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Prendiamoci cura di lui => Doma, Lavoro da Terra e alla Corda => Topic aperto da: Nicola - Giugno 12, 2012, 10:02:54 AM

Titolo: La difficoltà del linguaggio equestre .... Delle efficaci inesattezze
Inserito da: Nicola - Giugno 12, 2012, 10:02:54 AM
Tutto ciò è il difficile, ma è la caratteristica del vero maestro, il quale - a volte - deve sapersi esprimere per immagini, le quali non sempre saranno ineccepibili agli occhi dei "puristi" ma - innegabilmente - saranno  più efficaci del più corretto di discorsi, in quanto è il sistema più adatto a spiegare e a far comprendere all'allievo i "misteri" della "sensibilità equestre", del "senso del cavallo".

Ogni attività umana ha un proprio linguaggio specifico e solo raramente si deve far ricorso ai termini scientifici; a volte, il linguaggio equestre si trova perfino in disaccordo con questi; ad esempio, in equitazione per "forza" si intende esclusivamente l'azione muscolare e non ci si riferisce mai al peso che - in matematica - rappresenta anch'esso una forza.


Questo qui sopra è il Generale, nella traduzione di un "lettore irritato".

Rileggendolo mi è venuto in mente un caso tipico di "efficace inesattezza".

In molti testi si trova l'affermazione che il cavallo flesso deve "piegarsi intorno alla gamba". Karl ci dice, giustamente, che la conformazione del cavallo impedisce questo fenomeno....

Purtuttavia io, da sella, ho la chiara percezione che questo fenomeno avvenga, e questa sensazione la saprei trasmettere solo dicendo esattamente "il cavallo si piega intorno alla mia gamba".

Questo esempio per dire che, al di là delle rispettive capacità, l'equitazione è fatta di una serie di "sensazioni" che sono difficili da comunicare, e che, spesso, un'immagine evocativa, da sella, aiuta più dell'intera biblioteca di Alessandria...     
Titolo: Re:La difficoltà del linguaggio equestre .... Delle efficaci inesattezze
Inserito da: alex - Giugno 12, 2012, 10:23:52 AM
Da un altro punto di vista, una conferma che l'equitazione non è, e forse non sarà mai, scienza, ma "arte". Conseguenza: le controversie e i conflitti fa diversi punti di vista, fra diverse opinioni, non essendo passibili di chiara definizione dei problemi e quindi di verifica obiettiva, rimarranno insoluti.

Però qualche piccolo passo in avanti si potrebbe fare.... ad esempio, la tensione sulle redini è una forza perfettamente misurabile e quindi dovrebbe essere misurata.
Titolo: Re:La difficoltà del linguaggio equestre .... Delle efficaci inesattezze
Inserito da: Nicola - Giugno 12, 2012, 10:35:05 AM
Salvo che non si cambi prospettiva.....e si torni ad esprimersi, quando serve, per immagini.

Ho la personale fortuna di aver praticato le arti marziali (quelle tradizionali) per molti anni, ed anche in quel campo, in cui l'interlocuzione era tra uomini, il ricorso ad un mondo diciamo "evocativo" è amplissimo....Si va a ricercare una sensazione, e si cerca di trasmetterla....finchè non si trova una "chiave" comune....

La biblioteca equestre vive di questa profonda dicotomia tra il meccanicismo ed il mondo immaginifico delle sensazioni....

L'ipotesi ardita è questa....Discutendo di equitazione, provare a porsi l'obiettivo di comunicare le proprie sensazioni, rispetto ai movimenti mutui del binomio...
Titolo: Re:La difficoltà del linguaggio equestre .... Delle efficaci inesattezze
Inserito da: alex - Giugno 12, 2012, 11:37:26 AM
Apparentemente c'entra poco, ma forse qualcosa c'entra: se si usasse più diffusamente il cavallo meccanico, nel corso dell'addestramento del cavaliere, forse alcuni problemi di misura e di "obiettivizzazione" potrebbero essere risolti più facilmente. Certo, ci vorrebbe un cavallo meccanico di nuova generazione, fornito di parecchi sensori e di continui feed-back; i cavalli ringrazierebbero sicuramente nel vedersi risparmiati i comunissimi errori del principiante.... e forse non solo del principiante.

