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Avena

Aperto da Wild, Giugno 27, 2015, 10:01:11 AM

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bambolik

Concordo per esperienza diretta co;
- carodubbio su sensibilità personali di ogni soggetto all'eccitazione (sopravvalutata) da avenina contenuta nell'avena stessa.
- tra avena nera e bianca per adesso ho solo notato che l'avena ner è piu appetibile.
- Sul MIO cavallo "vintage" mi è stato consigliato dal veterianario di somministrare avena nera bagnata / ammollata per favorirene la masticazione (ovvio) ma NON schiacciata o fioccata per ragioni su descritte...

L'integrazione con pascolo e verdura è comunque SEMPRE ottima per i cavalli e in lavoro.

Il Mio "Vecchio" per adesso apprezza molto la "cura avena" (1 kg a di lavorando) sfoggiando specchiature e con un buon tono muscolare per la sua eta di 22/23 ani circa...

Io personalemente ben dosata la consiglio 8a seconda di sensibilita lavoro e eta del cavallo)
"Non è mai tempo perso quello trascorso a cavallo"(Winston Churchill).

Talento

Scusate le domande (forse?) sceme...
Che differenza c'è tra orzo ed avena? Uno è più nutriente dell'altro? Sono uguali? Quale è migliore?

Wild

Mi scuso con tutti per l'intervento di prima, non si capiva un bel niente, lo avevo scritto e corretto col cellulare perché mi aveva saltato delle parti, ma evidentemente le correzioni non sono state fatte... allora, riscrivo da capo e spiego meglio: io lavoravo assieme a una ragazza che ha molta più esperienza di me, quando è stata cambiata l'alimentazione a questo cavallo, gradualmente  e con tutte le accortezze del caso, lei aveva detto al proprietario (con pochissima esperienza) che secondo lei aveva sbagliato acquisto. Sull'etichetta c'era scritto "avena Nera", ma i semi le sembravano essere troppo appuntiti e biforcuti (testuali parole). Quei semi sono stati dati al cavallo per qualche giorno due chili al giorno regolarmente prima che andasse in colica...

Lungi da me il voler fare allarmismo: io al mio cavallo darei l'avena senza pensarci due volte, visto che vorrei tenerlo scalzo, però io stessa dopo questo episodio mi sono allarmata.

Il veterinario e un maniscalco di fiducia, senza conoscersi e senza che fosse loro chiesto contemporaneamente di dare una spiegazione all'accaduto, hanno entrambi pensato a un cattivo utilizzo dell'avena e, probabilmente, ad una sbagliata tipologia.
L'avena veniva somministrata senza essere bagnata né schiacciata e il cavallo era molto anziano.
Ho cercato di informarmi sull'avena il più possibile, ma purtroppo chi è d'accordo la difende sempre e comunque e non spiega come vada usata, chi non lo è invece la denigra sempre e comunque e non spiega le sue ragioni, e io non ci capisco più nulla...ovviamente...

Comunque, andando avanti, l'avena bianca veniva somministrata solo in caso di bisogno (quando il cavallo in questione aveva o avrebbe lavorato), mentre quella nera nelle modalità sopra descritte. Io non credo che sia stata l'avena in sè, ma il modo in cui è stata gestita.
L'intervento doveva finire con: "cosa pensate che possa essere successo? C'entrava realmente l'avena o il suo utilizzo oppure no?"

Mi scuso veramente tanto per il mio vizio di scrivere di getto e poi rileggere, questa volta  ho cliccato "invio" prima del tempo e non sono riuscita più a correggere...spero che ora il mio intervento sia più chiaro e che non allarmi o offenda nessuno...Grazie per avermi segnalato l'incomprensibilità...
"Quando accarezzi un cavallo metti il cuore nella tua mano" Pat Parelli

Wild

Ripensandoci, penso sia stato inopportuno proprio l'intervento in sé...ho proprio sbagliato, mi dispiace...lo elimino?
"Quando accarezzi un cavallo metti il cuore nella tua mano" Pat Parelli

bionda

Da ogni parte ho letto che il colore dell'avena, bianca o nera, non ha nessuna relazione con le altre sue proprietà, e che quella dell'avena nera è solo una moda di origine commerciale che non ha ragione di essere. Ci sono differenze tra un'avena con chicchi più cicciotti e una con chicchi più piccoli e/o più vuoti, ma il colore non c'entra. Chiaro che la prima è più nutriente e la seconda apporta più fibra e meno nutrienti.

Se dessi 2 kg al giorno di avena (non importa quale) al mio vecchietto, mi va in colica dopo un giorno, non dopo due. Conosco i problemi del mio, i problemi di quello che è morto non li conosce nessuno qua, e a quanto pare non li conosceva neanche la proprietaria.
"Entschuldige, mein Tier, ich werde schon noch dahinterkommen"
Udo Bürger
"Scusami, mio animale, prima o poi ci arriverò"

Idunas-Sanni

Sulle differenze tra l'avena nera e quella chiara non so dirti niente, so che in tanti ultimamente lo danno o miscelano i due tipi. Dicono che ha meno residui vari perché non ha bisogno di fertilizzante e che abbia più zuccheri, ma questo non ti confermo. È ciò che si sente.

