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I maniscalchi sanno pareggiare un cavallo scalzo?

Aperto da alex, Agosto 04, 2014, 04:41:56 PM

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fede.spin

Citazione da: alex - Agosto 08, 2014, 06:48:11 AM
già a suo tempo ti ho riferito l'ipotesi di Ramey per spiegare il fatto che i nostri cavalli, qui e ora (nel mondo occidentale), lavorino tanto o lavorino poco hanno sempre e quasi tutti il problema di un eccesso di crescita della muraglia. Non voglio annoiare i gentili ascoltatori ripetendo le solite cose.

Ripetila, Alex, per chi se la fosse persa

raffaele de martinis

Essendo io un barefutto indipendente, per prima cosa prescriverei di scegliere un lallo mai ferrato, secondo, il lallo mai ferrato dovrebbe avere i pedi boni, perché la selectione ha promosso altre qualità e ha trascurato i pedi boni: vedi i PSI.

Detto che non bisogna mai toccare sola e fettone, colla muraglia ci puo fare l'uncinetto, lovviamente nel limite del mustangrollo.

Xe prescriveva la stabulazione su un pavè acciottolato, io ho fatto una via di mezzo anche perché il lallo aveva a disposizione parte dello spatio in terra battuta al coperto e lettiera, i ciottoli col tempo si sono incementati tra diloro e c'era il ploblema della pulizia delle fianfre: quali impossibile rimuovere, ora quel paddocco è diventato quasi pianeggiante ed è abitato da due o tre lalli ferrati.  :icon_eek:

L'eccessiva crescita della muraglia è perché il lallo si muove poco e su fondi flosci, col paddocco Xe et lavoro mai avuto bisogno di pareggiatore (la pareggiatrice/veterinaria che vide quei pedi si limitò a fotografarli): quando non avevo il paddocco: autopareggio su asfalto vetroso, ci davo un colpetto di smeriglio forse una o due volte all'anno.

La giostra dovrebbe essere obbligatoria secondo normativa europea, non tanto per l'autopareggio barefutto ma per far movere i lalli (anche ferrati) che - a volte stanno fermi 5 giorni su sette, sarebbe d individuare il tipo di ciottolino più adatto al pede scalzo e a quelo ferrato.

Ricordo che il lallo cammina sulla sola et sullo fettone la muraglia partecipa al sostegno ma serve sopratutto da protectione e da coltello per afferrare il suolo delle ubertose praterie americane dove si è evoluto il lallopede, il piede tondo di Xe, e mustang pede di Jack sono "aberrationi" utilitaristiche volute dall'homo e dalla natiura.



... "il culo nella carriola e le gambe avanti"...

Shady

Citazione da: alex - Agosto 07, 2014, 11:31:04 PM
Il paragone da fare è: fa un peggiore (più dannoso) pareggio il maniscalco di lunga esperienza, ma di qualità così così (poca scuola, scarse letture, scarse discussioni eccetera) o il pareggiatore con quattro giorni di corso? Senza dubbio il primo: perchè il suo errore classico è quello di pareggiare troppo, mentre l'errore classico del pareggiatore principiante (che non sia un perfetto idiota, ovvio) è quello di pareggiare troppo poco; e non c'è paragone fra i danni del primo tipi di errore, e quelli del secondo. Fra l'altro, l'errore di secondo tipo è facilmente e velocemente  rimediabile; per rimediare quello del primo tipo possono volerci mesi.
...allora il mio maniscalco ti piacerebbe perchè toglie poco, non pulisce come quando deve ferrare... insomma, anche se non ne capisco molto, si vede bene che fa due lavori diversi, si vede bene il piede lavorato per poi essere ferrato e quello pareggiato.


alex

Evviva!

Non dirò mai che tutti i pareggiatori sono bravi, nè che tutti i maniscalchi siano incapaci di pareggiare; anzi: se un maniscalco con un minimo di sale in zucca volesse imparare il pareggio barefoot, e pure scegliere il meglio delle varie "scuole", sostengo che ci metterebbe un attimo! Il problema è che usualmente non lo vogliono fare; e parallelamente, non credo siano molti i pareggiatori che, considerato tutto quello che c'è da considerare, dicano "Visto come stanno le cose, questo cavallo è meglio ferrarlo", in quei casi (pochissimi, pochi o tanti che siano) in cui questa è, per il bene del cavallo, la scelta migliore.

Viste le povere considerazioni che fa un maniscalco super come Blasio sul cavallo sferrato nella famosa intervista, spero di più nei maniscalchi giovani che in quelli anziani, di vastissima esperienza.
La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

raffaele de martinis

Il M/llo Blasio considera il lallo come animala da servitio: lavoro, sport. si è formato per questo.

Si è espresso in quel modo semplicemente perché reputa che il lallo deve essere a disposizione del cavagliere et non viceversa.

