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Comportamenti di lutto negli animali e nei cavalli

Aperto da alex, Settembre 25, 2012, 05:10:35 PM

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alex

Il fatto è proprio questo: non ci sono osservazioni di cosa avviene naturalmente, perchè è molto raro che in cattività il fatto succeda nel bel mezzo di un gruppo di cavalli così abituati a stare insieme, in gruppo, da manifestare comportamenti simili a quelli naturali, e inoltre l'uomo non deve intervenire per eliminare il cadavere, ma deve limitarsi ad osservare. Difficilissimo, per l'uomo, limitarsi ad osservare.

Un giorno ho chiesto a Francesco di Giorgio, che visita i branchi selvaggi di Pony di Esperia liberi sulle montagne, con spirito da vero naturalista: ma tu, che faresti, se vedessi un puledro attaccato dai lupi? Non interverresti a sua difesa? E lui mi ha risposto, e ancora dubito della sua sincerità: non interverrei.

Per me sarebbe quasi impossibile; l'istinto di intervenire sarebbe troppo forte; eppure questo istinto a intervenire è, in qualche modo, un affronto alla natura. Il vero rispetto della natura è un compito veramente arduo.
La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

bambolik

Posso solo raccontare l'effetto che fece al mio cavallo (18 anni circa) quando si avvicino il camion a portare via una povera cavallina deceduta nel maneggio..
Lo passeggiavo a mano sul duro (in ripresa da infortuno) sulla solita stradina di accesso al maneggio, 800 metri di strerrto e ghiaia..
Ad un certo punto si stranisce di brutto, inizia a gonfiarsi come uno stallone e a trottare sul posto inc***uto perso intraversandovi..Mai accaduto. L'ho redarguito ma era priprio terrore puro...Sono a steto riuscita a trattenerlo da un fugone in capezza..Poi vedo una nuvola di polvere all'orizzonte...Il cavallo aveva probabilmente sentito l'odore della morte arrivare...ma almeno tre km prima.
Non ha mangiato la sera...
"Non è mai tempo perso quello trascorso a cavallo"(Winston Churchill).

DivinityOfDarkness

Orpoboia! Ecco... questa poi mi è nuova... cavallo inquizzato per il sentor di morte... forseavrà voluto esprimere un "vade retro, che son baldo giovine et forte!"

Citazione da: alex - Settembre 30, 2012, 05:16:28 PM
Il fatto è proprio questo: non ci sono osservazioni di cosa avviene naturalmente, perchè è molto raro che in cattività il fatto succeda nel bel mezzo di un gruppo di cavalli così abituati a stare insieme, in gruppo, da manifestare comportamenti simili a quelli naturali, e inoltre l'uomo non deve intervenire per eliminare il cadavere, ma deve limitarsi ad osservare. Difficilissimo, per l'uomo, limitarsi ad osservare.

Non ci posso credere...che tra tutti i tizi baffuti e non che han trascorso la vita ad osservare mustang e cavalli selvatici, che non sia mai capitato qualcosa di simile. Ho idea che si siano focalizzati solo sul come interpretare il comportamento degli animali e il loro linguaggio solo in funzione della doma e dell'addestramento. Ergo nessuno si sarebbe seriamente interessato dell'aspetto sociologico della morte di un elemeto del branco? .. Non posso crederci...
Dove ci sono i cavalli... c'è la cacca.

rhox

difficilmente in natura i cavalli stazionano dove c'è il morente quindi è difficile vedere i comportamenti durante questo momento..
anche i vecchi o gli ammalati vengono allontanati spesso prima di poter morire per cui non c'è una stretta associazione tra vita del branco e morte di un membro
Il miglior modo per rispettare il cavallo è rispettare te stesso

alex

Io ho l'impressione che i tipi baffuti o no che hanno realmente osservato la vita indisturbata dei cavalli realmente inselvatichiti con occhio da etologo non siano moltissimi e comunque non siano affatto quelli che affermano di fare "addestramento etologico".

Andy Beck, ad esempio, che ha studiato piuttosto bene IMHO l'etologia di piccoli gruppi di cavalli domestici ma tenuti in condizioni di quasi-libertà, non si definisce affatto un addestratore. Men che meno Sue McDonnell, autrice di The Equid Ethogram; sfoglierò la biografia del suo interessantissimo libro, ma dubito assai di trovarci i nomi degli "addestratori etologi".

