Tutti sanno, che le ferite del corpo con le cure e col tempo si rimarginano spariscono e quasi sempre non comportano significative conseguenze.
Le ferite dell'anima spesso/spessissimo sono indelebili: - il tradimento di un amico, l'abbandono della donna amata, una cattiveria, una parola tagliente restano incisi nella nostra memoria per sempre.
Abbiamo un lallo che oltre i piedi malconci, ha l'anima ferita.
Come ho descritto in altra parte del foro, l'abbiamo barefuttato e i piedi vanno - apocoapoco - rimettendosi, mentre le ferite del cuore sono sempre aperte.
E' un lallo spagnuolo assai simpatico, di buon carattere, fiducioso, dolcissimo, puccipuccioso in ogni occasione, tranne che quando lo si sella o lo si lavora alla corda e quando vede fruste frustini e frustoni; allora si scatena...scappa via come un pazzo, da terra si lancia contro le corde e si fa 88 giri di galoppo; con la sella si incappuccia e va via trottignando e per fermarlo ce ne vuole, comunque, mai lo vidi sgroppare o impennarsi o fare altre difese cattive.
Evidentemente queste simpatiche abitudini lo escludono dal servizio in generale, dal servizio da sella in particolare, io sono cinico: - è evidente che è stato maneggiato da mani troppo dure, è stato duramente mazziato, una bestia del genere non l'avrei mai presa, ma ora siamo in ballo, balliamo.
Ho già detto all'interessato che le possibilità di recupero sono scarsissime e probabilmente mai potrà essere recuperato totalmente.
Ho cominciato a studiarlo, poi da qualche tempo son passato all'azione.
Ho cominciato con l'entrare nel suo box, vi restavo un quarto d'ora bofonchiando, emettendo bassi gorgoglii e carezzando il bestiolo affettuosmente; di tanto in tanto gli davo una delicatessa accompagnata da: - toh - toh - toh.
Questo rito lo ripetevo ogni volta che avevo l'occasione: - due tre quattro volte il giorno, i passanti certamente pensavano: - Raffaè si è completamente rincoglionito.
Pazienza, in questi casi l'addestramento comincia dal box, l'ho imparato da tale piciopacio, un mio coetaneo un pò picchiatello ma coi lalli ci sa fare.
Mi fermo perché questo post sta diventando troppo lungo...odio i post kilometrici, continuo poi.
Seguo con interesse.
Ho avuto un'esperienza simile, magari non così estrema, ma simile.
Sbaglierò, ma a quel tipo di cavalli serve un cavaliere, ovvero il 50% mancante del binomio. Sul fatto che si inizi in box, nulla questio, anzi.
Non c'entra nulla col topico.
Ho notato che l'ingegnere ha un carma: - +15 -14...sono esterrrefffattto !
Tornando in tema, quel lallo certo ha bisogno di un cavaliere, ma prima bisogna curargli l'anima, bisogna riparare/tentare di riparare le ferite del cuore.
Esatto....e gli ci vuole, per un certo tempo, un rapporto "esclusivo". Per questo parlavo di un cavaliere tutto suo. Sarai tu?
Problemi fisici mi impediscono di montare un cavallo in questa fase, ma ho due gambe e due mani di riserva - Peppino.
Una volta una signora portò un cavallo difficile a Baucher.
A quel tempo, il giovanissimo L'Hotte era assiduo frequentatore del suo maneggio, dunque, per fargli fare esperienza gli diede da montare il bestiolo, e così, sotto la guida di Baucher, il lallo venne messo agli ordini da L'Hotte.
Quando la signora venne a riprendersi il lallo disse: - stupendo, è completamente cambiato, si vede che è stato montato da lei.
E' vero ?
Si e No. Fu la risposta di Baucher.
da noi è arrivato da poco un cavallo reduce da una bella migrazione da un commerciante all'altro...
non credo sia stato picchiato, perchè è fiducioso nei confronti dell'uomo...
però basta metterlo davanti a un salto, una barriera a terra o semplicemente qualcosa in terra nel campo (può essere anche una striscia di gesso sulla sabbia) e comincia a tremare, sudare, si immobilizza.
il nuovo proprietario voleva mandarlo da un grande cavaliere che fa salto ostacoli e doma etologica, ma poi si è fatto convincere dall'istruttore a tenerlo un mesetto o due ancora da noi, per vedere cosa succede.
povera bestia.........
non ho idea di come lo stiano gestendo, magari stasera mi informo...
però non credo che basti il cavaliere, perchè se no non esisterebbero cavalli finiti, basterebbe farli montare da uno bravo. e invece tante volte anche quello bravo non cava un ragno dal buco...
forse l'unica cosa è il tempo e lo stravolgimento delle abitudini, non so.
tipo ficcarli in un paddock due mesi e fare solo passeggiate per un bel pò...
Citazione da: PokerFace - Ottobre 08, 2012, 03:17:14 PM
forse l'unica cosa è il tempo e lo stravolgimento delle abitudini, non so.
tipo ficcarli in un paddock due mesi e fare solo passeggiate per un bel pò...
sono d'accordissimo con questa teoria, resettare, ripartire da zero.
Credo anche, purtroppo, che traumi troppo profondi non si recuperino mai del tutto.
Dunque, una volta che il lallo ha capito che: - oooohhhh - aaaahhhh - ggggrhhh - braaaavvvvvhhh o qualsiasi altra escortanata borbottatagli sommessamente vuol dire peace and love; una volta che ha capito che al toh toh segue una carota o un'altra delicatessen, l'ho portato nella cavallerizza, bardato solo col capezzone da doma - quello con tre campanelle sul muso - ma col filetto in bocca inattivo.