Il cavallo meccanico, di vari tipi, viene effettivamente utilizzato in alcuni centri ippici, ma dubito che esistano strumenti "evoluti" con misurazione elettronica delle azioni e spostamenti di peso del cavaliere. E sì che attualmente l'elettronica potrebbe consentire qualsiasi cosa, e forse a costi ragionevoli.
Titolo: Re:La difficoltà del linguaggio equestre .... Delle efficaci inesattezze
Inserito da: alex - Giugno 12, 2012, 12:04:57 PM
Un link per il cavallo meccanico: http://www.equitationtechnofitness.com/

Mi pare tuttavia che siamo lontani dalla simulazione reale: manca, temo, sia la flessione dell'incollatura che l'inclinazione laterale del dorso in funzione del movimento delle anche (spero di essermi espresso correttamente.... :dontknow: altrimenti mi appello alla efficace inesattezza...  :horse-wink:)
Titolo: Re:La difficoltà del linguaggio equestre .... Delle efficaci inesattezze
Inserito da: DivinityOfDarkness - Giugno 12, 2012, 03:19:07 PM
Citazione da: alex - Giugno 12, 2012, 10:23:52 AM
Però qualche piccolo passo in avanti si potrebbe fare.... ad esempio, la tensione sulle redini è una forza perfettamente misurabile e quindi dovrebbe essere misurata.

Un comunissimo diamometro toglierebbe molti dubbi in merito. C'è chi usava legare le redini all'imboccatura tramite dei crini: se si spezzavano, voleva dire che usavi troppoa forza.

MA molti direbbero che sarebbe una pratica poco sicura!
Titolo: Re:La difficoltà del linguaggio equestre .... Delle efficaci inesattezze
Inserito da: alex - Giugno 12, 2012, 04:41:58 PM
Volendo... lo strumento per la misurazione continua della tensione delle redini c'è, ecco un esempio (meno pericoloso dei crini...  :horse-wink:) : http://www.centaurtrainology.com/sites/default/files/FINAL-CentaurfolderEN.pdf

Curioso lo slogan, in tema con quello che dicevamo: From science to performance.
Titolo: Re:La difficoltà del linguaggio equestre .... Delle efficaci inesattezze
Inserito da: piciopacio - Giugno 13, 2012, 03:36:51 PM
Se si possiede il "senso del cavallo", la "sensibilità equestre",  la sensazione che il lallo si avvolga attorno alla gamba interna - in una volta stretta o in una piroetta - è forte/fortissima, a patto che - cosa importantissima - si sappia che quella gamba debba agire vicino la cinghia e l'altra più dietro.
Credo che il lallo si pieghi/si fletta - per quanto gli è possibile - verso l'interno di una curva molto stretta se i comandi di gamba e di mano sono corretti.

"L'Equitazione si può scrivere in qualche paginetta, oppure in ventiquattro tomi da 1000 pagine l'uno"...e potrebbero non bastare." Sono andato a memoria, ma questo è il pensiero di un grande cavallerizzo: - il comandante Rousselet.

Lo stesso lallo, lo si può portare con le "redini a festone" o lo si deve condurre "acchiappato in bocca", a volte, durante la stessa seduta.
Dunque, l'uso del dinamometro o dei crini - nella pratica - non hanno alcun senso.

A proposito di immagini, ecco cosa dico al mio allievo.

Quando voglio che distenda il lallo : - "vai uestern".
Quando voglio che impegni la cintura, che spinga con le natiche: - "fai vedere il cielo al pisello", oppue: "il pisello in su"...i mio allievo è un maschietto.
Per fare cadenza: - "stacca e attacca" (i talloni).
Attualmente, stiamo lavorando sui cambi di galoppo senza mani, le redini attaccate alla cintola, al mio allievo, per passare da un galoppo all'altro, dico: - "fai l'aereoplanino"...(vira come un aereo).
Queste son solo alcune immagini, ce ne sono/ce ne possono essere tante altre, il limite è la fantasia e il grado di confidenza esistente tra istruttore ed allievo.

E' indubbio che - le immagini - sono di una tremenda efficacia, con due parole "immaginifiche", si riescono a spiegare 20 pagine di dotte elucubrazioni della beata. :blob3: belle ste faccine.









