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Incidenti e paura

Aperto da Fra287, Dicembre 16, 2014, 10:41:52 PM

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Winter Mirage

Secondo me non ci devi pensare.
Pensare, in questi casi è sbagliatissimo.

Voglio dire...
...a livello di logica, il nostro è uno sport deficiente: tutti sappiamo che corriamo rischi non necessari, rischi che non ci ha ordinato il dottore e che il 99% della popolazione mondiale sceglie saggiamente di evitare.

Quindi, che a livello razionale, siamo tutti da bollare come un branco di incoscienti e mezzi pirla, direi che è assodato.
Fino a qui ci porta il pensiero.


Poi, si intende, entrano in gioco altri fattori...
E lì, buonanotte alla razionalità.


C'è stato un periodo in cui avevo deciso molto seriamente e definitivamente di vendere Mu.
Ricordo con lampante chiarezza che presi quella decisione mentre guardavo il soffitto, mezza intontita dai farmaci e dal dolore, costretta per due settimane immobile a letto.
Ricordo, dopo quel volo mostruoso, che mi dissero "Sei fortunata se torni a correre normalmente."
E ricordo di averci creduto profondamente.
Ricordo che nei due mesi successivi, zompettando sulle stampelle, ero molto convinta di volermi liberare una volta per tutte di quella cavalla dimmedda e non entrare mai più in un maneggio in vita mia.

...molto coerente, no?
:firuu:

Però ti giuro che, ancora adesso, non ho idea del perchè un giorno io abbia tirato fuori la cavalla e ci abbia rimesso sopra una sella.
Non mi ricordo niente di tutto quel periodo.
Ho memorie fantasma di qualche aneddoto che ho raccontato talmente tante volte da essersi fissato nei miei ricordi...

Ma non saprei dirti nel modo più assoluto che cosa cavolo avevo per la testa quando ho deciso di riprovarci.


All'opposto, mia madre ha guidato trekking per 10 anni... non monta da 28 precisi.
L'ho messa su Mu con grande fatica.
E ne ha avuto una paura tremenda.
Continua ad amare moltissimo i cavalli: mi chiede sempre notizie, mi ascolta per ore e viene in maneggio ogni volta che può...
Ma di tornare in sella non se ne parla proprio.



...probabilmente è così che va.

Ad un certo punto scatta qualcosa... una sorta di automatismo che, se non altro per mera abitudine, ci ributta in sella.
Oppure non scatta, e la cosa finisce lì.

E, probabilmente, si vive benissimo comunque.





Assiduus usus uni rei deditus et artem et ingenium saepe vincit

Miky Estancia

Ogni incidente porta un trauma e ognuno, in base al proprio modo di essere, reagisce in modo diverso.
Non c'è  una ricetta standard per tutti.
Fai quel che ti senti, quando ti senti di farlo. Senza farti"seghe" mentali con vincite-perdite-vittorie e sconfitte.
Ognuno ha i suoi tempi, inutile forzarli.

A marzo 2006 ho dovuto far abbattere il mio cavallo, Navar, in seguito ad incidente accaduto in passeggiata: il cavallo maleducato di un amico gli tiro' un calcio a piede singolo ad un posteriore, fratturandolo sopra al garretto. Unica soluzione...l'abbattimento.

Il cavallo nuovo arrivò  un mese dopo...ma non era il "mio"...sei mesi dopo arrivò  Willy...con lui ripresi ad uscire in trek e passeggiata...ma non ero mai tranquilla, mi bastava che qualcuno si avvicinasse un pò  per scattare come una molla.

L'anno dopo finalmente arrivarono i Comtois...
Ma a me la voglia di uscire in passeggiata o trek è  comunque passata...non mi diverte più  e non mi fido di nessuno...voglio intorno solo i miei cavalli, che gli altri mi stiano ben bene a km di distanza...