Ho unito due longe, dunque oltre 20 metri di corda, e l'ho lasciato andare.
Appena lasciato, come al solito è scappato come un forsennato, immediatamente gli ho dato tutta la corda, e mentre lui correve o cominciato a dirgli peace and love.
Ora devo aprire una parente, da sempre sono convinto che il tondino durante la doma, per un animale da grandi spazi claustrofobico come il lallo, è un terribile mezzo coercitivo, la mia convinzione resta, ma mi rendo conto della sua utilità.
Infatti, cosa ho fatto/cosa ho detto, dandogli tutta quella corda allo lallo ?
OK puoi scappare, ma fino ad un certo punto, prima o poi ti riprendo.
Il tondino costringe a fare la stessa cosa.
Il lallo, in questo caso un lallo traumatizzato, cerca di scappare dal da lui supposto traumatizzatore e corre si da alla fuga come il suo istinto gli detta, corre e finquanto corre si sente al sicuro, il problema per lui è che sia il tondino che la corda lo fanno correre in circolo, non va da nessuna parte.
Chiusa parente.
Allora, questa condizione ci permette di dirgli: - peace and love brutta bestiaccia, vieni aprenderti la carotina figlio di grandissima escort !!!
Prima o poi, il lallo capisce e viene a prendere la carotina, allora gli dimostriamo tutto in nostro entusiasmo perché ha fatto bene/benissimo, allora grande dimostrazione di peace and love: - borbottii bofonchiamenti und karessen und delicatessen come se piovessen...
E provare Rarey, se le cose sembrano altrimenti irrisolvibili? Non lo consiglierei a chiunque, anzi: a pochissimi, ma a te sì. Anche il metodo di Rarey non permette di andare da nessuna parte; con il vantaggio che l'esplosione del circolo vizioso adrenalina-movimento-adrenalina-movimento viene stroncato alla radice.
questa è una storia interessante....
seguiro con piacere gli sviluppi!!!
e se avrai voglia di essere il piu dettagliato possibile, tipo diario giornaliero, ne prendero il piu possibile!
Standing ovation per Baucher, che non si è preso tutto il merito.
zara ha sempre avuto una grande paura di fruste e frustini..
nicola non ci ha mai lavorato moltissimo, io avendo la delega di lavorarla alla corda ho deciso che dovevo superare la questione..
così mi sono messa a paddock con lei e in 5 sessioni (da 5 minuti l'una) del tanto discusso clicker potevo toccare zara col frustino da dressage..
in altri due giorni senza clicker, ma con pazienza ho potuto picchettarla ovunque col frustino e lavorare alla corda con la frusta lunga facendola schioccare senza reazioni di sorta..
adesso posso anche "picchiarla" con frusta e frustino che resta indifferente alla questione..
e prima non erano balle, era paura vera eh.. da occhio sbarrato e niente ragionamenti nello scappare..
la cavalla la conoscevo già da 5 anni e avevo già ottenuto da lei di superare altre sue fobie
Citazione da: alex - Ottobre 08, 2012, 05:07:09 PM
E provare Rarey, se le cose sembrano altrimenti irrisolvibili? Non lo consiglierei a chiunque, anzi: a pochissimi, ma a te sì. Anche il metodo di Rarey non permette di andare da nessuna parte; con il vantaggio che l'esplosione del circolo vizioso adrenalina-movimento-adrenalina-movimento viene stroncato alla radice.
Oggi non avrei le forze per praticarlo, e comunque, se - in altro tempo - avessi messo mano alla corda, al sacco, al nerbo, avrebbe voluto dire che: -
guerra è stata dichiarata, una guerra con un perdente - in ogni caso - già predestinato.
Ma forse, questo caso è risolvibile con i sollazzi, il meschino già provò l'amaro/l'amarissimo, se capisce che esiste anche il dolce e che è più conveniente per lui cercare di
Messaggio tronco. Tutto bene?
L'argomento è spinoso, e va affrontato con mente aperta e disumana (non umana). Occorre immaginare che ci sia un legame fra L'Hotte ("calmo"), Rarey, i pilieri, il travaglio, il torcinaso, la doma maremmana, Andy McLean e il suo articolo "La paura"; e anche Temple Grandin, per aprire la mente a mondi non umani.
Il possibile legame è: la paura sostiene il movimento rapido e il movimento rapido sostiene la paura. Impedire il movimento rapido potrebbe spezzare il cerchio e potrebbe sparire anche la paura.
...assaporalo e una volta gustato capirà che è meglio adattarsi al dolce che contrastare l'amaro.
Noi ci troviamo esattamente in questa fase, il bestiolo con me gira al passo, si ferma, si avvicina a comando, cambia di mano, se parte, riesco quasi subito a farlo scendere l'andatura.
Col mio allievo, fa le stesse cose meno bene ma ogni tanto si ricorda del fugone ed è restio a fermarsi, credo che la differenza sia solo nella quantità dell'esperienza e quella non la si può vendere nè comprare.
Nel lavoro alla longia, come dalla sella, quando il lallo scappa mai tirare per fermarlo, dalla sella ci sono molti trucchi per tentare di farlo, da terra pochi; la base è dare buone letioni di voce soave nel box, altro trucco che uso è : - mentre dò la voce soave cerco di disinteressarmi di lui e del suo fugone, a volte gli dò le spalle, a volte mi accovaccio, faccio qualcosa fuori dalla normale routine dell'addestratore.