Nessun lallo scalzo può sopportare gli allenamenti e le gare ad alto livello in qualsiasi disciplina senza protezione, tantomeno trainare un pesante carrellone per molti km ogni giorno 300 giorni all'anno.

Altro discorso è per noi che usiamo il lallo moderatamente, per questo ci basta e ci sollazza anco un lallo scalzo... un picchiatello che cognosco, in giuventude,  era piuttosto scavezzacollo a cavallo; senza ferri o sarebbe dovuto diventato saggio, o avrebbe azzoppato qualche diecina di lalli.

... "il culo nella carriola e le gambe avanti"...

Bubba

mi inserisco brevemente perchè se non sbaglio alle olimpiadi si son presentati in dressage cavalli scalzi.

Io non riesco a gestire bene nemmeno il mio che fa attività scarsa/nulla, però evidentemente qualche cavallo scalzo regge bene gli allenamenti intensi (tralasciando i cavalli da endurance che anche quest'anno hanno vinto la tevis. Con scarpette però)

carodubbio

Citazione da: Bubba - Agosto 13, 2014, 10:22:04 AM
mi inserisco brevemente perchè se non sbaglio alle olimpiadi si son presentati in dressage cavalli scalzi.


Un conto e il giorno della gara  altro i 365 dell'anno.
Essendo a livello teorico praticamente sotto zero, mi baso solo sul fatto pratico e dei risultati ottenuti, allenare un cavallo per uso sportivo usando la ferratura  ti permette di ottenere dei risultati a livello fisico atletico troppo diversi se vai solo sferrato , c'è una velocità che si raggiunge solo con la ferratura, e in qualsiasi gara il tempo che viene impiegato per la prestazione sportiva resterà sempre un parametro che non lo puoi togliere

rhox

almeno metà dalle discipline equestri non sono giudicate dal tempo.. quindi per tutte queste i ferri non servono? :firuu:
Il miglior modo per rispettare il cavallo è rispettare te stesso

alex

#23
Citazione da: fede.spin - Agosto 08, 2014, 10:20:34 AM
Citazione da: alex - Agosto 08, 2014, 06:48:11 AM
già a suo tempo ti ho riferito l'ipotesi di Ramey per spiegare il fatto che i nostri cavalli, qui e ora (nel mondo occidentale), lavorino tanto o lavorino poco hanno sempre e quasi tutti il problema di un eccesso di crescita della muraglia. Non voglio annoiare i gentili ascoltatori ripetendo le solite cose.

Ripetila, Alex, per chi se la fosse persa

Mi era sfuggita la richiesta.

L'idea di Ramey è che la velocità di crescita della muraglia si adegui al consumo o meglio: che il movimento faciliti e acceleri la crescita della muraglia. Le cose sarebbero fatte in modo che purchè l'attività fisica sia costante, nel tempo crescita e consumo si bilanciano e si raggiunga la felice condizione di "autopareggio": tanto cresce, tanto si consuma.

Ma i nostri cavalli non hanno affatto un'attività costante: certi giorni lavorano, certi giorni non lavorano. Secondo Ramey, l'effetto di questo lavoro stop-and-go sarebbe che la muraglia è stimolata eccessivamente a svilupparsi nei giorni di lavoro, dopodichè continua a crescere con la stessa velocità, "per inerzia",  anche nei primi giorni di sosta.... e non si consuma a sufficienza.

In effetti, non no mai trovato cavalli che si auto-pareggiano ad eccezione di una categoria: i vecchi pensionati, al pascolo, che fanno una vita "sempre uguale". Non è che facciano molto movimento, tutt'altro; eppure alcuni non hanno bisogno di pareggio. Un amico, con un grosso "pensionato" con parecchi cavalli liberi, mi conferma che in circa due anni (se non ricordo male) si raggiunge l'equilibrio e non serve più pareggiare.

Avremo mai la possibilità, noi cavalieri del XXI secolo, tranne fortunate eccezioni, di usare il cavallo nel modo che per lui è migliore ossia: con estrema costanza, su per giù lo stesso movimento ogni giorno? No; e allora l'autopareggio sfuma.
La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

raffaele de martinis

Quello che dice Ramey è possibile se si fanno andature blande/da pascolo: 15/30 km algiorno, queste medie di spostamento facevano egli antigui, nel medio evo (l'ho sentito su RaiStoria), dato il pessimo stato delle strade, i carri erano trainati sopratutto da buoi, animala lento pede dalle andature "pacifiche".