" Va bene come alimento? "
Quello di sicuro. Come ha scritto Carodubbio è la migliore granaglia per i cavalli perché viene assimilata meglio di tutte le altre. Ovvio che le dosi devono essere sensate, anche quello l'ha notato Carodubbio, perché l'avena è molto energetica e va dosata bene rispetto al tipo di cavallo (razza estensiva, puro sangue, cavallo sportivo ecc.), al lavoro che svolge (regolarmente, leggero, medio, pesante) e il metabolismo.

L'avena in se non scalda o eccita, ma è ovvio che dandone tre chili al giorno a un cavallo che lavora due volte alla settimana un'oretta in campo facendo un pochino di trotto e un galoppino con un metabolismo che funziona alla grande, dopo darà da matto perché ha energia da vendere. Ma quello vale per ogni tipo di mangime/ granaglia solo che l'avena è più energetica degli altri.
"Quanto al fatto che l'avena sia una specie di eccitante, ne sono convinti molti; sta il fatto che questo effetto è sensibile ai confini fra le nazioni, perchè di colpo passando un confine l'effetto cessa - nessuno menziona più la cosa   . Questo me lo dicevano in parecchi confrontando le convinzioni diffuse nei vari stati. "
In effetti da noi in Germania è l'alimento tradizionale per i cavalli, poi è venuto fuori anche da noi la moda del "ma scalda troppo il lallo", pero in grande linea è sempre l'alimento numero uno.  E in quasi tutti i maneggi  hanno la schiacciatrice (che non costa neanche un patrimonio).

L'avena si da tranquillamente intera. Se ci sono problemi concordo con alex.
"Se un cavallo mastica male, c'è un problema; e allora ci sono due casi: o è risolvibile, o non lo è. Se è risolvibile, occorre risolverlo, e non solo perchè mastichi meglio l'avena intera. "
Se non si può risolvere, vedesi per esempio cavalli anziani, è meglio quella schiacciata. Ma va data entro tre giorni (meglio ancora di meno)dopo che è stata schiacciata. Se non c'è la schiacciatrice allora niente avena. Perché se non ce la fanno a masticarla viene fuori intera, che al cavallo non fa niente, ma l'hai buttato.
Se il cavallo invece mastica male nel senso che mangia con troppa fretta e manda giù i cicchi interi per quello si può risolvere/ migliorare dandola miscelato con altri mangimi o mettendo nella mangiatoia due o tre di sassi grandicelli.
Il cavallo è il tuo specchio. Non ti adula mai. Rispecchia il tuo temperamento. E rispecchia anche i tuoi cambiamenti di umore. Non ti arrabbiare mai con il tuo cavallo, potresti pure arrabbiarti con il tuo specchio. (Rudolf G. Binding)

alex

Grazie Idunas, la mia affermazione "Se un cavallo mastica male, c'è un problema; e allora ci sono due casi: o è risolvibile, o non lo è. Se è risolvibile, occorre risolverlo, e non solo perchè mastichi meglio l'avena intera." era un pochino oscura, mi spiego: il motivo più frequente per cui un cavallo (che abbia i denti....) mastica male è che abbia bisogno... del dentista; e i problemi alla bocca e all'occlusione si ripercuotono anche su altre cose importanti (accettazione dell'imboccatura, perfino "asimmetrie e rigidità" generalizzate, secondo alcuni dentisti). Una seconda causa è l'eccessivo intervallo fra un pasto e l'altro, per cui il cavallo impara ad "abbuffarsi" invece di mangiare lentamente, il che è un problema serio: può occludersi l'esofago, aumenta il rischio di ulcere gastriche e suppongo pure il rischio di coliche.

Se poi un cavallo non ha più denti, allora concordo: non deve assumere cibo che debba essere masticato bene....  :horse-wink:
La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

carodubbio

Nella sua semplicità la faccenda è complessa.

Personalmente dopo anni mi sono allineato a dare solo fieno di buona qualità e per biada avena, prima la bagnavo , adesso la do asciutta. A parte le quantità che variano dal tipo di cavallo , per cosa lo usiamo , il carico di lavoro giornaliero, e per ultimo ma anche quello più essenziale resta lo stile di vita che gli facciamo fare, un cavallo governato a dovere e gestito con molta attenzione resta più sereno e collaborante con i nostri bisogni.

A me la storia di dare diverse volte al giorno la biada mi attira poco, da sempre do 2 volte al giorno ( sempre negli stessi orari) tutto insieme  fieno e biada. A parte che ora con il paddock e il caldo il rotolo  di fieno è sempre  a sua portata di ganasce.