Ora,
Citazione da: alex - Ottobre 08, 2012, 11:08:36 PM
Il possibile legame è: la paura sostiene il movimento rapido e il movimento rapido sostiene la paura. Impedire il movimento rapido potrebbe spezzare il cerchio e potrebbe sparire anche la paura.
funziona solo se il mezzo che usi per impedire il movimento rapido non è lo stesso che causa la paura
esempio: se un cavallo ha associato al travaglio un evento pauroso, non solo il travaglio non sarà utile, ma sarà facile che
te lo fa a pezzi come certi cavalli fanno a pezzi i rimorchi
se il cavallo ha associato all'uomo la paura, tenerlo fermo in presenza dell'uomo può non essere facile, potrebbe funzionare se si fosse sicuri al 100% di poterlo tenere fermo e di poterci riuscire più volte, ma se non si è certi si fa un disastro!!!
raffaele alla fine fà quello che si era divertito a beffeggiare nel mio piccolo riassunto del condizionamento operante: IGNORA le risposte sbagliate
Sta lì la difficoltà dell'applicazione, e l'assoluta necessità che il metodo venga applicato da chi sa cosa sta facendo. Altrimenti si viola il "secondo principio" di Rarey: non permettete mai che il cavallo capisca quanto è forte.
Curiosamente, lo stesso metodo che Rarey suggerisce per impedire le manifestazioni violente di ribellione/panico (cioè, obbligare il cavallo a stare su tre zampe con un anteriore sollevato) viene descritto (senza citazione, briccone...) anche da Mark Rashid descrivendo la soluzione di un caso totalmente opposto: quello del cavallo che si blocca immobile, e chiude il cervello ad ogni stimolo, e diventa "avvitato con quattro zampe sul terreno".
Ovviamente hai ragione Max: per definizione, il mezzo che impedisce il movimento rapido (nel caso in esame, la "pastoia sollevante l'arto") è del tutto diversa dall'oggetto spaventoso che scatena la reazione. Rarey descrive il metodo anche per assuefare il cavallo a stare agganciato alle aste di un carro - uno dei casi che nomini.
io non trovo sbagliata la teoria di Rarey.
solo che, davvero, devi essere tecnicamente e fisicamente una roccia.
è una lotta sul piano fisico, e se la ingaggi devi essere assolutamente certo di non perdere.
è per questo che coi cavalli è sempre meglio evitare lo scontro diretto... perchè lo scontro implica una possibilità, seppur remota, che vinca il cavallo.......
...mai affrontare una resistenza di fronte...lo disse l'antenato di tutti i moderni sussurratori della beata: - il comandant Rousselet.
Torno al mio lallo ferito al cuore.
...come dissi, sto lallo porta bene in sella, non fa difese cattive, cerca di scappare/si incappuccia quando è in maneggio, fuori va meglio - è più sereno - ma sempre occhio vivo, si potrebbe scatenare da un momento all'altro.
Ad ogni modo, in maneggio come in campagna, mai cavalcarlo con appresso il frustino si mette in angostia, diventa un pericolo per se e per gli altri.
Hanno provato con tutte le imboccature e capezzoni e capezzine: - scappa.
Al che ho avuto un'idea, anzi due, ma questo sarà l'argomento di un'altro topico.
Prima di Rarey, j suppose, un grande cavallerizzo inventò un sistema per abbattere razionalmente un lallo: - l'ippolasso di Raabe, così era chiamato l'aggeggio, fate una ricerca forse si trova una immagine e la spiegazione di come funziona.
Citazione da: raffaele de martinis - Ottobre 09, 2012, 03:23:24 AM
Col mio allievo, fa le stesse cose meno bene ma ogni tanto si ricorda del fugone ed è restio a fermarsi, credo che la differenza sia solo nella quantità dell'esperienza e quella non la si può vendere nè comprare.
Nel lavoro alla longia, come dalla sella, quando il lallo scappa mai tirare per fermarlo, dalla sella ci sono molti trucchi per tentare di farlo, da terra pochi; la base è dare buone letioni di voce soave nel box, altro trucco che uso è : - mentre dò la voce soave cerco di disinteressarmi di lui e del suo fugone, a volte gli dò le spalle, a volte mi accovaccio, faccio qualcosa fuori dalla normale routine dell'addestratore.
Ora,
questa è una cosa che mi interessa anche a me.... per scongiurare il fugone, sia da sella che alla longia associ un determinato suono?ho capito male?
Grazie per il bel topic, Raffaele :)
Quello che ho capito io finora è che con il cavallo traumatizzato funzionano le stesse ovvietà che funzionano con qualsiasi cavallo, serve qualche mezz'ora di pazienza in più e nessuna tecnica stravagante.
Scusate l'OT, ma mi viene la curiosità di vedere Alex alle prese con un cavallo vivo. Per iscritto ragiona sempre in modo talmente "macchinoso" ...non mi viene altro termine... Un lallo in fuga potrebbe passargli sopra 4 volte, prima che abbia consultato la sua biblioteca e scelto quale esimio maestro seguire, per decidere se scansarsi a destra o a sinistra. :studioso:
E sì che non sono nemica della cultura...
Citazione da: bionda - Ottobre 09, 2012, 02:08:12 PM
E sì che non sono nemica della cultura...
Dal sarcasmo così non pare, ma passiamo oltre.