Titolo: Re:La difficoltà del linguaggio equestre .... Delle efficaci inesattezze
Inserito da: alex - Giugno 13, 2012, 05:02:57 PM
In effetti... basterebbe dire "date l'aiuto giusto, solo quando serve, e per la forza dell'aiuto attenetevi al principio quando basta" e già sarebbe una bella istruzione. :-)

Il senso del dinamometro è solo quello di correggere una erronea percezione soggettiva, che può essere terribilmente diversa dalla realtà. Ci sono ragazzine e non solo che affermano con sicurezza che loro non tirano affatto sulle redini, però se gli si chiede: ma perchè usi i guanti per montare in piena estate? rispondono: perchè altrimenti mi vengono le vesciche.  :horse-scared:

Sapere che una trazione "leggera" delle redini in realtà può corrispondere a una forza di svariati chilogrammi, aiuta. Il principio è analogo a quello dell'uso dello specchio in maneggio: anche lì, chi è assolutamente convinto di avere un certo assetto e di tenere le gambe a posto, può non riconoscersi nell'immagine impietosa dello specchio... in modo molto più convincente che se glielo dice un istruttore. Ma ho il sospetto che Piciopacio forse riesce a essere abbastanza convincente.

Bella quella del "pisello al cielo", io conoscevo l'espressione "stai seduto sulle tasche" che se non erro dovrebbe corrispondere. Solo con grandissima fatica invece ho capito cosa intendeva la mia istruttrice iniziale dicendo di inforcare bene la sella "come per ingincchiarsi"; quando l'ho capito, le punte dei piedi sono "cadute parallele" al cavallo senza alcuno sforzo.

Titolo: Re:La difficoltà del linguaggio equestre .... Delle efficaci inesattezze
Inserito da: piciopacio - Giugno 13, 2012, 05:48:00 PM
Ma chi ha insegnato a montare ste ragazzine ?

Concesso che le delicatissime mani delle pulzelle si possano vescicare con un peso di 350 gr. tenere continuamente strette le redini è un errore da "absolute beginners", il lallo per capire che sta facendo bene deve essere tenuto con le dita quasi lasche sulle redini, già stringerle è una punizione o è una messa all'ordine per fare qualcosa di impegnativo, ma poi bisogna alleggerire di nuovo altrimenti "peserà sulla mano" e - allora si - sarà necessario usare sempre più forza, dai grammi si passerà ai kili, dai chili ai quintali.

E poi che vuol dire "trazione leggera" ?

Una trazione leggera su un morso maremmano fa un male della maiala, una trazione forte su un filetto da puledro, magari ricoperto di gomma, è una "piacevolezza"...ma siamo ot.

Si parlava delle "efficaci inesattezze"; a proposito.

Quando dico: - CINGHIA !
Si capisce che ho detto: "ma sei cretino ? è la centesima volta che ti dico: - gambe stese e rilassate vicino la cinghia del sottopancia, le devi muovere o allontanare da lì solo quando serveeeeeeeeeeeeeeeeeeeee."





Titolo: Re:La difficoltà del linguaggio equestre .... Delle efficaci inesattezze
Inserito da: Morina - Giugno 14, 2012, 02:07:18 PM
Citazione da: alex - Giugno 13, 2012, 05:02:57 PM

Solo con grandissima fatica invece ho capito cosa intendeva la mia istruttrice iniziale dicendo di inforcare bene la sella "come per ingincchiarsi"; quando l'ho capito, le punte dei piedi sono "cadute parallele" al cavallo senza alcuno sforzo.

Alex, io sto imparando adesso, e questa del "come per inginocchiarsi" mi fa dannare. Non riesco a capire come devo fare. Non è che voi conoscete un'altra inefficace inesattezza per chiarirmi cosa devo fare? Il mio assetto fa schifo  :horse-scared:
Titolo: Re:La difficoltà del linguaggio equestre .... Delle efficaci inesattezze
Inserito da: alex - Giugno 14, 2012, 04:01:26 PM
Beninteso, te lo spiego, ma tu considera che quello che dico potrebbe essere totalmente sbagliato; sono il risultato un po' di strane letture, un po' di infinite prove fatte da uno che l'elasticità dei giovani se la sogna. In più tieni conto che l'assetto che io cerco di praticare è quello "antico", "a la bride", simile alla MW, a staffe lunghe, e non quello della monta sportiva da corsa o o da salto, a staffatura più corta; ma da quel poco che ho capito. il meccanismo è lo stesso.

