Campo coltivato ed arato (XVI secolo) utilizzato nell'addestramento equestre. Gli antichi usavano cavalcare su un campo appena arato, scavandovi dei solchi regolari percorrendoli con un cavallo "fatto" in interessanti combinazioni di tratti diritti (i "repoloni"?) e in volte e torni a diversa configurazione, da percorrere seguendo rigide regole di andatura e di atteggiamento a seconda del grado di addestramento del cavallo (prima al passo, poi al trotto e poi al galoppo).
In realtà, maiese, in moderno itagliano maggese, in siciliano màisa è campo arato ma lasciato a riposo per almeno un anno.