Come già scritto qui, ritengo che i metodi di cui abbiamo parlato abbiano validità a partire da un rapporto di tipo "esclusivo" con un solo soggetto umano, possibilmente che sappia il fatto suo.
La voce, di cui parla Raffaele, è tanto più efficace quanto più e "sempre la stessa".
Spesso i cavalli come quello di cui si parla entrano nel curcolo vizioso di un vorticoso (scusate il bisticcio) cambio di diverse mani e di differenti approcci, fatto che di per sè è negativo.
CitazionePer iscritto ragiona sempre in modo talmente "macchinoso" ...non mi viene altro termine... Un lallo in fuga potrebbe passargli sopra 4 volte, prima che abbia consultato la sua biblioteca e scelto quale esimio maestro seguire, per decidere se scansarsi a destra o a sinistra
Mi ricordi cosa faccio quando, nel grande pascolo, un gruppo di cavalli al galoppo sfrenato punta dritto su di me. Succede. In effetti, non mi scanso nè a destra nè a sinistra: li fronteggio immobile :chewyhorse:, e quando sono a dieci metri di distanza alzo le braccia, sempre fermo sul posto e fissandoli. Finora si sono sempre scansati loro.... Ovviamente, mentre sia avvicinano, consulto febbrilmente la mia piccola biblioteca tascabile. :studioso:
noi abbiamo sperimentato l'influenza positiva della presenza di un altro cavallo.
sei di noi escono abitualmente in campagna in sella con un cavallo sotto mano.
ovviamente devi avere un cavallo che te lo consente e non devi essere di primo pelo, ma è bello davvero vedere come cambia un cavallo quando va assieme ad un altro...
Ogni lallo normale - normale si fa per dire, si dice: - matto come un cavallo - è un caso a se, figurarsi uno malconcio nell'animo.
I nostri vecchi, quando si avvicinavano benevolenti ai loro cavalli, usavano: una parola, un suono, un tono particolare, sempre lo stesso: - la voce soave, una specie di segnale di riconoscimento, un suono pacificatore/tranquillizzante.
Questa abitudine può salvarvi la vita, a tal proposito, mi capitò un incidente che si risolse con un pò di povere addosso e tanta strizza, ma senza la soave voce avrebbe potuto avere conseguenze disastrose, ma stiamo andando fuori tema.
La pasiensa sensa la conoscensa, serve a ben poco, si tratta di cogliere delle sfumature dei dettagli dei segnali,questa è una facoltà che si acquisisce solo con l'esperienza.
A questi segnali bisogna rispondere con prontezza/intuito/velocità di esecuzione.
E' vero, con questi soggetti, ci vuole molto tempo in più, ma bisognerebbe dividerlo secondo la cognizione temporale del lallo, questo vale per ogni cavallo.
L'ho già detto: - due ore di lavoro possono essere addirittura diseducative.
Tanto per dire, lo stesso lavoro diviso in 4 mezzeorette nella stessa giornata, certamente darà migliori risultati...lo so: - non è pratico, ma questo è.
Con questo lallo, ci giuoco una mezzora almeno due/tre volte al giorno, in 4/5 giorni è cambiato da così a così !
Attenzione, siamo solo all'inizio, il risultato è tutto da vedere e forse non lo vedremo mai, fosse stato per me manco ci avrei messo mano a questo bestiolo, ma il mio amico l'ha presa come una questione d'onore.
Con gli amici, gli uomini d'onore si vedono in caso di bisogno: - io sono un uomo d'onore.
mi è venuto in mente questo video... non so se centra molto, trattandosi di tori e non di cavalli, ma mi sembra che il principio della voce tranquillizzante sia lo stesso..
http://www.youtube.com/watch?v=Z0gXD0IzyzU
"la soave voce" nel nostro centro si usa con tutti i cavalli: è un potente calmante ed in effetti risolve situazioni anche molto critiche. A me ad esempio successe quando il cavallo si impigliò in un fil di ferro durante una passeggiata. Per me è un fischio dolce e modulato ma lo uso solo quando voglio indurre la calma nel cavallo. Mi si dice in altra sede che esiste sul web un video di Francesco Vedani che illustra proprio questa tecnica. Sono contenta di sapere che è di uso comune anche dalle tue parti
Già, siamo tutti fischiettatori della beata.
I nostri vecchi - ma gli antichi lo scrissero a chiare lettere - oltre la voce soave usavano la terribil voce personalizzata, chi fischiava erano: - gli artieri, gli stallieri, i palafrenieri, i mozzi di stalla, i groom.
Era giusto, perché - ai tempi - i lalli si spostavano per centinaia di km dunque, cambiavano ogni giorno stalliere, pertanto questi usavano lo stesso segnale, semplice, interlinguistico, facilmente comprensibile dai lalli.
cos'è la "terribil voce"? forse il suono che fa capire al cavallo che sta per arrivare la punizione? Io uso un "EHIII" quando sta per combinar qualche sua "befanata". Già...capisco bene. Nei tempi antichi i cavalli ne facevano di strada e quindi adottare un suono comune era molto pratico.
Sì bravi... così se una non sa fischiare, è costretta a ri-addestrare il lallo disaddestrato da tutti gli allegri fischiatori che l'hanno maneggiato prima.