Le basi e le suggestioni che ho cercato di rappezzare sono:
Senofonte: sul cavallo state come se foste in piedi a gambe larghe, e non come foste seduti;
Homocaballus: dal ginocchio in giù la gamba dev'essere totalmente rilassata e cadere naturalmente facendo una minima pressione sulla staffa; e questo è utile perchè sia sempre libera di spostarsi là dove serve per dare l'aiuto giusto, in modo totalmente indipendente dalla coscia e dal ginocchio che devono stare ben fermi là dove sono (se possibile, nel punto giusto).

Dopo aver provato inutilmente a spostare "le punte in dentro" con contorsioni penose nel tentativo si ruotare in dentro la gamba dal ginocchio in giù, con gran fatica e irrigidimento, mi son deciso invece di ruotare la gamba a livello dell'anca, "per avvicinare le rotule alla sella". Ho allora avvertito qualcosa che potrebbe essere giusto: il contatto con la sella si estende verso il ginocchio, la sella viene maggiormente "abbracciata" dalle cosce, le ginocchia scendono verso il basso, e le punte cadono (finalmente) parallele al cavallo, oppure addirittura puntano all'interno, se si forza, e questo senza la minima azione dei muscoli della gamba vera e propria: dal ginocchio in giù, tutto perfettamente rilassato. Ovviamente tutto rilassato significa che le punte oltre che parallele al cavallo o addirittura puntate all'interno vanno verso il basso: va bene così.

Mettiti di fronte a un muro, a 20 cm di distanza, e cerca di raggiungere il muro con le rotule, più un alto possibile ("inginocchiati sul muro"). Per farlo, devi ruotare il bacino come per "sederti sulle tasche", vero? Ecco. Bisogna combinare i due movimenti: "inginocchiarsi sul muro" e "ruotare le anche all'interno".

Per le donne, che hanno un angolo diverso da quello degli uomini fra spina dorsale e bacino, "sedersi sulle tasche" è molto più difficile per motivi anatomici.
Titolo: Re:La difficoltà del linguaggio equestre .... Delle efficaci inesattezze
Inserito da: DivinityOfDarkness - Giugno 15, 2012, 12:19:06 AM
Infatti per la donna sono molto utili esercizi di "sforbiciamento" mentre si è in sella. Io, dopo 2 lezioni con una trainer di performance, ho messo diversi puntini sulle i riguardo la mia posizione ed è danatamete difficile e faticoso, nonchè doloroso, assumere certe posture. Poi oh, se uno c'ha i piedi a banana e le gambe storte "a fusillo", si può fare ben poco.

Ciò che mi piace dell'insegnameto è il trovare la chiave giusta per ciascun allievo. Eclatante è stato l'esempio del cambio di diagale al trotto. "Stai seduto due tempi" "stai sollevato due tempi", "stai seduto un tempo in più"...mille mila consigli che non servivano a una cespia. E' bastato dire "dai la culatina" ed ecco risolto il problema.

L'eqitazione è fatta di sensazioni....e le sensazioni son difficili da spiegare.

"inginòcchiati sul cavallo?" ok, prova a pensare "giocchia che puntano verso il terreno".... ;)
Titolo: Re:La difficoltà del linguaggio equestre .... Delle efficaci inesattezze
Inserito da: Morina - Giugno 15, 2012, 01:59:51 PM
Domanda idiota: ma se le mie ginocchia guardano il terreno i miei talloni non vanno a finire per aria? (ragazzi, sarò il vostro incubo  :horse-wink: )
Titolo: Re:La difficoltà del linguaggio equestre .... Delle efficaci inesattezze
Inserito da: old duck - Giugno 15, 2012, 02:34:10 PM
infatti secondo me l'immagine di montare inginocchiati può trarre in inganno. Molto più facile, "ruoti l'anca" e ti siedi sulle tasche. Se hai il ginocchio valgo viene una meraviglia  :happy1:
Titolo: Re:La difficoltà del linguaggio equestre .... Delle efficaci inesattezze
Inserito da: bionda - Giugno 15, 2012, 02:38:53 PM
Io invece non capisco il "sedersi sulle tasche" ...le tasche sono davanti, mica dietro...
Titolo: Re:La difficoltà del linguaggio equestre .... Delle efficaci inesattezze
Inserito da: piciopacio - Giugno 15, 2012, 02:41:38 PM
Citazione da: Morina - Giugno 15, 2012, 01:59:51 PM
Domanda idiota: ma se le mie ginocchia guardano il terreno i miei talloni non vanno a finire per aria? (ragazzi, sarò il vostro incubo  :horse-wink: )