D'altronde, se avessero osservato veramente il comportamento dei cavalli in libertà, come avrebbero potuto inventarsi la leadership alfa che in natura, a quanto dicono gli etologi, probabilmente non esiste (mentre esiste certamente il conflitto fra stalloni, ma si risolve semplicemente con l'allontanamento del vinto, cosa non propriamente utile nel rapporto uomo-cavallo.... a che servirebbe che una volta affermata la leadership dell'uomo, il cavallo si allontanasse sconsolato e battuto...) ? Come pure probabilmente non esiste la "passive leadership" di Rashid?
La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

Laura

Citazione da: Tu Reviens - Settembre 28, 2012, 06:57:46 PM
La mia personale opinione è che i mammiferi abbiano, esattamente come noi, coscienza della morte. Quello che non hanno (ed è una grande fortuna che invidio loro) è, credo, la consapevolezza che la morte è ineluttabile e riguarda tutti. .
e nel momento della morte? Hanno coscienza, una volta arrivati a quel punto?
Mi verrebbe da pensare che accettino la morte come un naturale evento del ciclo vitale, quindi senza "preoccupazione" (e certamente senza l'angoscia che caratterizza noi umani, preoccupati di ciò che verrà dopo), ma allora come intepretare i racconti che arrivano dai macelli, dove gli animali è come se impazzissero?

Sachiko.88

Citazione da: Laura - Ottobre 02, 2012, 05:41:44 PM
e nel momento della morte? Hanno coscienza, una volta arrivati a quel punto?
Mi verrebbe da pensare che accettino la morte come un naturale evento del ciclo vitale, quindi senza "preoccupazione" (e certamente senza l'angoscia che caratterizza noi umani, preoccupati di ciò che verrà dopo), ma allora come intepretare i racconti che arrivano dai macelli, dove gli animali è come se impazzissero?

Probabilmente nel momento in cui stanno morendo, accettano istintivamente la cosa, e sono si angosciano prima perchè, fino a che non sta succedendo non sanno di dover morire.
L'astrazione di un concetto è una cosa umana, pensare al futuro è un'astrazione.

Per i macelli a mio parere quello che li fa andare fuori di testa è l'odore del sangue, non la consapevolezza di andare a morire. Perchè in natura se senti odore di sangue altrui vuol dire che vicino c'è un predatore.
(IMHO ovviamente! Non ho studiato niente, quindi sono solo pure congetture)
E anche se fosse solo finzione, solo il pretesto per fare una canzone!
vale la pena almeno di tentare, se è un'occasione per poter volare
allora non la sprecare, prova a volare!...

Tu Reviens

Citazione da: Laura - Ottobre 02, 2012, 05:41:44 PM
Citazione da: Tu Reviens - Settembre 28, 2012, 06:57:46 PM
La mia personale opinione è che i mammiferi abbiano, esattamente come noi, coscienza della morte. Quello che non hanno (ed è una grande fortuna che invidio loro) è, credo, la consapevolezza che la morte è ineluttabile e riguarda tutti. .
e nel momento della morte? Hanno coscienza, una volta arrivati a quel punto?
Mi verrebbe da pensare che accettino la morte come un naturale evento del ciclo vitale, quindi senza "preoccupazione" (e certamente senza l'angoscia che caratterizza noi umani, preoccupati di ciò che verrà dopo), ma allora come intepretare i racconti che arrivano dai macelli, dove gli animali è come se impazzissero?

Non lo so, Laura. Perchè non so nemmeno se gli umani abbiano sempre piena consapevolezza di stare per morire. Ne ho purtroppo visti andare via parecchi, di umani, e spesso al momento del trapasso non erano pienamente coscienti: probabilmente anche per gli animali è così. Di certo gli animali non si pongono il problema del dopo, hanno perennemente attivata la funzione "qui e ora" che a noi quasi sempre manca: noi pensiamo tanto al passato, spesso al futuro, pochissimo all'adesso. Stiamo poco sul pezzo, noi. Gli animali invece hanno un assetto perfetto, son sempre "insieme" all'attimo fuggente...

piciopacio

Ho visto la morire di un puledro appena nato, la madre cercava disperatamente di sollevarlo di aiutarlo ad alzarsi calpestandolo e peggiorando ovviamente la situazione.

Li abbiamo separati, la puledrina è morta - malgrado il veterinario - dopo alcune ore, per un pò la madre lo ha cercato...forse una quarto/d'ora venti minuti, poi più niente.

Vi è mai capitato di veder macellare i lalli ? Avete mai somministrato l'eutanasia ad un lallo, magari con una 38 special ?

Le domande sono retoriche, sono fatti avvenuti tanti anni fa, oggi non sarebbero più possibili/non sarebbero più legali.