Altra cosa e fare il corriere: galoppate sfrenate per portare la posta ai tempi di Ciro correndo più veloce degli aironi in volo, la ricrescita dell'unghio mai avrebbe potuto compenzare il conzumo.
Il ploblema fu risolto con un accuratissimo servizio di cambio lalli e di cavaglieri con l'uso di alcune migliaia di uomini e alcune centinaia di migliaia di 4upedi usati a rotazione.
Ci sono cenni storici a longhe percorrenze fatte a tutta birra da un solo cavagliere con un solo cavallo in circostanze eccezionali: avvisare con anticipo l'attacco nemico... in quel caso - supponiamo - che il lallo - a fine corsa - fosse anche a fine vita.
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alex

#25
Ma certo: tutte le forme di adattamento fisiologico valgono e funzionano in un determinato "intervallo di valori"; fuori non valgono più. Esempio: la termoregolazione funziona correttamente entro un certo intervallo di temperature; fuori di quell'intervallo, ci si assidera oppure si va in ipertermia (e in entrambi i casi si rischia seriamente di crepare). Questo non significa affatto che il meccanismo di regolazione non esiste; nè che funzioni solo per variazioni "blande".

E non l'ho sempre detto che i ferri "servono per andare oltre i limiti fisiologici del cavallo"? Definiamoli decentemente però; diciamolo, che l'idea che hanno molti, anche fra gli "esperti", che un paio di chilometri di asfalto senza ferro e un cavallo è "senza piede", è una emerita  ... ata; da come parli tu, sembra che tali ...ate siano prerogativa tipica dei tuoi "antagonisti". mai una volta, che ti abbia sentito elencare una bella serie di stupidaggini correnti nel mondo della mascalcia: perchè? Io so che tu le sai, ma per qualche motivo misterioso ritieni opportuno tenertele per te, e spulciare quelle dei barefutti (o cambiando argomento, dei parelliani ecc).

Questo è veramente un peccato.
La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

raffaele de martinis

Ho detto dei nocumenta della ferratura: assolute banalità.

Le stesse che disse il M/llo Blasio riguardo i ploblemi del lallo scalzo, un maniscalco esperto toglie solo la suola "cattiva" (quella che la mancanza di attrito lascia cadere)... una volta i barefutti facevano questa distinzione, poi hanno capito che nel lallo scalzo la suola è tutta bona.

Non ho avuto il privilegio di conoscere Blasio, ma conosco bene un allievio diretto - Alessandro -  e alcuni indiretti (Ezio che mi ferra/ferrava il lallo è uno di questi), siamo al livello di eccellenza... dubito che gente che ha trattato centinai di lalli, con una consolidata manualità giornaliera su pedi lallini non sappia effettuare le semplici manovre richieste dalla barefuteria corrente.


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carodubbio

#27
Citazione


L'idea di Ramey è che la velocità di crescita della muraglia si adegui al consumo o meglio: che il movimento faciliti e acceleri la crescita della muraglia. Le cose sarebbero fatte in modo che purchè l'attività fisica sia costante, nel tempo crescita e consumo si bilanciano e si raggiunga la felice condizione di "autopareggio": tanto cresce, tanto si consuma.

Ma i nostri cavalli non hanno affatto un'attività costante: certi giorni lavorano, certi giorni non lavorano. Secondo Ramey, l'effetto di questo lavoro stop-and-go sarebbe che la muraglia è stimolata eccessivamente a svilupparsi nei giorni di lavoro, dopodichè continua a crescere con la stessa velocità, "per inerzia",  anche nei primi giorni di sosta.... e non si consuma a sufficienza.



Avremo mai la possibilità, noi cavalieri del XXI secolo, tranne fortunate eccezioni, di usare il cavallo nel modo che per lui è migliore ossia: con estrema costanza, su per giù lo stesso movimento ogni giorno? No; e allora l'autopareggio sfuma.


Per avere una crescita costante si deve lavorare su diversi lati:
1)movimento costante tutti i giorni
2)alimentazione = rispettare sempre gli stessi orari e stesse dosi , meglio dare ogni tanto qualcosa in meno come kg che in più
3)pulizia costante dello zoccolo  usare ogni tanto il grasso e usare pomate per massaggiare le corone
4) olio di gomito nell'usare la striglia

raffaele de martinis

Già...Carodubbio - bravo - sottolinea un fatto importante, la striglia/la strigliata.

Siccome le zoccole sono una appendice della pelle, bisogna curare anche quella, sopratutto quella, i barefutti se ne sono dimenticato, non così gli antichi che dicevano: una buona strigliata vale una mezza razione di biada...
... "il culo nella carriola e le gambe avanti"...

alex

#29
Carodubbio e Raffaele: spiegatevi meglio. In effetti questa cosa mi lascia pensoso; non l'avevo mai considerata, nè la capisco; spiegatemela bene.

E' ben vero che un pelo lucido è indice certo di salute, ma non è altrettanto ovvio che lucidare il pelo sia un trucco per risanare un cavallo malato; proprio come una pelle liscia e fresca è indice di giovinezza, ma non si ringiovanisce affatto con una plastica o una palata di costose creme antirughe o con un peeling ben fatto. Così ragionavo nella mia testa, ditemi dove e perchè sbagliavo.
La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.