La voglia di fare comunque non è  passata: faccio altre cose che mi danno enormi soddisfazioni e piacere...perché dovrei accanirmi a fare trek e passeggiate se non le vivo più  serenamente come un tempo?
Posso scegliere e scelgo quello che mi fa stare bene, il resto non mi manca.
La cosa che tollero meno al mondo, anche meno dell'ignoranza, è la maleducazione. Perché se avere il cervello piccolo è una disgrazia, essere cafoni è una scelta. A.P.

camilla

Non ho capito come ti sei presa il calcio: il cavallo ti ha buttato giù e ti ha calciato mentre eri a terra (ci sono quelli che lo fanno)? Oppure gli stavi intorno e ti ha mollato un calcio? In entrambi i casi è un cavallo maleducato e pericoloso. Nel secondo caso forse tu hai fatto qualcosa che non dovevi, ma ugualmente non è ammissibile che un cavallo si comporti così. Se posso darti un consiglio, secondo me dovresti continuare a montare, ma scegliere un altro cavallo. A poco a poco ti rilasseresti, acquisteresti più esperienza e sicurezza e sono sicura che alla fine ti sentiresti in grado di montare anche il calciatore. La paura è una cosa molto strana. A me è capitato col mio primo cavallo, dopo una caduta mostruosa in concorso che mi ha mandato in ospedale. Ho ricominciato subito a montare tranquillamente, ma solo in casa: non riuscivo più a uscire in concorso. Entravo in campo, partivo, indirizzavo il cavallo all'ostacolo, facevo tutto quello che dovevo, ma evidentemente il cavallo sentiva che in realtà non volevo affatto saltare ed era fermo al primo ostacolo. Lui, un cavallo terribilmente in avanti,  che facevo fatica a tenere e non aveva mai rifiutato una volta. Ho smesso con i concorsi, montavo solo a casa, ho risolto i problemi che avevo con lui cambiando radicalmente modo di montarlo, e dopo un paio d'anni (ce n'è voluto di tempo!) ho ricominciato a fare concorsi senza problemi. Per questo secondo me dovresti darti tempo, tornando a divertirti montando un altro cavallo che nello stesso tempo possa aiutarti a migliorare le tue capacità.

Fra287

Riporto su questo topic perchè ho qualche aggiornamento da fare, e mi fa piacere condividerlo con voi che mi avevate dato, ai tempi, risposte molto gentili e utili. Inoltre, chissà, magari potrà tornare utile a qualcuno in futuro.

A dicembre 2014 vi scrivevo che, dopo un incidente, avevo sviluppato una certa paura del cavallo non solo in sella, ma anche da terra. Quella che era la mia sicurezza, il fatto che da terra potessi ancora godermi il contatto col cavallo, era svanita del tutto.
A fine gennaio, dopo un periodo in cui speravo che il giorno della lezione la pioggia rendesse inagibile il campo, decisi di darci un taglio.
Vivevo i giorni prima della lezione con angoscia, quando finivo ero contenta per il sollievo. Non aveva più alcun senso.

Sono stata ferma un anno e mezzo, pensando ogni tanto all'idea di ricominciare ma senza più aver voglia di imbarcarmi nella ricerca dell'ennesimo maneggio. Tutto sommato, comunque, stavo bene anche senza l'equitazione.
A settembre 2016, ho saputo della riapertura di un posto vicino a casa. Un posto meraviglioso, che già da solo comunica l'idea di relax e che, inoltre, associo a dei ricordi positivi dal momento che da piccola montavo lì.
Mi sono sentita pronta a ricominciare, senza pensarci troppo, in leggerezza. Con l'idea di andare a farmi solo una lezioncina a settimana, senza prendermela troppo e caricarla di tutte le ambizioni che avevo prima.

Beh, da settembre continuo con la mia lezioncina settimanale, mi rilasso, mi diverto, e magari intanto miglioro anche. La paura è diventata uno dei mille componenti dell'equitazione: è un ingrediente, c'è ma non avvelena la ricetta. Complici il posto, i cavalli e l'istruttrice sono tornata a una dimensione più spensierata dell'equitazione e del rapporto col cavallo.
Spero di terminare gli studi e iniziare a lavorare entro l'anno, e allora vedremo cosa il futuro mi riserverà...  :horse-embarrassed:

carodubbio

Guarda così il futuro ti impone nella vita si scopre sempre  tardi, Io ho 53 anni  (35lavorati) è ancora non so cosa mi capiterà nella vita lavorativa, quella sentimentale o affettiva là si può gestire, ma la vita lavorativa resta un terno al lotto nell'epoca attuale

Kimimela

Ciao fra sono contenta di leggere che coi cavalli hai ritrovato la tua dimensione.
Hai fatto bene a smettere a suo tempo...avere paura e angoscia non va assolutamente bene e tu sei stata brava a capirlo e ad allontanarti nel momento giusto!!
La Medicina (Canto Apache)
"Il vento e' la mia medicina che spazza via le pietre dalla mia mente. La pioggia e' la mia medicina che lava le mie ossa stanche.
Il mio cavallo è la mia medicina, e quando cavalco il ritmo del suo passo dentro mi accende"