Effettivamente la ragazza ha ragione...ce lo fai un disegnino ?
Titolo: Re:La difficoltà del linguaggio equestre .... Delle efficaci inesattezze
Inserito da: DivinityOfDarkness - Giugno 15, 2012, 04:00:36 PM
Citazione da: bionda - Giugno 15, 2012, 02:38:53 PM
Io invece non capisco il "sedersi sulle tasche" ...le tasche sono davanti, mica dietro...

I jeans hanno le tasche dietro...

Per il discorso delle giocchia, se la gamba è distesa, come fa sto tallone a finire per aria? Apriamola quest'articolazione chiamata ginocchio!   :horse-wink:
Titolo: Re:La difficoltà del linguaggio equestre .... Delle efficaci inesattezze
Inserito da: piciopacio - Giugno 15, 2012, 04:25:44 PM
Citazione da: DivinityOfDarkness - Giugno 15, 2012, 04:00:36 PM
Per il discorso delle giocchia, se la gamba è distesa, come fa sto tallone a finire per aria? Apriamola quest'articolazione chiamata ginocchio!   :horse-wink:

Dunque, se il ginocchio "guarda" per terra, la gamba va dietro, il tallone si posiziona verso la grassella ??
Titolo: Re:La difficoltà del linguaggio equestre .... Delle efficaci inesattezze
Inserito da: old duck - Giugno 15, 2012, 04:36:06 PM
alura, se stando a terra tu fai l'atto di inginocchiarti tenendo la schiena dritta e magari mettendo le tue mani tra le cosce, cosa succede? che poggi il tuo peso sulle punte dei piedi (quindi ti pesi sulle staffe), il tallone scende e contemporaneamente senti che l'interno della coscia ruota verso le tue mani. Di conseguenza, se immagini di star in sella ti siederai sugli ischi. Dove sono gli ischi?
Titolo: Re:La difficoltà del linguaggio equestre .... Delle efficaci inesattezze
Inserito da: alex - Giugno 15, 2012, 04:43:32 PM
(http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/9/90/07Jockey01.jpg/640px-07Jockey01.jpg)

Titolo: Re:La difficoltà del linguaggio equestre .... Delle efficaci inesattezze
Inserito da: piciopacio - Giugno 16, 2012, 02:11:59 AM
Mah !

Se i cauboi si siedono sulle tasche dei loro gins, i nostri amici francesi usano una simpatica espressione per esprimere la stessa cosa: - "...le c..dans la brouette et la patte en avant...", che potremmo tradurre così: - "...il sedere nella carriola e la patta in avanti...".

La stessa cosa diceva Baucher con queste parole: - "Il cavallo davanti le gambe....".

Come che sia, pare che l'assetto caprilliano sia fuori moda o no ?

Titolo: Re:La difficoltà del linguaggio equestre .... Delle efficaci inesattezze
Inserito da: Sachiko.88 - Giugno 16, 2012, 02:15:18 PM
Citazione da: Morina - Giugno 14, 2012, 02:07:18 PM
Citazione da: alex - Giugno 13, 2012, 05:02:57 PM

Solo con grandissima fatica invece ho capito cosa intendeva la mia istruttrice iniziale dicendo di inforcare bene la sella "come per ingincchiarsi"; quando l'ho capito, le punte dei piedi sono "cadute parallele" al cavallo senza alcuno sforzo.

