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I cavallini quasi scomparsi

Aperto da Wild, Febbraio 03, 2016, 11:10:49 PM

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Wild


"Citazione da: Wild - Oggi alle 12:57:27 pm


Scusami, Raffaele, una domanda, se io non ho i soldi per prendermi due cavalli diversi e se voglio andare sia a sella sia a carrozza, e se voglio sollazzarmi in qualche lavoretto agricolo e se non ho grosse pretese a sella e se mi interessa di più il cavallo dell'equitazione e se mi piacciono i cavalli pesanti e se caratterialmente non mi trovo con cavalli troppo insanguati e se voglio un cavallo sempre tranquillo e affidabile e se ......"



Citazione da Alex:
"Mi sembra che fino a qui  tu non faccia il ritratto di un cavallo da tiro pesante, ma di un cavallino mesomorfo e mansueto, quelli delle razze che, aimè, sono in gran parte scomparse per mancanza di utilizzo sportivo. Il cavallo da tiro pesante io lo vedo come cavallo fortemente specializzato fin dall'inizio, a parte il rischio concreto che con il tempo si specializzi, appunto, come cavallo da carne (mi sembra che qualcuno abbia detto che questa è  la triste situazione del TPR, spero che non sia così).

Sarebbe bello che questa richiesta di cavallini non specializzati e mansueti fosse in qualche modo organizzata e resa visibile"


C'è un gruppo fb dedicato ai TPR dove se uno dice di montare un TPR viene preso a legnate perché il TPR è un cavallo da carne, ho detto tutto...peccato non riuscire a ritrovarlo, ma ci proverò...

Alex, volevo chiederti se possiamo fare una lista di queste razze mesomorfe scomparse, mi hai messo la pulce nell'orecchio e vorrei cercare di capire quali sono e perché la descrizione che ho fatto sia più attinente ad un cavallo di questo tipo piuttosto che ad un cavallo da tiro: quelli che ho conosciuto vi corrispondono, ma ci sta che siano eccezioni o che, essendo per la maggioranza meticci, non facciano testo...

Se alla mia descrizione avessi aggiunto ad esempio lavori agricoli (generici) e, che ne so,  spettacolo sarebbero andato bene comunque cavallini più leggeri?

Ho un grande sogno nel cassettino della mia mente: allevamento di bardigiani e avelignesi vecchio tipo, ma voglio capire quali sono le altre razze italiane mesomorfe e dimenticate e quali erano/sono le loro caratteristiche...

Vorrei inoltre riflettere su come si potrebbe fare per recuperarle e promuoverle nuovamente, immaginandole anche inserite in un contesto agricolo differente da quello odierno ed ecosostenibile.

Argomento troppo vasto? Spero tanto di no: spesso mi lascio trasportare dall'entusiasmo e la curiosità...

Grazie!  :horse-embarrassed:
"Quando accarezzi un cavallo metti il cuore nella tua mano" Pat Parelli

alex

Prova a dare un'occhiata a questa razza, che Raffaele (immagino con ottime ragioni) ritiene scomparsa ma che forse non lo è del tutto: https://it.wikipedia.org/wiki/Siciliano_(cavallo)

Un cavallo che viene descritto come dolico-mesomorfo, non  grande e non pesante ma non piccolo, adatto alla sella e al tiro (ovviamente leggero), che ha la mansuetudine come carattere distintivo. L'ho pescato grazie a una citazione di Raffaele, sia la pagina di wiki che - ancora di più - la pagina dell'associazione che afferma di avere in corso un ambizioso progetto di recupero sono colme di elementi che causeranno una grave crisi anafilattica agli intolleranti al lallismo, eppure .... è un cavallino che fa pensare: sembra adatto a un uso tranquillo, non sportivo, non spettacolare, non esibizionista, non pavoneggiante, insomma: se veramente esistesse, un cavallino "come dico io".

Qui la descrizione di agraria. org: http://www.agraria.org/equini/siciliano.htm

Qui il sito dell'Associazione: http://www.sicilia-aracsi.it/

Chi va nel sito dell'ARACSI si prepari a cose del genere:
Citazione(in tal senso occorre precisare che per la zooantropologia l'animale è un'alterità, ovvero un'entità capace di arricchire l'essere umano importando nella sua Kosmopolis elementi nuovi, contaminazioni che aprono il sistema uomo a esiti antro-poietici non impliciti nelle caratteristiche della specie Homo sapiens sapiens. In questo senso va intesa la zooantropologia, che già nel nome rende implicita l'idea che non sia possibile una valutazione dell'uomo attraverso una fondazione autarchica del processo antropologico

Lo ammetto: non è per tutti, forse ci vorrebbe un warning ancora più drastico di quello che campeggia sul blog Lalli & tope.  :icon_rolleyes:
La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

raffaele de martinis

#2
La gioiosa associazione da te citata, ha poche idee ma confuse, quasi come quella del lallo sanfratellano, interessi "politici" prevalgono su quelli oggettivi, e manca la benché minima programmazione sistematica, da tempo li ignoro.