:gah:
Citazione da: old duck - Ottobre 09, 2012, 03:23:48 PM
"la soave voce" nel nostro centro si usa con tutti i cavalli: è un potente calmante ed in effetti risolve situazioni anche molto critiche. A me ad esempio successe quando il cavallo si impigliò in un fil di ferro durante una passeggiata. Per me è un fischio dolce e modulato ma lo uso solo quando voglio indurre la calma nel cavallo. Mi si dice in altra sede che esiste sul web un video di Francesco Vedani che illustra proprio questa tecnica. Sono contenta di sapere che è di uso comune anche dalle tue parti
scusate l'OT!
E' questo il video di cui parlavi?
non lo so......il fatto è che da noi in scuderia si insegna "la soave voce" ed è moooolto utile in tutte le situazioni in cui si desidera calmare il cavallo e farlo restar fermo. Avevo illustrato questa cosa su altro forum e mi è stato detto che c'era un video di Vedani dove lo spiega. Ora non ho tempo per aprirlo con l'audio (sono in ufficio) ma proverò stasera a casa. Quando acquistai il Befano, non si poteva pulirlo al muro, come aprivi il box si spiaccicava al fondo.....era davvero insofferente: posso dire che odiasse l'uomo. L'unico modo efficace è proprio stato quello descritto da Picio Pacio: ho passato gran parte dei miei fine settimana alla porta del box con un bel sacchetto di carote vicino. I primi tempi non entravo...Dopo qualche tempo ho ottenuto che si avvicinasse alla porta e allora non appena si affacciava facevo la "soave voce" ed elargivo un pezzetto di carota. Poi sono entrata nel box ma senza guardarlo o dar l'impressione di doverlo maneggiare: gli davo le spalle, mi accucciavo vicino alla porta ed emettevo il fischio...Nel giro di poco ho ottenuto la sua fiducia e attenzione e da lì ho cominciato a costruire il nostro rapporto. Il fischio lo uso per la puntura, per la tosatura, quando si pesta la longhina :icon_rolleyes: per una medicazione....funziona davvero!
Strano.
A giudicare da come si comportano parecchie ragazzine e non solo, nel mio maneggio per tranquillizzare e far stare fermo un cavallo viene usata (con scarso successo, ma con tenace costanza) questa "soave voce", a voce alta e con fare deciso: "Stai fermo brutto strxxzo di un cavallo!".
Posto che vai, soave voce che trovi. :icon_rolleyes:
verissimo Ale! però io ho visto anche taaanti machi che usano il "soave calcio" nella pancia non appena l'equino muove un orecchio :vfncl:
In 9 anni di esperienza con un cavallo giudicato "ombroso" ho potuto anche imparare che è molto efficace l'energia con la quale ti approcci: più è bassa e più ottieni. La famosa "calma assertiva" tanto difficile da praticare (per me). La più bella soddisfazione l'ho avuta proprio domenica scorsa. Mentre stavo toelettando il Befanardo che faceva l'occhio languido e quasi dormiva si avvicina un ragazzo e mi chiede: "Sai se c'è ancora Leonstil?" io rispondo: "Certo è questo". Lui fa una faccia :icon_eek:...."L'hai sedato per farlo stare così tranquillo"? Ai tempi non si poteva neppur passar la striglia senza rischiare di essere calciati". ça va sans dire che ho camminato due metri da terra per tutta la giornata
Vero Alex, ne ho sentiti tante e tante usare la "soave voce" come la descrivi tu, purtroppo. Devo dire, e confermo le impressioni e le esperienze di Cinzia, che con la mia cavalla la "soave voce" funziona. L'ultima volta quando ha cominciato a tirare legata al box per non so quale paura si è presa (forse un movimanto improvviso alle sue spalle che io non ho colto). Di solito tutti i cavalli, lei compresa, hanno la capezza con le asole di spago (quelli delle balle di fieno) con cui legarli ai due venti o al box: se tirano il danno è lieve, visto che si rompono gli spaghi e il cavallo quasi sempre si ferma subito intanto che noi corriamo a chiudere il cancello.
Caso vuole che lo spago quel giorno si è attorcigliato e quindi non si è spezzato subito: lei ha iniziato a tirare e non riuscivo a sganciarla perchè la lunghina era in tensione. L'unica cosa che ho potuto fare è stato usare la "soave voce" posandole una mano alla base del collo, ha funzionato. Si è calmata, l'ho sganciata, le ho dato una carota e fatto due passi per distrarci, poi siamo andate avanti con la pulizia tranquille. Spessissimo funziona (con un po' di pazienza) quando qualcuno cade in campo durante gli allenamenti e il cavallo schizza via...di solito fa un paio di giri un po' esagitati e poi si ferma.
Comunque la "soave voce" non è solo un fischio: può essere una parola ripetuta a bassa voce con calma, a volte in campo mi basta posarle la mano sul collo e dirle un "oooohi" prolungato e molto gutturale: l'effetto che ottengo è ancora più evidente che con il fischio. Il proprietario precedente me l'aveva detto: mai alzare la voce con lei, mai fare movimenti bruschi (questo vale un po' per tutti) e funziona. Basta muoversi e "parlarle" con calma e adesso si lascia toccare il muso, se lo fa spazzolare, non fiata con le vaccinazioni e il vermifugo: sono fortunata, l'unico "step" che mi manca e purtroppo non funziona è la tosatura. Mi tocca aspettare il vet che le faccia l'anestesia per limarle i denti e tosarla alla velocità delle luce prima che si riprenda.