Alex, io sto imparando adesso, e questa del "come per inginocchiarsi" mi fa dannare. Non riesco a capire come devo fare. Non è che voi conoscete un'altra inefficace inesattezza per chiarirmi cosa devo fare? Il mio assetto fa schifo  :horse-scared:

Guarda, io monto da un po'.. ma questa cosa non l'ho ancora capita.
Ossia, il mio assetto è buono, ma non riesco a collegare il mio assetto a questa 'sensazione'..

U'altra espressione, che mi raccontavano usava un dressagista per dare le giusta postura del busto è:
Appoggiare il collo al (retro) del colletto delle camicia.
Se lo si prova a fare anche da seduti su un sedia si vede come automaticamente le spalle vanno verso il basso rilassandosi e la schiena si 'raddrizzi'..
Titolo: Re:La difficoltà del linguaggio equestre .... Delle efficaci inesattezze
Inserito da: DivinityOfDarkness - Giugno 16, 2012, 03:33:17 PM
Probabilmente questa immagine chiarirà alcne idee:

(http://img9.imageshack.us/img9/9992/sediaergonomicaufficio.jpg)

Si tratta dello sgabello ergonomico.
Ora, lasciando perdere il fatto che l'omino a sinistra ha le gambe accavallate e che questa gente sta seduta su uno sgabello, concentriamoci sulla posizione delle cosce, sulla loro inclinazione e sulla posizione delle ginocchia...

poi, poichè in sella si deve soffrire, sta a noi sparare il tallone ingiù  :vfncl:
Titolo: Re:La difficoltà del linguaggio equestre .... Delle efficaci inesattezze
Inserito da: zeus147 - Giugno 16, 2012, 04:09:11 PM
Dalle foto che ho potuto vedere anche Caprilli si sedeva nella carriola, lo stesso i successori della scuola militare.
Ci hanno insegnato una posizione impossibile da ottenere?.....
Titolo: Re:La difficoltà del linguaggio equestre .... Delle efficaci inesattezze
Inserito da: piciopacio - Giugno 16, 2012, 06:07:36 PM


C'è riferimento alle tasche in sotto e il c...nella bruet ? No, vero ?
Titolo: Re:La difficoltà del linguaggio equestre .... Delle efficaci inesattezze
Inserito da: Sachiko.88 - Giugno 16, 2012, 06:24:11 PM
Citazione da: DivinityOfDarkness - Giugno 16, 2012, 03:33:17 PM

poi, poichè in sella si deve soffrire, sta a noi sparare il tallone ingiù  :vfncl:

Ecco, una cosa che ho sempre trovato fuorviante è l'espressione "spingi giù i talloni", non 'tieni', ma 'spingi'.. da l'idea che si debba far forza sulle staffe.. e immancabilmente vedi i talloni che si abbassano, ma le gambe che vanno in avanti!

Dovrebbe essere una forza passiva (il peso che si scarica sulle staffe) a tenere giù i talloni, non una forza attiva.. anche perchè poi come puoi muovere le gambe in modo indipendente e usarle come aiuti, se hai i muscoli tesi per 'spingere' i talloni?

[PS è possibile che stando sullo sgabello sia impossibile tenere i talloni bassi, a causa dell'angolo troppo chiuso del ginocchio?]
Titolo: Re:La difficoltà del linguaggio equestre .... Delle efficaci inesattezze
Inserito da: alex - Giugno 16, 2012, 06:53:20 PM
Il mio maestro Homocaballus, che mi ha illustrato per sommi capi l'assetto "a la bride" che è quello che NON corrisponde all'assetto da corsa/da salto ma è quello "a staffatura lunga", usato dagli antichi cavalieri ma anche in varie monte da lavoro tipo MW, questa storia del "tallone spinto in basso" non la condivide; è una cosa classica della monta da salto, caprilliana o "all'inglese", e NON deve essere nè ricercata, nè ottenuta in altri stili di monta, a partire da quella "primigenia" della monta a pelo.

Guardate il ragazzino che salta.... guardate come tiene "bassi" i talloni.... guardate come il ginocchio aderisce al cavallo, come le rotule "guardano in dentro", mentre la gamba è totalmente rilassata e il piede "cade dove cade".

Ugualmente, nella monta "a la bride", il peso sulla staffa è praticamente nullo; la punta del piede si appoggia alla staffa in modo leggero; e il tallone non è affatto spinto da nessuna parte, perchè tutta la gamba è perfettamente rilassata (e pronta eventualmente ad agire). E' normale, ed anzi corretto, che il tallone sia un pochetto più alto della punta; perchè per essere perfettamente rilassato, così deve stare.