Ovviamente nulla osta al singolo cavagliere a prendere un ippopotamo e farsi delle giolive promenades, altro discorso è spacciare per lallo da sella la rassa TPR... in una escursione impegnativa - il giocondo lallone - schiatterebbe dopo due giorni.

... "il culo nella carriola e le gambe avanti"...

alex

#3
A parte le idee confuse, sembrerebbe che qualche cavallino siciliano esista ancora, e fra gli scopi dell'associazione non sembra esserci quello di migliorarlo, il che è una bella cosa. Mi  confermi che esistono? Gli allevatori sono ben distribuiti di qua e di là nel territorio siciliano, qualcuno dovrebbe essere abbastanza vicino a te. Non faresti una gita?  Infine: mi confermi che se esistesse ancora il cavallo siciliano sarebbe "come dico io", un cavallino mansueto, rustico, frugale, adatto a molti usi diversi senza eccessive specializzazioni, senza ambizioni di eccellenza, e senza eccessive pretese?
La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

Miky Estancia

#4
Citazione da: Wild - Febbraio 03, 2016, 11:10:49 PM

....

Vorrei inoltre riflettere su come si potrebbe fare per recuperarle e promuoverle nuovamente, immaginandole anche inserite in un contesto agricolo differente da quello odierno ed ecosostenibile.



Ti posso raccontare la nostra esperienza.
Il recupero e la promozione sono strettamente legati.
Bisogna recuperare e quindi produrre (e immettere sul mercato), ottimi soggetti e promuoverli portandoli in piazza impeccabili (e qui, bisogna imparare a capire cosa vuol dire impeccabile e cosa vuol dire ottimo soggetto).

Se non hai soggetti impeccabili, alla gente non vien voglia di comprarli, specialmente in ambito agricolo.
Chi acquista un cavallo per il lavoro agricolo, lo vede come un investimento a rendere, richiede una certa polivalenza all'animale (lavoro e svago), bassi costi di mantenimento (la preferenza quindi va a razze rustiche senza tare agli arti) e un animale bello esteticamente e bravo (bello perché l'immagine, nella vendita di un prodotto, conta;  bravo perché chi lavora con la trazione animale non può tollerare i rischi che comporta lavorare con un cavallo non adatto mentalmente ).

Quindi...il problema è  che se allevi, con lo scopo di viverci, devi sapere come fare per tirar fuori soggetti che soddisfino le esigenze del mercato e mettere in conto che dovrai eliminare i soggetti in surplus o inadatti.
Altrimenti il rischio di fallire è altissimo.

Una volta che ti ritrovi in mano soggetti buoni, belli e sani, devi addestrarli in modo impeccabile e portarli in giro per farli vedere e dimostrare coi fatti, che stai proponendo animali validi. Devi proporre assistenza post vendita e formazione ( non tutti sono già utilizzatori) e....avere una certa reputazione supportata da fatti e risultati concreti.
La cosa che tollero meno al mondo, anche meno dell'ignoranza, è la maleducazione. Perché se avere il cervello piccolo è una disgrazia, essere cafoni è una scelta. A.P.

Wild

Mi ero fatta un'idea totalmente opposta del cavallo siciliano: i soggetti che arrivano su tramite alcuni commercianti non si può dire che corrispondano a queste descrizioni e a queste foto proposte da Alex.

Miky, ti ringrazio tantissimo per la chiarezza e la sintesi riguardo la promozione e il recupero, il tutto conferma il fatto che prima che io abbia acquisito tutte le capacità richieste dal lavoro sarò talmente anziana da non poter più lavorare, il che i sta anche bene dato che si dice che senza sogni si muore  :firuu:

Mi basterebbe mostrare a qualche giovane cavaliere le potenzialità dei cavalli che io definisco "dimenticati" italiani o meno, in modo che ci sia qualcuno a conoscenza di questo e che le promuova efficacemente.

