscaldamento graduale della muscolatura,  evitando ogni forma di eccitazione o cambiamento repentino.  Quando il cavallo deve compiere sforzi multipli bisogna sempre concedergli la possibilità del recupero.   In definitiva, il buon cavaliere deve saper ascoltare il proprio cavallo,  lasciarlo scorrere quando manifesta freschezza, essere paziente quando è in fase di recupero:  questa capacità di ascolto si sviluppa durante l'allenamento che dovrebbe essere svolto anche in compagnia.  Negli anni della mia formazione equestre queste nozioni facevano parte del bagaglio normale degli istruttori.  Vedendo il cross-country dei mondiali di Normandia sembra che non sia più così.  Ho visto tanti cavalieri partire "sparati"  senza alcuna considerazione per il riscaldamento del cavallo che, quindi, superava presto la soglia aerobica.  Moltissimi cavalieri, la maggioranza, sollecitare con ogni mezzo il loro cavallo, magari in salita, perché aveva "perso tempo" saltando una combinazione multipla.  Spesso ho visto contenere i cavalli in discesa e sollecitarli in salita quando bisogna, evidentemente, fare il contrario.  Inoltre, l'addestramento serve anche per abituare il cavallo a rispondere agli aiuti,  soprattutto le gambe ed il peso del corpo. L'uso di altri aiuti, più o meno scomposti, ha un effetto negativo sulla respirazione dell'atleta cavallo.  I nostri istruttori insegnavano che in campagna non si spinge mai: se il cavallo non galoppa significa che non è in avanti ("Il cavallo in avanti").  Ieri un commentatore ha definito "sulle spalle" l'unico cavallo veramente in avanti.  L'americano Dutton è stato eliminato perché il suo cavallo era talmente cotto che si è sdraiato su di un ostacolo:  queste situazioni non possono essere parte di un campionato sportivo ma sono invece di competenza delle associazioni per la protezione degli animali.  Il percorso non mi ha entusiasmato:  troppi ostacoli artificiali  e troppe combinazioni multiple che  obbligavano i cavalli ad interrompere la loro azione:  molto meglio le difficoltà tecniche di Badminton anche perché ben inserite nella campagna inglese.
Per fortuna mi ha rallegrato vedere con quale sensibilità ha montato l'amazzone K. Donckers, ed anche il nostro G. Ugolotti che ha un cavallo ben preparato.  Per concludere, mi sembra che il completo moderno non è facile da gestire anche perché, come ha dichiarato A. Nicholson, oggi deve costituire uno spettacolo per il pubblico e per la televisione.  Quello che abbiamo visto ieri, speriamo di non doverlo vedere mai più!



Bubba


Kimimela

La domanda sollevata da raffaele potrebbe essere interessante: vivono meglio I cavalli odierni chiamati "casalinghi" oppure I cavalli di una volta che lavoravano tutto il giorno e che quindi la sera erano talmente stanchi da mangiare e crollare indipendentemente da dove venivano scuderizzati?
Secondo voi c'e' una correlazione tra quantita' di lavoro e vizi redibitori come il ticchio o il ballo dell'orso?
I cavalli dei contadini che lavoravano nei campi tutto il giorno secondo voi soffrivano di questi tic?
La Medicina (Canto Apache)
"Il vento e' la mia medicina che spazza via le pietre dalla mia mente. La pioggia e' la mia medicina che lava le mie ossa stanche.
Il mio cavallo è la mia medicina, e quando cavalco il ritmo del suo passo dentro mi accende"

elleon

Bella osservazione Kimimela, è un argomento che andrebbe approfondito. E' comunque anche vero che forse tempo fà i contadini non badavano neanche a certi vizi del cavallo.
Non so neanche se esisteva già tutta la conoscenza teorica dell' equino che c' è oggi.  :dontknow:
Conquista la fiducia di un cavallo e avrai conquistato il mondo..

mr. Ed

un cavallo "casalingo", con compagnia, riparo e prato a sufficienza non dovrebbe sviluppare vizi da noia. cioè, non dovrebbe averne motivo.

a mio parere chiedersi chi sta meglio tra un cavallo che lavora tutto il giorno o uno inchiodato in box per 22-24 ore al giorno è come chiedersi se sta meglio un carcerato ai lavori forzati o uno al 41bis...

Luna di Primavera

secondo me invece i vizi esistevano eccome anche in passato e nel commercio ci badavano come ci badiamo noi oggi: non a caso la legge prevede i vizi redibitori che ti autorizzano a restituire un cavallo al mittente - e non penso che questa sia un'istituzione molto recente.

che poi non ci fosse troppa attenzione al benessere (specie psicologico) dell'animale da soma, può darsi.
ma dal momento che il cavallo veniva impiegato nel lavoro penso proprio che cercassero di tenerlo al meglio possibile (nei limiti delle possibilità e della cultura del tempo ovviamente)

I cavalli davanti mordono, dietro scalciano e in mezzo sono scomodi.
I. Fleming

Kimimela

E' vero mr ed forse mi sono spiegata male io.
Intendevo per I vizi che I  cavalli hanno per la noia...mi chiedevo se fosse Meglio allora un cavallo da lavoro che lavora o uno tenuto in modo decoroso -e non chiuso 22 ore su 24- ma che non lavora e non fa nulla.
Pero' giustamente luna ha fatto una giusta osservazione : chissa' a quanto tempo fa risale il primo elenco dei vizi redibitori.
La Medicina (Canto Apache)
"Il vento e' la mia medicina che spazza via le pietre dalla mia mente. La pioggia e' la mia medicina che lava le mie ossa stanche.
Il mio cavallo è la mia medicina, e quando cavalco il ritmo del suo passo dentro mi accende"

Bubba

Concordo con me Ed.
Una volta non c' era " pace" ne' per i cristiani ne' per le bestie. Per lo meno tra le fasce sociali piu' umili.
Le bestie lavoravano duro ma le persone non e' che stessero meglio.
Questo, secondo me, rendeva lo sfruttamento animale una cosa " accettabile".
Da noi si dice " o massa o gnente", o troppo o nulla, per indicare una situazione brutta e il suo opposto, ugualmente sbagliata.

Detto questo, credo che tener rinchiusi degli animali fino a far loro sviluppare un comportamento stereotipato sia una forma di violenza terribile. Vedi certi.cavalli, i pappagalli sui trespoli, gli animali in certi zoo.


Bubba

I primi vizi.. chissa'! Probabilmente, con le prime stalle/ poste.