Ma se il peso non sta affatto sulle staffe, dove sta? Io cerco di distribuirlo, sui glutei ma anche su tutta la coscia. Va da sè che anche se lo mettiamo al 100% sulle staffe, graviamo sempre sulla sella... anzi, lo concentriamo sui cuscini della sella, mentre se almeno un pochino sta sulle cosce, forse qualche chilo di peso (pochi) ai cuscini lo togliamo.

Il problema è quello dell'ammortizzazione delle "pulsazioni di peso". Stando appoggiati alle staffe, possiamo usare come ammortizzatori le gambe e la loro elasticità; se invece stiamo aderenti alla sella, con pochissimo peso sulle staffe, il nostro ammortizzatore diventa la colonna vertebrale... e qui le cose si fanno difficili. :-(

Approposito, devo esplorare il forum per vedere se trovo qualcosa sulla monta a pelo... intanto vi posto un attrezzo per montare sul cavallo a pelo, che mi pare utile e che prima o poi acquisterò (alla mia età non è facile "balzare in groppo a un cavallo senza sella e senza staffe", lo ammetto senza difficoltà)

(http://www.actionridertack.com/images/product/medium/1172.jpg)

Dal sito ActionRiderTack  (http://www.actionridertack.com)di Candy Kahn, appassionata di barefoot e di endurance... ho avuto il grandissimo piacere di conoscerla personalmente, è stata mia ospite un paio di giorni, anni fa. Che bei ricordi....  :occasion14:


Titolo: Re:La difficoltà del linguaggio equestre .... Delle efficaci inesattezze
Inserito da: Sachiko.88 - Giugno 16, 2012, 08:33:27 PM
Capisco il tuo discorso, il mio intervento era giustamente riguardante la monta inglese e in particolare il salto, e ancora più in particolare la monta CON le staffe.
Senza, se la gamba è correttamente rilassata e aderente al costato il tallone basso è assolutamente inutile, anzi dannoso (perchè dovrei contrarre qualche muscolo per tenere la punta verso l'alto, e ciò non è cosa buona e giusta).. e come dici tu 'va dove deve andare'


Citazione da: alex - Giugno 16, 2012, 06:53:20 PM
Ma se il peso non sta affatto sulle staffe, dove sta? Io cerco di distribuirlo, sui glutei ma anche su tutta la coscia. Va da sè che anche se lo mettiamo al 100% sulle staffe, graviamo sempre sulla sella... anzi, lo concentriamo sui cuscini della sella, mentre se almeno un pochino sta sulle cosce, forse qualche chilo di peso (pochi) ai cuscini lo togliamo.

Non condivido/capisco invece questo passaggio.. cioè non riesco a vedere come il peso si possa distribuire sulle cosce,
Se la posizione in sella è corretta (e il cavallo non è obeso) le cosce sono praticamente perpendicolari al terreno, noto che il peso si scarica verso il basso, non c'è una superficie che abbia un proiezione parallela al terreno nella zone dei quartieri dove il peso si possa scaricare.. (scritto così è un po' contorto, ma non so come spiegarmi meglio)

Non si rischia di fraintendere la leggera pressione della gamba (che deve rimanere aderente - forza, diciamo, attiva-) con una pressione (passiva) dovuta allo scaricarsi della forza peso?

O sono io che non ho capito bene?
Titolo: Re:La difficoltà del linguaggio equestre .... Delle efficaci inesattezze
Inserito da: alex - Giugno 16, 2012, 11:44:09 PM
Quando, per esercizio, mi alzo dalla sella senza staffe, non posso che "appoggiarmi alle cosce" (tenute strette con gran fatica: altrimenti non ci si alza dalla sella): effettivamente in quel caso parte del peso, attraverso i quartieri, si scarica sul costato del cavallo e non sui cuscini della sella. Guarda la statua del bambino che salta: il suo peso è tutto sullecosce, sul costato e non sulla schiena del cavallo. Ma penso sia irrilevante, sono solo pensieri e test che faccio mentre vado a spasso per il Carso con la mia Asia.... che è molto paziente con i miei tentativi di capirne qualcosa.  :chewyhorse:
Titolo: Re:La difficoltà del linguaggio equestre .... Delle efficaci inesattezze
Inserito da: max - Ottobre 17, 2012, 09:28:15 AM
è corretta, quale che sia la sella o la monta, la definizione dello stare in sella "come per inginocchiarsi", cosa che comporta automaticamente di prendere tutti i corretti angoli