Per il momento abbiamo quindi messo in lista:
-Siciliano
-Avelignese (vecchio tipo)
-Bardigiano
"Quando accarezzi un cavallo metti il cuore nella tua mano" Pat Parelli

Ungarina

Io ho montato due siciliane, entrambe grigie, che dire? Gli manca la parola. Certo non hanno il fisico dei cavalloni da salto ma in passeggiata non ci sono tronchi, dislivelli e ostacoli vari che li possano mettere in difficoltà, anzi. Il mio ha preferito passare tra cancello e dirupo che saltare il cancello, la nanetta siciliana ha saltato senza nemmeno scomporsi. Poi li chiami e vengono, a mò di cane, credo dipenda anche dal legame col padrone.
..tutto il resto è noia!
Senza fretta, ma senza sosta.

raffaele de martinis

#7
Citazione da: alex - Febbraio 04, 2016, 09:02:25 AM
A parte le idee confuse, sembrerebbe che qualche cavallino siciliano esista ancora, e fra gli scopi dell'associazione non sembra esserci quello di migliorarlo, il che è una bella cosa. Mi  confermi che esistono? Gli allevatori sono ben distribuiti di qua e di là nel territorio siciliano, qualcuno dovrebbe essere abbastanza vicino a te. Non faresti una gita? Inoltre: perchè hai nominato, in questo contesto, il TPR e la questione della equitazione erotica, che in questo topico (vedi il suo titolo) non c'entrano una cippa? Infine: mi confermi che se esistesse ancora il cavallo siciliano sarebbe "come dico io", un cavallino mansueto, rustico, frugale, adatto a molti usi diversi senza eccessive specializzazioni, senza ambizioni di eccellenza, e senza eccessive pretese?

Certo non si può negare che esistono gli indigeni siciliani, anche Oddo sarebbe stato ammesso in quella rassa se non fosse stato già marchiato sanfratellano, già, uno dei dirigenti, quando lo vide, mi chiese di iscriverlo come stallone.
Ma l'antico lallo siciliano era "curtu e nanu", un piccoletto arabegiante ma con tanta rustichezza, forza ed energia, gli indigeni attuali (ottimi lalli) sono più alti, eleganti, forse simili agli AA o ai cavalli sardi.

http://www.sicilia-aracsi.it/cavallo-siciliano-indigeno.html

Guarda i lalli delle monete, come quelli del Partenone, dei mosaici di Piazza Armerina, ecc. sono piccoletti in proporzione agli uomini che - allora - erano bassetti pure loro.

I lalli mongoli, arabi, berberi, turchi sono dei nanerottoli a confronto delle razze pregiate da sport attuali, eppure in groppa a questi lalli, si son sviluppate le cavallerie più forti della storia: quelle  orientali; i cavalieri europei montati su lalloni/su destrieri pesanti presero da queste - quasi sempre - dure legnate... vedi le crociate.



Stranamente, questi lallini erano anche "coraggiosi", sembra un ossimoro ma io credo al Generale quando dice che i lalli limousin (quelli dei tempi del Generale sono oggi scomparsi e dovevano essere più o meno come i siciliani) erano "mangiatori di baionette".

Già, i popoli equestri selezionavano: velocità, agilità, resistenza e... coraggio e "testa", loro se ne fregavano della bella presenza e gli sports equestri non esistevano ancora.
... "il culo nella carriola e le gambe avanti"...

segreto

Sull'ultimo numero di "Vita in Campagna" c'è un servizio di due pagine sui cavalli selvaggi dell'Aveto (parco in provincia di Genova, sull'alto appennino ligure-emiliano).
Dice che possono essere definiti "selvaggi" e non "inselvatichiti. Sono monitorati ma non infastiditi. Si riproducono spontaneamente e le ultime generazioni non sono mai state a contatto con l'uomo. Morfologicamente sono dei bei bardigianotti bai con groppa doppia. Una meraviglia.
Segreto

Wild

Citazione da: segreto - Febbraio 04, 2016, 09:57:01 PM
Sull'ultimo numero di "Vita in Campagna" c'è un servizio di due pagine sui cavalli selvaggi dell'Aveto (parco in provincia di Genova, sull'alto appennino ligure-emiliano).
Dice che possono essere definiti "selvaggi" e non "inselvatichiti. Sono monitorati ma non infastiditi. Si riproducono spontaneamente e le ultime generazioni non sono mai state a contatto con l'uomo. Morfologicamente sono dei bei bardigianotti bai con groppa doppia. Una meraviglia.
Segreto

Concordo, li adoro!  :love4:
Prendere dei puledri da loro per rimetterli in cattività sarebbe però un vero sfregio alla loro particolarità, il loro branco è una risorsa tutta italiana da preservare e mantenere intatta, ma senza disturbarne l'essenza, almeno questo secondo me...






Ora mi state facendo venire voglia di dare un'altra possibilità ai cavalli siciliani.





Il Norico è inseribile nella lista? E il pony di Monterufoli?
"Quando accarezzi un cavallo metti il cuore nella tua mano" Pat Parelli

raffaele de martinis

Se è per questo i cavallini della Giara stanno lì da alcuni millenni, fino a qualche tempo fa era normale cacciarli, prenderli a fucilate come un camoscio o un cinghiale.