Spero di non essere andata troppo OT, altrimenti mi scuso
CitazioneQuello che ho capito io finora è che con il cavallo traumatizzato funzionano le stesse ovvietà che funzionano con qualsiasi cavallo, serve qualche mezz'ora di pazienza in più e nessuna tecnica stravagante
dissento fortemente su quanto sottolineato
sono sempre tutte ovvietà, ma alla fine...... :benedizione:
e di soavi voci ne sento tante che neanche la signora giovanna d'arco può competere
qualcuno può spiegare che non è il discorsetto che funziona ma le sonorizzazioni?????? o come caspita si possono chiamare
per quanto ho potuto sperimentare è la vocalizzazione (suono o fischio) che agisce da calmante. Credo sia perchè il cavallo stressato o impaurito da qualcosa impara dapprima ad associare il suono a qualcosa di piacevole come la carezza o il cibo e soprattutto la associa a nessuna richiesta da parte dell'umano...Una volta appreso che il suono significa " calmo, fermo, non ti succede niente" puoi anche farlo a distanza ed il cavallo si immobilizza, abbassa la testa, mastica...insomma: si rilassa. L'importante è non associare al suono alcuna richiesta. Il tocco della mano sul collo associato alla voce potenzia la cosa, come ha detto madamen. Ho avuto modo di vedere il video di Vedani.....il suono che emette durante la dimostrazione secondo me è stato insegnato prima al cavallo, altrimenti non si spiega
gigia, gigia...questo nome non mi è nuovo, mah !
Certamente volevi dire: - tono, intonazione, modulazione della voce infatti è quello che funziona, se è necessario sottolinearlo in un foro equestre, beh, allora siamo inguaiati.
Soave voce e terribil voce sono citazioni tratte dal linguaggio equestre rinascimentale itagliano, a quei tempi si antropizzavano gli animali quasi più di oggi.
Le parole dette con rerribil voce erano: - OH MARRANO ! OH FELLONE ! OH VILLANO !
Oggi ne usiamo altre, volete l'elenco ?
Un'amica, che ha avuto buoni maestri penso, usava un verso basso e minaccioso, un gggrrrrrr... come un roco ringhio, come "terribil voce"; e usava sempre quello.
Ricordo la Tabi, madre di Asia, come la coccolava la puledrina con "voce soave", una specie di dolce nitrito-borbottio, ma anche - raramente - come la sgridava, quando serviva, con un verso simile ma molto più forte.... succedeva, ad esempio, quando la briccona riusciva a uscire dal paddok recintato avendo imparato a rotolarsi sotto la banda elettrica (furbacchiona) e dopo averla richiamata con nitriti squillanti, la madre, quando tornava, la "sgridava". Che bel periodo... che brava cavalla.... peccato che se adesso so poco, allora sapessi molto, ma molto meno. :dontknow:
io pure conosco un'amazzone che, se del caso, ringhia al cavallo.
aaahahahahhahahaha
che sia la stessa???????
Citazione da: alex - Ottobre 10, 2012, 03:36:51 PM
Un'amica, che ha avuto buoni maestri penso, usava un verso basso e minaccioso, un gggrrrrrr... come un roco ringhio, come "terribil voce"; e usava sempre quello.
Ricordo la Tabi, madre di Asia, come la coccolava la puledrina con "voce soave", una specie di dolce nitrito-borbottio, ma anche - raramente - come la sgridava, quando serviva, con un verso simile ma molto più forte.... succedeva, ad esempio, quando la briccona riusciva a uscire dal paddok recintato avendo imparato a rotolarsi sotto la banda elettrica (furbacchiona) e dopo averla richiamata con nitriti squillanti, la madre, quando tornava, la "sgridava". Che bel periodo... che brava cavalla.... peccato che se adesso so poco, allora sapessi molto, ma molto meno. :dontknow:
Ciao Alex, la terribile voce mi fa venire in mente un bel romanzo (un po' datato) di fantascienza, Dune di F. Herbert. E' ambientato in un futuro lontano, nel quale la razza umana vive in una società tecnologica e galattica ma con curiosi aspetti medioevali (cioè hanno le astronavi ma anche l'Imperatore, per dire). Una casta molto importante all'interno di questa società è quella delle Bene Gesserit, una specie di monache guerriere esperte in arti marziali e in tecniche di meditazione. Tra le loro (pericolose) tecniche c'è quella della Voce: si tratta di un'intonazione, di un timbro vocale che impone all'interlocutore umano di obbedire. Come coi cavalli, indipendentemente dalla parola pronunciata, non è quella che conta (come ben sapeva Tabi).
raffaele...esatto; non trovavo al momento la parola giusta.....intonazione è esatto; come sempre è il tono che fà la musica
un giorno, per calmare una cavalla che non si fermava più, ho usato una serie di epiteti poco carini tipo ...ma che ti prendesse un colpo, brutta maledetta cavallina di sterco..con la stessa vocina con la quale si sussurra al proprio moroso ;D
le persone che erano sopraggiunte sono rimaste leggermente sorprese :incredulo: e va beh! l'importante era l'intonazione infatti la cavalla si è calmata .