a cavallo non si sta seduti, si sta "in piedi" con le ginocchia flesse.... inginocchiati appunto

il bambino di alex è nella posizione corretta, lo è perché in quelle condizioni, a pelo su un cavallo in movimento, se non lo fosse cadrebbe, solo che è senza staffe e dunque il piede ha la punta verso il basso... ma se lo immaginate sellato e che la gamba debba scaricare parte del peso sulla panca della staffa (dunque il piede ruota perché trova la staffa), lo vedrete in un perfetto assetto classico:

(http://imageshack.us/a/img19/194/piede.jpg)
Titolo: Re:La difficoltà del linguaggio equestre .... Delle efficaci inesattezze
Inserito da: alex - Ottobre 17, 2012, 11:01:03 AM
Sei tu max il mago del fotoshop o di cos'altro che ha "ruotato il piede"?  :occasion14:

Ok, parte del peso: ma quanto? Secondo me, poco, in quell'assetto. Ma a seconda dello stile, questo "poco" può crescere parecchio, ma quanto si avvicina al "tutto"? Parte del peso comunque può essere caricato sulle coscie.  Quanto?
Titolo: Re:La difficoltà del linguaggio equestre .... Delle efficaci inesattezze
Inserito da: max - Ottobre 17, 2012, 11:44:01 AM
si avvicina al tutto o è tutto quando ci si mette in sospensione sulle staffe, diventa il minimo indispensabile quando si resta sempre seduti; nel primo caso si è completamente sollevati e non si aderisce quasi con niente (giusto solo un po' di polpaccio perché le cosce sono alzate), nel secondo si aderisce un po' con tutto (quasi tutto grava sull'interno cosce e qualcosa sulla panca, se non gravasse qualcosa anche sulla panca.... perderemmo le staffe)...
Titolo: Re:La difficoltà del linguaggio equestre .... Delle efficaci inesattezze
Inserito da: alex - Ottobre 17, 2012, 01:43:23 PM
Ormai son anni che non monto su una sella inglese, men che meno con la staffatura da salto; mi domandavo se, anche stando sollevati sulle staffe, un po' di peso (quanto?) qualche saltatore lo lascia su quel po' di coscia che potrebbe ancora toccare la sella, subito sopra del ginocchio; lo stesso punto dove immagino terrebbe il peso il bambino della statua.
Titolo: Re:La difficoltà del linguaggio equestre .... Delle efficaci inesattezze
Inserito da: max - Ottobre 17, 2012, 02:18:57 PM
in quella zona e in quella situazione (senza staffe), più che di peso vero e proprio (la zona è la parte quasi verticale del ventre del cavallo) parlerei di pressione laterale per rimanere sia ancorati che per sollevare il busto... difatti si attacca alla criniera, secondo me puoi immaginare che la trazione esercitata sulla criniera per sollevarsi sia la spinta che gli manca che arriverebbe dall'appoggio sulle staffe

per il resto, quando uno è dotato di sella e staffe, è un errore stringere e ancorarsi in quella zona perché limita il libero gioco delle ginocchia, che insieme al gioco di anche e caviglia danno la massima scioltezza in sella e dunque la massima libertà di movimento/espressione al cavallo

quindi, in sospensione sulle staffe (stabilito che il peso è praticamente tutto sulle panche e si riesce a rimanere insieme al cavallo solo con l'equilibrio), bisognerebbe aderire quel poco che basta per poter ancora aprire e chiudere le articolazioni della gamba alla bisogna.... così facendo si nota che i punti di maggior contatto (di maggior "struscio" se vogliamo) alla fine sono a metà coscia e a metà polpaccio, proprio per lasciar libero il ginocchio... ma il peso, appunto, rimane sempre sulle staffe, se no mi viene da dire a che cacchio le metto a fare?