La loro storia meriterebbe un capitolo a parte, la loro origine è ancora controversa, qualcuno - addirittura - li fa risalire al lallo ariano, progenitore delle rasse leggiere... teorizzando il loro arrivo in Sardegna attraverso un istmo che in tempi antidiluviani collegava l'Africa alla Sardegna.

Una volta, andammo - mia moglie ed io - nell'altipiano di Gesturi, parcheggiai la moto all'ingresso della riserva e proseguimmo a piedi, dei lallini neanche l'ombra, solo rare vacche in un paesaggio da favola.

Domandai ad un custode: e i cavallini?
Non si fanno avvicinare, è' possibile vederli solo la sera all'abbeverata e, comunque, bisogna avvicinarsi con molte precauzioni.

Sono largamente usati dai ragazzini per la Sartiglietta... una volta li vedemmo a Torre Grande il giorno di Ferragosto - spettacolo!

https://www.youtube.com/watch?v=RxEWMDN2gs8
... "il culo nella carriola e le gambe avanti"...

Hadban

Tanti tanti anni fa andavo in un maneggio dove avevano acquistato dal commerciante di zona oltre ai classici argentini dinversi cavalli che definivano siciliani. La tipologia era tutta simile. Teste arabi giganti molto molto belle, pelo anche in inverno raso e brillante, altezza sui 155-160,  colore baio sauro, conformazione  più piazzata di un arabo, carattere brillante, generoso, alcuni da principianti altri nk

Wild

Citazione da: raffaele de martinis - Febbraio 05, 2016, 03:09:40 AM
Se è per questo i cavallini della Giara stanno lì da alcuni millenni, fino a qualche tempo fa era normale cacciarli, prenderli a fucilate come un camoscio o un cinghiale.

La loro storia meriterebbe un capitolo a parte, la loro origine è ancora controversa, qualcuno - addirittura - li fa risalire al lallo ariano, progenitore delle rasse leggiere... teorizzando il loro arrivo in Sardegna attraverso un istmo che in tempi antidiluviani collegava l'Africa alla Sardegna.

Una volta, andammo - mia moglie ed io - nell'altipiano di Gesturi, parcheggiai la moto all'ingresso della riserva e proseguimmo a piedi, dei lallini neanche l'ombra, solo rare vacche in un paesaggio da favola.

Domandai ad un custode: e i cavallini?
Non si fanno avvicinare, è' possibile vederli solo la sera all'abbeverata e, comunque, bisogna avvicinarsi con molte precauzioni.

Sono largamente usati dai ragazzini per la Sartiglietta... una volta li vedemmo a Torre Grande il giorno di Ferragosto - spettacolo!

https://www.youtube.com/watch?v=RxEWMDN2gs8

Li avevo  smarriti per un anno nei meandri della mia mente...

I risultati del trattamento che hanno subito direi che sono chiari a tuti, ancora ora non sono sufficientemente valorizzati, forse perché la Sardegna non guadagna in alcun modo dalla loro presenza: il turismo in Sardegna c'è e ci sarà per altre ragioni, ma in Liguria non è proprio così, la valorizzazione e l'impegno nei confronti di questi cavalli potrebbe essere un'attrazione per i turisti moderni. In questo anche l'ambiente gioca la sua parte: i cavalli dell'Aveto vivono in mezzo al verde, i Cavallini della Giara vivono in un habitat esteticamente meno attraente, almeno a quanto mi risulta...
Non vedo altro modo se non il turismo per valorizzare i branchi selvaggi italiani.
"Quando accarezzi un cavallo metti il cuore nella tua mano" Pat Parelli

Wild

Torniamo in topic, per carità, prima di incasinare anche questo in discorsi e controversie inutili...

Il topic si riferiva in origine a come possiamo rivalorizzare le razze italiane da sella e da lavoro e si proponeva di elencare queste razze che vengono sempre meno valorizzate mettendone in luce le caratteristiche, i punti di forza e i punti deboli, ipotizzando un loro recupero e le cause che le hanno portate quasi all'estinzione o comunque a una selezione che ne ha cambiato radicalmente l'essenza originaria.

Ci siamo poi spostati, senza però proseguire il discorso originario del topic, ad esaminare la situazione dei branchi selvaggi italiani, che però, pur essendo una risorsa da proteggere e valorizzare, non sono, proprio per questo, introducibili in cattività, almeno secondo me.
"Quando accarezzi un cavallo metti il cuore nella tua mano" Pat Parelli

maya

Wild ho appena postato uno stralcio di articolo nel topic della manifestazione Cavalli a Roma, a proposito del cavallo Romano, cavallo da sella, pochi esemplari rimasti, conosco un paio di allevatori che stanno facendo di tutto per tirare fuori bei soggetti e dargli un po di pubblicità :horse-wink:
I branchi vivono allo stato brado, nei miei giri in montagna ne ho incontrati parecchi :horse-smile: