• Welcome to Cavallo Planet - Forum Per gli appassionati di equitazione inglese e americana... e di cavalli..

Pillole di teoria dell'apprendimento

Aperto da alex, Luglio 05, 2012, 01:48:11 AM

« precedente - successivo »

PokerFace

e quindi anche i cavalli somigliano ai padroni? o i padroni somigliano ai cavalli?

io sono convinto che i nostri cavalli ci plasmino, almeno quanto noi plasmiamo loro.
almeno che si monti tanti tanti cavalli, spessissimo.

alex

Già.

Da quel poco che sappiamo e che è puramente virtuale e potrebbe essere tutto inventato di sana pianta eccetera eccetera.... non vi sembra che piciopacio e Oddo si somiglino?  :firuu:
La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

max

CitazioneStasera, ha deciso che bastava una uscita, dunque, invece di tornare in campo si è impennato due o tre volte e si è diretto di corsa su due zampe verso il lavatoio.

CitazioneIl cavaliere ha spinto il Caimano verso il maneggio, al primo tentativo di difesa: - orribil voce, speroni e due frustate amare...in 6 secondi il lallo era nella postazione di attesa immobile come una statua.

tu non hai raccontato questo perché sei convinto di aver sbagliato qualcosa a monte che può aver causato il rifiuto iniziale, tu lo hai scritto per sottolineare come siete stati bravi e professionali con due speronate e frustate a rimettere il cavallo agli ordini

ora può darsi che ho allargato troppo la questione e quello fosse un episodio unico casuale e va bene così, che tu abbia uno stallone-one-one veramente cazzuto e indomito e va bene così, ma non sono comunque d'accordo sulla linea di pensiero che si legge tra le righe, per me il cavallo può attraversare il fuoco e fare i cambi a tempo in un circolo in fiamme, non desterebbe il mio minimo interesse dopo aver visto quel rifiuto, in quell'impennata, è lì che dovrebbe concentrarsi l'attenzione del vero addestratore professionista, prima ancora dei cambi e delle piroette, o perlomeno complementare ad esse

che valore ha una piroetta in leggerezza dopo un ingresso in campo scombinato risolto dalla terribil voce (alla quale è stata associata terribil punizione fisica)? non ti fa sentire pirla? non ti fa dire porcogiuda se ha fatto così c'è qualcosa che fa cortocircuito nell'addestramento?

io la pensavo come te, in presenza di difese cercavo di averla vinta senza darla vinta, altrimenti addio sarebbero peggiorate sempre più, e fine, senza tante paranoie! eppure ad un certo momento ho cominciato a sbattere la testa, ad interrogarmi sulle cause, senza arrendermi, ripetendo a me stesso che ogni difesa del cavallo anche la più insignificante derivava da errori, da incoerenze, e c'era sempre una causa, facendo così mi sono corretto molte cose e più vado avanti e meno problemi ho approcciando qualsiasi cavallo (per pochi che ne abbia approcciati) anche nelle richieste di esercizi complessi, Dio è nei dettagli diceva qualcuno e qualcun'altro dopo lo ha parafrasato cambiandolo con il Diavolo sta nei dettagli, quando capita un cavallo con una difesa ci ragiono su senza dormire, ma mai e poi mai tornerò a pensare che quella linea di pensiero che leggo tra le tue righe e che presuppone l'autorità forzosa basti a spiegare tutto e vada presa come regola

detto questo andiamo avanti
Quel pochissimo che sapete vi impedisce di capire quel moltissimo che non conoscete.

Muriel

Citazione da: max - Luglio 27, 2012, 11:34:33 AM
l'ideale è MAI
mai usare dolore, mai causare ansia, mai, l'inghippo però non sta nel dire o non dire MAI, ma nel riconoscere che, realisticamente, è impossibile riuscirci e dobbiamo ricorrere al dolore o alla costrizione come ripiego, solo che causano sempre controindicazioni a vari livelli, se avete un po di sensibilità non potete non riconoscere che sia così

probabilmente anche io continuerò per tutta la vita ad usare questi ripieghi perché non so far di meglio, ma almeno riconosco che sono dei ripieghi

tutto il resto sono giustificazioni, e le giustificazioni nemmeno le voglio leggere

Non sono d'accordo. Quelli e' un modo un approccio tipicamente maschio.
I cavalli non sono li per fregarci ma per collaborare. Non so perché ma hanno questo istinto innato di andare d'accordo.
Nessun ripiego. Nessuna punizione. L punizione serve a incutere timore.
Come disse Alex se un comportamento non da frutti o vantaggi sarà abbandonato. Noi umani dobbiamo imparare a ignorare e tirare dritto, non personalizzare i comportamenti del cavallo e non prendere i suoi errori come affronti personali. Dobbiamo sapere controllare le nostre di emozioni specie rabbia e frustrazione.
L'umano deve imparare la fermezza, la decisione ma MAI la rabbia o la vendetta. Questo per me e' il quando ci vuole ci vuole. Io non ammetto nessuna giustificazione ne per frustinate, ne per botte e tanto meno della sberla o santo pattone. Non e' un bambino umano e pure in quel caso e' discutibile.
Un cavallo che si impenna come difesa ha già dato molti segnali prima. Non colti della sua insofferenza o ansia o disagio.... Andati ignorati.

Muriel


alex

Le cose sono complicate in equitazione. Io non mi sentirei mai di dire mai, nè mai di dire sempre. Ci vorrebbe un'esperienza che non ho.