Praticamente una superminchiola denaturata: -
ieri ho assistito ad una sessione con quel cavallo.
si trattava di farlo passare sulla barriera a terra.
inizialmente l'istruttore ha preso a fare un circolo, passando accanto alla barriera.
piano piano vi si è avvicinato, sempre in circolo, come se niente fosse, lavorando senza dare importanza alla barriera, senza guardarla.
poi ha cominciato a passarci sopra il pezzettino terminale (accarezzando), la punta della barriera, e pin piano allargando il circolo si è portato quasi al centro.
quando è stato al centro il cavallo ha cominciato a correre un pò e dunque il circolo è stato rispostato alla parte terminale della barriera, e via così riportando calma e poi rimettendo al centro, finchè non correva piu.
poi, quando il cavallo è stato davvero calmo, l'istruttore ha inserito anche delle transizioni al passo dopo la barriera a terra. passo e via le redini. poi ha messo la transizione sempre piu vicina alla barriera, fino a far fermare il cavallo mezzo e mezzo sulla barriera (anteriori da una parte e posteriori dall'altra). ha lasciato le redini ed è stato lì per un pò, nella calma.
poi basta, ha cazzeggiato per il campo, ha detto che è presto per farla al galoppo la barriera, perchè l'andatura superiore avrebbe potuto compromettere la calma appena ottenuta.
Le ferite del quore fan male da morire.
Ormai quel lallo lo comando solo con la voce: - alt, passo, trotto, vieni, gira, cambia, stai fermo....a questo punto mi son detto: - ora va montato.
Come dissi, quel lallo andava in passeggiata ed era montato in maneggio, è vero, cercava sempre di scappare era agitato, ma con dei morsi convincenti, si riusciva a trattenerlo.
Bene, ho avuto la previggenza di girarlo un pò alla longia sellato e col solito cavezzone: - una furia selvaggia, si è fatto una decina di giri di galoppo scatenato, aggroppandosi e saltando come se fosse la prima volta che sentiva la sella...eppure era considerato un cavallo domato e per lo vero col fascione era perfetto.
Ho detto: - Pé, di montarlo non se ne parla, ormai ho capito, facciamo conto che sia un puledro mai montato e rustego e selvatico; quando lavorerà calmo con la sella, potrai montarlo, molto probabilmente si scatenerà lo stesso ma non così, partiremo da un gradino più alto.
Non ho dubbi, che anche ora lo monteresti e che ben difficilmente ti disarcionerebbe, ma non possiamo andare contro il primo dettato del motto di L'Hotte: - calmo, tutto il resto viene poi.
Mai lavorare un lallo se non è calmo o se non riuscite a calmarlo in breve tempo...ricordatelo gente.
un mio lallino scarto dell'ippodromo aveva il
quore dilaniato, l'animo chiuso,lo sguardo assente
ora sente la mia voce e si rassicura, sente la mia voce e mi asseconda, ....a volte persino mi fa
pru pru pru quando mi vede
ma nonostante tutto ho sempre l'impressione che il suo cuore sia triste come i suoi occhi
io lo adoro
CitazioneMai lavorare un lallo se non è calmo o se non riuscite a calmarlo in breve tempo...ricordatelo gente.
se questa frase l'avesse detta picio pacio prenderei la rincorsa ed andrei a stampagli un bacio accademico sull'ampia fronte spaziosa!!!
è quello che mi sento ripetere sempre "metti prima la calma e la serenità e poi comincia a lavorare"
Citazione da: raffaele de martinis - Ottobre 11, 2012, 01:45:25 PM
Le ferite del quore fan male da morire.
Bene, ho avuto la previggenza di girarlo un pò alla longia sellato e col solito cavezzone: - una furia selvaggia, si è fatto una decina di giri di galoppo scatenato, aggroppandosi e saltando come se fosse la prima volta che sentiva la sella...eppure era considerato un cavallo domato e per lo vero col fascione era perfetto.
[/i]
Mai lavorare un lallo se non è calmo o se non riuscite a calmarlo in breve tempo...ricordatelo gente.
Perdonami il dubbio quanto mai stupido, ma.... sei
certissimo che quella sella non gli faccia male? Hai provato con una sella
foffosa e flessibile? Hai palpeggiato, centimetro per centimetro, la sua schiena?
Citazione da: raffaele de martinis - Ottobre 11, 2012, 01:45:25 PM
Le ferite del quore fan male da morire.
Ormai quel lallo lo comando solo con la voce: - alt, passo, trotto, vieni, gira, cambia, stai fermo....a questo punto mi son detto: - ora va montato.
Come dissi, quel lallo andava in passeggiata ed era montato in maneggio, è vero, cercava sempre di scappare era agitato, ma con dei morsi convincenti, si riusciva a trattenerlo.
Bene, ho avuto la previggenza di girarlo un pò alla longia sellato e col solito cavezzone: - una furia selvaggia, si è fatto una decina di giri di galoppo scatenato, aggroppandosi e saltando come se fosse la prima volta che sentiva la sella...eppure era considerato un cavallo domato e per lo vero col fascione era perfetto.
Ho detto: - Pé, di montarlo non se ne parla, ormai ho capito, facciamo conto che sia un puledro mai montato e rustego e selvatico; quando lavorerà calmo con la sella, potrai montarlo, molto probabilmente si scatenerà lo stesso ma non così, partiremo da un gradino più alto.
Non ho dubbi, che anche ora lo monteresti e che ben difficilmente ti disarcionerebbe, ma non possiamo andare contro il primo dettato del motto di L'Hotte: - calmo, tutto il resto viene poi.
Mai lavorare un lallo se non è calmo o se non riuscite a calmarlo in breve tempo...ricordatelo gente.
Questo avveniva qualche giorno fa, ora il lallo gira perfettamente - alla voce - con la sella, la stesa sella.
Viene
trattato due volte al giorno.
Prima che faccia salire il ragazzo, il lallo deve salire un altro scalino, si deve abituare a portare
con la sella: - sacchi, pezzi di stoffa/plastica svolazzanti, padelle/tegami/pentole clancheggianti ecc.