Bene, per mia esperienza, i cavalli - per loro fortuna - non hanno consapevolezza della morte, i comportamenti descritti possono trovare altre spiegazioni che forse non potrebbero essere quelle da alcuni di voi antroporfomizzati.

Ho visto anche un toro ribellarsi alla macellazione, sono saltato su di un camion per scansarlo. Certamente, la povera bestia non aveva capito quello che stava per accadergli, semplicemente aveva reagito allo stress, all'ambiente strano, alla separazione dalle sue femmine, all'odore del sangue, alla puzza di escrementi sconosciuti...quie sabe?

Laura

quindi si torna a questo discorso

Citazione da: Sachiko.88 - Ottobre 02, 2012, 06:38:31 PM
Per i macelli a mio parere quello che li fa andare fuori di testa è l'odore del sangue, non la consapevolezza di andare a morire.

Sachiko.88

esatto.

A mio parare nel momento in cui 'incappano' nella morte: morte di un compagno, di un'altro cavallo, etc.. capiscono a modo loro.
Ma prima non hanno assolutamente il concetto di morte. sempre perchè probabilmente non sanno nemmeno che esiste un "domani", non ragionano di passato e di futuro, come diceva Tu Reviens.

La morte è un concetto troppo astratto, quando non l'hai davanti fisicamente, perchè gli animali possano averne coscienza.

Ovviamente, il tutto corredato da un grande IMHO.
E anche se fosse solo finzione, solo il pretesto per fare una canzone!
vale la pena almeno di tentare, se è un'occasione per poter volare
allora non la sprecare, prova a volare!...


bambolik

Sicuramente hanno l'istinto di sopravvivenza che di fronte a un "pericolo alla sopravvivenza qui e adesso" li mette in difesa e spesso fuga. Sono fatti poi per questo, per riuscire a fuggire sopravvivendo ad ogni maniera. Forse percepiscono "l'assenza" di un compagno se vivono in branco ma presto se ne fanno ragione.
"Non è mai tempo perso quello trascorso a cavallo"(Winston Churchill).

gigia

nell'agriturismo qua sotto una mia amica ha un mini branco di 5 o 6 cavalli ed asinelli vari
il tutto si svolge nei pratoni del loro pascolo
la cavalla più anziana sta male per qualche giorno...sta sempre peggio
dal racconto della mia amica le cose sono andate così
durante i momenti di "cura, passeggio, visite, sondini e quant'altro i cavalli stavano a distanza ma fermi a guardare.....curiosità forse
qualche momento prima che morisse questa cavalla ha iniziato a girare per il branco sino a che tutti i cavalli e gli asini sono andati a radunarsi sotto un grosso albero di cachi
lei ha girato un po' intorno al branco fermo sotto l'albero e poi traballante si è allontanata e si è accasciata ahimè definitivamente

durante tutti gli istanti successivi di subbuglio, sconforto, arrivo della ruspa, dei vet dell'asl  i cavalli sono rimasti tutti fermi sotto l'albero
e questo sino a sera

sono seguiti due o tre giorni in cui i cavalli apparivano smarriti e depressi, dopodichè si sono ristabilite le gerarchie ed i cavalli sono tornati alla solita consuetudine

cosa vuol dire non lo so......
La Luna piena minchionò la Lucciola:
- Sarà l'effetto de l'economia,
ma quer lume che porti è deboluccio...
- Si - disse quella - ma la luce è mia! (Trilussa)

Muriel

Alex a me capito' questo.

La mia adorata Hinny viveva in branco stabile senza entrate se non puledri e pochissime uscite per molti, moltissimi anni.

Oltre alla bolsaggine (ciò che mi spinse a comprarla e portarla a casa tempo prima) aveva sviluppato un cushing vero e poi una condizione cardiaca.

Un mattino non la trovammo nel suo pascolo. La cercammo è la trovammo nel punto più lontano che poteva raggiungere. Li era agonizzante. Da li a poco morì. Dovette rimanere per due giorni li prima di essere raccolta.  I cavalli non sembravano curarsene.
Ma noi non abbia o visto cosa fosse successo nelle ore precedenti.

Altra cavalla del branco. L'ho dovuta fare sopprimere ad un certo punto per via del suo carcinoma. Lasciai libero accesso agli altri cavalli al cadavere. Tutti ma proprio tutti a turno andarono sul cadavere, lo annusarono a lungo, e stettero col musone sopra al cadavere per alcuni minuti poi tornavano alle loro faccende. È così per ogni cavallo abbattuto e non morto di morte naturale senza assistenza.