Mi piace perè che ci siano regole ampie, mi basta "nel 95% dei casi... ".  Accetto volentieri di sbagliare nel 5% dei casi. Non mi piace invece un'idea che va per la maggiore: "Nessuna regola, decidere caso per caso", perchè seguendo una regola stabile si sbaglia, ma si sbaglia in un certo numero di casi ben definito, e se la regola è buona, in pochi; seguendo invece il principio "caso per caso", si può arrivare a sbagliare nel 100% dei casi: basta sbagliare sistematicamente "caso".
La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

piciopacio

Rispondo ad Alex: -

1. qualsiasi fantasiosa tecnica di ammansimento - ammaestamento - addestramento con i cavalli funziona, perchè sono stati selezionati apposta per una straordinaria mansuetudine.

I cavalli, cedono alle angherie del bipede implume perché in natura cedono ai tiranni della loro stessa specie

2. però, le varie tecniche si distinguono per due aspetti:
   1. per la percentuale di cavalli con cui funzionano; l'ideale è il metodo, se esiste, che funzioni con il 100% dei cavalli;
   2. per il risultato, in termini di disponibilità/collaborazione/obbedienza del cavallo con una percentuale, più o meno elevata, di     cavalieri, esperti e inesperti, abili e diversamente abili, calmi e nervosi, duri e lallopucciosi.


Pii desideri.

Sostituirei volentieri il detto di Fillis con questo che segue: "la doma non è completata finchè il cavallo non è mansueto con qualunque cavaliere lo monti".

Esistono delle razze di lalli mansueti/freddi/flemmatici: - aveglinesi, frisoni, norici ecc. però questa gente ha la stessa nevrilità di un vitello.
Ho visto una signora dimenarsi - con suo sommo sollazzo - in groppa al nostro santo martire: - Miano un frencmuntagn, avesse fatto le stesse cose con Oddo, sono sicuro che sarebbe finita a gambe all'aria e probabilmente sarebbe tornata di corsa alla sua antica passione: - il giardinaggio.


Muriel

Per questo bisogna sapere (o essere guidati) scegliere il cavallo adatto a noi per indole e capacita.
Grazie a dio sono individui e senzienti.

Muriel

Alex i manuali per lavatrici non esistono quando hai a che fare con i cavalli. Alcuni concetti basilari ma la flessibilità e' d'obbligo. E qui casca l'asino bisogna SAPERE essere flessibili nel GIUSTO modo.
Addestrare e l'equitazione non sono per tutti.

alex

L'ultima volta che me la sono vista bruttina è stato con una flemmatica norica in cui pensavo di aver sistemato un difettuccio: svoltare a sinistra e procedere al passo come un trattore. Nulla di tale detto così vero?  :huh2:

Colpa mia ovvio: ho perso l'attimo fuggente della correzione tempestiva per colpa di una brevissima distrazione.

Mai distrarsi.

Detto questo, ricordo che la critica "cavalli addestrati benissimo, ma montabili solo da chi li addestra/da abilissimi cavalieri" è una critica storica straniera (malevola?) che veniva fatta alla scuola napoletana di equitazione.
La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

piciopacio

Mi piace completare il mio precedente intervento, oltre i lalli linfatici per natura che ho citato ci sono quelli rassegnati, i lalli da maneggio, da passeggiata a pagamento, quelli che veramente mi fanno pena.

Il Generale, per evitare che i suoi ultimi lalli diventassero - dopo la sua morte - cavalli a louer (cavalli come sopra) li fece abbattere con una palla di revolver.

alex

Citazione da: Muriel - Luglio 27, 2012, 01:27:54 PM
Addestrare e l'equitazione non sono per tutti.

Brava. Se tu avessi detto "Addestrare non è per tutti" ti avrei duramente contestato. Perchè addestrare e l'equitazione sono la stessa cosa, sia che uno se ne renda conto, o no.
La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

piciopacio

Citazione da: alex - Luglio 27, 2012, 01:38:45 PM
Citazione da: Muriel - Luglio 27, 2012, 01:27:54 PM
Perchè addestrare e l'equitazione sono la stessa cosa, sia che uno se ne renda conto, o no.

Aggiungo che, chiunque metta una imboccatura, una capezza, una corda attorno al collo del lallo - che se ne renda conto o no - sta applicando l'assioma di L'Hotte.

Non temo le smentite.

alex

Però vedo che citare resta un problema per molti.

Neanch'io temo le smentite.  :icon_rolleyes:

La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

PokerFace

ECCO PERCHE' GENERALIIZZARE E' IDIOTA. (Russel)

Un tacchino, in un allevamento statunitense, decise di formarsi una visione del mondo scientificamente fondata.

«Fin dal primo giorno questo tacchino osservò che, nell'allevamento dove era stato portato, gli veniva dato il cibo alle 9 del mattino. E da buon induttivista non fu precipitoso nel trarre conclusioni dalle sue osservazioni e ne eseguì altre in una vasta gamma di circostanze: di mercoledì e di giovedì, nei giorni caldi e nei giorni freddi, sia che piovesse sia che splendesse il sole. Così arricchiva ogni giorno il suo elenco di una proposizione osservativa in condizioni più disparate. Finché la sua coscienza induttivista non fu soddisfatta ed elaborò un'inferenza induttiva come questa: "Mi danno il cibo alle 9 del mattino". Purtroppo, però, questa concezione si rivelò incontestabilmente falsa alla vigilia di Natale, quando, invece di venir nutrito, fu sgozzato.»