Le Littré (1880)
ACADÉMIE (s. f.)[a-ka-dé-mie]
1. Jardin près d'Athènes où Platon enseigna.
7. Lieu où les jeunes gens apprennent l'équitation et d'autres exercices du corps. Tenir académie. Faire son académie.
• Pour m'entretenir à l'académie (HAMILT. Gramm. 3)
• En 1691, je commençais à monter à cheval à l'académie des sieurs de Mémon et Rochefort (SAINT-SIMON 1, 21)
• Sans avoir fait son académie, un voyageur monte à cheval (J. J. ROUSSEAU Ém. II)
I più vispi di voi, dovrebbero aver capito il perché di questa intrusione; mi sforzerò di dare una spiegatione agli altri...
Dunque, nelle accademie si insegnava l'equitazione ma anche la scherma, la danza, la mosica, ecc. insomma erano strutture che si rivolgevano solo a chi poteva permettersele, ai vips.
Nel suo Emilio J. J. ROUSSEAU scrive: Sans avoir fait son académie, un voyageur monte à cheval.
Questa frase, diventata proverbiale in Francia, col significato che se una hosa abbastanza semplicie è necessaria la si fa senza avere alle spalle uuna preparatione specifica alle spalle.
In realtà, la frase è abbinata ad un altro concetto: in acqua, o sai nuotare o anneghi.
E quì entra in campo il pedagogo naturalistico che - ovviamente - non seguiremo.
A me è piaciata perché, in definitiva dicie che la equitazione è semplice, sono le accademie che ce l'hanno resa e ce la rendono complicata.