E sul fatto che il cavallo non riesca a schiacciare le granagli perché dure, basta vedere con quale facilita distrugge le tavole di legno , se mangia il legno le granaglie dure  gli fanno un fico secco. Se non le schiaccia e perché ingoia masticando poco.

alex

Io uso tranquillamente il premio alimentare, senza alcun effetto collaterale negativo. Ebbene, da qualche tempo spesso il premio alimentare - molto gradito da Asia - è una mini manciatina di chicchi di mais intero di cui mi riempio una tasca. E' un seme veramente duro.... ma il crunch crunch lento e soddisfatto che sento mi fa presumere che prima di essere inghiottito sia ridotto a poltiglia.

Proverò appena lo trovo l'orzo intero, sono certo che sentirò un crunch crunch identico.
La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

Franco Belmonte

Buongiorno, mi inserisco in questa discussione perché l'alimentazione è uno degli argomenti che preferisco e nel quale opero.
Credo che Alex abbia come sempre per capacità, pazienza e preparazione risposto a tutti i vari interventi.
Rimane la domanda di base: perché e quando aggiungere avena nella dieta. Vi offro su questo il mio contributo.
Tra le granaglie l'avena è la più nobile per il contenuto in nutrienti circa il 12 % in proteine e contenuto in minerali che è in grado a volte di bilanciare quello del fieno.
Ma dipende da ciò che è contenuto nel fieno, impossibile a conoscere se non attraverso una analisi di laboratorio del fieno in oggetto o almeno della media regionale dei raccolti.
Detto questo, l'avena non è né un importante vettore di proteine né di sali nella quantità somministrata quanto una fonte di energia. Contiene infatti in percentuale il 75-78% di zuccheri semplici.
La somministrazione di avena nella dieta ha senso quando, ad esempio nel caso di galoppatore, si voglia fare rifornimento di glicogeno nelle fibre muscolari. Un supplente di avena, tenendo conto del tempo di permanenza dello stomaco prima e di digestione poi rende disponibile carburante al momento giusto.
Carburante che, se non si tratta di un galoppatore o di un cavallo da tiro pesante o altrimenti impiegato in attività anaerobica deve essere altrimenti immagazzinato e poi conservato sotto forma di grassi con tutte le ricadute del caso. Assolutamente come nel nostro caso di umani.
Altra occasione per la somministrazione di avena è lo sbilanciamento tra energia necessaria alla attività in genere e energia disponibile nel fieno in megacalorie/Kg. ( da conoscere tramite analisi ). Quando lo sbilanciamento è tale che deve essere superata di molto la normale quantità di fieno somministrata per far fronte alle esigenze i casi sono due, o si cambia fieno ( ed è la cosa migliore ) o si integra ( questa volta si tratta di integrazione e non supplemento ) la razione di fieno con la giusta quantità di avena, ancora una volta non a caso ma grazie alla matematica o all'osservazione dell'atleta, capace e prolungata.
La somministrazione di avena in piccola quantità , è il caso del mezzo kg. può sistemare anche, come ho accennato, alcune deficienze minerali poiché i rapporti Calcio / Fosforo nell'avena sono invertiti rispetto a quelli della maggior parte dei fieni.
In tutti gli altri casi si fa danno. Infatti poiché l'energia contenuta in qualsiasi granaglie è circa il doppio di quella contenuta in un fieno comune si sfiorano le necessità energetiche con danno metabolico.
Considerate che non è solo importante l'energia totale ma come distribuita nell'alimento. Se un fieno contiene una media del 15% di zuccheri che chiamerò semplici, l'avena ne contiene più del 70%. Se considerate che un cavallo dovrebbe essere alimentato con un "combustibile" più "lento" come gli zuccheri delle fibre capite che non fate altro che gettare benzina sul fuoco se il vostro cavallo non è un atleta ad alta prestazione o un poveretto attaccato ad un aratro 12 ore come una volta.
Il mito dell'avena si deve a quei cavalli, cui una volta se ne dava una manciata non certo dei chilogrammi. Ora che il cavallo da lavoro non esiste più se non nel terzo mondo l'uso dell'avena assume altri significati ed è spesso se non sempre abusata.
Contribuendo a sbilanciare dal punto di vista energetico una dieta già troppo ricca in calorie. Prezzo troppo alto da pagare per il bilanciamento proteico ( i nostri fieni sono spesso scarsi in proteine se si tratta di cavalli in condizioni particolari ) per il quale abbiamo ben altri strumenti come la soia o il lino. Ma, ancora una volta si tratta di conoscere sesso, peso, attività condizione dell'animale e i contenuti della base alimentare, il fieno. 
La Scienza della Nutrizione è un argomento vasto ed articolato figlio di Fisiologia alla quale in effetti è posposta nell'insegnamento.