Probabilmente, questa trafila è troppo minuziosa e pignola, e con molti cavalli/polledri è superflua, ma la metto in pratica ad uso del mio pupillo: - per sua futura memoria.
In effetti, è la maniera giusta - alla vecchia maniera - per domare un puledro appena ammansito.
Ora, siamo nella....
Lo immaginavo che era una domanda stupida; ma non mi sono potuto trattenere (può servire per far pensare qualcun altro... ).
...nella fase di confermazione, che forse è più difficile da praticare de quella della fase di impostazione.
Per un elementere principio didattico non bisogna mai passare ad un argomento/un esercizio/una lezione più difficile se non si è digerito completamente quella facile.
Ci vorrà, ancora un giorno? una settimana? un mese? Quién sabe ?
Mentre si dibatte sulla ippocrisia, riprendo il topico dopo una diecina di giorni, le ferite del quore (addestramento brutale?) vanno rimarginandosi meglio di quanto credessi.
Da un paio di giorni il lallo viene montato, redini al filetto e al capezzone.
Istruzioni per l'uso: stessi segnali vocali di quelli da terra: - halt, fermo, passo, ecc. usare il capezzone per tensione e rilascio mai dargli l'appoggio, il filetto va usato solo come extrema ratio, ma farglielo sentire.
Siccome il lallo lavorava attaccato alla mano con qualsiasi imboccatura, bisogna farlo staccare.
Alla longia è per forza staccato dalla mano dato che non gli ho messo redini elastiche/fisse/ gogue/sciambò o altro aggeggio equivalente.
Il capezzone va usato a sostegno dei comandi vocali, lo scopo - per ora - è andar di passo senza tenerlo in bocca.
Dunque, appena accenna a tirare: fermata con voce/capezzone/filetto, una volta fermo gaudio magno: redini lasche, delicatessen, voce soave ecc.
Ripartenza a redini lasche e voce soave.
Se nella ripartenza mantiene il passo senza tirare continuare tranquillamente il passeggio dimostrando tutta la nostra soddisfazione, appena comincia a tirare: capezzone ecc. ecc.
Importante, tenere le redini lasche da fermo e farlo partire a redini lasche.
Per ora non parliamo di gambe, solo spinta del bacino.
Si sta abituando anche alla bacchetta e alla frusta ma bisogna fare molta attenzione.
Cosa sto facendo/stiamo facendo ?
Se fossimo dei meccanici staremo facendo la messa a punto a un motore di un auto da corsa completamente fuso/sbiellato da un guidatore impreparato e presuntuoso.
Lavoro delicato, costoso, e senza garanzie di completo ripristino dell'efficienza, sarebbe stato meglio comprare un motore nuovo, ma questo è.
Forse sto motore non potrà tornare a correre in pista, ma potrà partecipare onorevolmente ancora a qualche relly. Chissà!
Citazione da: raffaele de martinis - Ottobre 08, 2012, 12:34:08 PM
...E' un lallo spagnuolo assai simpatico, di buon carattere, fiducioso, dolcissimo, puccipuccioso in ogni occasione, tranne che quando lo si sella o lo si lavora alla corda e quando vede fruste frustini e frustoni; allora si scatena...scappa via come un pazzo, da terra si lancia contro le corde e si fa 88 giri di galoppo; con la sella si incappuccia e va via trottignando e per fermarlo ce ne vuole, comunque, mai lo vidi sgroppare o impennarsi o fare altre difese cattive.
Signori, il sottoscritto non ha capito una beata, il lallo aveva paura di fruste e frustoni è vero, ma il problema più grosso lo aveva/lo ha ai piedi, gli facevano male, quando lavorava gli facevano male, dunque, essendo un lallo generoso/in avanti cercava di scappare dal dolore e scappando ancor più male gli facevano i piedi.
Ecco le prove, stamattina è stato girato alla corda - addirittura col frustone - non dico che bisognava spingerlo ma quasi, prima scappava come un pazzo.
Sellato: un signore, ha fatto quasi tutta la ripresa di passo: - mai visto fare
prima.
Oggi ho visto Lorenz -
il frison - fare un galoppo abbastanza cadenzato e cambi di galoppo decenti, prima caracollava/si scaraventava come un toro.
Che dire ? Sono contento.
(http://img715.imageshack.us/img715/4926/p1050309h.jpg) (http://imageshack.us/photo/my-images/715/p1050309h.jpg/)
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Questo è Lorenz, il frison appena tosato.
Ho imparato,ultimamente che il quore spezzato non è' sempre stato causato da un brutale addestramento.
Ma da un uso improprio del cavallo tale da farlo rassegnare a cose indignitose per lui.
Cose che lo portano a spegnersi, rassegnarsi, intristirsi, senza essere malmenato o brutalizzato ma usato senza rispetto e senza amore usando lo come una cosa e non come essere senziente.
Forse è' ancora più difficile fare breccia nel quore di un cavallo del genere piuttosto di uno abusato fisicamente. Non so. Ma sto trovando più difficoltoso arrivare, di nuovo, a dialogare con il quore di un cavallo che è' stato "spento" di quore.
Che pena pensare come era una volta. Ma ora vedo a volte dei guizzi, solo dei guizzi delle piccole scintille che mi fanno ben sperare. Come quel bel,sospiro e uno sguardo al mio massaggio di qualche giorno fa. Subito,sparito e rimpiazzato da quel espressione piatta e vuota. :vfncl:
Sperem.